Cadaveri e compari

REGIA: Brian de Palma

CAST: Danny De Vito, Joe Piscopo, Harvey Keitel
ANNO: 1986

TRAMA:

Harry Valentini e Moe Dickstein sono amici sin da bambini e lavorano per il boss mafioso Frank Costelo. Dopo aver sottratto un’ingente somma di denaro, datagli dal capo per scommettere su un cavallo, i due amici si ritrovano in un mare di guai.

 



ANALISI PERSONALE

A fine visione, che per fortuna dura un’oretta e mezza scarsa, viene da chiedersi se abbiamo assistito proprio ad un film del grande Brian de Palma o magari abbiamo letto male i titoli di testa. Possibile che l’artigiano della settima arte, l’abile cineasta che ci ha regalato un sacco di capolavori e di chicche registiche, abbia girato una scialba commedia che pare essere la parodia della parodia del gangster-movie? Se si riesce a trovare qualcosa di positivo in questa sorta di “sottogenere” della commedia è in quei film come Un boss sotto stress o Terapia e pallottole ma giusto perchè ad interpretarli c’è lo stesso immenso De Niro che ha contribuito a rendere grandi i ganster-movies.  Con la premessa che si tratta di una parodia voluta, bisogna comunque ammettere che poteva essere diretta con l’originalità e la singolarità che di solito caratterizza il geniale de Palma. E invece ci tocca sorbirci un Joe Piscopo che gigioneggia alla grande e un Danny De Vito che fa il Danny De Vito…

Harry Valentini (Danny De Vito) è di origini italiane e abita accanto al suo amico d’infanzia Moe Dickstein (Joe Piscopo) di origini ebraiche. Lavorano da un po’ di tempo per il boss del quartiere Frank Costelo e vengono vessati dal loro collega obeso Frank Acavano che suole rivolgersi al Moe chiamandolo “faccia di culo”. Sognano di aprire un ristorante italo-ebraico ma i loro compiti sono sempre i più umilianti e gravosi, come andare a fare la spesa. Di solito Costelo li manda anche a scommettere per i cavalli. Quando gli affida 10.000 dollari da scommettere sul cavallo numero due della corsa numero due, Harry decide che è stanco di scommettere sempre su cavalli perdenti e convince Moe a scommettere sul cavallo dato per vincente. Questa volta però il boss ci aveva preso e a vincere la gara è proprio il cavallo numero due. Harry e Moe sono nei guai, perché hanno fatto perdere a Costelo ben 250.000 dollari. Quando questi si accorge di essere stato fregato, tortura i suoi due scagnozzi fino a quando non gli viene in mente una brillante idea con la quale divertirsi con gli altri suoi scagnozzi: promette ad entrambi i traditori di salvare la loro vita se solo saranno disposti ad uccidersi l’un l’altro. I due accettano riluttanti, anche se appare chiaro che non avrebbero mai il coraggio di farsi del male e, proprio mentre stanno per ammazzarsi, il barista del locale da loro frequentato e gestito da Costelo, li avverte di essere finiti in una trappola.
Così i due cominciano una fuga per salvarsi la pelle. Sono diretti ad Atlantic City, dove c’è lo zio di Harry, un tempo amico di Costelo. Harry crede di poter trovare aiuto presso la sua famiglia, ma quando arriva a destinazione si rende conto che suo zio è morto e viene anche abbandonato da Moe, ormai stanco di essere preso in giro (Harry infatti gli aveva detto di aver parlato al telefono con lui, anche se questo non era vero).
Dopo numerose peripezie e grazie anche all’aiuto di un amico di vecchia data, Bobby (interpretato da Harvey Keitel in un simpatico cameo), i due riusciranno a cavarsela in maniera rocambolesca…

Cadaveri e compari (titolo originale Wise Guys) è uno dei più scarsi film di de Palma che forse con la commedia non ci sa proprio fare, anche se qua e là riesce a strappare qualche sorriso. Il doppiaggio indecente, inoltre, non aiuta ad apprezzare quello che avrebbe potuto essere un interessante scambio di battute tra i due protagonisti. Non si salva nemmeno la colonna sonora, davvero insopportabile e quasi onnipresente, oltre che estremamente scontata nel sottolineare le origini italiane ed ebraiche di Harry e Moe. La mano del regista però c’è e si riconosce, soprattutto in due o tre sequenze: quella nella quale Harry viene mandato ad accendere l’auto del boss (che ogni giorno sceglie uno scagnozzo diverso per adempiere a questa funzione, dato che potrebbe esserci dell’esplosivo nella sua auto), quella del barista che insegue i due compari per avvertirli del pericolo (col tipico impermeabile e gli occhiali da sole, consueti nell’immaginario “depalmiano”, che a sua volta nella sua carriera ha attinto molto da quel genio che era Hitchcock) e quella della chiesa nella quale i due si rifugiano col barista e vengono presi di mira dagli altri scagnozzi che non si preoccupano di sparare alle candele o alla statua della Madonna (forse l’unica che riesce a divertire più delle altre, nonostante si tratti di un’ironia alquanto spicciola). Ma tutto ciò non basta a sollevare le sorti di un film che si rivela mediocre su tutti fronti, anche perché come se non bastasse cu si cimenta in richiami a grandi film come Taxi driver che contribuiscono solo ad aumentare il livello di irritamento causato dalla delusione di un film che gioca volutamente con lo stereotipo e il luogo comune (la nonna napoletana, il boss siciliano e via dicendo), ma che non riesce a farlo con la dovuta classe e con il dovuto rigorismo tecnico che si pretende da un regista di cotale fama e livello che è riuscito a farsi perdonare ad un solo anno di distanza con l’uscita dell’indimenticabile Gli intoccabili.

VOTO: 5


CITAZIONE DEL GIORNO

"Ma lui ti manca?". "Noi donne ci si affeziona anche al colonnello delle previsioni del tempo, figuriamoci a un marito". (da "E allora mambo")


LOCANDINA


8 commenti su “Cadaveri e compari

  1. De Palma alterna grandi film a film che non riesco proprio a capire. Questo ammetto di non averlo visto. Vestito per uccidere è il suo film che preferisco. Mi è rimasto nel cuore.

  2. Si, i momenti spassosi non mancano, ma saran due o tre…

    lost, quello devo ancora vederlo sai?

    Luciano, Vestito per uccidere è bellissimo!!!

  3. film di cui non avevo mai sentito parlare, nonostante i nomi altisonanti. e forse, mi vien da dire dopo aver letto la tua recensione, non a caso…!

    mario

  4. Bè, sta sicuro che c’è molto di peggio. Per essere banali si potrebbe dire che è un film carino e divertente, ma ripeto da de Palma ci si aspetta molto ma molto di più.

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