Flawless – Senza difetti

REGIA: Joel Schumacher

CAST: Robert De Niro, Philip Seymour Hoffman, Barry Miller, Rory Cochrane,
ANNO: 1999

TRAMA:

Il poliziotto in pensione tutto d’un pezzo, duro ed eroico Walt Koontz, viene colpito da un ictus e per riappropriarsi dell’uso della parola sarà costretto a seguire delle lezioni di canto da uno strambo personaggio.

 


ANALISI PERSONALE

Commediucola da quattro soldi al limite della banalità, questo Senza difetti riesce ad irritare quasi ogni cinque minuti senza riuscire mai a far ridere e nemmeno sorridere lo spettatore. Abituati ai risultati altalenanti delle prove registiche dello stesso Schumacher che ha saputo dare vita ad un film originale come Un giorno di ordinaria follia ma anche a nefaste versioni di Batman, non sorprende trovarsi questa volta di fronte ad un esempio di cinema scadente che più scadente non si può, nonostante si avvalga di un cast d’eccellenza che vanta nomi grandiosi come quelli dei grandi De Niro e Hoffman. Viene da chiedersi che fine abbiano fatto i grandi personaggi interpretati da ciascuno dei due attori: il De Niro di Noodles in C’era una volta in America o di Travis in Taxi Driver o di Sam in Casinò; o i singolarissimi ed intensissimi personaggi interpretati da Hoffman in film della levatura di Magnolia, La 25° ora, Truman Capote, Scent of woman e via dicendo. Assistendo, invece, a questo film viene da chiedersi come mai due grandi attori di cotale calibro si siano decisi ad interpretare questi ruoli scialbi e piatti, nonché al limite della stupidità assoluta e soprattutto si viene colti da un’enorme nostalgia per i loro ruoli che li hanno fatti entrare nella “storia” del cinema.

I personaggi in questione sono il poliziotto in pensione Walt Koontz (Robert De Niro), uomo tutto d’un pezzo che vive in un palazzo abitato da personaggi strambi e che è poco tollerante con loro e il  il vicino Rusty Zimmerman (Philip Seymour Hoffman) una drag queen che si allena con le sue “amiche” per partecipare al concorso di bellezza “Flawless” indetto ogni anno tra gay, lesbiche, travestiti e quant’altro. In seguito a traffici illeciti perpetuati da alcuni abitanti del condominio, una notte una banda di criminali fa irruzione nel palazzo per recuperare dei soldi andati “perduti”. Nel tentativo di salvare la vita dei suoi condomini, Walt viene colto da un ictus e rimane completamente paralizzato nella parte destra del suo corpo. Ed è così che il poliziotto pimpante e pieno di vita amante del tango e del basket è costretto a passare tutto il suo tempo da solo in casa senza possibilità di muoversi né di parlare con nessuno, fino a quando gli viene suggerito di fare fisioterapia e soprattutto di prendere lezioni di canto per poter riacquistare almeno in parte l’uso della parola. Impossibilitato a raggiungere la maestra di canto a Manhattan, a Walt non rimane altro che chiedere l’aiuto dell’odiata/o Rusty, che aveva fino al giorno prima deprecato e insultato.

Tra i due sono subito scintille di odio e di rabbia e passerà del tempo prima che entrambi si decidano ad aiutarsi reciprocamente. Ed è così che col passare del tempo le diversità verranno superate e gli ostacoli della negazione delle reciproche identità e modi di essere verranno sormontati lasciando spazio alla nascita di una vera e sana amicizia, non solo tra loro due ma anche tra gli amici dell’uno con gli amici dell’altro. Ci sarà spazio anche per il colpo di scena riguardante il malloppo misteriosamente scomparso e per momenti di “tensione” (?) in cui si rischia di perdere un protagonista piuttosto che un altro.

