Batman begins

REGIA: Christopher Nolan

CAST: Christian Bale, Michael Caine, Morgan Freeman, Liam Neeson, Tom Wilkinson, Gary Oldman, Katie Holmes, Cilian Murphy, Rutger Hauer, Ken Watanabe
ANNO: 2005

TRAMA:

Le origini e la genesi del cavaliere oscuro, l’uomo-pipistrello, il supereroe che combatte la criminalità di Gotham city armato solo della propria forza fisica e mentale e aiutato dal fido maggiordomo Alfred, dal poliziotto incorruttibile Gordon e dall’inventore di preziosissimi gadget Fox. 

 



ANALISI PERSONALE

Dopo i fortunatissimi e straordinari Batman burtoniani e gli altrettanto sfortunatissimi e inguardabili capitoli di Schumacher, Nolan tenta una strada diversa rendendo uno dei supereroi più amati di sempre molto più cupo e problematico. La sterzata del regista inglese non riguarda solo l’introspezione psicologica e molto profonda del personaggio di Batman, ma anche la caratterizzazione dell’altra grande protagonista della saga e cioè la Gotham city resa gotica da Burton, pop e post-moderna da Schumacher. Qui abbiamo una città davvero molto reale, ispirata alle grandi metropoli quali New York, Chicago e Hong Kong, nella quale regna la corruzione, la delinquenza, il male insomma. Una città sovrastata da grattacieli sempre illuminati che fanno da terreno di riflessione per Batman che si staglia col suo mantello nerissimo sui tetti di Gotham e che continua a lottare contro le proprie grandi paure cercando anche di imparare la differenza e la linea di demarcazione tra giustizia e vendetta. Il film è sostanzialmente suddiviso in due parti: la prima è quella che riguarda la vera e propria genesi che ha portato alla nascita del cavaliere oscuro, nella quale attraverso una serie di flashback (molto cari al regista di Memento) attraversiamo l’infanzia di Bruce Wayne fino ad arrivare alla sua giovinezza e all’età adulta, quella nella quale di ritorno al suo paese natio, abbandonato dopo la morte dei suoi genitori assassinati da un malvivente, Batman vede la luce, anche se agisce sempre di notte nell’oscurità più totale dove può nascondersi sia ai propri nemici che ai propri amici. Finito il racconto (tra l’altro a tratti stucchevole nel rimarcare il rapporto tra Bruce e suo padre: “Sai perché cadiamo Bruce? Per imparare a rimetterci in piedi”) della nascita del supereroe, dei motivi che stanno alla base della sua missione di giustizia assoluta e della preparazione fisica e psicologica (interessante l’incipit con Christian Bale e Liam Neeson che si allenano sui ghiacci tra i monti e in templi tibetani dove imparano l’arte dei ninja), fa la sua comparsa il vero e proprio uomo-pipistrello, con tanto di costume (reso molto più snello e agevole) cappuccio con le corna e mantello. Da questo momento in poi un po’ di confusione in fase di sceneggiatura, regia e montaggio contrassegnerà la pellicola che proseguirà mostrando una serie di inseguimenti, scene di lotta, scoppi e pestaggi  vari senza preoccuparsi di continuare sul filo dell’introspezione del personaggio, della sua immensa solitudine e della sua dualità, elemento davvero molto importante soprattutto per quanto attiene al tema della paura (il principale della pellicola: “Per combattere la paura devi diventare paura, devi bearti delle paure degli altri”), ma anche del binomio dicotomico giustizia-vendetta (“La giustizia è armonia. La vendetta serve solo a farti stare meglio”). Nonostante qualche scena d’azione un po’ troppo fracassona, il film riesce comunque a mantenersi sul binario della credibilità (mai come in questo primo capitolo firmato Nolan, le vicende di Batman e di Gotham city ci sono sembrate così reali), per concludersi con un emozionante finale aperto che ci guida per mano verso il secondo capitolo, Il cavaliere oscuro. Finito alla deriva in seguito al tragico avvenimento che ha segnato la sua infanzia e perseguitato dalla paura per i pipistrelli (la quale viene mostrata in una bellissima scena del Bruce bambino che cade in un pozzo), il ricchissimo Bruce Wayne decide di tornare nel suo paese ormai in preda al delirio e di aiutare i pochi “buoni” rimasti a ristabilire l’ordine. I nemici da combattere saranno davvero molto potenti: il boss mafioso Falcone (interpretato dal valente Tom Wilkinson) e tutte le sue pedine, tra le quali il dottor Crane (il convincente Cilian Murphy) che si dimostrerà essere uno spietato Spaventapasseri che approfitta delle paure altrui (compresa quella di Batman che ha cercato di impadronirsene per spaventare gli altri attraverso il simbolo del pipistrello: “Perché i pipistrelli signore?” “Perché mi fanno paura! Che li temano anche i miei avversari!”), entrambi però marionette i cui fili vengono guidati dal terribile Henri Ducard (l’ottimo Liam Neeson), inizialmente alleato di Batman, ma poi suo strenuo nemico. Dei personaggi recitati in maniera encomiabile, ma forse poco caratterizzati e interiorizzati (i cattivi non ci sembrano poi così cattivi, ma soprattutto non colpiscono particolarmente lo spettatore). A completare questo fornitissimo cast ci sono il mitico Michael Caine nel ruolo del maggiordomo Alfred, da sempre affezionato a Bruce; Morgan Freeman che interpreta Lucius Fox, colui che fornisce armatura e armi al supereroe notturno; Gary Oldman che dà volto al commissario Gordon interpretando forse per la prima volta un ruolo a tratti semplice, ma sicuramente molto sfaccettato; Rutger Hauer un amministratore delegato della compagnia che fu dei genitori di Bruce; Katie Holmes nel ruolo di Rachel l’amica d’infanzia di Bruce (un altro dei punti deboli di questa pellicola). Tralasciando qualche dialogo raffazzonato (soprattutto tra Bruce e suo padre o tra Bruce e Rachel) la pellicola è contrassegnata anche da un brillante e godibilissimo humor inglese (molte delle battutine tra il maggiordomo Alfred e Bruce/Batman sono davvero esilaranti), che contribuisce a farci affezionare maggiormente a questa figura emblematica. Ma, unita all’ironia, non manca nemmeno la riflessione sul bene e sul male e sul non sempre netto confine di demarcazione tra le due entità (tema caro a quasi tutti i comic-movie). “La teatralità e l’inganno sono strumenti potenti”, con queste parole, messe in bocca ad Herny Ducard e prese per oro colato da Bruce Wayne che si trasformerà in un simbolo per fare colpo sui criminali di Gotham, Nolan ci indica la vera essenza di questo supereroe che combatte solo per sé stesso, pur aiutando la sua città a risorgere. “Non ti ho mai detto grazie”, gli dice alla fine il commissario Gordon. “E non dovrai mai farlo”, gli risponde Batman volando via tra i grattacieli stringendo tra le mani la carta del Joker.

