Avatar

REGIA: James Cameron

CAST: Sam Warthington, Sigourney Weaver, Giovanni Ribisi, Zoe Saldana, Michelle Rodriguez, Joel Moore, Stephen Lang

ANNO: 2009

 

L’ex-marine Jake Sully è chiamato a sostituire suo fratello morto in una missione per poter condurre il suo avatar sul pianeta Pandora sul quale è presente un minerale che vale 20 milioni di dollari al chilo. Compito del ragazzo sarà quello di infiltrarsi tra gli abitanti del pianeta per convincerli a spostarsi dalla loro città, prima di ricorrere alle armi. Per poter rimanere con i Na’Vi, abitanti del luogo, dovrà impararne usi e costumi cosa che lo legherà profondamente a loro.

 

Se ne parla ovunque, del resto è proprio il caso di dire che “una cosa così non si era mai vista”. Certo, parecchie volte nella storia del cinema allo spettatore sarà capitato di utilizzare questa locuzione, fatto sta che ogni volta si rimane sempre più impressionati, che sia in positivo o in negativo, tanto da continuare a parlarne a lungo. Sarà sicuramente questo il caso di “Avatar” che farà parlare di sé per moltissimo tempo ancora, visto che molti saranno coloro che continueranno a decantarne le lodi e tanti altri  continueranno a lamentarsi del fatto che potrebbe far soccombere il cinema classico (cosa sicuramente impossibile e anche impensabile) o che tutto sommato non è poi questa grande rivoluzione. Quello che più conta di “Avatar”, però, al di là del fatto che essenzialmente si tratta di una storia archetipica costruita seguendo il percorso già tracciato di molte straordinarie storie del passato (vedasi “Pochaontas”, “Balla coi lupi”, un po’ di “Blade Runner”, qualcosa del recente “District 9” e si potrebbe continuare a lungo), è il fatto che la vera e propria rivoluzione la crea nei nostri occhi e nei nostri cuori. Tutto il nostro organismo viene letteralmente catturato dalle meravigliose e inusitate immagini che lo schermo ci offre ad ogni minuto che passa. Si rimane oltremodo affascinati e coinvolti dai colori strabilianti, dagli innumerevoli esseri viventi presenti su questo paradisiaco pianeta, dai Na’Vi stessi e dalla loro cultura. Ci si sente tuffati e trasportati all’interno di quei magnifici ambienti in cui natura e essere umano sono completamente fusi in un’unica realtà, comunicando tra loro in maniera profonda e significativa (tutte le scene in cui la protagonista femminile entra in contatto con le piante o con gli animali che “cavalca” come i particolarissimi cavalli o i grandissimi uccelli sono estremamente emozionanti ed emblematiche), anche grazie ad un particolare sistema interfacciale che crea una sorta di rete neuronale in grado di mettere in cominicazione tutti gli esseri viventi del pianeta Pandora. Così come ci si sente del tutto “attratti” dalla natura particolare e profonda di questi esseri (di cui è impossibile non amare i grandissimi occhi e le dolcissime espressioni) che vivono nel totale rispetto reciproco, senza l’ombra di atti violenti o meschini e che si ritrovano ad affrontare la minaccia umana, per loro in realtà aliena (di qui la questione molto interessante sul “diverso” e su come esso possa assumere connotati opposti a seconda delle prospettive e dei punti di vista).

Ci sono voluti quindici anni per partorire questo grandioso “figlio”, ma sicuramente per James Cameron e ovviamente per gli spettatori né è valsa la pena. Perché “Avatar” è molti generi cinematografici in uno: è un western, un film d’avventura, un fantascientifico, un film d’azione, un film bellico, una storia d’amore, una favola epica e poetica. E riesce ad esserlo in maniera al tempo stesso semplice e complessa, perché nascosti dietro le apparenti “facilonerie” di sceneggiatura (con i buoni e i cattivi nettamente separati e il conflitto di scontata conclusione), ci sono una miriade di stimolanti e importanti sottotesti da non tralasciare in fase di giudizio della pellicola. Sono molti i riferimenti alla nostra società e a moltissimi dei suoi aspetti ancora di scottante attualità (vedasi la situazione di Al-Quaeda, ma anche la questione dell’utilizzo degli avatar ci rimanda ad altre pregnanti e pressanti considerazioni, e di sicuro non ci si ferma qui), anche se in realtà durante la visione si è totalmente rapiti e affascinati da lasciare poco spazio a questo genere di digressioni, che avvengono solo in seguito e arricchiscono la già di per sé ricca qualità sostanziale, e non solo formale, della pellicola. Dal punto di vista formale, infatti, “Avatar” appare di formidabile fattura, con un 3D per nulla invasivo e anzi perfettamente indicato nel mostrarci il favoloso pianeta di Pandora e tutte le sue meraviglie che rendono la pellicola estremamente godibile e anche  indimenticabile dal punto di vista visivo, oltre che emotivo e tecnico. Tra i tanti sottotesti, però, il più interessante è sicuramente quello dell’importanza dello "sguardo". Più volte i protagonisti si rivolgono l’uno all’altro dicendo "ora ti vedo" e più volte ci viene fatto capire che lo sguardo dei Na’Vi è uno sguardo che proviene dall’interno, una sorta di cordone ombelicale tra l’anima di chi guarda e l’oggetto dello sguardo. Facile allora comprendere che di rimando ci si sta riferendo anche allo sguardo cinematografico, non solo quello di James Cameron nell’approccio alla creazione di questa pellicola, ma anche quello dello spettatore che viene posto in comunicazione visiva diretta con tutto ciò che avviene sullo schermo e che quindi si ritrova a spalancare gli occhi (aiutati tra l’altro da un supporto "tecnologico" come gli occhialini per il 3D) assaporando il gusto dolcissimo della visione "dall’interno" di "Avatar", fino a giungere all’ultimo emozionante fotogramma che riempie totalmente l’anima dello spettatore.

