Crimen

REGIA: Mario Camerini
CAST: Alberto Sordi, Vittorio Gassman, Nino Manfredi, Franca Valeri, Silvana Mangano, Dorian Gray,
ANNO: 1961
 
A Montecarlo si indaga sull’omicidio di un’anziana signora. Ad essere sospettati sono cinque italiani recatisi sul posto per svariati motivi e tutti in qualche modo collegati all’accaduto. Il loro carattere poco fiducioso nei confronti della giustizia e il loro voler restare fuori dai guai li condurrà ad una serie di equivoci non indifferenti. Alla fine tutto si risolverà e i cinque impareranno a fidarsi delle autorità, salvo poi ricadere in “disgrazia” per eccesso di zelo.
 
Un simpaticissimo e irresistibile giallo-comico questo di Mario Camerini che assembla un cast non indifferente e si avvale di alcuni espedienti comici davvero molto divertenti. Al centro dell’attenzione ci sono tre coppie molto differenti tra loro che, direttamente o meno, si ritrovano coinvolte in un omicidio misterioso e sinistro. E’ questo il “crimen” che dà il titolo alla pellicola, piccolo espediente (una sorta di mcguffin hitchockiano se vogliamo esagerare con le interpretazioni) che serve per dare spazio alle tre digressioni che riguardano ciascuna coppia e, soprattutto, al racconto umoristico, ma anche sarcastico, di molte delle caratteristiche dell’italiano medio di allora (del resto Alberto Sordi, primo esponente in assoluto di questo genere di personaggi, più volte all’interno del film ripeterà: “Facciamoci sempre riconoscere!”). Ecco che allora avremo a che fare con due semplici e ingenui coniugi, in viaggio per riscuotere la ricompensa dovuta al ritrovamento del cane appartenente alla vittima, sempre restii ad ammettere qualsiasi cosa li riguardi (persino che sono marito e moglie) e sempre colti in fallo (bravissimi Nino Manfredi e Franca Valeri nel dare vita a questi due personaggi che contrassegnano la prima parte del film, quasi interamente ambientata di notte tra le strade di una Montecarlo più scura che mai). A seguire altri due coniugi stanchi di lavorare per un padrone e decisi in tutto e per tutto a vincere una somma ingente al casinò per potersi aprire un’attività di parrucchiere per uomo e per donna in proprio, soffocati dunque dalle loro aspirazioni e incapaci di raggiungere il proprio obiettivo se non seguendo questa facile scorciatoia (grandi anche Silvana Mangano e Vittorio Gassman che però sono protagonisti del segmento più debole dei tre). Per finire arriva la coppia più rappresentativa dell’intento dissacratorio e ironico del regista, quella composta da un giocatore incallito, apparentemente guarito dalla sua ossessione e dalla moglie estremamente trascurata che decide di tuffarsi nelle braccia di un altro (l’inarrestabile Alberto Sordi che si pone una spanna su tutti gli altri e la bellissima Dorian Gray, che ci regalano al tempo stesso i momenti più divertenti, ma anche più rappresentanti della volontà di comunicare una determinata predisposizione tutta italiana alla cialtroneria e all’ipocrisia).
Numerosissime sono le gag a stampo comico che si concentrano su determinati elementi della narrazione che arrivano a sconquassare e distruggere il seppur flebile castello di bugie e sotterfugi costruiti dai vari protagonisti per evitare di essere coinvolti nelle indagini. Una valigia, il cane della vittima, un pacco di fiammiferi, una fish del casinò e così via fino a giungere ad un finale davvero delizioso e al tempo stesso spassoso che si riallaccia all’incipt nel quale i tre protagonisti maschili vengono indicati come colpevoli di un crimine non ben indicato, così come tutte e tre le digressioni si allacciano perfettamente tra loro, grazie ai vari incontri, casuali o meno, che avvengono tra i vari protagonisti.
“Crimen”, dunque, partendo da una base giallistica, la cui soluzione è volutamente di una semplicità allarmante a dispetto dei mille equivoci creati dai protagonisti, riesce ad essere una perfetta commedia all’italiana, arricchita sì dalla presenza dei suoi maggiori rappresentanti, ma anche da uno spirito e una verve che la contrassegnano più che positivamente e la rendono meritevole di accostarsi ai più grandi esponenti del genere, fiorito ed esploso in una stagione cinematografica, ahinoi, mai più riproducibile.  

7 commenti su “Crimen

  1. camerini diresse anche un remake nei 70 di questa opera:io non vedo,non sento,no parlo,con montesano e altri
    Chiaramente Crimen è migliore

  2. Ci anche un altro remake, stavolta americano, Sette criminali ed un bassotto,  in cui recitavano tra gli altri James Belushi e Giancarlo Giannini, ma inutile dire che l'originale, con quel cast, è inavvicinabile.

  3. Trattasi di film divertentissimo che mette insieme il meglio della commedia all'italiana di quei memorabili anni…
    ho visto il remake americano e concordo col dire che non si avvicina neppure alla magia dell'originale…

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