Bastardi senza gloria

REGIA: Quentin Tarantino

CAST: Brad Pitt, Christoph Waltz, Eli Roth, Michael Fassbender, Diane Kruger, Mèlanie Laurent, Daniel Brül, Mike Myers, Julie Dreyfus, Martin Wuttke, Rod Taylor

ANNO: 2009

 

Il colonello nazista Hans Landa uccide una famiglia di ebrei, facendo scappare però Shosanna, una ragazzina che quattro anni dopo assumerà un’identità falsa e dirigerà una sala cinematografica col fidanzato di colore. Nel frattempo il tenente Aldo Raine ha messo su una squadra speciale di soldati, chiamati Bastardi,  per uccidere quanti più nazisti possibili e prendere come trofeo i loro scalpi. A collaborare con loro arriverà l’attrice tedesca Bridget von Hammersmark che cercherà di tendere una trappola ai nazisti portando due componenti del gruppo dei Bastardi, imbottiti di esplisivo, all’anteprima mondiale del film di propaganda nazista “Orgoglio della nazione”, a cui parteciperà persino Hitler. Contemporaneamente la stessa Shosanna, la cui sala cinematografica è stata prescelta per la proiezione, sta meditando vendetta, organizzando col fidanzato un incendio colossale causato dall’infiammazione di tutte le pellicole 35 mm presenti nel suo cinema.

 

Non si rischia di sbagliare se si afferma sonoramente che “Bastardi senza gloria” sarà sicuramente uno dei migliori film in assoluto di questa stagione cinematografica, ma non solo. Non si rischia di sbagliare nemmeno se si afferma altrettanto sonoramente che molto probabilmente è vero che questo potrebbe essere il capolavoro indiscusso del regista cinefilo per eccellenza (come appunto egli stesso fa dire a Brad Pitt a fine film, rivolgendosi metaforicamente a quelli che sono i “capolavori” prodotti dal suo personaggio nella pellicola). L’unico margine di errore che si potrebbe riscontrare in queste due affermazioni sta più che altro nell’incapacità o nella resistenza, a cogliere quella che è la vera essenza di questo film, ma anche di tutto il cinema, precedente e futuro, di Tarantino, che è prima e sopra di tutto un amore incondizionato, appassionato, potentissimo e quasi “malato” per il cinema, per tutte le sue forme e per la forza che possiede nell’essere mezzo primario di comunicazione ed espressione.

E’ questa la prima e più forte impressione che riceviamo durante la visione della pellicola, e non solo perché come sempre Tarantino non resiste ad infarcirla di mille richiami e citazioni cinematografiche (soprattutto per il suo tanto amato cinema italiano di genere, come dimostrano i continui riferimenti a Castellari, ma anche le piccole strizzatine d’occhio come i nomi di alcuni personaggi: Margheriti e Fenech per esempio, oltre che l’ombra di Sergio Leone praticamente sempre dietro l’angolo), ma anche per l’incredibile metacinematograficità che accompagna delle vicende che mai ci saremmo aspettate poter essere soggette a questa “pratica”, come appunto quelle della Seconda Guerra Mondiale.

Ecco che allora, come ormai tutti hanno già detto e ridetto, Tarantino riscrive la storia (e forse con la sua filmografia anche la storia del cinema, creandone un genere tutto suo che rimane e rimarrà sicuramente inimitabile e inarrivabile), facendo terminare la guerra come sappiamo tutti che non è terminata e riuscendoci attraverso il cinema, nel senso fisico e metaforico del termine. E’ all’interno di una sala cinematografica, infatti, che succedono gli avvenimenti principali che determinato il destino della guerra ed è la proiezione di un film di propaganda nazista prima, e di un primo piano incazzato e vendicativo dopo, che contiene in sé tutto il significato di questo stravolgimento della storia.

Ecco che Tarantino, allora, ci restituisce e ci comunica alla perfezione quale può essere la potenza, applicabile anche a situazioni di estrema importanza sociale, politica, culturale e storica, del cinema e lo fa costruendo una storia talmente perfetta che sembra una bomba ad orologeria, come quelle che alla fine vengono fatte scoppiare nella sala cinematografica. Lo fa costruendo delle storie parallele, suddivise in gustosissimi e appetibilissimi capitoli, che poi vanno a confluire alla perfezione proprio in quella sala cinematografica, centro di raccolta di tutti quei “sottogeneri” che hanno rappresentato la narrazione della pellicola fino a quel momento. E’ per questo che si può dire che, al di là del citazionismo che può essere più o meno colto (a seconda delle conoscenze cinematografiche e non dello spettatore) e che anche se colto potrebbe non essere apprezzato perché reputato puro esercizio di stile o autocompiacimento (sbagliando, perché altro non è se non una smisurata e quasi emozionante dichiarazione d’amore quasi feticistico per il cinema); dicevamo si può dire che “Bastardi senza gloria” è tanti film in uno, proprio perché ciascun capitolo potrebbe essere un film a sé stante, nonostante la magica e perfetta confluenza e congruenza finale.