Una serie di qualità che fanno dell’ultima fatica cinematografica di Cameron un importante tassello nella storia del cinema, perché volenti o nolenti, bisogna convenire sul fatto che si tratti di un evento che ha scombussolato il mondo della settima arte e che sicuramente verrà preso ad esempio da molte pellicole a venire. Un’immensa epopea che ci concilia con la nostra natura più romantica e sentimentale (la vera rivoluzione, come suddetto, avviene dentro lo spettatore) e che soprattuto ci regala l’opportunità di vivere un’esperienza (visiva ed emotiva soprattutto), forse comparabile a quelle che abbiamo provato visionando alcuni dei capolavori, rivoluzionari e non, che il cinema ci ha regalato nello scorso secolo e continuerà sicuramente a regalarci nei prossimi. 

VOTO:

 

57 commenti su “Avatar

  1. di sicuro una mazzata al movimento peer to peer….il riferimento alla politica estera americana non mi sembrava tanto sotteso..tipo la battuta en passant di sully quando dice "se qualcuno è seduto su una cosa che vuoi lo fai diventare cattivo e poi lo combatti, è così che funziona.." (il senso era questo)…film tanto ambiguo quanto emozionante….

    Ivan

  2. Si, alla fine molti dei sottotesti, non erano poi così "sotto" in realtà, però sicuramente quello che più risalta nella pellicola è l’aspetto visivo-emotivo secondo me.

  3. ciao ele. forse ho sbagliato ma ho visto il film in 2D. magari la mia opinione è un po falsata ( andava visto in 3D lo soooo!)  però il film mi ha un po deluso. a parte la grandezza dell’immagine, del mondo creato da Cameron dagli effetti speciali, ho trovato poca roba. Credo che il vero protagonista sia Pandora…con le sue montagne, fiumi, animali…ecco perche andava visto in 3D…credo.  ma tutto questo basta?

  4. Il vero protagonista è Pandora e tutto ciò che rappresenta. Oltre al fatto che visivamente è davvero una meraviglia, nel film ci sono moltissimi altri elementi di apprezzamento che mi pare di aver citato. Ovviamente si parla di impressioni soggettive, è plausibile che a qualcuno non possa piacere. Non ho idea di come sia in 2d avendolo visto in 3d, quindi non posso dirti se la tua visione è falsata o meno.

    banana, io sono stata fortunata, però sono andata un paio d’ore prima a prendere i biglietti.

  5. Verrò di corsa a leggere. Sono felicissima di trovarci d’accordo su questo film che per me rimarrà davvero indimenticabile.

  6. Sai che spesso ci troviamo d’accordo quando si tratta di rendere onore al merito di quei film che, seppure privi magari di una precisione metronomica di script si impongono comunque per la loro essenza più intima (INTO THE WILD, THE WRESTLER).
    Ma stavolta devo dissentire poichè davvero, oltre alla meraviglia per gli occhi, non mi è arrivato nulla.
    Uno spessore pressochè inesistente ed una superficialità (nella caratterizzazione dei personaggi, nello sviluppo delle sottotrame, nei dialoghi) che mi ha lasciato basito.
    E’ vero che Cameron non si è mai distinto per il suo acume negli script (il suo film migliore è per me TERMINATOR) ma mi aspettavo almeno un minimo di supporto contenutistico dietro uno sfoggio visivo così magniloquente. 

  7. io sono rimasto un pò deluso (come noterai da me): visivamente un film splendido, da brividi, ma la storia è tremendamente ovvia e scontata, cameron poteva inventarsi qualcosa di meglio!

