Halloween – la notte delle streghe

REGIA: John Carpenter

CAST: Jamie Lee Curtis, Donald Pleasence, Nancy Keyes, P.J. Soles, Tony Moran
ANNO: 1978

TRAMA:

Michael Mayers, uno psicopatico scappato da un istituto psichiatrico, ritorna nel suo paese natale che era stato il luogo della sua prima vittima. Qui, si accanisce con tre ragazze, due delle quali hanno preso in giro la sua guida spericolata e una, Laurie che ha osato addentrarsi nella sua vecchia casa abbandonata.

 



ANALISI PERSONALE

Halloween di John Carpenter è assolutamente un capolavoro del genere horror, e bisogna ammettere che quando si parla di questo tipo di film i capolavori non sono poi molti. Ma il mitico regista, con un’originalità e una visionarietà uniche è riuscito ad aprire la strada a tutti i numerosi slasher che si sono susseguiti negli anni ’80 e’90. Bisogna quindi ammettere che ci troviamo di fronte al vero e proprio capostipite di tutta una lunga (e non sempre fortunata) scia di pellicole. John Carpenter è forse uno dei pochissimi e rarissimi registi che partendo da un plot non proprio spettacolare e con un budget irrisorio, riesce a creare film di ottima qualità, grazie al suo talento e alla sua abile maestria nel creare la tensione, l’angoscia, il terrore anche grazie a delle splendide colonne sonore da lui stesso firmate.

Siamo ad Haddonfield ed è il 1963. E’ Halloween e tutti sono in fermento per la famosa festa americana. Il piccolo Michael Mayers però ha qualcosa che non va. Rimasto solo in casa con sua sorella, dopo averla sorpresa in teneri atteggiamenti con un ragazzo, la uccide violentemente prima che questa possa andare a dormire. In seguito all’omicidio viene rinchiuso in un istituto psichiatrico dove viene tenuto sotto stretta sorveglianza dal dottor Sam Loomis (Donald Pleansence).
Dopo 15 anni Michael riesce a fuggire, uccidendo un infermiera, e fa ritorno ad Haddonfield proprio il giorno di Halloween. Come 15 anni prima, anche ora tutto il paese si sta preparando per festeggiare la notte delle streghe. Tre ragazze, Laurie (la giovanissima ma già padrona del mestiere Jamie Lee Curtis), Annie (Nancy Keyes) e Lynda (P.J. Soles) sono tre giovani studentesse che amano divertirsi. Le prime due per la notte di Halloween dovranno fare le baby sitter: la prima dovrà occuparsi del piccolo Tommy, la seconda di Lucie una vicina di casa di Tommy. Lynda, invece, passerà una focosa notte di sesso con il suo fidanzato. Le tre ragazze, tornando a casa,  mentre conversano dei loro progetti per la notte, notano un auto sfrecciare lungo la strada e simpaticamente urlano al guidatore di andare più piano. Questo gesto burlesco ed innocente segnerà in modo indelebile la loro notte delle streghe.
Michael ruba da una ferramenta dei coltelli e una paurosa maschera bianca e comincia a preparasi per la notte di Halloween. Nel frattempo in città è arrivato il dottor Loomis, estremamente preoccupato del fatto che Michael possa essere tornato sul luogo del delitto, e cerca disperatamente (anche grazie all’aiuto di uno sceriffo) di fermare il suo paziente in tempo.

Ma Michael è molto scaltro e dopo aver studiato le abitazioni dei piccoli Tommy e Lucie, attua un malefico piano per sbarazzarsi delle due ragazze che avevano osato deriderlo per la sua guida e di Laurie che la mattina prima era entrata per curiosità nella casa da lui abitata quando era un bambino e quando, la notte di Halloween, aveva ammazzato sua sorella a sangue freddo con un pugnale.
Riusciranno le tre ragazze a scampare al loro tragico destino e a sfuggire dalle grinfie del terribile Mayers?

Qual è il punto forte di questa straordinaria pellicola se non la colonna sonora abilmente costruita tassello dopo tassello, perfettamente affastellata su ogni scena in modo tale da creare la giusta dose di suspance? Si tratta di musiche agghiaccianti che, sposandosi perfettamente con le immagini, ma soprattutto con le ombre e con le figure sfuggevoli, colpiscono lo spettatore nella sua immaginazione che comincia a viaggiare verso il brivido. Il regista sa il fatto suo, e riesce ad impaurire e quasi pietrificare lo spettatore anche grazie ad abili spostamenti della telecamera, che ci mostrano i volti atterriti dei protagonisti, o delle figure che magicamente scompaiono da dietro le siepi o i panni stesi. L’atmosfera apparentemente tranquilla di una cittadina piena di villette a schiera abitate dalla middle-class americana, tutta staccionate e verdissimi giardini, ontribuisce a rendere ancora più tetro
ed angosciante il passaggio dal rassicurante giorno alla terrificante notte. Ad interessare particolarmente è poi la figura del malefico Michael, perennemente coperto da una spersonalizzante e terrificante maschera bianca: non sappiamo nulla di lui e del perché delle sue azioni, conosciamo solo il suo terribile omicidio compiuto in tenera età e soprattutto sappiamo che per 15 anni non ha fatto altro che fissare un muro senza spiccicare mai una parola. Cosa l’ha spinto allora a scappare proprio allo scoccare del quindicesimo anniversario della morte di sua sorella? Con un cast per nulla stellare (all’epoca l’unico ad essere più conosciuto era Donald Pleasence), ma diretto in maniera sicura e professionale, il film è entrato nella storia del cinema (horror e non) e, sicuramente, si  è insinuato prepotentemente tra i migliori film di sempre.