E allora non resta altro che arrendersi al fantastico gioco che Tarantino ci propone, facendo in questo modo di noi spettatori degli amici con cui discutere e godere di una passione, e assistere ad una narrazione perfetta che fa dei personaggi costruiti egregiamente il suo punto di forza: sarà difficile dimenticare lo straordinario colonello Landa interpretato da un Christoph Waltz poliglotta e in stato di grazia; o il mitico tenente Aldo Reine, interpretato da uno straordinariamente “piacione” Brad Pitt, con la sua fissa per gli scalpi e per le svastiche marchiate sulle fronti dei nazisti; o il suo amico sergente Donnie Donowitz (il cuo esordio nella pellicola costiuisce una delle migliori sequenze, estremamente e volutamente dilatate della stessa), che con una mazza da baseball ne combina di tutti i colori. Così come è difficile non scorgere la mano di Tarantino nella regia di questo film costituito da una serie di sequenze che portano il suo marchio, oltre che la sua riconoscibilissima ironia e che, nonostante siano estremamente dilatate (come le due straordinare girate attorno ad un tavolo ma pregne di pathos e coinvolgimento dello spettatore), riescono a non far sentire il peso di una serie di brillantissimi dialoghi (la sceneggiatura è l’altro cavallo di battaglia dei film di Tarantino) e di scelte se vogliamo “pericolose” come i soliti e consueti sottopancia o la violenza che esplode nel bel mezzo dei suddetti incessanti dialoghi.

Per concludere non ci resta altro che confermare la compiaciuta, ma se vogliamo anche innocente, supposizione del tenente Aldo Raine a fine pellicola e sperare che in realtà di capolavori di questo livello ce ne saranno molti altri.


VOTO:

 


46 commenti su “Bastardi senza gloria

  1. Mi viene in mente Philip Dick e le sue ucronìe, nel suo caso per i nazisti che vincono la guerra.
    Qui è il cinema, lì la letteratura, che riscrivono/cambiano la storia.

    Prima Distric9 adesso Tarantino, e siamo solo a ottobre; se continua così ci sarà da leccarsi i baffi.

  2. Hai perfettamente ragione. Due grandissimi film, chi per un modo chi per l’altro. Vedremo cosa ci aspetta dopo, ma di sicuro questi saranno tra i migliori in assoluto della stagione cinematografica, ma non solo direi.

  3. Ah, no che casino. L’ha visto e ne ha scritto Giuseppe non tu, ahah! Bè spero che anche tu riesca a vederlo perchè ne vale la pena.

  4. Sì, hai ragione. Anch’io non mi ci sono abituato. Se lo dovessi vedere, su cinemasema ci sarebbero due recensioni dello stesso film. Ma credo che sia già capitato in qualche blog. Boh!

  5. Spero che lo andrò a vedere questa domenica, ne ho sentito parlare benissimo praticamente da tutti. Comunque è vero la stagione è partita alla grande e Giovedì prossimo dovrebbe uscire Up qui da noi. Non vedo l’ora di vederlo.
    Ma per il momento mi concentro su Tarantino.
    Ciao

  6. Forse non proprio così alto il voto. Ma in ogni caso alto! Bellissimo ritorno di Tarantino e soprattutto gran ritorno ai suoi veri film. Pur distaccato da pellicole indimenticabili come i famosi "Pulp Fiction" o "Jackie Brown", il film riesce a tenere tutto insieme con una competenza unica e inequivocabile. Citazioni, Pulp, Splatter, Risate e battute. Tutto questo ed altro è Quentin Tarantino. Sono d’acccordo con te sul fatto che viene ingiustamente accusato di citazionismo fine a se stesso. Magari qualche volta se ne compiace con troppa veemenza, ma ciò non toglie la sua classe nel farlo.