  8. Anche secondo me quello che manca a questo film è una storia un tantino più spessa, però è anche vero quello che dice Ale55andra: di questo film non ci liberemo facilmente, anzi credo che sia fatto per restare.
    La meraviglia che ho provato vedendo Pandora credo di averla provata poche volte al cinema (ho visto il film in 3D), la filosofia dei Na’Vi mi ricorda molto quella di alcune storie Fantasy dove gli elfi erano tratteggiati in maniera simile. Qui però il confronto con il modo di vivere degli esseri è ancora più brutale, non si può non riflettere sulla direzione che sta prendendo la nostra specie, né si può sottovalutare il messaggio che lancia Cameron sulla tecnologia che da un lato è capace di creare dei mondi meravigliosi e dall’altro è altrettanto capace di distruggerli.
    Io sono ancora con gli occhi pieni di meraviglia.
    Ciao

  9. country e verdoux, se da un lato avete ragione sulla sceneggiatura un pò "semplice, io però pur avendolo notato (anche se vi ho visto delle sfumature veramente interessantissime, vedasi il discorso dello sguardo dall’interno che contrassegna il modo di vedere dei Na’Vi e che in un certo senso metaforizza lo sguardo cinematografico, dunque anche il nostro), non sono riuscita a vederlo come un tratto penalizzante di una pellicola che sostanzialmente trova tutta la sua estrema forza e potenza visiva, evocativa, estetica ed emotiva in tutti gli altri aspetti che la compongono.

    pillole, sono contenta che anche tu sia rimasto così soddisfatto dalla visione.

  10. … premetto che non sono un esperto di cinema, ma secondo me e’ un film eccezzionale.
    Vedo in questo film la massima espressione del genere umano che puo’, con la sua intelligenza, appunto creare delle cose … INCREDIBILI ! (michele)

  11. Non bisogna essere esperti di cinema per cogliere la straordinarietà visiva ed emotiva di questo film. Non mi stancherò mai di ripeterlo, ormai l’avrò scritto chissà quante volte. Anche se comunque a mio avviso ci sono molti altri elementi di apprezzamento. Grazie del passaggio Michele.

  12. ciao ale. non ho ancora letto il commento, lo farò dopo aver visto il film. quel che volevo chiederti è un consiglio tecnico: lo hai visto in 3d con le lenti polarizzate o quelle elettroniche? mi ero deciso di andare a cercare un cinema che adoperi queste ultime, poi ho letto che danno addirittura più affaticamento di quelle più semplici e diffuse. tu che mi dici?

  13. E’ già tanto se nella mia città ci sono quelli normali. Comunque per me sono sempre scomodossimi perchè già porto gli occhiali di mio, senza i quali sono cecata come una talpa ^^

  14. Appassionata di Cameron l’ho visot in 2d e 3d e ho umilmente estratto un messaggio sul cinema nella scena dove Neytiri abbraccia Jake. film non come titanic ma da non perdere
    recenso

  15. Io trovo questo film sopravvalutato. Avrei potuto lasciare tranquillamente a casa il cervello. Puzza di visto e rivisto da due chilometri (e forse ero una delle poche al mondo a non sapere NULLA sul film, sulla trama eccetera, proprio per evitare di farmi idee prima della visione), con messaggi già presenti in *n* film precedenti (seppur messaggi ‘buoni’) ed attori un po’ scarsini (io adoro Ribisi, ed in questo film proprio non m’è piaciuto, per non dire la Weaver. Ma il protagonista, poi… non ne parliamo). Ciò non vuol dire che sia un pessimo film, però tolta la parte visiva (comunque suprema) e le luci psichedeliche, a mio parere ci rimane poco.

  16. E già, questa volta non siamo d’accordo. Ma le opinioni possono sempre cambiare. Senza dubbio lo rivedrò quando uscirà in DVD.

  17. Questo film è una presa in giro. Cameron di sè è un regista furbo e il premio come miglior regia dovrebbe andare a questo, non certo alle sue capacità. Usa le mode del momento o cerca di crearle. In Titanic il dramma romantico [che di certo creò la moda del film romantico, che negli anni successivi incassò oscar con diversi prodotti della stessa pasta] subentrava ai contenuti, e gli oscar e i riconoscimenti non sono di certo mancati. Con avatar, rispettivamente nei propri momenti, attua un processo di estremizzazione dell’importanza grafica del cinema [utile, ma se fatta in una certa maniera] e di pseudo-azione che vanno a discapito della sceneggiatura banale e retorica. Il suo solito problema.
    Non è importante tutta la creazione del mondo di avatar, iniziata prima di titanic ma posticipata per aspettare l’avvento delle nuove tecnologie, in quanto la cultura e i costumi del popolo indigeno sono resi superficialmente e soprattutto non sono nulla di nuovo.
    I personaggi, da ambo le parti, sono monotematici e di certo non memorabili, resi poi da attori non al massimo [Un Ribisi poco credibile nel repubblicano assetato di soldi, il colonnello-guerrafondaio classico che è la parodia di se stesso].
    La musica, parte sempre importante in film del genere, viene dimenticata appena si esce dalla sala. Alti e bassi continui a seconda dell’azione senza nessuna colonna sonora degna di nota.
    Cerca di fare il tarantino citando e prendendo spunto da ogni dove [Ferngully, Tarzan, Balla coi lupi, Il mago di Oz {citato direttamente con ‘You’re not in Kansas anymore’}, creature simil-Miyazaki che non hanno lo stesso impatto visivo o spessore] senza arrivare adeguatamente all’obiettivo.
    Citando Duncan Jones: "At what point in the film did you have any doubt what was going to happen next?"

