Ben X

Nella vita reale siamo davvero solo delle persone?

Ben, è un ragazzo molto problematico che passa la maggior parte del suo tempo a vivere la sua vita on-line, perché quella vera è piena di problematiche che vanno dal suo autismo al bullismo dei compagni che lo maltrattano fisicamente e moralmente. La forza per reagire gli verrà dalla sua compagna di gioco virtuale Scarlite, oltre che dai suoi genitori.

Un film molto particolare e interessante questo "Ben X", distribuito nel nostro paese con due anni di ritardo. Un film anche molto disturbante soprattutto nella prima parte, quando ci è dato modo di assistere non solo alle gravi problematiche di socializzazione di Ben a causa della sua sindrome di Asperger sfociata poi in vero e proprio autismo, ma anche alle estreme violenze e cattiverie che i suoi compagni riversano su di lui. Con uno stile registico molto singolare, il regista, già scrittore del romanzo da cui è tratto il film, a sua volta ispirato ad una storia vera, ci mostra abilmente l’interiorità di questo personaggio emblematico e il suo modo di rapportarsi con i compagni di scuola, con i genitori, con la ragazza dei suoi sogni. Ben focalizza lo sguardo su alcuni particolari anatomici dei suoi interlocutori, come gl occhi, la bocca e le orecchie e acutizza l’udito su quelle che ritiene essere le parole più significative e allo stesso tempo più inutili, ripetute più per convenzione sociale che per vero interesse ("Dormito bene?", "Andrà tutto bene", e via di questo passo). Alternando momenti documentaristici, con interviste a parenti, amici e conoscenti del ragazzo (facendoci già presagire che ci sarà un evento tragico nel corso della narrazione), a momenti in cui il reale e il virtuale si fondono fino a diventare una cosa sola (come quando Ben fa ricorso alla sua immaginazione e conoscenza virtuale, vestendo i panni dell’eroe combattente e utilizzando i menu che appaiono sullo schermo nei quali possiede armi, oggetti curativi e cose di questo genere che tutti gli appassionati dei giochi online conosco bene), Balthazar costruisce un tessuto narrativo molto originale e foriero di non poche riflessioni riguardanti non solo la tematica principale del bullismo, ma anche il rapporto sempre più inscindibile tra realtà e finzione, il rifugiarsi dei giovani in questi mondi più rassicuranti e soddisfacenti (Ben infatti nel gioco virtuale è un grande eroe che ha raggiunto persino il livello 80, tappa davvero invidiabile per gli altri partecipanti), la nuova e inarrestabile era dei video su youtube e simili (come hanno raccontato numerosi film nell’ultimo anno ma non solo).

Quante volte abbiamo ascoltato al telegionarle o letto su internet di notizie di bullismo accompagnate da video che ritraevano le bravate di questi ragazzi fieri di mostrare al mondo i loro stupidi atteggiamenti? E’ la stessa cosa che capita anche in questo film, facendo vacillare considerevolmente il già precario equilibrio psichico di Ben che giunge ad un estremo rimedio per un estremo male. A guidarlo è la voce della dolce Scarlite, compagna di gioco, ma per lui anche di vita, oltre che gli affezionati e impotenti genitori. Ma se la pellicola per gran parte della sua durata si fa apprezzare per questa sua singolarità di forma e profondità di contenuti (oltre ad essere interpretata da un attore, Greg Timmermans, davvero molto comunicativo e intenso, seppur fuori tempo massimo per interpretare la parte di un adolescente), verso il finale si fa un po’ troppo sensazionalistica nel tracciare una sorta di morale e di lezione a questi giovani bulli. Una sorta di spettacolarizzazione che mal si amalgama con il rigore ideologico e con la tempra stilistica ed estetica fino a quel momento adottati. Ma tralasciando qualche difetto tutto sommato perdonabile trattandosi di un’opera prima e di un soggetto molto difficile da trattare senza rischiare di scadere nel banale e nel retorico (cosa che in "Ben X", accade solo leggermente nel suddetto finale), questo film si fa apprezzare ampiamente perché ci coinvolge sia mentalmente che emotivamente, ponendoci dei quesiti etico-sociali di non poco conto e mettendoci di fronte ad una realtà a tratti desolante, così come lo stesso Ben ogni mattina si pone di fronte allo specchio, cercando di costruire la giusta immagine per soddisfare le aspettative del prossimo. Del resto, come dice lo stesso ragazzo, "nella vita reale sei solo una persona".

Pubblicato su www.supergacinema.it

4 commenti su “Ben X

  1. ******ATTENZIONE SPOILER SULLA TRAMA*****

    A parte una differenza nel voto sulla connection (ho abbondato per il coinvogimento emotivo) sono assolutamente daccordo con quanto hai scritto! Io l’ho trovata un’opera prima di valore che solleva questioni importanti e che non banalizza i temi che tratta. Il finale è sicuramente esasperato, eppure l’ho trovato liberatorio; penso sia questo il fine del film e non tanto il dare risposte facili ed avventate ad un problema. Mettendomi nei panni di chi viene ghettizzato e deriso, ho pensato che l’idea di una rivalsa plateale (qui messa effettivamente in atto) non sia poi così distante dalla realtà. Greg Timmermans bravissimo 

  2. Si, in effetti si, ma comunque pur sempre eccessivamente sensazionalistico secondo me. Lui è bravissimo…ma un pò troppo vecchio per quel ruolo direi.

  3. Stupendo. Devo vedermelo assolutamente.
    Se non l’hai visto ti consiglio Tommy, non c’entra molto, però il protagonista è un ragazzo chiuso in se stesso che ricorda molto un autistico.

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