  7. anche a me è piaciuto da morire. Ci sono talmente tante citazioni da non riuscire ad elencarle. ah, una chicca: la parte in cui hans e i bastardi parlano italiano è in versione originale ed io non lo sapevo! L’unico ad essere ridoppiato anche in quella scena è Brad Pitt (credo per dargli ancor di più l’accento siciliano). In ogni caso consiglio vivamente la versione in lingua originale che sta passando in alcune sale in tutta italia: gli accenti ed i toni usati sono uno spettacolo!

  8. assolutamente d’accordo, è un film perfetto in ogi singolo fotogramma e per rimanere in tema di riferimenti la Cenerentola che ritrova la scarpetta e poi viene strangolata è geniale. Un saluto
    Marco

  9. Per me non è il capolavoro che dici, ma più per una questione di gusti (non riesco proprio a empatizzare con "buoni" più crudeli dei "cattivi", e non amo troppo l’approccio adolescenziale di Tarantino alla storia come se fosse un giocattolo da smontare e rimontare) che per i difetti della pellicola (la caratterizzazione superficiale, o inesistente, di alcuni personaggi, i "bastardi" in primis; l’aleatorietà delle svolte narrative; l’eccesso di citazioni cinefile fini a sé stesse). Comunque non è nemmeno una delusione come il precedente "A prova di morte". Diciamo che è un buon film, divertente e con alcune singole scene davvero ottime (quelle "ai tavoli", soprattutto).

    Ciao!
    Christian

  10. Luciano, bè per esempio il Para e il Chimy scrivono spesso recensioni sullo stesso film ed è bello avere un doppio approfondimento e due sguardi diversi sulla pellicola.

    Pillole, infatti, stiamo andando alla grande per adesso.

    Al, ma secondo me tra qualche anno (ma pure prima), anche questo verrà considerato uno degli indimenticabili come Pulp fiction o Jackie Brown.

    Banana, in effetti la versione originale sarà sicuramente molto ma molto migliore di quella doppiata. Però anche così, c’è da dire che il film centra veramente il bersaglio.

    Marco, si, persino il riferimento a Cenerentola. Tarantino è straordinario davvero.

    steutd, lo sapevo che non dovevo fidarmi di te su questo film!! ðŸ˜› Comunque per quanto riguarda il font: è un semplice times new roman, tu non puoi usarlo?

    Christian, è proprio sul concetto di citazioni cinefile fini a sè stesse che non siamo e credo non saremo mai d’accordo. L’ho anche scritto nella mia recensione che non sono assolutamente fini a sè stesse, ovviamente secondo il mio parere. A me "A prova di morte" era piaciuto veramente, ma veramente tantissimo, non ovviamente come questo, ma quasi direi. Quindi forse su Tarantino non ci troviamo proprio sulla stessa lunghezza d’onda. Ah, le scene ai tavoli, altro che ottime, sono superbe ^^

  11. lo sapevo che ti avrei deluso ma tutto questo entusiasmo che leggo in giro non lo condivido ma mi adeguo 😀
    intanto mi rivedo jackie brown 🙂

  12. una precisazione riguardo ad un commento precedente: la scena in italiano del film è interamente ridoppiata purtroppo, mi sembra che soltanto landa sia stato lasciato in lingua originale. anche perchè in originale i tre ripetono i loro cognomi con un accento assurdo, mentre nella versione doppiata, a parte brad pitt, gli altri due ripetono i nomi dei luoghi di provenienza (che in v. o. non esistono, visto che i tre non si fingono siciliani, ma semplicemente italiani).

    in versione originale, qui più che mai viste le tante differenze linguistiche,  il film ha davvero una marcia in più.

  13. Finalmente l’ho visto anche io! Ovviamente passa per il blog e leggi che ne penso, intanto volevo farti i complimenti per la bella recensione: mi piace che tu esalti il fatto che, metaforicamente, sia nel cinema che avviene la de-strutturazione della storia (omicidio di hitler e fine della guerra) quasi a significare che il cinema ha un potere magico e davstante che può modificare persino il corso degli eventi (a questa metafora nn c avevo fatto caso). In ogni caso, io sono rimasto soddisfatto a metà: il film non mi ha preso come gli altri film di Tarantino, e devo ammettere che tra tutte le sue opere

  14. questa è quella che mi ha colpito di meno: i dialoghi secondo me hanno perso quella "tarantinianità" anche se restano comunque molto realistici e belli, e questo fa perdere un pò al film. Sull’amore che Quentin prova per il cinema, sono d’accordo con te: credo che al dilà del fatto che un suo film piaccia o no, un vero amante del cinema (come sono io e come sicuramente sei tu) non può non rimanere a bocca aperta estasiato come un bambino nel guardare un suo film.