  18. ogni volta che qualcuno mi dice "avatar… sì, bello è bello, visivamente è da paura, però la storia…" mi chiedo cosa sia stato fino ad adesso lo spettatore cinematografico.
    ma voi, la prima volta che siete andati al cinema, vi siete innamorati della storia o di quello che avete visto? (la sala buia, l’odore di pop-corn, la polvere sul fascio di luce dalla feritoria del proiettore, la faccia di lucifero enorme e cattivo sullo schermo enorme, quando avevo tre anni e vidi cenerentola al vecchio cinema cicerone…)
    volendo, potremmo parlare anche della storia, chi ama cameron è pronto e preparato a spiegare perchè un regista come lui sia tutt’altro che banale o furbo, se non nei termini in cui da vent’anni mette un punto – the abyss, terminator 2, titanic – sulla pratica cinematografica, su un decennio, e poi ne apre un altro e tutti gli vanno appresso (potremmo parlare della sua ossessione continua per i mutamenti del corpo, il suo socialismo di fondo, la sempre più impellente costrizione dell’uomo a piegarsi – fino a fondersi – alla macchina: arnold schwarzenegger talmente perfetto da essere già un T800, la weaver costretta a sfidare un alieno indistruttibile, avanti anni luce a livello genetico, dentro un esoscheletro del futuro eppure già vecchio, così come il cyborg mandato dal futuro, ma già antico nel passato, come in terminator 2…)
    ma onestamente mi sembra riduttivo, davanti a quattro anni spesi nella ricerca di una forma inedita per ogni singola inquadratura, alle piccole e significative rivoluzioni che questo film epocale ha dato alla storia del cinema (non so, si potrebbe parlare di come il peso della telecamera 3D – finora di 150 libbre – costringesse le riprese a movimenti limitati e pesanti, e di come cameron – lui in persona – ne abbia brevettata una da 15, capace di muoversi come una normale steadycam e di consentire praticamente a tutti di fare in futuro un film in 3D: la terza dimensione, capite? la rottura assoluta con uno dei limiti strutturali dell’immagine fotografica…)
    ma fatemi capire, ma voi i film li vedete ad occhi chiusi, che siete così pronti a rinunciare al fatto che il vostro sguardo – fino a questo momento – una cosa del genere non l’ha mai vista?
    perchè se il cinema avesse la sua forza solo dalla storia, allora i ciechi non si perderebbero niente, affollerebbero le sale e il cinema sarebbe roba loro, sarebbero capaci di comprenderlo, cosa che purtroppo gli è fisiologicamente preclusa.
    io ho il terrore di diventare cieco più che altro perchè non potrei più andare al cinema, che è la cosa che più amo al mondo (vado al cinema tre o quattro volte la settimana, spesso due volte al giorno, perchè il cinema è l’unico posto in cui mi sento veramente a mio agio), mentre tutte le altre cose potrei comunque farle.
    potrei leggere una storia – in braille – potrei ascoltare una storia.
    ma non potrei più VEDERE un film.
    vedere, cazzo: il cinema è tutto negli occhi, nello sguardo.
    la storia, la storia…
    mi piacerebbe postare i brani delle recensioni che accolsero 2001 nel lontano 1968: "la storia è noiosa…" oppure "il film non si segue…" oppure "l’intreccio è rarefatto e non appassiona…"
    ma è più facile citare zoe saldana in performance capture che dice a sam worthington "sei come un bambino! sei come un bambino!"
    dite ancora "ti amo" invece che "ora ti vedo".
    i see you, i see you.
    occhi che si aprono…

  19. mizza, come puoi dire che puzza di visto e rivisto? Magari dal punto di vista narrativo è molto classico, ma una cosa così davvero non si era mai vista, come ho anche scritto all’inizio della recensione. E’ un film che, parafrasando Ghezzi, veramente ti fa volare.

    Leonard, se non ti è piaciuto al cinema, unico luogo ideale per la visione di questo film, dubito che potrai cambiare idea con una visione casalinga.

    Glore, come avrai intuito dalla mia recensione non sono affatto d’accordo. La storia è delle più classiche (seguendo questi ragionamenti sulla semplicità della sceneggiatura dovremmo dire per esempio che Guerre stellari fa cagare), ma è tutto quello che c’è dietro e dentro la storia che secondo me è straordinario.

    gbanks, mi trovi perfettamente d’accordo come ben sai, soprattutto sulla questione dello sguardo cinematografico.

