Identità

REGIA: James Mangold

CAST: John Cusack, Amanda Peet, Ray Liotta, Alfred Molina, Clea Duvall, Rebecca De Mornay, John C. McGinley, Pruitt Taylor Vince, John Hawkes, William Lee Scott

ANNO: 2003


A causa di un terribile temporale e di una serie di incidenti alcune persone si ritrovano riunite in un motel nel quale poco alla volta cominciano ad essere assassinate da un personaggio misterioso. Nel frattempo si sta svolgendo un colloquio tra uno psichiatra e un giudice della corte suprema per decidere se confermare o meno la condanna a morte per un serial killer che alcuni anni prima aveva ucciso sei persone proprio in un motel…


Dopo averci provato col dramma, col poliziesco e con la commedia, Mangold si cimenta con l’horror psicologico o per meglio dire col thriller d’atmosfera. In parte riesce a convincere, soprattutto nella fase iniziale della pellicola che ricorda, anche se lontanamente, i noir d’altri tempi con questa pioggia incessante e queste atmosfere cupe e misteriose che contrassegnano il motel teatro d’azione per quasi tutta la durata del film. E’ così che lo spettatore viene coinvolto nella visione di queste strade impercorribili, di queste stanze poco eleganti e sicuramente poco sicure, di questi personaggi che sembrano essere usciti proprio da un vecchio racconto noir. C’è l’ex-poliziotto ora autista per un’attrice capricciosa, la prostituta con sogni di riscatto, la coppia appena sposata con problemi, la famigliola con figlioletto a carico che non pronuncia una parola, il sinistro gestore del motel, un poliziotto con detenuto da trasportare al seguito. Appare subito chiaro che non è ovviamente un caso il loro ritrovarsi “imprigionati” in questo fatiscente motel, così come dimostra il fatto che tutti hanno dei nomi di  uno stato e sono nati lo stesso giorno. Ad un certo punto, infatti, e purtroppo ci sarebbe da aggiungere, il tutto comincia ad essere fin troppo chiaro in una sorta di svelamento delle carte in tavola eccessivamente repentino e subitaneo che scalfisce il godimento della pellicola e soprattutto il divertimento, insito in certi tipi di film, nel doversi cimentare a scoprire l’identità dell’assassino o comunque il mistero che sta alla base della narrazione. Il problema di “Identità”, che in qualche modo già dal titolo comincia a scoprire le sue carte in tavola, sta proprio nella scomparsa del mistero già molto prima della fine della pellicola, cosa che fa perdere mordente alla narrazione e fascino al film stesso (non tutti possiedono la genialità di Hitchcock per intenderci). Tralasciando i vari omaggi, citazioni e ispirazioni, alcuni più sottili, altri fin troppo gridati, come quello al capolavoro di Aghata Christie, “10 Piccoli Indiani” (un gruppo di dieci sconosciuti che si ritrova nello stesso luogo nel quale ad uno ad uno vengono fatti fuori con tanto di chiavi trovate su ogni vittima al posto delle famose statuine del romanzo inglese), non c’è molto per cui entusiasmarsi, insomma. Passando per “Session 9” e sfiorando addirittura “Psycho”, questo “Identità” che ripercorre fedelmente e in maniera soddisfacente i topoi del genere almeno fino ad un certo punto della pellicola, è inficiato da una serie di elementi che concorrono a scalfirne il pieno apprezzamento, primo tra tutti la scarsa raffinatezza dei dialoghi e la faciloneria con la quale successivamente vengono approfonditi i vari personaggi che, questa volta, sembrano usciti direttamente da uno di quei film slasher che tanto hanno soddisfatto gli appassionati del genere (ripercorso poi anche a livello visivo e narrativo come dimostrano i vari omicidi più o meno efferati con tanto di teste nascoste nei cestelli delle lavatrici e di mazze da baseball infilate negli esofagi delle vittime). Il fatto è che “Identità” non possiede l’ironia di quel tipo di film e soprattutto non riesce a raggiungere una perfetta fusione tra il thriller-noir e lo slasher, appunto, creando una sensazione di “dissonanza” che lascia parzialmente perplessi. Ma soprattutto, a differenza dei capolavori che sono stati “10 Piccoli Indiani” e “Psycho”, che con il loro finale ci avevano lasciati spiazzati e letteralmente a bocca aperta, con questo film non si riesce a rimanere né sorpresi, né convinti dall’ulteriore cambio di registro, visto che alla fin fine si va a parare nel surreale. Una scelta sicuramente ben studiata che però non riesce ad evitare il rischio di scarsa omogeneità del racconto, dovuta ad una mancanza di equilibrio nel giostrare attentamente e più elegantemente il continuo susseguirsi di differenti soluzioni narrative. Potrebbe dunque accontentare lo spettatore alla ricerca del puro intrattenimento senza troppe pretese, e potrebbe, invece, deludere chi si era illuso di essere di fronte ad un film di genere e d’atmosfera con alla base una certa qualità del racconto.

 


Pubblicato su www.livecity.it

8 commenti su “Identità

  1. Invece io lo ricordo con piacere… Certo, non sarà un capolavoro, ma nel suo genere mi era piaciuto molto più di altri film simili, anche grazie al buon cast.

    Ciao
    Christian

  2. Ma a me non è dispiaciuto, però avevo sperato in qualcosa di più compatto e di classe. Alla fine quella virata tra l'altro molto prevedibile non l'ho gradita moltissimo. Detto questo rimane, come ho scritto, un buon film di genere che cita grandi capolavori e che si contraddistingue per la bella atmosfera.

  3. Condivido, sicuramente un buon film di genere
    Visto tempo fa con piacere, ma al riguardo non avevo grandi aspettative.

    Ti auguro uno splendido weekend !

  4. edio, si un buon film di genere, però secondo me in un certo senso cerca di abbracciarne troppi di generi non omogeneizzandosi al punto giusto.

    Ale, non è male, secondo me si fa guardare tranquillamente.

  5. tutto sommato un film godibile e divertente, ricordo poi che la risoluzione finale del mistero mi lasciò abbastanza di stucco; cosa che accade abbastanza di raro (anche perchè è un finale abbastanza intelligente e inaspettato).

  6. Mah, sinceramente io ho cominciato a subodorare il finale sin dal titolo…poi ho cambiato idea proprio perchè ho visto che il film era una sorta di noir d'atmosfera e mi stava piacendo moltissimo, poi molto prima della fine è apparso chiarissimo che sarebbe stato quello che invece avevo prospettato fin dall'inizio. Detto questo, comunque, al di là della prevedibilità o meno del finale e del repentino e "squilibrato" cambio di registro e di stile verso il finale, il film è comunque apprezzabile.

  7. A me questo film è piaciuto davvero moltissimo…è vero, le carte in tavola vengono messe fin troppo presto (e lo spettatore è portato a capire ben prima della rivelazione), ma credo che il ritmo e la tensione non ne risentano…

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