     

  15. ha fatto applaudire tutte le sale in cui è stato proiettato (veramente…un applauso alla fine di un film…non so da quanto non mi capitava di trovarmi in mezzo ad un applauso al cinema!) e ora non c’è una singola persona che non ne stia parlando…tarantino si è veramente superato! sottoscrivo in pieno il tuo entusiasmo!

  16. tarantino si è superato.
    io ci ho visto un modo per inserire almeno tre sceneggiature differenti:
    quella di shosanna, quella di goebbels e quella di landa.
    ci sono tre film almeno, dentro bastardi senza gloria, e ognuno di essi cerca di vincere sull’altro.
    apparentemente, fino all’ultimo sembra che vinca landa: la sua orcherstrazione/sceneggiatura è perfetta, anche perchè riconosce shosanna dentro al caffè di parigi e la lascia in vita perchè sa che è funzionale al suo intreccio narrativo, al suo lieto fine.
    e ovviamente alla fine c’è la sceneggiatura di tarantino, che nell’ultima sequenza si prende la sua rivincita e vince su tutto e tutti.
    "credo che questo sarà il mio capolavoro…"

  17. Steutd, per me Jackie Brown è un grande film, ma questo forse gli è superiore.

    Alè, non vedo l’ora di riuscirlo a vedere in lingua originale.

    Verdoux, secondo me questo invece è uno dei suoi più potenti e soprattutto dei più tarantiniani.

    Zenn, anche nel cinema dove l’ho visto io alla fine è scattato l’applausone.

    gbanks, non è solo la sceneggiatura a prendersi una rivincita, ma tutto il film nella sua totalità secondo me.

  18. a me tarantino piace molto e mi è piaciuto anche questo film sui bastardi.

    ma al di là delle considerazioni sulle citazioni  e sulla metatestualità e sull’amore per il cinema del regista, sono uscito dalla sala piuttosto infastidito per il trattamento riservato al contesto della seconda guerra mondiale.
    sarà un rimando a mille altri film, a chaplin al treno blindato e vattelapesca, ma hitler e goebbels sono due macchiette, i nazisti in genere poveri sprovveduti (a parte landa) e la scelta di fare morire i gerarchi nel finale è più paracula che geniale.

    secondo me inglorious bastards ha uno slittamento di registri (dal realismo del primo capitolo fino alla farsa e allo splatter di certe scene) che ne limitano la coerenza e lo spessore. 
    un film geniale ma tutto sommato stupidotto, come forse lo stesso tarantino.

    fabio

  19. Molto, molto bello! Mi sono divertito a ritrovare un Tarantino finalmente al meglio e privo dei pericolosi "fuoristrada" delle ultime pellicole!
    Ciao, Ale

  20. Avevo letto diverse recensioni sulla tua stessa lunghezza d’onda Alessandra, e sinceramente le avevo lette piuttosto incredulo. Pensavo che fare ancora meglio di alcuni precedenti, non dico fosse impossibile per Tarantino, ma neanche proprio semplice. Fuor di eufemismi, avrebbe dovuto superarsi. Adesso posso dire che non mi ha convinto (per quel che vale non convincere me, ovvio:))
    Anche se tecnicamente é tutto a regola d’arte e anche più e anche se c é dentro la sua enorme cultura cinematografica, questo film lascia a desiderare abbastanza. E’ troppo verboso, tanto blablabla ma di azione (e di violenza, vista la storia e il marchio di fabbrica) non tanta quanta ci si poteva e doveva aspettare. Boh, mi é sembrato tanto fumettistico per quanto vuole essere brillante. Secondo me Kill Bill (soprattutto il Vol2) rimane molto superiore e  pecchi di ottimismo (ma a prevedere la qualsiasi non ci prendo, di solito;) pensando che questo film potrebbe essere considerato il suo capolavoro indiscusso. (voglio dire, altri parleranno sempre di capolavoro, ma indiscusso no, non credo). E non credo neanche il migliore del 2009, sennò sarebbe proprio un anno di vacche magre. Un amico madrileno proprio ieri mi scriveva dell’ultimo di Alejandro Amenabar, e visto il talento eccezionale di questo qua, non mi meraviglierei se fosse Agorà il (mio) migliore dell’anno. Chissà se e quando le vedremo qua…
    Perdona la lunghezza!;) Ciao