  20. infatti dicevo dal punto di vista narrativo, ho anche specificato che non ho voluto sapere nulla sul film proprio per evitare di andare al cinema dicendo già "mi piacerà" o "non mi piacerà" o "è uguale a quello, è simile a quell’altro". capiamoci, a me è piaciuto tanto, ho detto che visivamente è supremo e thanks god che ogni tanto escono film così.
    ma da come se ne parlava, speravo ci fosse ALTRO, "altro" che non ho trovato (non mi piace la colonna sonora, non mi piace la poca lotta interiore di Jake, non mi piace la trama banale – e che Cameron non dica che ha lavorato 4542 anni sulla sceneggiatura, diciamo che ha voluto aspettare che la tecnologia facesse dei gran salti in avanti).
    Basta poi vedere quali sono stati i film più "acclamati" del 2009: Gran Torino, Moon, Bastardi senza gloria… tutti film in cui la storia supera di gran lunga gli "effetti speciali" eccetera (e, a mio parere, visivamente superano Avatar, però magari sono io che ho problemi eh).
    Tutte le cose sulla "vista" sono belle e mi ha emozionato ad esempio leggere il commento di gbanks, chiunque qui dentro ama il cinema forse più di ogni cosa, ed io se diventassi cieca sarei la prima a spararmi, considerando quanto voglio ancora vedere…
    ripeto: il film mi è piaciuto e sono combattuta, mi sono commossa, ho tremato, sono state 3 ore ben spese, però a mio parere gli manca qualcosa, pardon.

  21. Escludendo Bastardi senza gloria e Moon, la storia di Gran Torino se vogliamo è altrettanto classica e "prevedibile" come quella di Avatar, ciò non toglie che sia anch’esso un capolavoro. Visivamente secondo me tra questi Avatar non lo può battere indubbiamente nessuno, però vabè sono impressioni mie. Ripeto nessuno di quei film, che ho amato tutti moltissimo e che reputo tutti veramente dei filmazzi incredibili, mi ha fatto "volare" e "sognare" così come mi è successo con "Avatar".
    Già solo per questo, e per tutte le riflessioni di cui ho detto sullo sguardo cinematografico ma non solo, per me "Avatar" si può considerare un grandissimo film.
    Ripeto se in casi come questi, che fanno dell’enorme impatto visivo ed emotivo la loro più grande forza, ci mettiamo a sindacare sul fatto che la storia è "prevedibile" e che la sceneggiatura è semplicistica, film come che ne so Guerre stellari o anche il miticissimo Indiana Jones, dovremmo reputarli non all’altezza della fama che hanno, e invece secondo me, per moltissimi altri motivi, soprattutto di "sguardo" e di "emozione", sono dei capisaldi della storia del cinema.

  22. Mi hanno riferito che a Cinematografo Anselma Dall’Olio l’ha definito: "il film culto di Al Qaeda"… che pena che fanno…

    Chimy

  23. Ah si verissimo. L’avevo rimosso sinceramente. Ma poi dopo ha fatto pure quella smorfia schifatissima di cui ti dicevo. MAH.

  24.  Io sono d’accordo con Ale55andra. Il film è straodinario sotto tanti punti di vista; e straordinario è pure Cameron.

    Economicamente. Cameron riesce a fare film che guadagnano miliardi di dollari. Non milioni, miliardi. Danno Avatar in due sale del nostro cineplex e ho trovato un posto libero solo per il prossimo lunedì.

    Spettacolare e anche un po’ banale. Una platea smisurata come quella che riesce a catturare Cameron non apprezzerebbe un film troppo "complicato". Bisogna essere bravi anche a fare film di questo genere.

    Ma anche chi vive per il cinema e di cinema piò apprezzare il film per quello che è. Un colossal con un messaggio banale ma positivo, ma che viene assorbito da miliardi di persone nel mondo.

    Loro hanno Cameron, noi i Vanzina.

    Voto Cameron.

    GB

  25. GB, ma al di là del fatto che Cameron con questi film riesce ad attirare masse e masse di spettatori (così come riescono i nostri cinepanettoni che per carità non sono minimamente comparabili con i film di Cameron), il punto cruciale della questione è che riesce a farlo con dei piccoli "comrpomessi" (il classicisimo della storia che non è poi nemmeno un difetto così enorme), costruendo comunque delle pellicole degne di nota.