Il film quindi si arrabatta malamente attraverso vari filoni che vanno dalla commedia, al film d’azione al film di “formazione” che intende lanciare messaggi positivi quali l’accettazione delle diversità il tutto fortemente permeato da un grandissimo alone di scontentezze e banalità che si inseguono senza sosta in quella che sembra essere la fiera dello stereotipo. Il poliziotto è un vero macho che si attornia di belle donne e che odia i gay e i transessuali, mentre il transessuale è tutto gridolini, paiettes con tanto di fidanzato molesto al seguito.
I due grandi attori danno ampio sfoggio di una serie di mosse e mossette che manco al circo dei clown e i personaggi di contorno sono talmente ridicoli da apparire quasi impossibili. Come se non  bastasse il tutto è condito da una colonna sonora di grossolana fattura, di un tamarro che più tamarro non si può e da un’ambientazione che sembra la caricatura della caricatura del ben più
rappresentativo e caratteristico Million dollar Hotel (nonostante questo sia venuto un anno dopo).
Indugiando su una serie di luoghi comuni talmente irritanti da indurre lo spettatore a pregare che la conclusione, qualsiasi essa sia, arrivi il più presto possibile il film risulta più riuscito quan
do si sofferma sull’evoluzione del rapporto tra i due protagonisti, piuttosto che quando indugia a narrare la “losca” storia dei soldi che possono essere finiti nelle mani di uno qualsiasi degli abitanti del condominio, persino dello strambo portiere accompagnato da una mamma altrettanto sopra le righe.
L’impressione finale, comunque, rimane quella di aver assistito ad un coacervo di banalità e ad una storia che non ha nulla di interessante, divertente o anche solo minimamente sopportabile.

Bocciato su tutti i fronti.

Regia: 4
Sceneggiatura: 3
Recitazione: 5
Fotografia: 3
Colonna sonora: 3
Ambientazione: 4
Voto finale: 3,5

 


CITAZIONE DEL GIORNO

"Va bene, Ray è partito. Tu come stai, Egon?" "Il terrore travalica la mia capacità di razionalizzare". (da "Ghostbusters")


LOCANDINA

 

9 commenti su “Flawless – Senza difetti

  1. mamma mia sembra una cosa di rara bruttezza..io joel schumacher non l’ho mai digerito e sinceramente (non ho ancora visto un giorno di ordinaria follia lo ammetto) non vedo come facciano ancora a fidarsi di lui con budget sempre abbastanza imponenti dopo film come i due batman (uno scempio dopo quelli di burton) o il cliente (la pallezza…)..ci sono ancora cascato ultimamente con number 23..a mio parere potevano esserci i presupposti per un buon thriller e invece schumacher ha rovinato davvero tutto!l’unico film semidecente che ricordo era in linea con l’assassino che però dopo mezz’ ora diventava quasi irritante (ma dovrei rivederlo!)

    sulla partecipazione di de niro invece io ho una mia teoria (che non credo sia solo mia):a parte il compenso (che a tutti fa comodo) credo che questi grandi attori (tra cui ci metto anche l’altro hoffman..un certo dustin)dopo moltissime pellicole epocali in cui rivestivano ruoli imponenti e molte volte tragici vogliono far vedere si saper far ridere.perchè qualcuno ha detto una volta che è molto più facile impersonare un personaggio triste, schizzato…che far ridere le persone..e per questo si ritrovano ad accettare ruoli improbabili in film mediocri per far vedere che anche loro fanno ridere..e molte volte capita che finiscano in pessime pellicole (ce n’era un altro con de niro..le avventure di bullwinkle..una cosa così..).insomma devo essermi persoda qualche parte in quello che ho scritto ma spero si sia capito..ho sonno..bella recensione comunque!lo eviterò con cura!

  2. Bè si questo è vero, ma ci sono film mediocri e film mediocri…Questo qua non è nemmeno un film mediocre…e un film che fa schifo 😛 Per fare un esempio Jack Nichcolson ha recitato in film “minori” ma comunque almeno decenti o quasi…vedi Qualcosa è cambiato o Tutto può succedere (che è na mezza cagata, ma è alquanto mediocre almeno).

    Per quanto riguarda Schumacher a me Un giorno di ordinaria follia piacque molto e anche Phonebooth nn è poi così male (apprezzo l’originalità e il coraggio della scelta). Le altre cose sue che ho visto tra le quali i due orribili Batman e anche Il cliente (che non faceva poi così schifo) si potevano tranquillamente evitare. Number 23 l’ho evitato proprio per questo, anche se mi incuriosiva quella certa interpretazione di Carrey.

  3. L’unico suo film che ho gradito è Un giorno di ordianria follia. Questo non l’ho visto, ma per il momento contiinuerò a non vederlo. Ciao.

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