Ghost town




REGIA: David Koepp

CAST: Ricky Gervais, Greg Kinnear, Tèa Leoni, Billy Campbell

ANNO: 2009

 

TRAMA:

 

Il dentista Bertram Pincus, in seguito ad una colonscopia con anestesia totale, si ritovrà tra la vita e la morte per sette minuti. Durante questo lasso di tempo acquisirà la capacità di vedere e di parlare con i  morti che girano per New York in cerca di soddisazione dei loro desideri. Tra questi, Frank che vuole evitare assolutamente che sua moglie Gwen si risposi.

 

 


ANALISI PERSONALE

 

Sono lontani i tempi di “Ghost”, eppure il cinema continua, ma lo faceva anche prima della famosissima storia d’amore, a sfruttare la tematica dei fantasmi che interagiscono con i vivi per portare a termine qualcosa che non li fa stare tranquilli. David Koepp però tenta di darne un’interpretazione leggermente diversa, dicendoci che sono i vivi in realtà che tengono intrappolati i fantasmi su questa terra. E lo fa in maniera leggera, divertente, ironica, intelligente e, perché no, anche commovente. Il merito va indubbiamente al cast ben assortito che dona alla pellicola un’elevata qualità interpretativa, oltre alla giusta trasposizione di personaggi descritti perfettamente dalla sceneggiatura, scritta a quattro mani dal regista e da John Kamps. Sceneggiatura che sicuramente caccia a piene mani nella tradizione di “ghost-comedy-movie” e che dunque non si distingue per eccesiva originalità, ma che tutto sommato si fa apprezzare per la sua genuina semplicità e per la delicatezza che ha nel narrare il cambiamento interiore del protagonista, dapprima burbero, asociale e scorbutico e poi finalmente libero di esprimere i suoi sentimenti verso amici, colleghi e donna amata. Un protagonista, quello interpretato egregiamente e irresistibilmente da Ricky Gervais, che ricorda lontamente il Bill Murray di “Ricomincio da capo” e che, come il suo predecessore, alla fine capitola apparentemente per cause di forza maggiori, ma realmente per amore, l’unico vero motore delle nostre esistenze, sia da vivi che da fantasmi.

E’ l’amore, infatti, che spinge Frank (il sempre brillante e seducente Greg Kinnear) a chiedere insistentemente al dottor Pincus (da lui apostrofato sarcasticamente Pink-ass) di mettersi in mezzo tra sua moglie Gwen (una bellissima e freschissima Tèa Leoni) e il suo fidanzato Robert, un avvocato un po’ borioso, che però si prende a cuore i diritti civili dei più deboli, poveri e bambini in primis. Il dottore accetterà più per disperazione che per altro, lui che pur abitando al piano di sopra della bella antropologa non l’aveva mai nemmeno notata. Ma l’amore sfalderà la sua corazza inossidabile di cinismo e solitudine e ci metterà il suo zampino. Niente di nuovo sotto il sole dunque (tant’è che le insistenze del fantasma Frenk verso il dottore ci ricordano potentemente quelle di Patrick Swayze verso Whoopy Goldberg nel succitato “Ghost”), ma comunque un’occasione per passare un po’ di tempo in sana e godibile spensieratezza con una sottile e impercettibile riflessione sui rapporti umani e su quanto il loro destino sia causa della formazione e del cambiamento della personalità di ognuno di noi. Ma “Ghost town” è apprezzabile anche perché decisamente divertente con una serie di gag simpatiche e un parterre di personaggi di contorno davvero spassosi: soprattutto il portiere del condominio dove abita il dottor Pincus, la dottoressa fissata con l’abbronzatura e il grande e grosso, ma innocuo, avvocato dell’ospedale nel quale il dentista si è recato per la sua colonscopia.

Per tutti questi motivi ci si può ritenere soddisfatti di questa pellicola che ha tra l’altro la fortuna di essere distribuita in un periodo un po’ scarso in quanto ad uscite cinematografiche e dunque di sopraelevarsi sulla massa di film “scadenti” che le sale ci offrono in questi periodi estivi.

 

VOTO: 7

 

 


CITAZIONE DEL GIORNO

 

"La vita non è che una continua scommessa, è così…ma molti credono di essere eterni, che ci sarà sempre un domani…ma sono illusioni" (Ghost)

 


LOCANDINA

 

13 commenti su “Ghost town

  1. David Koepp è un personaggio interessante. Sicuramente è un bravissimo sceneggiatore. E sicuramente non è allo stesso tempo bravissimo anche come regista. Ma, letta anche la tua recensione, di sicuro si conferma interessante. Ed in ogni caso, ho amato il suo “Secret window”.

  2. A me Secret window invece piacque veramente pochissimo. Questo mi ha convita decisamente di più, non c’è dubbio.

  3. Ghost town – David Koepp

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  4. Sono d’accordo con SLec, sicuramente ci sono delle cadute stucchevoli-sentimentali nella seconda parte, ma se non ci fossero state infatti il film sarebbe stato davvero superlativo secondo me. Invece, così, non ci lamentiamo e ci portiamo a casa un film godibile e divertente, pur con qualche piccolo limite.

  5. Ricky Gervais è un genio secondo me.

    la prima volta che ho visto the Office, anni fa, ero convinta fosse davvero un documentario, sono rimasta con il dubbio fino alla fine dell’episodio.

    Anche Extras è geniale.

    il passaggio dalla tv al cinema mi incuriosisce, già aveva recitato in un film (che in in questo momento mi sfugge), certo che la mia stima riguarda la sua attività di autore e regista.

    Vedremo

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