  21. Wow, penso di essere l’unico a cui "Bastardi" non è piaciuto… Mi dispiace, ma ancora non riesco a farmi piacere questo stile di Tarantino di fare cinema, mi sembra che, sebbene sia capace di fare GRANDE cinema (vedesi l’eccezionale prima sequenza con Waltz) si limiti a giocare con le immagini e le citazioni. Personalmente, mi sembra un grande spreco…

  22. Fabio, bè se la cosa è geniale non vedo come possa essere anche stupidotta. Comunque io penso che Hitler sia stato volutamente descritto come una macchietta, proprio per metterlo alla berlina, poi vabè è ovvio che ognuno può ricevere impressioni diverse dalla visione di un film.

    Ale, mi fa piacere che l’abbia apprezzato!!!

    Fran, io non ho detto il migliore del 2009, ma uno dei migliori e sicuramente per me lo sarà. Poi che sia verboso non c’è dubbio, ma questa è una delle caratteristiche del cinema di Tarantino, che ovviamente può piacere o meno.

    GIacomo, secondo me non si limita solo a quello, che si è una parte fondamentale del suo cinema, ma riesce anche a creare storie, personaggi e situazioni veramente molto succose.

  23. Alessandra, so che non hai detto che sia il migliore del 2009, e non stavo rispondendo a un tuo giudizio. Ne stavo soltanto aggiungendo uno mio prendendo spunto da un tuo commento, in aggiunta ad esso e non a risposta, non per niente ti chiedevo scusa per essere stato logorroico…
    Quanto all’ essere verboso, siamo d’accordo che il film lo sia, come il cinema di Tarantino in genere. Però questo é il genere di questioni rispetto alle quali il giudizio cambia in base alla misura, non é semplicemente essere/non essere verbosi, si tratta di vedere quanto e la cosa va valutata film per film. Non stavo giudicando questa come caratteristica dei film di Tarantino in genere, era un giudizio su questo film in particolare, per questo dicevo "troppo verboso", più che negli altri casi. Per questo mi é sembrato parecchio statico, aumentando più del solito le parti diegetiche, e diminuendo in proporzione l’azione. Non saremo d’accordo su questo, ovviamente. Ma é solo per precisare che non é siccome Tarantino fa parlare  sempre tanto i suoi personaggi, allora questo esclude che talvolta non possa eccedere.

  24. Fran, ho capito la tua posizione. Per questa volta non siamo d’accordo, perchè ovviamente io non l’ho trovato eccesivamente verboso.

  25. come ho scritto già dalle mie parti, nonostante siano passate già due settimane dalla visione del film, sono ancora in preda ad attacchi di fanboysmo ed i miei unici commenti riguardo al film sono solo "OMMIODDIO / CAPOLAVORO / OMMIODDIO DI NUOVO / TI VOGLIO BENE, QUENTIN / GRAZIE, SETTIMA ARTE" 😀

    complimenti come al solito per la recensione 🙂

  26. Tom, ero sicura che avresti apprezzato.

    Testa, io quell’altro purtroppo non l’ho ancora visto.

    Mizza, ahah, diciamo che siamo tutti, più o meno, sulla stessa barca! ^^

  27. Bastardi senza gloria

    [..] L’ultimo attesissimo film di Quentin Tarantino Inglorious Basterds, per omaggiare un b-movie di un vecchio film di Castellari, è da qualche giorno nelle sale e a leggere i blogger di Splinder sembra [..]

  28. Son d’accordo con quello che dice Fabio del commento 22…..ed è quello che dico nel mio ultimo post……..Aldo Rayne si fa imbavagliare come un minchione, non come un professionista…….e Landa alla fine si vende agli americani……..peccato per 2/3 il film era geniale, per intenderci fino alla sparatoria nella taverna (dialoghi ottimi li nella taverna)……poi da lì succedono cose che vanno oltre la pura logica….pazienza il Tarantino ha voluto così. E ha sbagliato. Chissà perchè. Ok va bene, voleva riscrivere la storia ma almeno l’avesse fatto con coerenza.
    Ciao e buonanotte!