    Aggiungerei uno stralcio di un approfondimento che ho scritto sul film che non ho inserito in questa recensione per non farla diventare chilometrica:

    "Sarebbe superficiale allora soffermarsi sul fatto che molti dei protagonisti sono, volutamente questo bisogna sottolinearlo, stereotipati e “tagliati con l’accetta”, a partire dal protagonista anti-eroico che poi si trasforma in un vero e proprio eroe (un credibile Sam Worthington), passando per l’ecologista dal cuore d’oro (una sempre perfetta Sigourney Weaver), per il cinico insensibile in cerca di soldi e potere (un macchiettistico Giovanni Ribisi), per l’eroina senza macchia che sfida tutto e tutti in difesa della sua terra e del suo popolo (a dare il volto a questa Na’Vi è la bella Zoe Saldana), fino a giungere al cattivone in preda a deliri di onnipotenza che diventa imbattibile, o quasi, solo aiutato da un supporto meccanico (il gigione Stephan Lang), rimandando nuovamente alla questione uomo/macchina che Cameron aveva già trattato nel suo cult “Terminator”. Così come sarebbe sbagliato pensare che la cosidetta prevedibilità di gran parte delle situazioni che sembrerebbero stare alla base di “Avatar” (che in realtà si basa su tutt’altro e cioè sulla capacità di far letteralmente volare lo spettatore con la fantasia e di farlo sognare a occhi aperti), ne inficino la maestosità e l’altissima qualità. C’è la storia d’amore sofferta, c’è la battaglia tra due popoli che si risolve ovviamente con la vittoria dei più buoni in senso assoluto aiutati tra l’altro dal protagonista inizialmente appartenente alla parte opposta, c’è il riferimento alla natura che si ribella ai soprusi dell’uomo, così come sono presenti venature spirituali nel tratteggio delle caratteristiche del popolo da “colonizzare”. Se generalmente tutte queste caratteristiche dovrebbero indurre lo spettatore più smaliziato a considerare la pellicola oggetto di visione e di critica non perfettamente rispondente a degli standard narrativi molto alti, in casi come questo (e se ne potrebbero citare molti altri che hanno fatto giustamente la storia del cinema rendendolo fantastico e indimenticabile, come per esempio “Guerre Stellari” o anche “Indiana Jones”), non ci si può soffermare boriosamente su questi particolari trascurabili, inseribili tra l’altro in un contesto narrativo classicistico e “favolistico” (e per questo perfettamente giustificabili), quando ci è data l’opportunità di fonderci armoniosamente e meravigliosamente con lo schermo e dunque col cinema stesso che da esso è rappresentato.

    "E così come i Na’Vi utilizzano l’espressione “ti vedo” per comunicare affetto, amore, comprensione dell’altro, altrettanto deve fare lo spettatore abbandonandosi totalmente alla magia di “Avatar” per fare l’unica cosa consona al perfetto e pieno godimento del film: “vederlo” e dunque amarlo e comprenderlo nella sua vera e profonda essenza."

  26. A mio avviso, è difficile non cogliere in Avatar il contrasto fra la convenzionale piattezza della storia e dei personaggi e l’affascinante tridimensionalità degli effetti.
    Più genericamente penso che la bellezza del Cinema sia proprio quella di non arrivare a tutti allo stesso modo. Il Cinema è una forma espressiva, a volte artistica, e quindi mette sul tappeto non solo studi e conoscenze al riguardo, ma anche aspetti che riguardano più la sfera emotiva. Di conseguenza ciò che può far sognare ed emozionare una persona, può lasciar indifferente un’altra.
    Avatar, come tutti i grossi film, è un esempio paradigmatico di questo. Se non altro bisogna dar merito a Cameron di riuscire sempre a far dibattere dei suoi lavori.

  27. avevo risposto sul mio blog ma per completezza meglio risponderti anche qui, anche perchè pare che la discussione sia molto interessante 🙂
    secondo me vi è una sostanziale differenza tra avatar e i film da te citati (star wars e indiana) e sta nel fatto che avatar è un film realizzato con una tecnica cinematografica (per l’appunto il 3d) che diventa il "fine" stesso del film, mentre credo che l’effetto speciali in sè dovrebbe essere un "mezzo" per raccontare una storia; per questo non sono d’accordo neanche con quanto dice gbanks: è certo che il potere del cinema sia anche quello di stupire e strabiliare lo spettatore (Io stesso ho affermato di essere rimasto ammaliato dalle immagini di avatar) ma il cinema stesso non può prescindere dai contenuti: cameron non è affatto uno sciocco, ed anzi ha affrontato i temi citati da gbanks forse per primo nella storia del cinema con terminator e the abyss: ma oggi non mi pare con avatar abbia detto nulla di particolarmente innovativo (l’ecologia mi pare venisse trattata in maniera molto più profonda e sentita in balla coi lupi, per restare su una storia simile, e di storie che denunciano la deriva militare del nostro mondo ne siamo pieni). dico quindi che avatar è un film che è stato fatto col fine di mettere in mostra una nuova tecnica, il 3d, senza lasciare spazio a dei contenuti validio a ad una sceneggiatura convincente, cosa che non può mancare ad un film per essere definito un capolavoro.

