Baciala per me

REGIA: Stanley Donen

CAST: Cary Grant, Jayne Mansfield, Ray Waltson, Suzy Parker, Leif Erickson, Harry Carey Jr
ANNO: 1958

TRAMA:

Tre aviatori della marina americana ottengono quattro giorni di permesso a San Francisco, durante i quali si divertono più che possono e cercano di prolungare al massimo la loro permanenza sulla terraferma. Un terribile avvenimento, però, li farà ritornare ad assumersi le loro responsabilità.

 



ANALISI PERSONALE

Una carinissima commedia d’altri tempi, Baciala per me è un film scorrevole e godibile che analizza in maniera sicuramente superficiale e divertente i vari modi di reagire e di rapportarsi alla guerra di tutti colori che bene o male, volenti o nolenti dovettero farci i conti. I protagonisti sono tre, dei ragazzi scapestrati che non vedono l’ora di tornare sulla terraferma per fare baldoria, partecipare alle feste, conoscere donne, gozzovigliare, bere e passare il tempo in spensieratezza. Loro sono Mac, Mississipi e Cruson (il simpaticissimo e gigionesco Cary Grant). Il primo vorrebbe entrare in politica e magari diventare senatore, anche se non ha dalla sua parte nessuna ferita di guerra, elemento che aiuta ad essere eletti; il secondo è in completa fase di adorazione per il suo collega Cruson e si comporta esattamente come fa lui; e il terzo è stanco di sopportare gli orrori di una guerra che sicuramente non sente sua e desidera più di ogni altra cosa porre fine alla sua partecipazione ad essa. Attraverso queste tre personalità molto particolari e spassose e tramite altri personaggi che man mano fanno la loro comparsa sullo schermo, come una biondissima e svampitissima ragazza o un guerrafondaio o il tenente che tiene d’occhio i tre ragazzacci; possiamo osservare quelle che sono le differenti maniere di vivere la guerra (in questo caso si parla della Seconda Guerra Mondiale): c’è chi sogna una medaglia, chi non vede l’ora di uscirne, chi rimpiange le esperienze con i compagni, chi vuole guadagnarci qualcosa, chi ha paura di perdere una persona amata, chi cerca di trarne il maggior beneficio possibile e via dicendo.
La maggior parte del tempo siamo osservatori di party sfrenati organizzati nella stanza d’albergo dei tre aviatori che non perdono tempo e decidono di sfruttare al massimo le quattro giornate di completa libertà che gli sono state offerte. Ma ben presto questa libertà si palesa per quel
lo che è in realtà: un’occasione in più per fomentare lo spirito patriottistico degli americani attraverso dei discorsi che Mac, Mississipi e Cruson sono chiamati a fare in favore della loro guerra e per decantare l’eroismo e il coraggio di tutti colori che vi partecipano. Per Cruson, il più testardo e capriccioso dei tre, sarà davvero difficile sottomettersi a queste richieste, anche perché non tarderà ad innamorarsi della bellissima fidanzata del guerrafondaio che richiede di tenere i suddetti discorsi nelle sue fabbriche.

In ogni commedia brillante che si rispetti, infatti, non può mancare la storia d’amore. Meglio ancora se lei è una donna forte e molto particolare e lui un inguaribile sciupafemmine. Non mancano le cadute, ma il ritmo rimane sempre scorrevole e godibile e trova il suo punto di forza nei dialoghi tra Grant e la bellissima fidanzata del guerrafondaio, oltre che nelle spassosissime gag degli altri due aviatori che si ritrovano in guai più o meno seri: Mac sposato e innamoratissimo di sua moglie riceve le attenzioni insistenti della biondina tutto pepe, mentre Mississipi si ritrova con una donna che non lascia mai la presa sulle sue mani, impedendogli di fare qualsiasi movimento.
In realtà i tre ragazzi lotteranno per ottenere un prolungamento della licenza, magari grazie agli agganci del tenente che gli tiene d’occhio con varie personalità influenti. Quando riceveranno l’ordine di recarsi in ospedale per una serie di visite, vedranno sfumare l’opportunità di divertirsi per i soli quattro giorni di libertà ottenuti, ma lotteranno con una serie di strategie per riuscire a trarre il maggior beneficio possibile dal loro fuggevole scampolo di libertà dagli orrori della guerra.  Dopo una serie di rocambolesche avventure e divertenti scazzottate (“Un bacio azzeccato ed un pugno sbagliato”, dirà Grant alla sua amata), i tre riusciranno a vedere avverati i loro desideri: Mac verrà eletto, e Mississipi e Cruson riusciranno ad ottenere un congedo definitivo. Ma un triste avvenimento li convincerà a continuare a lottare per il proprio paese e per il sacrificio dei caduti in guerra. “Questi sono gesti da filmaccio di propaganda”, urla Mac ai suoi due compagni che decidono di non usufruire del congedo ricevuto, e in effetti non ha tutti i torti. Se durante il corso della pellicola, tramite le avventure degli aviatori, potevamo notare una sottile e velatissima critica e analisi delle logiche
spietate della guerra, verso il finale si plana invece nella retorica del patriottismo. Tutto sommato, però,  non ci si può lamentare, considerando che si tratta di una commedia leggera e spassosa che non ha nessuna intenzione di sfociare nel sociale. Baciala per me è un ottimo prodotto di intrattenimento, che assolve a quelle che sono le sue intenzioni: tramite uno humour brillante ed esilarante, far passare del tempo in allegria e spensieratezza, regalando non poche risate e un pizzico di riflessione che però non ha assolutamente il ruolo da protagonista.

VOTO: 7,5

 


CITAZIONE DEL GIORNO

La tua vita è un prodotto di un residuo non compensato di bilanciamento delle equazioni inerenti alla programmazione di Matrix, tu sei il risultato finale di un’anomalia che nonostante i miei sforzi sono stato incapace di eliminare da quella che altrimenti è un armonia di precisione matematica. (L’Architetto a Neo in "The Matrix Reloaded")


LOCANDINA


6 commenti su “Baciala per me

  1. Un film divertente e gradevole anche se non all’altezza dei suoi capolavori (Sette spose per sette fratelli e Cantando sotto la pioggia).

  2. Si, infatti, non è il massimo, però è scorrevole e gradevole. Si fa guardare senza annoiare e divertendo di quando in quando. Unica nota stonata quel finale un pò troppo telefonato.

  3. Per questi film così… come dire… “storici” sono assolutamente ignorante. Grava mancanza? Non so, forse preferisco il genere attuale. Non discuto, però, sulla bellezza e soprattutto sulla tua bravura. Molto completa, davvero, la tua analisi! Chiara

  4. Non so se è una mancanza…io sinceramente non faccio assolutamente distinzione tra antico e moderno. Se una cosa mi piace ed è fatta bene, per me non ha età.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.