VOTO: 7,5

 



CITAZIONE DEL GIORNO

Mia suocera? Hai presente l'anticristo? (Da "FBI: Protezione testimoni")


LOCANDINA

31 commenti su “Batman begins

  1. non mi aveva convinto all’uscita, e difatti non andai al cinema a vederlo; mi sono dovuta ricredere quando l’ho visto, sebbene non rientri nei film batmiani preferiti… trovo i nemici di poco spessore (sebbene Murphy sia un ottimo attore – secondo me) e il film a tratti lento… Nolan si è molto migliorato con l’ultimo 🙂

  2. Ovviamente the dark knight è un’altra storia.. Questo è un po’ il fratello minore, che pone le basi per un batman finalmente un po’ più dark.. Diverso da quello di burton (cmq molto buono) e di schumacher (orrendo)

  3. Questo è indubbiamente inferiore a quelli di Burton, ma ovviamente superiore a quelli di Schumacher. Io a prima visione rimasi delusa, non ricordo nemmeno perchè. Rivedendolo di recente, soprattutto alla luce della visione di The dark knight (ovviamente inarrivabile), sono riuscita a rivalutarlo.

  4. Dopo aver visto Il Cavaliere Oscuro tutti i difetti di Begins si fanno più evidenti: c’è una netta divisione tra la prima parte (ben scritta e girata) e la seconda (dove regna un po’ di confusione soprattutto nelle sequenze d’azione).

    Tutto sommato un ritorno vincente per Batman (ma era difficile fare peggio di Schumacher ^__*) che ha fatto da apripista al gigantesco seguito ^___^

  5. Si, infatti, le scene d’azione sono malamente gestite, però che dire io sono rimasta davvero coinvolta da questa genesi, per la prima volta affrontata sullo schermo (certo poteva essere molto meglio e raggiungere i livelli mastodontici del suo seguito, se solo non si fosse affossato in parecchi clichè, come quelli già citati del rapporto con Bruce e suo padre e anche con Rachel e soprattutto se nella seconda parte avesse mantenuto un certo equilibrio tra azione e narr-azione. Del resto però, il film risulta essere più che discreto, soprattutto dopo lo sfacelo dei due di Schumacher, ma ovviamente non all’altezza del gigantesco Il cavaliere oscuro.

  6. Ai tempi lo trovai imperfetto, l’intento era molto interessante e l’operazione di “asciugatura” di Batman da tutti gli orpelli grotteschi sedimentati nella memoria in favore del realismo coinvolgeva, ma c’erano dei problemi di gestione dei tempi, il montaggio era pessimo e le scene d’azione estremamente confuse.

    Sarei curioso di rivederlo oggi dopo “Il cavaliere oscuro”.

    Davide DG

  7. Davide, era la mia stessa sensazione a prima visione. Però non so, sarà forse l’influenza del quasi perfetto Il cavaliere oscuro, che mi ha fatto rivalutare anche il suo precedente, pur essendo consapevole, non mi stancherò mai di dirlo, che tra i due non ci sono affatto paragoni, dato che l’ultimo è davvero inarrivabile (secondo me resterà tale).