    ps: perdona la lunghezza ale 🙂

  28. Io sono uno di quelli che crede che il film con un po’ di profondità dei personaggi in più sarebbe stato un capolavoro. Però Avatar mi ha catapultato in un mondo meraviglioso come poche volte mi era successo fino ad ora e me lo ha fatto vivere in una maniera tanto completa che per 2 ore e 40 minuti mi sono sentito davvero nel bosco rincorso dalle belve feroci, davvero ho partecipato con il protagonista al primo volo sulla quella specie di viverna aliena e davvero guardando negli occhi gli altri alieni mi sembrava di vedere non ammassi più o meno definiti di computer graphic, ma delle creature viventi. Senza gli occhiali 3D questo sarebbe potuto accadere? Non credo e sono certo che comunque il coinvolgimento non sarebbe stato tale. Credo che ci sia un sottile gioco di specchi nella storia dove l’avatar è il corpo che fa vivere al protagonista le avventure su Pandora, ma nello stesso tempo le fa vivere anche a noi e mai in maniera tanto realistica ed aderente a quella che effettivamente sarebbe l’esperienza in prima persona. E l’unico strumento che utilizza è quello della vista. Dialoghi banali? Colonna sonora evanescete? E’ vero! Stavolta nulla regge al confronto di ciò che ho visto sullo schermo, e la visione è tanto potente che quello che ho visto è la cosa che più si avvicina al vero vissuto.
    Per questo mi dispiace parecchio che la scena d’amore sia durata così poco.
    Ciao

  29. Rear, secondo me invece il tutto è perfettamente fuso. Ma come ben dici nel tuo commento, sta proprio in questo la straordinarietà del cinema, cioè nel suscitare sensazioni, visioni ed emozioni diverse a seconda dello spettatore.

    Verdoux e Pillole, alla fine stiamo ripetendo all’infinito gli stessi concetti e cioè che a voi è dispiaciuta la "classicità" narrativa, mentre a me è parsa accettabile soprattutto considerando il resto delle altissime qualità del film.

  30. l’ho visto ieri e non posso che dirne tutto il bene possibile.
    certa "critica cinematografiaca" è patetica: leggete un po’ in giro (a parte quella mummia della anselma) per mettervi le mani nei capelli. i veri capolavori di idiozia critica li trovate, come al solito, su "il giornale" ad opera di gente come cabona e soci. davvero penosi.
    sono morti e non lo sanno. il cinema invece è vivo. vive e rinasce in avatar. per fortuna, tra le firme più giovani, c’è chi ne ha capito l’importanza.

  31. un appunto tecnico (per iosif): non vorrei sbagliarmi, ma credo che tutte le sale diano in dotazione gli occhiali "attivi" (sono quelli in gomma, elettronici ad otturazione).
    in effetti sono un po’ pesanti (ma pensate a me che ho dovuto indossarli sopra i miei occhialetti da miope..) però hanno certamente una resa migliore soprattutto in termini di luminosità.

  32. Grande Tom!! Tra l’altro anche io con gli occhialetti da miope diciamo che non sono stata comodissima. Ma ne è valsa la pena!

  33. Il film non è un capolavoro, i difettucci ce li ha.
    Resta il fatto che è un lavoro più che discreto che resterà un punto di riferimento per i progressi futuri.

    CST

  34. Oh be sai come la penso..anche qui siam d’accordo su tutto (capita un po’ troppo spesso ultimamente)..come sottolinei alla fine sarà senza dubbio un punto di riferimento per le pellicole a venire (basti sentire ridley scott che a pochissimo dall’uscita di Robin Hood voleva riconvertire tutto in 3D!).
    Mi ha stupito il fatto che molti che ancora non avevano visto un film in 3D(ed ero in sala anche con alcuni di loro) mi hanno detto: "Eh ma non era tanto in 3D..io volevo qualcosa che mi volasse addosso"…ecco questo secondo me  un problema…chi non va molto al cinema preferisce il 3D di…"San valentino di sangue" per esempio…quel 3D molto da Gardaland che sinceramente non vale 10 euro e nemmeno 5…non so…io comunque l’ho adorato…appena finirò sta sessione di esami che mi sta portando via un sacco di tempo ci tornerò sicuramente sopra…
    Deneil

  35. CST, anche se i difetti ci sono (io continuo a dire che non sono tanti e che soprattutto sono trascurabilissimi), io non ho avuto modo di accorgermene durante la visione del film dal quale sono stata completamente e totalmente rapita.

    Deneil, il 3D di San Valentino di Sangue è l’unica cosa che lo salva, perchè è divertente e assolve all’unico compito a cui doveva assolvere e cioè far saltare la gente sulle sedie. Per il resto concordo alla grande come ben sai.

