Belli e dannati

REGIA: Gus Van Sant

CAST: River Phoenix, Keanu Reeves, James Russo, Chiara Caselli, William Richert.
ANNO: 1991

TRAMA:

Mike e Scott sono due amici che passano il loro tempo per le strade a prostituirsi, principalmente con uomini. Mike è omosessuale e soffre di narcolessia, Scott fa tutto ciò solo per ribellarsi al padre ricco e oppressivo. La loro amicizia si fortificherà quando faranno un viaggio in Italia per cercare la mamma di Mike, ma Scott chiarirà al ragazzo innamoratosi di lui di essere eterosessuale e, dopo essersi innamorato della bella italiana Carmela, tornerà alla sua vecchia vita agiata, lasciando Mike per le consuete strade.



ANALISI PERSONALE

E rieccoci con il grande Gus Van Sant. Era da parecchio che non guardavo una sua pellicola e devo dire che mi ero quasi dimenticata della sua straordinaria visionarietà e capacità di spiazzare con le sue originalità registiche. In questo caso ci troviamo di fronte ad una storia sofferta, a tratti drammatica, ma contrassegnata da una vena grottesca e talmente "allucinata" da perdere qualsiasi connotazione sentimental-patetica e catturare l’attenzione dello spettatore affascinandolo con la spigliatezza dell’interpretazione del giovane Phoenix.
Mike (River Phoenix) è un giovane omosessuale malato di narcolessia che lo fa cadere in stato catatonico ogni volta che si trova in situazioni di stress, il che accade la maggior parte delle volte proprio mentre sta adempiendo ai suoi "doveri" con i propri clienti. Nei suoi sogni c’è sempre lei: la madre, tanto amata e tanto cercata. Nei suoi sogni, sempre la solita strada deserta nella quale il ragazzo aspetta qualcosa, qualcuno. A fargli compagnia durante le sue notti "brave" c’è un gruppo di scapestrati capitanati da Bob (William Richert) colui che Scott considera il suo padre "putativo", che ama più del suo stesso vero padre. Scott (Keanu Reeves) è il figlio del sindaco di Portland, un uomo ricco e potente che di certo non approva la condotta del figlio, dedito alle markette e alla vita dissoluta. Scott è il classico ribelle, che sfida il sistema andando a letto con chiunque per soldi, pur possedendone egli tantissimi.
Le giornate sembrano passare sempre uguali, tra un attacco di narcolessia e l’altro e una notte brava passata a fare "chiasso" con Bob e la sua banda, fino a quando Mike decide di andare a trovare suo fratello per chiedergli che fine abbia fatto la loro madre. E’ Scotto ad accompagnarlo su una moto rubata. E’ Scott a consolarlo ogni volta che qualcosa non va. E’ Scott ad aiutarlo ogni volta che lo trova addormentato in un angolo. L’amicizia tra i due però sfocia in qualcosa di più, perchè Mike confessa a Scott di essere innamorato di lui, di voler parlare con lui di tutto liberamente, ma questi gli fa capire espressamente di essere eterosessuale e di fare quello che fa solo per soldi. I due comunque continueranno il loro viaggio e Mike arriverà ad una scoperta a tratti agghiacciante: in realtà il suo vero padre è proprio suo fratello, che gli dice che sua madre si trova sicuramente a Roma, in Italia.
I due ragazzi continuano il loro viaggio on the road e in Italia incontrano una loro vecchia conoscenza, il tedesco Hans che ci aveva "provato" con Mike quando lo aveva trovato addormentato per strada. Tra i tre ci sarà una notte di sesso (mostrata con una tecnica registica mai vista prima, costituita da un insieme di fotogrammi che mostrano gli attori nudi in diverse posizioni, ma immobili), e alla fine i due ragazzi gli rifileranno la moto rubata per avere un pò di soldi in tasca.

