Benny's video

REGIA: Michael Haneke

CAST: Arno Frisch, Angela Winkler, Ulrich Muhe, Ingrid Stassner
ANNO: 1992

TRAMA:

Benny è un ragazzino solitario e silenzioso che adora filmare le cose che accadono con la sua videocamera e ama i video violenti. Un giorno conosce una ragazzina che suole appostarsi fuori dal videonoleggio e la invita a casa sua dato che i genitori sono fuori per il week-end. Ad un certo punto però Benny perderà la ragione e…

 



ANALISI PERSONALE

Questo Benny’s video è il primo film di Haneke che mi è capitato di vedere e devo dire che in un certo senso ha lasciato il segno. La durezza delle immagini spesso prive di parole o di musiche o di qualsiasi rumore, ma così forti e potenti, rimane impressa a lungo, anche dopo la visione di altri film. La recitazione del ragazzino, così apparentemente inespressiva, ma carica di significati vasti e profondi, inoltre, mi ha davvero sorpresa positivamente. Per non parlare del ruolo dei due genitori che ancora mi sta facendo riflettere su come un padre e una madre possano reagire ad un avvenimento del genere…

Ma partiamo con ordine. Benny suole, quasi sempre, prima di cena guardare film, telefilm o filmati molto violenti, come quello che vediamo ad inizio pellicola dell’”assassinio” di un maiale. Benny ha pochi amici, quasi nessuno e si reca molto spesso al videonoleggio per affittare cassette violente. Fuori dalla vetrina del videonoleggio è solita appostarsi una bionda ragazzina che osserva Benny ogniqualvolta si reca lì. Un bel giorno i genitori di Benny vanno fuori per il week-end (cosa che sembra di routine) e lasciano loro figlio da solo. Allora il ragazzo ritiene opportuno invitare la ragazzina a casa sua per farle vedere la sua stanza e magari per fare due chiacchiere.
Una volta a casa, le fa vedere la sua videocamera, la sua stanza, le offre la pizza e un bicchiere di latte e poi quasi per scherzo, quasi senza rendersene conto la colpisce violentemente con l’arma con la quale si uccidono i maiali (come nel video che si vede all’inizio). La povera ragazza, dopo il primo colpo, implora, scalcia e urla, ma ormai Benny sembra posseduto da non si sa quale spirito maligno e colpisce ripetutamente la poverina, fino ad ammazzarla. Il tutto rigorosamente ripreso dalla sua videocamera e rigorosamente mostrato a noi spettatori attraverso questa.

Quello che più colpisce in tutto ciò, a parte le urla agghiaccianti della povera ragazzina è la freddezza e quasi l’indifferenza dei gesti del ragazzo, successivi all’omicidio. Si riprende mentre si spoglia, filma il cadavere riverso sul pavimento, pulisce con una pezza il sangue sparso, il tutto con un’espressione quasi gelida sul volto che non fa trasparire nessuna emozione, nessuna paura o pentimento. Fanno quasi orrore l’impassibilità e la sistematicità con i quali il protagonista compie i suoi gesti. Ad un certo punto, quasi stanco di dover ripulire, il ragazzo decide di uscire e di andare a vedere un concerto con un suo amico, rimanendo a dormire lì la notte. La tentazione di raccontargli qualcosa è tanta, ma alla fine desiste. Si reca anche a casa della sorella, forse in cerca di un consiglio o semplicemente per raccontarle l’accaduto, ma non la trova e quindi va dal barbiere a radersi i capelli a zero. Quando torna a casa i suoi genitori sono rientrati e si meravigliano di trovarlo “rasato”. La ramanzina paterna è vicina, ma i genitori ancora non sanno tutto. Alla fine Benny è costretto a “confessare” dato che il corpo è ancora steso sul suo pavimento.

Quello che segue è forse la parte più dura e orrorifica del film. Molto più paurosa dei video violenti di Benny o del suo brutale assassinio. I genitori, quasi due marionette, non fanno domande, non hanno reazioni violente o quantomeno forti nei confronti del figlio, si preoccupano solamente di come questo possa influire sulle loro carriere e soprattutto di come fare in modo che il figlio non venga “scoperto”. Nessun rimprovero, nessuna domanda. Una ramanzina di dieci minuti per il taglio di capelli e niente di niente per un omicidio. Il ragazzo viene mandato a dormire, molto gentilmente, e i genitori rimangono a discutere su come procedere. Alla fine  Benny e la mamma vanno a farsi un viaggio in Egitto (quasi quasi domani uccido qualcuno anche io, magari mia madre mi porta in Polinesia…) e il padre rimane a casa a risolvere e a ripulire tutto, a tagliuzzare il cadavere in milioni di pezzi in modo tale da poter essere scaricati dal water. Come dicevo prima, è questo che fa veramente paura, l’indifferenza di due genitori verso un figlio, la completa mancanza di reazioni ad una situazione del genere. La madre solamente verso la fine del film comincia ad avere crisi isteriche di pianto e il padre, una volta ricomposta la sua famiglia, farà a Benny la domanda che io mi sono posta sin dall’inizio e che qualunque genitore avrebbe fatto immediatamente: “Perché l’hai fatto?”. La risposta di Benny sarà spiazzante: “Non so perché…volevo vedere com’era probabilmente”.