  29. Capolavoro, geniale, perfetto etc non li trovo molto adatti per questa pellicola.. Sarò che tarantino non riesco a definirlo quasi mai geniale.. Lo è stato con Pulp Fiction, di certo… Ma alla fine Quentin arriva fino ad un certo punto e da lì non si smuove. E’ semplicemente il suo stile… Diverte, intrattiene e lo fa in un modo interessante ma nulla di più… Non riesco ad apprezzarlo di più o a trovare altri motivi per giudicarlo un buon regista. La parte migliore della pellicola è stata certamente quella alla taverna, dove si sono ritrovati i suoi dialoghi.. Per il resto un buon film, nulla di particolare… Pure la regia mi ha deluso un po’, avrei voluto una telecamera più ferma, invece ci sono stati troppi stacchi, che non mi sembra fossero da lui…
    La storia va presa per quello che è… Lui non riscrive niente e ovviamente non si è mai prefisso di fare un film storico.. E’ l’ambientazione dove sono stati inseriti elementi da film truzzi di serie b italiani [robaccia che adora] e spaghetti western. Il suo intento di dimostrare che col cinema si può anche riscrivere la storia è interessante, ma non più di tanto..
    Personalmente le megacitazioni in ogni film non mi hanno mai dato fastidio, se le riconosco bene se no amen… Ma non posso arrivare a definire un film grande grazie alle migliaia di citazioni che si trovano…
    Alla fine di tutto, è stato il film che mi è piaciuto meno della sua filmografia, eccetto Jackie Brown e la cagata-Grindhouse

    PS: Ma questa volta è stata tradita la tradizione dell’inquadratura da dentro il bagagliaio o sbaglio??
    PS2: Un plauso a Waltz, attore appena conosciuto ed unica vera sorpresa del film

  30. Ma se uno riscrive la storia può farlo come vuole ovviamente, che poi possa piacere o meno è un altro paio di maniche, ci mancherebbe. E secondo me il discorso metacinematografico del film (non sono inerentemente alle citazioni che possono essere accettate o meno), quello secondo il quale "il cinema può tutto" (per esemplificare), persino far finire una guerra, bè secondo me è fortissimo, altrochè. Poi vabè, ognuno può recepirlo in maniera diversa, questo è ovvio.

    Country, sapevo che saresti stato d’accordo!!

  31. Si però un minimo di coerenza ci deve essere ……
    se un uomo mette le mani addosso ad una donna e la donna si incazza dandogli un calcio nelle palle, non credo che dopo la donna
    si avvicini all’uomo per vedere come sta (mi riferisco alla scena dove muoiono sia Shosanna sia il nazista scemo cuccone)……….per non parlare di Landa che si vende agli americani……no no negli ultimi 40 minuti stona un pò Tarantino…..ed è fuori discussione…..una domanda in riferimento al commento 20: ma Landa davvero riconosce Shosanna al caffè di Parigi?
    Notte!

  32. Ma non è che Landa si vende agli americani, aveva già pianificato tutta quella roba per salvarsi il culo, visto che aveva intuito l’andazzo. E si, secondo me la riconosce eccome Shosanna al loro primo incontro, ed è proprio da lì che comincia a pensare al suo piano sempre secondo me.

  33. si che la riconosce subito, altrimenti non le offrirebbe del latte 🙂 ma poi secondo me cercare un senso nelle sceneggiature di tarantino è alla fin fine anche sbagliato, in fondo il cinema di tarantino non ha la pretesa di lanciare messaggi o di essere coerente, è cinema e basta (grazie a dio!). Comunque volevo dire che l’ho rivisto in lingua originale: ragazzi è davvero una cosa spettacolare, Pitt che recita nella sua lingua è esilarante e Waltz che lo fa in 4 lungue diverse uno spettacolo! E poi la scena in cui parlano italiano…senza paragoni rispetto alla versione doppiata, cambia proprio tutto!!!! Molto molto meglio in orginale (vabbè ma non ci volevo io per dirlo 🙂 )

  34. Visto da dieci giorni e non riesco a buttar giù una parola. Troppa emozione, troppo metacinema è come aver toccato una presa elettrica e sentirsi trapassare da una scossa di 3000 volt. Film notevole. Sono particolarmente attratto dalle due sequenze "seduti al tavolo".

  35. Recupero in ritardo questa tua splendida recensione Ale! Davvero esaustiva. Importantissimo sottolineare l’ironia e la solida sceneggiatura del film, due tratti distintivi di tutta l’Opera di Tarantino. Non ci resta che aspettare “Django Unchained” con le migliori aspettative.

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