Una volta arrivati a quella che apparentemente doveva essere l’abitazione della mamma di Mike, Scott fa la conoscenza della giovane Carmela che dice loro che la donna non vive più lì, ma che è tornata in America. Tra Scott e Carmela sboccia l’amore e al loro ritorno in America, Scott tornerà alla sua vita di prima, abbandonando la strada ma soprattutto Mike e il suo "amato" Bob. Dopo i primi tempi a Roma, Mike farà ritorno a Portland a bazzicare le stesse strade di sempre per racimolare un pò di soldi per vivere. Ma Bob non si darà per vinto e andrà ad un party dove sono ospiti Scott e Carmela a chiedere al suo caro amico un pò "d’attenzione". Scott rinnegerà Bob e la sua vecchia vita e per questi sarà un colpo al cuore che lo porterà alla morte. Al funerale tutta la sua banda, compreso Mike, si esibirà in danze psichedeliche accompagnate da urla quasi messianiche, mentre Scott e Carmela, rigorosamente in abito nero, se ne staranno in un angolo in silenzio.
Il film termina con uno dei soliti attacchi di narcolessia di Mike, che alla fine verrà raccolto da un passante in auto, in una strada lunghissima e desolata.
My own private Idaho, barbaramente tradotto in italiano in Belli e dannati (che non capisco proprio cosa possa c’entrare e che fuorvia abbondantemente dal vero senso del film) non è sicuramente il miglior film di Gus Van Sant che io abbia visto, ma è di certo una più che discreta pellicola che si fa apprezzare se non proprio per il tema (che è comunque importante dato che affronta varie problematiche quali la prostituzione, l’omosessualità e via dicendo), soprattutto per la regia del grande artista che ci regala delle chicche imperdibili come i protagonisti del film in copertina su delle riviste che parlano tra di loro e con gli altri modelli di altre riviste o come le particolarissime scene di sesso sia tra i due protagonisti col tedesco che tra Scott e Carmela. Non sono da meno gli attori protagonisti: un Keanu Reeves particolarmente e stranamente spiglato e un River Phoenix davvero intenso e "sofferto" che vinse anche numerosi prezzi per questa sua prestazione. A fare da contorno una bella colonna sonora tra il blues e il country e un’ottima fotografia, molto colorata. Imperdibile la partecipazione di Flea dei Red Hot Chili Peppers nel ruolo di un componente della banda di Bob e soprattutto il cameo di Massimo di Cataldo!!! (XD).
Belli e dannati si conclude in maniera quasi "aperta", non sappiamo realmente quale sarà la "fine" di Mike, anche se possiamo facilmente immaginarla, ma ci è lasciato spazio per "sognare" un futuro migliore per il povero ragazzo narcolettico.

Consigliato ai fan di Gus Van Sant che non rimaranno affatto delusi.

Regia: 8
Recitazione: 7
Sceneggiatura: 7
Fotografia: 7,5
Colonna sonora: 7,5
Ambientazione: 7,5
Voto finale: 7,5


"Sono un esperto di strade. È tutta una vita che io… assaggio strade…Questa strada non finirà mai, probabilmente gira tutta…intorno…al mondo."


CITAZIONE DEL GIORNO

"Aspetta da molto?". "Non importa quanto si aspetta, ma chi si aspetta". (Marilyn Monroe a Tony Curtis in: "A qualcuno piace caldo")


LOCANDINA

5 commenti su “Belli e dannati

  1. ti piace van sant eh?

    uffina io lo conosco poco poco

    ho visto elephant, scoprendo F. e will H

    mi sono piaciuti tutti e tre

    prometto che non appena avrò del tempo mi dedicherò alla visione dei restanti!

  2. Si mi piace molto Van Sant. Pensa che io Scoprendo Forrester nn l’ho mai visto tutto, ma ho visto Drugstore cowboy, questo, Elephant, Last days, Will Hunting e forse qualche altro e mi sono piaciuti tutti chi più chi meno ^^

  3. Un film epocale! Ma la foto che hai postato sotto le votazioni? Quando si dice il film in un’unica inquadratura…

    Certo che per noi italiani la presenza di Massimo di Cataldo ha il sapore dello SCULT! Però, per dovere di cronaca, in quella sequenza c’è praticamente mezzo cast de “I Ragazzi del Muretto”, serie tv italiana di qualche anno fa che ho la sfortuna di ricordare! ^^

  4. film che mi sconvolse per la sua crudezza….mi piace Van Sant, di lui apprezzo molto “Cowgirl, il nuovo sesso” e “Da Morire”

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