Una risposta del genere avrebbe agghiacciato chiunque, credo, e invece il signore se ne va a dormire dopo aver detto a suo figlio di volergli bene.
Un’altra domanda che mi era sorta spontanea era questa: la visione di scene violente, in tv su internet o dovunque, porta ad alcuni episodi di emulazione o comunque ad avere una vena sadica e violenta? Inizialmente mi ero risposta di si, ma dopo aver visto il contesto familiare di Benny, e soprattutto il tipo di genitori, mi sono risposta che forse non è tutta colpa delle influenze esterne.
Certo dopo ho riflettuto a lungo sul ruolo dei genitori e dell’amore immenso e incondizionato che sicuramente hanno per i propri figli che porta loro a compiere qualsiasi gesto pur di proteggerli e difenderli. Ma c’è un limite a tutto, almeno credo e spero.

 Detto questo, Benny’s video è un buon prodotto, a tratti noioso e troppo prolungato, ma di certo non scadente o privo di significati e spunti riflessivi. La colonna sonora è quasi del tutto assente a sottolineare l’importanza e la forza delle immagini, così come scarna è la sceneggiatura che riesce comunque a delineare le caratteristiche di ciascun personaggio, soprattutto quelle di Benny.La regia è volutamente fredda e quasi incolore, cosa che ho apprezzato dato che ha reso ancora più potente lo sconcerto complessivo che suscita la visione di questa pellicola. Benny’s video è, insomma, un film discreto che rimane impresso per la durezza e l’intensità di alcune scene che ti si imprimono come un pugno nello stomaco.

Consigliato a chi crede che il pericolo sia fuori…

 

Regia: 7,5
Recitazione: 7,5
Sceneggiatura: 7
Fotografia: 6
Colonna sonora: 6,5
Ambientazione: 6,5
Voto finale: 7

 


CITAZIONE DEL GIORNO

Mia madre è arrivata a novant’anni, e sapete perché? Non ha mai toccato un bicchiere di whisky… si attaccava direttamente alla bottiglia. (Dean Martin in "Baciami, stupido")


LOCANDINA

 

10 commenti su “Benny's video

  1. Grandioso.

    Funny Games é altrettanto grandioso.

    Si trova, si trova.

    Mi pare di averlo pure visto un annetto fa su Play.com

    Byez

  2. Mi mancavano i tuoi “consigli”…questo me lo procuro subito…

    Funny Games è stupendo, solo ora mi sono ricordato che nel film c’è anche l’ormai compianto Ulrich Mühe…

  3. dopo aver visto la pianista e funny games, non potevo non vedere anche questo film d’esordio. sono giunta su questo blog infatti cercando info sulla pellicola in questione… e dopo varie peripezie oggi sono riuscita a vederlo sottotitolato (curiosa la scelta di non translarlo in lingua italiana lasciando solo i sub)

    mi trovo quasi pienamente d’accordo con la tua ottima recensione, ho pensato le stesse cose, come molti immagino. una cosa che apprezzo molto di questo regista è il fatto che si concentri sul denudare le sensazioni e i pensieri di alcuni dei personaggi coinvolti nella vicenda, mentre lascia un velo terrorizzante di mistero sulla mente malata di altri. la cosa su cui non mi trovo d’accordo è la recitazione di Arno, che dopo aver visto anche in questo film trovo sensazionale. per me è molto espressivo, in modo quasi agghiacciante. potrai ammirarlo in tutta la sua bravura in funny games. approposito, una curiosità uscita fuori dalle mie ricerce: in questo film, come in altri, vengono usati i nomi Georg e Anna, che ritroveremo sia in funny games, appunto, che in almeno un’altra pellicola. curiosa questa fissazione coi nomi, quanto il riutilizzo dei soliti 3-4 attori che compaiono in più film. è una cosa che ho sempre apprezzato nei film di tarantino e dei coen, mi da un senso di famigliarità e abitudine.

  4. Ciao utente anonimo, ma guarda che anche io sono rimasta colpita positivamente dalla recitazione del ragazzo eh? ^^ Cmq torna a trovarmi e magari lascia il tuo nome ^_-

  5. non avevo (non ho) voglia di loggarmi, ma se vedi il link lasciato al mio blog capirai subito chi sono 😉

    comunque mi piace molto questo spazio, abbiamo praticamente gli stessi gusti.

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