Regia: 9,5
Sceneggiatura: 8,5
Recitazione: 8,5
Fotografia: 8
Colonna sonora: 10
Ambientazione: 9
Voto finale: 9


CITAZIONE DEL GIORNO

Sei tu un Dio? (da "Ghostbusters")


LOCANDINA


23 commenti su “Halloween – la notte delle streghe

  1. nononono non leggo..sto affrontando carpenter un passo alla volta e questo è il prossimo..la rece che invece hai letto da me è la prima di un piccolo percorso che porta al film precedente di carpenter..che ti straconsiglio..ma avrai tempo di leggere da me!ripasso quando ho scritto anche la mia..non voglio farmi influenzare!

  2. Beh, qui si tocca il Mito, e si scomoda uno dei più oscuri iconoclasti della cultura americana di fine 70 nonchè un artigiano integerrimo e sempre fedele alla sua etica.

    Ce ne fossero, come Carpenter!

    Ad ogni modo, Mike Meyers non è solo uno dei 10 serial killer più famosi della storia del cinema, ma anche il simbolo di una certa America che usciva zoppicante da un decennio oscuro e apocalittico.

    L’horror “classico” si avviò così sul suo ultimo cammino, prima di defungere completamente con il complementare Capolavoro di Raimi dell’82: EVIL DEAD.

  3. Film storicamente importante nonché di spessore. Poi, frivolezza, Jamie Lee Curtis è stata sempre una mia passione proprio a partire da questo film.

  4. Ma cosa vedo qui!^^

    Ragazzi questo è IL capolavoro, un film epocale, che ha segnato un genere…

    Primi dieci minuti da antologia (virtuosismi a non finire…) per non parlare del resto…

  5. Ciao grandissima!!

    Grazie 1000 per la tua visita… che dire, scrivi da vera professionista, il tuo blog è due volte più completo e più bello del mio! Dovrò impegnarmi?

    Complimentissimi.

    Speriamo di conoscerci meglio in futuro, vista la nostra passione reciproca! 😉

    Ciao Bella!

    Joe 😉

  6. Ma va! Anche tu scrivi benissimo e mi piacciono molto le tue recensioni! Mi pare anche che abbiamo più o meno gli stessi gusti in fatto di cinema ^^

    Grazie mille dei complimenti, che sono sempre graditi ^^

    Spero di “rivederci” presto! ^_-

  7. Già, ho un sacco di recensioni da parte anche!!! Nei giorni di malattia ho recuperato di brutto! Ora sto un pò scemando perchè ho ripreso a studiare ^^

  8. Un film davvero straordinario, preludio di una carriera ancor più luminosa. Unico appunto, se mi è consentito, riguardo la “paternità” degli slasher. Carpenter ha indubbiamente “asfaltato la strada” ai molti film successivi, ma il capostipite resta il “nostro” Mario Bava con “Reazione a catena”. Se non l’hai mai visto ti consiglio di recuperarlo, bellissimo.

    Ah, a proposito di buoni film (in risposta al tuo commento lasciato al post del Conte), “American gangster” : capolavoro (forse) no, ma efficacissima lezione di cinema (quelle inquadrature, quel montaggio!!) assolutamente si 🙂

    Almeno a mio modesto parere.

    Ciao,

    Mr. Hamlin

  9. Hamlin, grazie mille del consiglio, recupererò sicuramente!!

    Per quanto riguarda American Gangster ho intenzione di constatare al più presto! Grazie della visita! ^_-

  10. Allora, quando avrai modo di guardare “Reazione a catena”, constaterai tu stessa la grandezza del (da noi) misconosciuto Mario Bava. Un genio molto sottostimato.

    Volevo anche cogliere l’occasione per lasciare un commento alla tua recensione di “America gangster” ma, un po’ per l’ora e un po’ per lo scoramento dovuto alla notizia della morte di Ledger, non sono dell’umore giusto per godermela. Tornerò nelle prossime ore.

    Ciao,

    Mr. Hamlin

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