Humpday – Un mercoledì da sballo

REGIA: Lynn Shelton

CAST: Mark Duplass, Joshua Leonard, Alycia Delmore, Lynn Shelton, Trina Willard

ANNO: 2010

 

Ben, sistemato con moglie e lavoro, e Andrew, “vagabondo” e viaggiatore, amici sin dai tempi del college, si ritrovano dopo tanti anni e, ognuno per motivi diversi, decidono di partecipare ad un festival porno-cinematografico, girando un film in cui faranno sesso nonostante la loro eterosessualità.

 

Un genere nato da poco, quello del mumblecore, e poco conosciuto qui in Italia. Trattasi di quelle pellicole indipendenti, diffusesi soprattutto in America a partire dai primi anni 2000, in cui alla semplicità stilistica e formale, con l’utilizzo molto spesso di camera a mano digitale e con la ristrettezza degli spazi e delle ambientazioni, si contrappone la strabordanza di dialoghi che sottolineano insistentemente la situazione dei soliti protagonisti del genere, giovani trentenni impelagati in problematiche esistenziali e ritratti nei loro vari rapporti interpersonali. Merito di queste pellicole, di cui “Humpday – Un mercoledì da sballo” è un egregio esponente, è quello di riuscire ad essere valenti nonostante la scarsità di mezzi e il ridottissimo budget solitamente utilizzato per produrle. E’ la forza delle idee ad avere la meglio, piuttosto che il ricorso a grandi mezzi tecnici, oltre alla solitamente apprezzabilissima qualità recitativa dei protagonisti. In Italia non si era mai distribuita una pellicola appartenente a questo interessante movimento cinematografico, se si esclude la proiezione di “Baghead” alla Festa del Cinema di Roma del 2008. Ecco che, allora, la decisione di distribuire “Humpday – Un mercoledì da sballo” (un sottotiolo quanto mai, non solo fuorviante, ma addirittura snaturante) dà modo di sperare, anche se effettivamente la campagna pubblicitaria che ha accompagnato il lancio della pellicola non è delle più entusiasmanti, dato che si è cercato di far passare il film come una commedia demenziale con cui farsi risate smargiasse soprattutto grazie al doppiaggio di Lillo e Greg. Il pericolo più grande è ovviamente quello della cattiva trasposizione dei dialoghi facendo perdere così tutto il senso della pellicola e trasformandola appunto in una semplice commedia, cosa che non è affatto. Per carità con “Humpday- Un mercoledì da sballo” si ride eccome, ma non è la risata tipica della solita commedia (senza nulla togliere al genere ovviamente, ma facendo le opportune distinzioni), ma piuttosto una risata “ragionata” che ci porta a riflettere, grazie alla sensibilità della regista-sceneggiatrice, anche interprete nel ruolo di una lesbica dalle apparenti ampie vedute, non solo sull’omosessualità e su come questa possa essere vissuta non solo da chi ne è estraneo ma da chi la vive in prima persona, ma anche sulla questione della fisicità nell’amicizia tra due uomini e su come questa possa essere interpretata dagli amici stessi e dalla società in generale. Senza tralasciare i suddetti problemi esistenziali della generazione dei trentenni ben incarnati dai due interessantissimi protagonisti (Joshua Leonard è davvero straordinario, ma anche Mark Duplass, veterano del genere, non delude affatto), uno pronto a impelagarsi nello strampalato progetto per dimostrare a se stesso e all’amico di non essere ormai ingabbiato nelle convenzioni sociali che obbligano chi è sposato ad assumere un determinato atteggiamento e stile di vita, l’altro perché vuole portare a termine qualcosa di importante nella sua vita, come non è mai riuscito prima, e vuole farlo con la persona forse più importante per lui. E quale miglior modo di portare a termine questi intenti se non impegnarsi in un’impresa quanto mai eccessiva e “spericolata” come quella che i due si prefissano? Ma le cose, ovviamente, non saranno facili, non solo per l’iniziale ingerenza della moglie di Ben, che poi si dimostra la più saggia del gruppo, ma anche per le perplessità degli stessi ragazzi, visto che per entrambi, a turno, arriveranno dei ripensamenti e dei blocchi di ansia e paura che li getteranno nell’imbarazzo e nella confusone. Ma ciò che conta, così come dimostra la bellissima sequenza all’interno della stanza di hotel scelta come set del film porno, è la possibilità dell’esistenza di amore vero anche tra persone dello stesso sesso, di amore inteso ovviamente in senso lato e non puramente fisico. Non è solo il sesso, dunque, il collante delle relazioni d’amore che è possibile instaurare nella propria vita, così come ci raccontano Ben e Andrew nudi sul letto, incapaci di andare fino in fondo fisicamente, ma finalmente capaci di farlo emotivamente.

 

VOTO:



Pubblicato su www.livecity.it e www.supergacinema.it

4 commenti su “Humpday – Un mercoledì da sballo

  1. E sì, siamo d'accordo! Un film molto divertente, senza troppe pretese ma azzeccato: quando l'avevo visto alla rassegna di Cannes, l'anno scorso, non avrei mai pensato che sarebbe stato distribuito in sala anche in Italia…! ^^

    Ciao
    Christian

  2. Ma infatti secondo me è stato distribuito come altro: come commedia demenziale che chissà come sarà stata doppiata tra l'altro, con tutto il rispetto per Lillo e Greg.

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