Cose dell'altro mondo

REGIA: Francesco Patierno
CAST: Diego Abbatantuono, Valerio Mastrandrea, Valentina Lodovini, Vitaliano Trevisan, Laura Efrikian
ANNO: 2011
 
In una città del nord-est all’improvviso, dopo che un’industriale provincialotto e razzista ha pregato perché uno “tsunami purificatore” liberasse il posto dalla presenza degli extracomunitari, tutti i cittadini stranieri scompaiono senza lasciare traccia. E’ l’inizio di un caos interminabile, dal momento che vengono a mancare figure imprescindibili e insostituibili come badanti, spazzini, autisti, preti, ecc…
 
Presentato a Venezia nella sezione Controcampo e liberamente ispirato al film di Sergio Arau “A day withour a mexican”, questo “Cose dell’altro mondo” risulta sicuramente piacevole proprio per la trovata e le idee che ne formano il concetto di base. Purtroppo, però, questi elementi non sono affatto originali, trattandosi di una sorta di trasposizione da un altro film. Resta il fatto comunque di trovarci di fronte ad una commedia dai toni grotteschi e surreali che affronta simpaticamente, leggermente e poco retoricamente il tema del razzismo e dell’immigrazione, clandestina o meno, cercando di intrattenere lo spettatore con una serie di gag molto riuscite e con l’intrecciarsi di tre storie personali che in qualche modo rappresentano poi quelle universali. Fatto sta, comunque, che questo impianto concettuale, grottesco e surreale, che ben poteva lasciare spazio a trovate registiche, visive e stilistiche a dir poco singolari e particolari, non è sorretto da una forma sorprendente, entusiasmante o quantomeno vivace e creativa. Il tutto viene raccontato piattamente, con un andamento decisamente stagnante e a tratti inespressivo.
Le cose vanno diversamente sul fronte attori, dal momento che possiamo godere di un Abbatantuono più gigione e divertente che mai, nei panni dell’industriale ricalcato spudoratamente su un qualsiasi leghista infervorato e a tratti ignorante; di un Mastrandrea che si esibisce nel suo solito ruolo da sfigato/innamorato/tenero, conquistando come sempre lo spettatore con la sua innata e irresistibile faccia da schiaffi e con la sua trascinante e coinvolgente simpatia; e di una dolce e graziosa Valentina Lodovini che forse paga lo scotto di interpretare il personaggio meno riuscito del film, vestendo i panni di una maestra elementare, ex-di Mastrandrea, fidanzata con un uomo di colore da cui attende un bambino e, poi, dopo la sua sparizione, indecisa sul suo futuro sentimentale.
La domanda che accompagna tutta la visione della pellicola è: cosa succederebbe e come faremmo noi italiani, razzisti o meno, se davvero dalla nostra patria scomparissero tutti gli extracomunitari? Se ne renderà amaramente conto lo squallido, ma neanche tanto, industriale che si vedrà scomparire tutti gli operai senza poter più mandare avanti il lavoro, che non potrà più andare dalla prostituta tanto amata, che dovrà in qualche modo fare ammenda nella stessa trasmissione televisiva in cui aveva inveito proprio contro di loro per far sì che andassero via per sempre con i loro cammelli o barconi dal nostro paese.
Come giudicare nel suo complesso “Cose dell’altro mondo?”, questa è invece la domanda che accompagna il post-visione, domanda a cui difficilmente si può rispondere in maniera netta, dal momento che al cospetto della piattezza stilistica ed espressiva di cui sopra, ci troviamo di fronte comunque ad una storia piacevole, condita da alcune battute a dir poco riuscire e, come suddetto, da un cast perfettamente in parte e da una comicità abbastanza brillante. Senza sbilanciarci, allora, potremmo definire il film come una gradevole occasione di spensieratezza, con un pizzico di riflessione sociale, che avrebbe potuto essere una particolare e graffiante pellicola dai contenuti e dalla forma interessanti, risolvendosi invece in un semplice racconto atono e a tratti incolore. Nulla di sconvolgente, insomma, ma nemmeno deludente su tutti i fronti. Della serie, dunque, che chi “si accontenta gode”…seppur “così così”.

VOTO:

Pubblicato su www.livecity.it

5 commenti su “Cose dell'altro mondo

  1. è vero,ma è pur sempre un godimento quello così così,cosa che capita spesso con il nostro cinema italico medio.
    Forse l'immaginario televisivo, ha contaminato anche il cinema,ma non è solo questo il problema
    Anche io nel mio ultimo post ho parlato di cinema rivolgendomi alla Comenicini,ai fischiatori e a tutta quella massa di rompicoglioni che si muovono tra rete e "arte cinematografica".
     

  2. viga, domani allora me lo leggo con calma e attenzione.

    leo, diciamo che avrebbero potuto tranquillamente osare, ma non l'hanno fatto.

  3. penso però che sia il classico film medio. Quindi avere una parte di denuncia sociale e politica,ma non fare un film alla Petri,(pensa un po' cosa sarebbe uscito), ma una pellicola per il pubblico democratico che per divertirsi ha bisogno di certi elementi.
    Passerà in seconda serata d'estate su rai tre e alle 19,30 su rai movie

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