  36. per coincidenza, quando ho scritto la mia recensione di Avatar l’ho intitolata "C’era una volta il cinema" (per riferirmi al salto tecnologico del 3D) come il tuo blog!

    sottoscrivo la tua recensione dall’inizio alla fine (anche se da 1 a 5, gli darei 4/5), Avatar è e resterà un film rivoluzionario nella storia del cinema, porta il 3D ad una vera forma espressiva di spettacolo capace di suscitare un’esperienza "totale", mentre invece le banalità non sono nella sceneggiatura, nell’idea di criticarla come semplice o scontata.

    Avatar è uno di quei film che lasciano un segno tra "prima" e "dopo" la loro uscita, ma credo che mai il cinema così come lo intendiamo ancora oggi (in 2 dimensioni) possa mai soccombere (o magari forse solo tra un secolo), anche perchè la tecnologia odierna non è solo 3D, ma porta a condizioni di definizione "estrema" anche in 2D, ne sono esempi film come The Dark Knight e Public Enemies (con inquadrature di straordinaria profondità di campo che riescono comunque a dare un’idea di tridimensionalità ed immersione pazzesca)

    http://terradeicanipazzi.splinder.com/post/22055569/AVATAR

  37. drimacus, guarda un pò che caso! Comunque sono d’accordissimo con tutto quello che scrivi. Adesso vengo a leggere anche la tua recensione. A presto!

  38. Continuo dritto, accompagnato dalla prima impressione e dalle riflessioni post-visione. "Avatar" è tutt’altro che una rivoluzione cinematografica. E’ una compilation di effetti visivi eccellenti e innovativi, una gigantesca macchina spettacolo oliata alla grande (ma non per questo meravigliosa), un modo per far soldi. Perchè si, diciamo anche questo, il film ha dentro una furbizia mostruosa nel fare un frullato di tantissime cose (rubando qua e là), senza mai strafare con niente. C’è di tutto e tutto nelle giuste dosi. Quindi una cosa per i bimbi, una cosa per gli adulti, una cosa per i colti, per i cinefili, ecc…
    Vuole accontentare tutti e, visti i madornali incassi (aiutati fin troppo dal 3D e da certe quote obbligatorie dei biglietti) e determinate deduzioni o superficiali messaggi, sembra riuscirci benissimo. Un’altra gran furbata di Cameron che, dopo "Titanic", dimostra di avere fiuto per gli affari e di capire molto bene il sentimento comune delle persone. Ammirevole, ma non un pregio se un regista vuole essere vero autore.

  39. Bè, inutile controbattere, anche perchè mi ripeterei all’infinito diventando pedante e noiosa. Ovviamente come avrai intuito dalla recensione e dai miei precedenti commenti, questa volta non siamo assolutamente d’accordo ^^

  40.  Il film ci mostra da un lato la stupidità dell’uomo che oltre ad aver distrutto il suo pianta non ha imparato la lezione, dall’altro l’intelligenza dell’uomo che riesce a capire l’importanza del legame che ci deve essere con la natura..
    bellissimi effetti speciali..
    grande fantasia del regista per quanto riguarda l’ambientazione di Pandora..
    Bellissimo messaggio ambientalista del film
    speriamo che James Cameron non abbia ragione… 

  41. probabilmente il mezzo (3D) distrae un poco dal messaggio (io ci ho visto con precisione chirurgica la descrizione di eventi storici, c’è poi la fiaba, il lieto fine, ecc.ecc., ma come poteva fare un film di sola denuncia?).
    in certi momenti faceva pensare a "the new world" di T. Malick, che infatti non ha incassato, per ora,

    Domestic:
     $630,093,000
       28.6%

    Foreign:
     $1,574,600,000
       71.4%

    = Worldwide:
     $2,204,693,000
     

    questi soldi (http://www.boxofficemojo.com/movies/)
    il film di Cameron è, secondo me, bellissimo.
    scusa per il raddoppio dei messaggi 49 e 50, non capisco perchè, era un’unica citazione.

  42. Non preoccuparti, ho letto anche il tuo post, poi lo commento con più calma. Purtroppo The New World è l’unico film di Malick che non ho ancora visto, dopo che l’avrò fatto ti saprò dire.

  43. bho…io l’ho visto ieri ed è da dopo una sfuriata sul mio che tartasso i blog che leggo più di frequente…non c’ho visto proprio nulla!

  44. l’ho appena rivisto e mi ha emozionato come la prima volta. Speriamo che il futuro prospettato per la terra non sia quello che ci lascia presagire il film…

    peccato per le critiche ma certi messagi ambientalisti se uno non li vuoole recepire non li recepisce ;P

  45. Purtroppo non reputo Avatar un capolavoro, per carenze imbarazzanti nella trama (fatta di copia e incolla da altre pellicole-storie) e nella descrizione dei personaggi.
    Resta comunque una bella e divertente esperienza sensoriale, tantè che non si sente per niente la lunga durata della pellicola.
    Nella mia recensione ho espresso un giudizio intermedio tra chi grida al capolavoro e chi reputa il film una boiata, cercando di descrivere meriti e demeriti.

    A presto!

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