Denti

REGIA: Mitchell Lichtenstein

CAST: Jess Weixler, John Hensley, Lenny von Dohlen, Josh Pais, Hale Appleman, Vivienne Benesch, Julia Garro, Ashley Springer
ANNO: 2007

TRAMA:

Dawn, una ragazza decisamente convinta a perseverare la sua verginità fino al giorno delle sue nozze, è un membro attivo di un’associazione che promuove la purezza del corpo e della mente. Ad opporsi a lei, dei genitori sessantottini pentiti del loro passato peccaminoso e un fratellastro che ama sodomizzare la sua partner a suon di musica metal accompagnata dai grugniti di un cane ferocissimo. Ben presto la ragazza si accorgerà di avere dentro di sè qualcosa di molto particolare…


ANALISI PERSONALE




Una ragazza che possiede all’interno della propria vagina degli acuminati e pericolosissimi denti che agguantano i malcapitati di turno in una terribile morsa che mozza qualsiasi tipo di "elemento estraneo". Detta così sembrerebbe una cosa, oltre che surreale e grottesca, quasi assurda. In realtà la leggenda e il mito della vagina dentata, simbolo della paura della castrazione provata da ogni uomo e della paura di essere "sopraffatte sessualmente" da parte delle donne, ha radici molto antiche e ad occuparsene è arrivato persino uno dei massimi esponenti della psicologia, tale Freud. Quindi ecco giustificata un’operazione che a prima vista poteva sembrare fuori dal mondo oltre che ridicola. Ridicolo che non è affatto avulso dal contesto di questa pellicola, perfettamente dosato con una miscela di ingredienti che evitano la totale caduta verso il fondo. Denti è un buona commeddia teen-horror, nonostante la commistione di generi. Se per la maggior del tempo ci si chiede più volte dove il regista e lo sceneggiatore vogliano andare a parare, arrivando ad una conclusione non proprio rosea, si riesce comunque a passare un’ora e mezza di puro divertimento (le risate più smargiasse sono assicurate, soprattutto in quei due o tre momenti in cui la vagina dentata entra in azione), frammisto a qualche sprazzo di terrore (le scene truculente e al limite del gore più eccessivo non mancheranno). Colui che ci regalerà il momento clou della pellicola però, è un grosso cagnone, che si esibirà in uno spettacolo a dir poco raccapricciante, ma al tempo stesso esilarante. Difficile credere che terrore e divertimento possano coesistere pacificamente all’interno di una pellicola, ma tutto sommato il regista di Denti ci è riuscito senza troppi intoppi. Apprezzabilissima la messa in scena soprattutto nei momenti in cui Down si rapporta con gli uomini che ha la sfortuna di incontrare lungo il suo percorso di consapevolezza di se stessa e del suo corpo (bellissima, dal punto di vista registico, la sequenza dal ginecologo). Dove la pellicola latita è proprio in fase di sceneggiatura che, se da un lato ci mostra una società (quella americana) messa a nudo e spogliata di tutti i suoi pregiudizi, delle sue ipocrisie e del suo bigottismo (sui libri di scuola l’apparato genitale femminile, al contrario di quello maschile, viene oscurato per eccesso di pudore da una stellina dorata);


