Box office: Dal Paradiso italiano all’animazione americana

Non potevamo aspettarci diversamente, a regnare nell’ultimo week-end ai botteghini italiani è stata l’attesissima commedia nel nostro Carlo Verdone, “Posti in piedi in paradiso”, che ha incassato addirittura 3.095.832 euro. A seguire il piccolo film francese, “Quasi amici”, che inaspettatamente si posiziona secondo con un’entrata di 1.510.304 euro. Terzo posto, invece, per l’avventura di “Viaggio nell’isola misteriosa”, che ha trascinato un bel po’ di spettatori al cinema portandosi a casa 1.150.254 euro.

Scendendo dal podio troviamo l’azione di “Safe House – Nessuno è al sicuro” che, forse grazie alla presenza di Denzel Washington, è valso ai produttori  969.472 euro. Ancora in Italia e ancora con la commedia, ci ritroviamo al quinto posto con “Com’è bello far l’amore” che resiste a metà classifica e incassa 717.400 euro. Altro genere, questa volta la fantascienza, alla sesta posizione occupata da “In time” con i divi Justin Timberlake e Amanda Seyfried, in grado di far entrare in saccoccia 421.326 euro.

L’immenso Scorsese con il suo bellissimo “Hugo Cabret” risulta solo settimo e nonostante il 3D porta a casa la cifra “irrisoria” di 378.481 euro, anche se le settimane di programmazione non sono poi così poche. L’horror gotico inglese, con il maghetto Daniel Radcliffe, e cioè “The Woman in black”, entra direttamente in ottava posizione con un misero incasso di  372.504 euro. Mentre il divo George Clooney al centro di “Paradiso amaro”, vincitore dell’Oscar alla miglior sceneggiatura non originale, è quasi spazzato fuori dalla classifica con una nona posizione che vale 310.045 euro. Il vero e proprio vincitore delle statuette più ambite, però, “The artist”, si ritrova ultimo con un guadagno pari a 268.566 euro.

 02.03.12b

Spostandoci come sempre oltreoceano, le cose cambiano nettamente, anche perché sono molti i film in classifica da noi ancora inediti. Come quello che occupa il primo posto, la pellicola d’animazione “Lorax – Il guardiano della foresta”, che balza direttamente in cima con uno stratosferico guadagno di 70.700.000 dollari. A seguire con un netto distacco, “solo” 20.775.000 dollari, la commedia “Project X” che precede di poco, invece, l’azione di “Act of valor”, al terzo posto con un incasso di 13.700.000 dollari.

Specularmente al nostro box office, in quarta posizione ritroviamo “Safe House”, che però negli Stati Uniti fa il botto portandosi a casa 7.200.000 dollari. A seguirlo un’altra commedia, “Good deeds”, che si posiziona quinta e guadagna solo 200.000 dollari in meno della precedente. Al sesto posto, invece, ritroviamo “Viaggio nell’isola misteriosa”, che pur essendo più basso in classifica rispetto al nostro box office, mette in saccoccia ben  6.925.000 dollari.

Come un pesce fuor d’acqua arriva il dramma di “La memoria del cuore”, che si piazza in sesta posizione con 6.100.000 dollari di incasso. Ma si ritorna presto alla leggerezza della commedia con “Una spia non basta” che si discosta dal precedente per poche migliaia di dollari di differenza, con un’entrata di  5.625.000 dollari. Si va di sequel, all’ottavo posto, con “Ghost Rider: Spirito di vendetta”, in penultima posizione con 4.700.000 dollari di guadagno. Per finire, si chiude ancora una volta specularmente col nostro box office: in coda alla classifica abbiamo il pluripremiato “The artist”, con un considerevole guadagno di 3.900.000 dollari, al cospetto dei 37.088.000 dollari in totale. Niente male per un film muto e in bianco e nero!

Pubblicato su www.supergacinema.it

4 commenti su “Box office: Dal Paradiso italiano all’animazione americana

  1. mi chiedo poi come facciano a lamentarsi se levano gli incentivi e gli aiuti economici al cinema italiano….che è capace di produrre prevalentemente posti in paradiso con panettoni o film di comici, prevalentemente di zelig (questi ultimi almeno gradevoli da vedere, ma non credo si possano classificare come “meraviglie della settima arte”) oppure smattonate nelle palle, o lezioni di storio-politico-sociologico-filosofia…

  2. Il vero problema, a mio avviso, è che la gente si ammazza per andare a vedere i cinepanettoni e affini, in migliaia, milioni; e la cosa più sconvolgente è che quando chiedi com’era (e nella tua testa sai che è uguale a tutti gli altri, cambiando qualche personaggio e la location) ti rispondono: “fichissimo, da schiattare dal ridere!!!”

    poi a livello internazionale è ovvio che non vinciamo un oscar da “La vita è bella” (non che gli oscar siano un valido metro di misura) ma come gli oscar nessun altro riconoscimento internazionale, di pubblico e/o di critica. I film di Fellini, Antonioni, Monicelli, De Sica, Rossellini vengono studiati a Cinecittà come in tutto il mondo…avevamo un cinema invidiato in tutto il mondo e ora abbiamo Pieraccioni, Verdone e i vari figli di Zelig…non siamo caduti un pò in basso? [con tutto il rispetto]

  3. Ma sicuramente non c’è più quel cinema che ci ha reso grandi nel mondo. Il perchè sarebbe da ricercare in varie parti…prima tra tutte la mancanza di genio, talento o quant’altro dei “soliti noti”, e magari l’impossibilità di chi ha queste qualità di farsi vedere e ascoltare, proprio perché (e qui subentriamo “noi”), il gusto del pubblico è orientato verso cazzate megacolossali…e dunque si produce solo, o quasi, quella roba…

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