Apollo 11: il racconto di una missione epica che continua magicamente ad affascinare

La Luna è un oggetto e un concetto che ha fatto infinite volte riflettere e sognare molteplici artisti in una serie interminabile di rimandi letterari, cinematografici, musicali e artistici. Un fascino e un senso dell’imponderabile che ha fatto spesso interrogare e “viaggiare” questi artisti. Un fascino che non ha solo del romantico, ma anche dei lati oscuri. Come diceva Mark Twain: “Ognuno è una luna e ha un lato oscuro che non mostra mai a nessuno”. O come hanno metaforizzato i Pink Floyd intitolando il loro album più iconico The Dark Side of the Moon. Potremmo fare molteplici esempi di opere artistiche dedicate o ispirate dalla Luna, ma nel cinquantesimo anniversario del primo sbarco dell’uomo su questo portentoso astro del cielo, festeggiato lo scorso anno, è il documentario Apollo 11 che riesce a restituirci tutta la meraviglia e il senso di stupore che questo evento ha trasmesso ai suoi protagonisti e ai suoi spettatori diretti, per poi arrivare dritto a noi, entrando indelebilmente nella storia.

E riesce a farlo affidandosi a riprese inedite restaurate e rese più vivide e più intense, facendo ricorso tra l’altro ai dialoghi reali avvenuti tra le varie parti in causa, suddividendo il racconto in tre tronconi che fotografano le simulazioni e la preparazione iniziale, la missione vera e propria e il rientro a casa. Il tutto corredato da un commento musicale che restituisce potentemente l’epicità e la profondità dei fatti raccontati, incorniciando le stupende immagini mostrate in maniera poetica e coinvolgente.

Si fa spesso ricorso all’utilizzo dello split screen come mezzo per mettere sullo stesso piano narrativo sia Neil Armstrong e colleghi, sia i numerosissimi tecnici e addetti ai lavori che dalla Terra seguivano palpitanti ed emozionati le loro gesta, trasmettendoci una visione più ampia e più umana dell’eroica impresa. Ma al tempo stesso ci viene trasmessa la solennità dell’evento laddove ci viene mostrato lo spazio e la sua immensità o, soprattutto all’inizio, dove la piccolezza dell’uomo messa a confronto della maestosità dei mezzi utilizzati per compiere la missione viene resa quasi tangibile.

Apollo 11 è, quindi, un’imperdibile occasione per vivere delle grandi emozioni, nonostante solitamente è il cinema di finzione ad assolvere a questo compito, cosa che ha del portentoso, al pari dell’evento straordinario che quest’opera ci fa rivivere con le sue straordinarie immagini e testimonianze dirette.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.