dall’altro ci restituisce uno spaccato sociale nel quale tutti gli uomini sono degli approfittatori che non pensano ad altro se non al sesso e che quindi meritano di ricevere una punizione esemplare come quella che Dawn impartisce loro. Una sorta di femminismo imperante che ci impedisce di godere appieno dei sapori kitsh della pellicola, nella quale si stanziano prepotentemente due torri di una centrale nucleare, che ricordano lontanamente per forma degli enormi falli, come a voler forzatamente suggerire la vera natura e provenienza della strana mutazione genetica avvenuta nel corpo di Dawn. La ragazza, che sin da bambina aveva provato la potenza della sua vagina ferendo gravemente il dito del fratellastro che si divertiva a giocare al dottore e l’ammalata, da adulta si ritrova a dover fare i conti con la sua nuova natura a tratti malefica a tratti giustiziera, e ci riuscirà nel migliore dei modi (o forse no?) come dimostra il finale ammiccante e sornione, nel quale con un solo sguardo, ci dimostra di essere diventata donna e di aver assunto un’enorme consapevolezza del proprio "potere". Denti altro non è che un film, che prendendo come pretesto lo scalpore che può suscitare una vagina che trancia letteralmente dei peni o delle dita, ci restituisce una serie di metafore, come quella della difficoltà dei rapporti uomo-donna, della paura delle prime esperienze sessuali, dell’incomunicabilità che si viene a creare quando si tratta di un argomento spinoso come il sesso (la sequenza dell’ora di educazione sessuale a scuola ne è un esempio). Un film che vuole essere poco retorico, ribaltando il puritanesimo imperante di Dawn e dell’associazione che frequenza (descritta quasi come una setta messianica), ma che alla fine fallisce in parte nel suo intento, visto che non fa altro che eliminare i pregiudizi da un lato, divenendo oratorio e accusatorio verso l’universo maschile e i suoi esponenti dall’altro. Tutto sommato, però, il risultato finale è complessivamente sufficiente, anche grazie all’interpretazione della giovane Jess Weixler, che poteva pericolosamente scadere nel patetico e nell’eccessivamente ridicolo, e che invece riesce a misurarsi perfettamente tra serietà, drammaticità e sana ilarità.  Un fiore che sboccia nel corso della pellicola, divenendo man mano sempre più sensuale e appetibile, nonostante l’immensa pericolosità del suo corpo. Denti, depurato da quei difetti (anche in fase di regia con qualche inquadratura televisiva di troppo) che lo rendono solo un film si godibile ma non eccessivamente ,avrebbe potuto diventare un vero e proprio cult, per appassionati e non.

 

VOTO: 6/6,5



CITAZIONE DEL GIORNO

"Questa la chiamano musica classica, vero?". "Si’." "L’ho capito perché non canta nessuno". (Marilyn Monroe e Tom Ewell in "Quando la moglie è in vacanza")
 


LOCANDINA

24 commenti su “Denti

  1. Concordo con il tuo giudizio.

    Un film che poteva essere sviluppato meglio in alcuni frangenti ma che convince soprattuto nella critica ad una società falso-perbenista che preferisce educare sessualmente i suoi giovani con le censure. Sotto quest’ottica appare molto convincente il personaggio di Dawn costretta a prendere coscienza da sola del suo corpo e della sua mutazione.

    Particolarmente gustosi i momenti gore ^___^

  2. Weltall, infatti quella è la parte meglio riuscita, quando si sfocia nel femminismo però, non ci siamo proprio…

    Lost, male, a te piacerebbe un mondo!!

  3. poi dicono che il cane è amico dell’uomo…

    Sì, è vero, comunque, il film ha delle dinamiche un po’ semplicistiche, (che sono anche il suo limite, indubbiamente) ma secondo me ci sta nella misura in cui Denti è una satira-horror che in fondo non vuole essere del tutto realistica, quanto più che altro metaforica (pur con qualche eccesso di semplificazione).

  4. Io sono molto più entusiasta di te, come sicuramente già sai 🙂

    “Teeth” ha, secondo me, il grande merito di riflettere (forse in modo semplicistico, ma sicuramente funzionale) sulla società, e sulle paure e insicurezze adolescenziali legate al sesso e al proprio corpo. Non vuole essere realistico, e al tempo stesso riesce ad evitare eccessi morbosi o volgari: io l’ho trovato elegantemente ironico in più di una occasione 🙂

    Ciao,

    Lore

  5. Noodles e Lore, infatti quello che voi dite l’ho anche sottolineato nella mia analisi, ed è quello che ho più apprezzato della pellicola, però è innegabile che ci sia una sorta di femminismo dilagante insito nel tipo di uomini che incontra Dawn e nel tipo di fine che fanno, elemento che rende, a mio avviso, meno apprezzabile il risultato finale, rimane il fatto che a me il film è comunque piaciuto.

    mizza, è secondo me un film da vedere assolutamente.

