Carnage

REGIA: Roman Polanski
CAST: Kate Winslet, Jodie Foster, John C. Reilly, Christoph Waltz
ANNO: 2011
 
Due coppie di coniugi si ritrovano a discutere a causa di un litigio avvenuto tra i rispettivi figli, finito poi in un attacco fisico vero e proprio. Ben presto, però, la questione passerà in secondo piano e ognuno comincerà a sfogarsi con l’altro per le questioni più disparate.
 
Classico film da camera con pochi attori e unità di luogo e di tempo, “Carnage” ci dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, la grande maestria registica di Roman Polanski, in grado di tenere lo spettatore desto e interessato per tutta la durata della pellicola, nonostante la difficoltà di una verbosità sicuramente elevata, a discapito dell’azione vera e propria. E’ per questo che i riferimenti ironici dei protagonisti al fatto di essersi annoiati di tante parole e tanti discorsi, rimandano quasi extradiegeticamente allo spettatore, strizzandogli l’occhio. La verve del film, comunque, viene mantenuta sempre alta, non solo grazie alla qualità sopraffina e raffinata di questi dialoghi, sempre sottili, arguti e spesso anche ficcanti e immediati, ma dalla grandissima capacità interpretativa dei quattro meravigliosi protagonisti chiamati ad interpretare dei personaggi molto ben scritti e soprattutto molto ben caratterizzati.
Partendo da un pretesto che è quasi un McGuffin hitchcockiano, Polanski, ispirandosi a “Il Dio del massacro”, l’opera teatrale di Yasmina Reza (qui co-sceneggiatrice insieme al regista), mette in scena tutte le velleità, le nevrosi, le meschinità, le frustrazioni e le repressioni che contrassegnano uomini e donne e che spesso vengono fuori solo in situazioni così assurde come quella che fa da base alla pellicola. Con un eccellente botta e risposta tra coppie o tra coniugi della stessa coppia, si passa a delle vere e proprie guerre verbali che non lasciano scampo e che riempiono egregiamente la pellicola, arricchendola con un tipo di comicità mai gradassa o sguaiata, bensì sofisticata e ricercata. Regna su tutti il personaggio interpretato da Christoph Waltz, il più caustico e sincero, nonché cinico e impaziente, perennemente al telefono per questioni di lavoro, ma punzecchiante e irritante al punto giusto. Seguono sua moglie Kate Winslet, nei panni della frustrata donna in carriera che vorrebbe più aiuto e presenza da parte del marito e che usa l’arma dell’ipocrisia per sembrare più accomodante e gentile, covando comunque una serpe in seno. L’altro lato della medaglia è la coppia più progressista, o finta tale, composta dal sempliciotto John C. Reilly, un po’ succube della consorte autoritaria e petulante e Jodie Foster, la paladina dei diritti civili, l’appassionata d’arte e di civiltà esotiche, la perfettina del gruppo che tende ad analizzare e puntualizzare qualsiasi cosa.
Altro grande pregio di “Carnage” è la sua dinamicità imperante, nonostante la staticità apparente, dal momento che spesso ci sono “cambi di formazione” inaspettati, con i coniugi che si rivoltano l’uno contro l’altro, alleandosi magari al “nemico” dello stesso sesso. Dato lo spirito sarcastico e a tratti derisorio nei confronti di determinati borghesismi, il finale a tratti beffardo, a tratti sardonico, risulta decisamente indicato e, soprattutto, rafforza con immediatezza e grande sintesi i concetti espresso durante tutto il corso della pellicola. Tra i quali rientra sicuramente la grande importanza data a ciascuna parola, ma soprattutto ai significati nascosti delle stesse e al peso che esse possono assumere a seconda del modo e del tono con le quali vengono pronunciate. Lo capiscono gli stessi protagonisti del film che si fanno vittime e carnefici di un vero e proprio massacro verbale, e ancor più lo percepisce lo spettatore che si ritrova ad apprezzare notevolmente un film che fa proprio della parola il suo più grande pilastro.

VOTO:

Pubblicato su www.livecity.it

17 commenti su “Carnage

  1. sono quei film arguti,intelligenti,bellissimi,che poi dopo ti fan venire la voglia di Vacanze di Natale!^_^

    Scherzo!Polanski è una leggenda che ha sbagliato per me con Corsari e basta

  2. Corsari non l'ho visto. Comunque nemmeno un pianosequenza lungo 18 ore e mezza di soli monti con pecore che pascolano potrebbe farmi venire voglia di vedere Vacanze di Natale! 🙂

  3. Se è migliore dell'Uomo nell'ombra non posso che essere contento. Ci troviamo a quanto pare davanti a uno dei migliori Polanski di sempre. Vidi al cinema molto tempo fa Pirati e, pur non essendo uno dei suoi migliori lavori, è sempre una divertente commedia in costume. Ovviamente improponibile il paragone con Vacanze di Natale. Una volta tentai di vederlo in tv , ma dopo pochi minuti mi addormentai. Ottimo per chi soffre d'insonnia.

  4. Concordo con la tua analisi. Carnage è sicuramente uno dei migliori film di Polanski (una carriera costellata da moltissimi gioielli, per la verità), anche se pure il precedente "L'uomo nell'ombra" è un lavoro di grandissima qualità.

  5. Rear, anche a me è piaciuto moltissimo L'uomo nell'ombra. Il fotogramma finale ce l'ho ancora negli occhi.

    Avag, poi leggerò da te. Buona domenica anche a te!

  6. L'ho appena visto e l'ho trovato un buon film. Non è semplice affidare a quattro attori e quattro mura il peso di un film intero ma l'esperimento di portare i quattro al carnage (al self-carnage e al society-carnage) è riuscito. L'unico appunto, secondo il mio pdv, è per i primi 20 minut di pellicola. Quando la Winslet e Waltz a più riprese stanno per uscire dall'appartamento di Foster- Reilly per poi tornare sui loro passi, non puoi non chiederti: Perchè due persone che ne odiano palesemente altre due e vogliono palesemente andarsene decidono di restare ancora a casa loro, attratte solo dall'ennesimo caffè? Mmm. Per il resto, film molto verboso ma che si riscatta nella seconda metà. Bella la tua recensione comunque.

  7. L'ho appena visto e l'ho trovato un buon film. Non è semplice affidare a quattro attori e quattro mura il peso di un film intero ma l'esperimento di portare i quattro al carnage (al self-carnage e al society-carnage) è riuscito. L'unico appunto, secondo il mio pdv, è per i primi 20 minut di pellicola. Quando la Winslet e Waltz a più riprese stanno per uscire dall'appartamento di Foster- Reilly per poi tornare sui loro passi, non puoi non chiederti: Perchè due persone che ne odiano palesemente altre due e vogliono palesemente andarsene decidono di restare ancora a casa loro, attratte solo dall'ennesimo caffè? Mmm. Per il resto, film molto verboso ma che si riscatta nella seconda metà. Bella la tua recensione comunque.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarĂ  pubblicato.