  8. Ma no, non si tratta di essere generosi (basti vedere il trattamento che ho riservato al film sotto a questo :P), è che quando si parla di Batman, il più delle volte perdo la bussola, soprattutto se ad interpretarlo c’è Christian Bale XD

  9. no questo no….non ritengo l’ultimo un capolavoro figuriamoci questo!

    per dirne due o trela gotham realistica non mi ispira per nulla, i nemici sono di carta velina (povero murphy…), le scene ‘azione son inguardabili, la compagna di batman è messa li tanto per (ma questo vale anche per il cavaliere oscuro) e in definitiva non mi piace…nono!:-)

  10. Devo ammettere che all’epoca il film mi lasciò molto perplesso. Ma era un periodo negativo in cui vivevo la vita con molta distrazione… ehm… dovrò rivederlo.

  11. deneil, in effetti i dfetti che ci ti ci sono, però secondo me ci sono anche molti pregi.

    Luciano, anche io quando lo vidi all’epoca rimasi delusa, a seconda visione mi ha convinto di più.

  12. E’ un film che ho visto al cinema poco dopo la sua uscita. Molto bello, si vede che la regia è di Nolan. Oltretutto è particolare perchè nell’introduzione ti da l’impressione di essere entrato nella sala del film sbagliato….Certo con il nuovo Cavaliere Oscuro perde il confronto, ma la qualità è altissima!!

  13. Mi trovo d’accordo con l’osservazione di weltall secondo la quale, dopo “The Dark Knight”, i difetti di Begins si vedono di più. Ricordo che alla visione al cinema mi stavo incavolando per la strizzata d’occhio orientale che Nolan stava provando malamente a fare. Poi si notano di più i difetti (sempre che di difetto si tratti: questi discorsi mi suonano sempre pericolosi, ma in questo caso opterei per definirli tali) nella direzione e nel montaggio nelle scene d’azione — che un po’ ci sono anche in “The Dark Knight”: tipo, la sequenza con lo Spaventapasseri è un po’ uno spezzatino. Cmq un buon film.

  14. anch’io concordo con weltall…ricordo che uscito dal cinema ero estasiato…ripensandoci una volta passato il gasamento presenta non pochi difetti.

    Sicuramente superiore a quelli di Schumacher…ma non è che ci voglia molto del resto…

  15. gahan e cinedelia, pur sottolineando la presenza di difetti (del resto l’ho fatto anche io), concordate con me sul fatto che si tratti di un film discreto no?

    Damiani, magari con l’uscita del terzo capitolo faranno un cofanetto, chi lo sa?

  16. Non ho più visto questa pellicola dalla sua uscita nelle sale … mi ricordo che mi impressionò molto, anzi ne uscii entusiasta. Ho un debole per Nolan ….
    Ciao e buon ferragosto, Ale

  17. Ale, secondo me va rivista alla luce de Il cavaliere oscuro. Io sono riuscita ad apprezzarla di più, all’epoca ricordo che rimasi un pò delusa. Buon ferragosto anche a te ^^

  18. Oddio me lo ricordo pochissimo adesso che ci penso…

    Però all’epoca l’ho visto al cinema e ricordo che mi è piaciuto.

    In effetti dopo i film di Schumacher (l’uomo che ha messo i capezzoli sulla corazza di Batman, non ce lo scordiamo!) mi sarebbe andata bene qualsiasi cosa, ma Nolan già allora ha avuto il pregio di creare un’atmosfera tutta particolare e nuova per il personaggio.

    Certo il secondo è così potente che Begins sfigura, ma in sè secondo me è un buon film.

    Sono perfettamente d’accordo con la tua analisi.

    🙂

  19. Il voto ci sta tutto, condivido; The Dark Night è un enorme passo avanti, ma i numeri Nolan ce li ha in tasca da sempre.

  20. Il giovane regista inglese Christopher Nolan ha rinnovato completamente la serie “Batman”, dandole slancio e dignità.

    Non più puro intrattenimento ma film d’autore, non più fumetto ma dramma psicologico, non più semplice miscuglio di avventura & fantastico ma seria analisi della contrapposizione vendetta-giustizia e dei guasti che i cattivi maestri possono causare.

    Finalmente “un giocattolone hollywoodiano” che non si basa esclusivamente sugli effetti speciali (che comunque ci sono e fanno grande spettacolo) ma costruito su una solida sceneggiatura che racconta una storia coinvolgente al massimo.

    Bellissima l’idea di mostrare come un uomo comune (seppur multimiliardario), oppresso dai sensi di colpa e dedito alla tormentata ricerca del bene (un uomo in perenne lotta con la propria anima), riesca a diventare un supereroe imbattibile, edificando così il proprio mito: un simbolo di speranza e di forza per tutti. Assistiamo con interesse e curiosità alle varie fasi di questa “costruzione” e tutto è credibile, ogni azione ha una sua logica: il “mito” ha una spiegazione concreta.

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