  6. Ma io in realtà non ho visto tutto questo femminismo…e se è così è totalmente sbagliato!

    Qua sembra quasi che una donna debba essere una virago per avere potere sugli uomini!

    Ecco a me in questo senso il film ha dato proprio fastidio: sembra che si possa essere solo o sante o mostri!

    Mah…

    Io ho tutta una mia teoria su questo film e soprattutto sul regista…

  7. in definitiva si parte con l’intento di sferrare una critica sociale (alla società americana in particolare), ma si resta solo in superficie… beh, inizialmente ho letto parecchie recensioni entusiastiche, ora iniziate a manifestarvi voi detrattori. spero di vedere il film al più presto, così potrò dire la mia.

    mario

  8. Io non sono proprio un detrattore eh? Dico solo che il film poteva essere molto più godibile se ripulito di qualche difettuccio qua e là.

  9. l’ho trovato ridicolo, nel senso che fa ride

    il ginecologo e le facce del vecchio alla fine valgono il prezzo del biglietto

    un film del cazzo, in tutti i sensi

  10. Questo non l’ho ancora visto. Comunque mi incuriosisce. Non deve essere niente di eccezionale ma sui post che ho letto non ho visto voti insufficienti.

  11. >convince soprattuto nella critica ad una società falso-perbenista che preferisce educare sessualmente i suoi giovani con le censure (weltall)

    Certo che convince soprattutto per questo: approssimando, il film è esattamente questo— In cos’altro dovrebbe convincere?

    >ci restituisce uno spaccato sociale nel quale tutti gli uomini sono degli approfittatori che non pensano ad altro se non al sesso e che quindi meritano di ricevere una punizione esemplare come quella che Dawn impartisce loro (ale55andra)

    Non sono molto d’accordo, il punto del film è esattamente questo. Pensa a Tobey– Perché succede quello che succede? Perché il sesso è sbagliato, perché è uno sporcaccione? NO. Perché Dawn è stata convinta che il sesso sia sbagliato. Poi certo, il film ci gioca (vedasi il finale), ma parte così ed è giusto ci rimanga.

  12. No, succede quello che succede, perchè lui tenta di approfittare di lei…e a sua volta questo succede perchè lei pensa che il sesso sia sbagliato…

  13. >No, succede quello che succede, perchè lui tenta di approfittare di lei…e a sua volta questo succede perchè lei pensa che il sesso sia sbagliato…

    Eh, e quindi, per la proprietà transitiva?

  14. Si, ma rimane il fatto che lui tenta di approfittare di lei, che il ginecologo le infila una mano dentro, che quell’altro si gasa con l’amico per aver vinto la scommessa…cioè non c’è un uomo (a parte il padre, dal passato “peccaminoso”) che si salva…

  15. all’inizio mi aveva incuriosito la locandina e poi il fatto k sul sito del cinem c fosse scritto “Genere: commedia” poi la cassiera del cinema mi ha fatto notare k era una specie di commedia horror… e ho visto “Forgeting sarah marschall- non mi scaricare”, ora però i vostri commenti mi hanno incuriosita penso proprio che lo guarderò…!

  16. Si, in effetti in quanto a livello diciamo che siamo lì, solo che quello che hai visto tu è divertente e basta, questo invece oltre ad essere divertente è anche un horror disseminato di metafore alquanto interessanti, tranne quella sul femminismo che io non ho gradito, ma che magari ho colto sbagliando.

  17. Ovviamente da me non è uscito, quindi vada di noleggio quando sarà il momento! Inutile dire che la curiosità è tanta anche perchè i pareri entusiastici sono stati molti. Però apprezzo queste tue considerazioni che lo ridimensionano un pò…

  18. Secondo me i giudizi estremamente entusiastici sono un pò esagerati e gonfiati dal fatto che si tratti sostanzialmente di una vagina che mozza denti, io cercavo anche altro e in parte l’ho trovato. Se non ci fossero stati quegli elementi negativi da me citati, per me Teeth sarebbe diventato un cult.

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