Daybreakers – L'ultimo vampiro




REGIA: Michael e Peter Spierig

CAST: Ethan Hawke, Sam Neill, Willem Dafoe, Isabel Lucas, Claudia Karvan

ANNO: 2010

 

Nel 2019 la terra sarà popolata al 95% da vampiri e solo al 5% da esseri umani. La situazione si farà disastrosa perché i primi, che sfruttano gli esseri umano per “mungere” sangue come loro unico nutrimento, molto presto rimarranno a corto della loro materia prima. Uno scienziato, Edward, sta cercando un surrogato del sangue in modo da non dover più sfruttare gli esseri umani per sopravvivere, ma ben presto si rende conto che esiste una vera e propria cura per il vampirismo…

 

I fratelli Spierig, il cui script risale al 2004 e quindi molto prima dello scoppio della “Twilight” mania, immaginano un futuro distopico neanche troppo lontano, in cui a dominare incontrastati, numericamente e non, saranno i vampiri. Certo che cinematograficamente la “previsione” si può dire già in parte avverata, visto che sono sempre più numerose le pellicole e anche le serie televisive (si pensi a “True Blood” in cui il surrogato del sangue è stato trovato, o a “The Vampires Diaries”), incentrate su questa figura sempre più patinata ed affascinante. Non è da meno la caratterizzazione data ai vampiri di questo “The Daybreakers – L’ultimo vampiro”, dato che li vediamo girare quasi sempre in giacca e cravatta (addirittura il protagonista, interpretato da Ethan Hawke, vampiro suo malgrado, è vestito come uno dei protagonisti dei noir degli anni ’50), oltre che inseriti in scenografie e ambientazioni davvero molto curate. Ecco che allora li vediamo a bordo di auto di lusso, perfettamente in grado di farli guidare anche di giorno proteggendoli totalmente dai raggi solari; e abitare in case ultra-moderne ed eleganti. Un connubio questo tra la modernità e l’”old fashioned”, che rende oltremodo affascinante la pellicola. Ma sono anche molti altri i motivi di apprezzamento del film a partire da una particolare fotografia, virante soprattutto suo toni scuri e bluastri, che poi si apre a squarci di luce improvvisi una volta che diventa giorno. Il tutto condito anche da una sorta di sottotesto etico-politico-economico che accompagna questa battaglia finale tra vampiri e umani (anche se poi potremo parlare pure di vampiri-umanizzati e umani-vampirizzati), contrassegnante soprattutto la figura del dirigente dell’azienda per cui lavora il protagonista (interpretato da Sam Neill), cinico e spietato, nonché mirante solo ed esclusivamente alla logica del guadagno e dello sfruttamento. Insomma, non bisogna certo pensare ai vampiri, per trovare effettivo riscontro di questa situazione anche nell’odierna società. Imperdibile anche la figura dell’ex-vampiro, Elvis (interpretato da un’imperdibile Willem Dafoe), che ha trovato fortuitamente la cura al vampirismo e che, insieme ad uno sparuto gruppetto di umani che si nascondono strenuamente dai vampiri, sta organizzando una sorta di rivolta in modo da ribaltare la situazione ed equilibrare le “potenze”. Ad aiutarli, ovviamente, arriverà il nostro protagonista che si ritroverà a combattere contro la fazione a cui è appartenuto per 10 anni, non senza dolorosi e immani sacrifici. Dal punto di vista stilistico e formale, almeno per tutta la prima parte del film, sembrerebbe quasi di trovarci di fronte ad una pellicola “d’autore” (visto che anche la narrazione procede con molta lentezza allontanandosi dalle dinamiche dei film d’azione o di genere), ma inseriti nel contesto generale ci sono dei deliziosi momenti altamente splatter e gore che non mancheranno di entusiasmare gli appassionati. Da citare sono soprattutto alcune sequenze come quella in cui il protagonista e suo fratello (colui che l’ha vampirizzato per renderlo immortale non sapendo che gli avrebbe fatto un torto) vengono assaliti da una sorta di vampiro-mostro (altra bella idea del film è quella di inserire questa figura di vampiri che pur di non continuare a sfruttare gli esseri umani, comincia a cibarsi del proprio stesso sangue finendo come dei tossicodipendenti e poi dei veri e propri mostri), che poi finisce con la testa mozzata (scena che verrà ripresa ironicamente nel finale). “Deliziosa” anche la sequenza in cui avviene una vera e propria rissa tra i clienti-vampiri di un bar e i baristi-vampiri perché nel caffè c’è sempre meno sangue a causa della scarsezza dello stesso. Ad aggiungersi a queste due “microfazioni”, arrivano anche i vampiri-poliziotti in un calderone di sangue e arti che voleranno sullo schermo. Se ne potrebbero citare molte altre, ma bisogna soffermarsi anche sul fatto che “The Daybreakers – L’ultimo vampiro”, non è comunque esente da difetti, soprattutto in fase di sceneggiatura, con alcuni personaggi di contorno che si affossano sulla scontatezza e sulla prevedibilità e su alcune “americanate” che cominciano a susseguirsi verso il finale fin troppo eccessivo e rocambolesco, rispetto all’equilibrio fino ad allora mantenuto. Lo splatter allora si moltiplica esponenzialmente senza riuscire ad avere la misura che aveva avuto fino ad allora e stonando con lo stile complessivo della pellicola e le soluzioni semplicistiche si fanno sempre più numerose (salvataggi all’ultimo nanosecondo con l’eroe di turno che casualmente si trova “dietro l’angolo” e cose di questo genere).

Tutto sommato, comunque, possiamo asserire che questo film riesce a distinguersi da tutti gli altri film sui vampiri (anche se ormai possiamo scordarci croci, agli ed espedienti simili), perché si discosta dalla patina romantica che solitamente contrassegna questo genere di pellicole (seppur non manchino comunque dei cenni) e perché, esclusi gli strafalcioni finali, riesce ad essere originale per quasi tutta la sua durata. Certo però che non ci sono più i vampiri di una volta!

 

VOTO:

 

 

Pubblicato su www.livecity.it


9 commenti su “Daybreakers – L'ultimo vampiro

  1. Eh non avessero fatto quella parte finale così scontata, non sarebbe stato poi tanto male! Certo rispetto ad altri film "vampireschi" non se la cava malissimo.

    Gianmario

  2. Magari mi sbaglio ma mi sembra tutta roba già vista anni fa con la trilogia di Blade e, in maniera più originale, nel dittico di Bekmambetov.
    Tu cosa ne pensi Ale?

  3. Gianmario, il film per me non è affatto male, tranne appunto qualche americanata e boiata di troppo verso il finale.

    Martin, molto probabilmente a livello narrativo qualche rispondenza con i vari Blade (anche con Matrix per certi aspetti) c'è. Del trittico non so dirti niente perchè non ho visto manco mezzo film. Comunque al di là di questo, quello che a me è piaciuto di questo film, sono state le atmosfere, le ambientazioni, la fotografia, alcune scene splatter davvero molto ben costruite e godibilissime da guardare, il personaggio "sopra le righe" di Willem Dafoe, qualche sottotesto seppur ormai sdoganato. Niente di così eclatante, ma nemmeno na schifezza ecco…

  4. bah…. mi aspettavo un pò meglio. sinceramente eh. l'idea mi piaceva… ma non mi ha entusiasmato molto poi..

    poi va bhè Ethan fa sempre la sua bella figura 😉 ..ma questo c'entra ben poco va..

    I.

  5. Yvanie, anche io non sono eccessivamente entusiasta e, nonostante il finale, l'ho trovato comunque un film abbastanza godibile.

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