Io non sono qui

REGIA: Todd Haynes

CAST: Christian Bale, Cate Blanchett, Richard Gere, Heath Ledger, Charlotte Gainsbourg, Michelle Williams, Marcus Karl Franklin, Ben Whishaw, Bruce Greenwood, Julianne Moore
ANNO: 2007

TRAMA:

La personalità del grande arista Bob Dylan viene mostrata attraverso sei storie di sei personaggi differenti, ognuno dei quali incarna un momento della vita e della carriera del menestrello.

 



ANALISI PERSONALE

Un Paradiso per gli occhi e per le orecchie questo Io non sono qui di Todd Haynes che riesce a stregare ed ammaliare per due ore e un quarto, tenendo lo spettatore sospeso in un mondo magico e  fantastico. Gli aggettivi si sprecano: onirico, visionario, indecifrabile, poetico, affascinante, psichedelico, stupendamente grottesco, intensissimo ma soprattutto egregiamente recitato, fotografato, musicato e diretto.
Sei sono i personaggi che di volta in volta rappresentano una parte della personalità del grande Dylan e sei sono le fantastiche storie di cui sono protagonisti.

Il primo è l’undicenne Woody (Marcus Karl Franklin) scappato da un riformatorio per andare a salutare sul letto di morte il suo idolo e la fonte della sua ispirazione, l’omonimo Woody Guthrie (chiaro riferimento al cantautore folk, mentore e figura di riferimento per Bob). Da uno treno merci all’altro il ragazzino attraversa il paese continuando a suonare la sua amata chitarra.
Abbiamo poi il cantautore politicizzato Jack (Christian Bale) che ci viene raccontato tramite un’intervista alla sua ex compagna (Julianne Moore) e che dopo l’assassinio di Kennedy del quale parlò in un’intervista venendo frainteso da giornalisti e spettatori, si convertì divenendo il pastore John (altro riferimento alla famosa conversione del cantautore).
C’è anche il sexy attore Robbie (Heath Ledger) che trascura la famiglia a causa dei suoi continui spostamenti e che passa di letto in letto continuando a tenere nel cuore solo la sua amata moglie pittrice (Charlotte Gainsbourg).
A rappresentare un periodo buio della carriera di Dylan nel quale critica e pubblico lo accusava di imperscrutabilità e “giudaismo” c’è la favolosamente androgina Cate Blanchett che interpreta il
cantante ribelle e maledetto Jude (il nome non è stato dato a caso) vessato da un giornalista opprimente (Bruce Greenwood) e ossessionato da una figura femminile, l’eterea Coco (Michelle Williams).
Fa parte del parterre di personaggi a lui ispirati il grande Billy (Richard Geere) a sua volta ispirato al bandito Billy the kid che sta a rappresentare il Dylan odierno, il Dylan invecchiato, che scappa dalla sua cittadina inseguendo la libertà e in un treno merci ritrova l’amata chitarra del piccolo Woody quasi a chiudere il cerchio della storia.

A tenere le fila (davvero difficili da seguire ma sicuramente ammalianti) c’è Arthur (Ben Whisaw) ovvio riferimento al poeta Rimbaud a cui Dylan si è più volte ispirato che racconta la sua poetica e la sua arte e che rappresenta la voce narrante della pellicola e a cui sono affidate le parole forse più belle dell’intera pellicola soprattutto quando elenca i sette metodi per vivere “alla macchia”, anche se bisogna ammettere che è davvero difficile riuscire a trovare qualsiasi buco o momento di stasi nella meravigliosa, affascinante e a tratti poetica a tratti praticissima sceneggiatura.
Ognuno di loro ha qualcosa da raccontare ed ognuno di loro ha vissuto e vive una vita fantastica.

Io non sono qui è un viaggio attraverso il tempo, la musica, la passione che il regista riesce abilmente a trasmettere non scadendo nella banale autobiografia (che lo stesso Dylan si è più volte rifiutato di sottoscrivere, riservato com’è) ma affastellando fotogramma dopo fotogramma meravigliose immagini ricche di significati più o meno nascosti, di rimandi e richiami (l’incidente in motocicletta per dirne uno ma soprattutto lo stupendo quanto stranissimo richiamo ai Beatles).
Ogni filone poi è volutamente contrassegnato da uno stile registico diverso (espressamente felliniano quando seguiamo le orme di Jude con stupendi richiami a quel capolavoro che è Otto e mezzo o magnificamente onirico quando guardiamo Woody venire inghiottito da una balena) e soprattutto da un differente uso della fotografia: dai toni e colori freddi nel “capitolo” dedicato a Robbie e oppostamente calda e colorata in quello incentrato su Woody e Billy entrambi provenienti dal paese di Enigma, fino ad arrivare ad un bianco e nero chiaro ed elegante che incornicia i movimenti nervosi di Jude e sgranato quando ascoltiamo ed osserviamo parlare il “maledetto” Arthur. Ad ogni spezzone sono assegnate, non a caso, diverse canzoni del menestrello quasi a raccontare la sua vita e la sua storia proprio tramite le sue parole (quasi tutte le sue canzoni infatti sono ispirate alla sua vita reale),
tutte una più strabiliante dell’altra a formare una colonna sonora insostituibile ed indimenticabile. Dopo due ore e un quarto, insomma, non siamo ancora sazi e se ne vuole ancora e ancora: ancora musiche emozionantissime, ancora immagini evocative, ancora interpretazioni al di là della perfezione grazie ad un cast in questo caso davvero stellare (da standing ovation quelle della Blanchett e di Bale e particolarmente intense e comunicative quelle di tutti gli altri numerosi attori che si susseguono in un via vai di sentimenti, sensazioni ed emozioni).

Io non sono qui non è solo un film, è un’esperienza.

Regia: 9
Sceneggiatura: 10
Recitazione: 10
Fotografia: 9
Colonna sonora: 10
Ambientazione: 9
Voto finale: 9,5


CITAZIONE DEL GIORNO

Ma cos’è questo lampo di felicità che mi fa tremare? (Otto e mezzo)

 


LOCANDINA

mata chitarra del piccolo Woody quasi a chiudere il cerchio della storia. guendo la libertà e in un treno merci ritrova l’ caso

30 commenti su “Io non sono qui

  1. Tu lo hai recuparato, a me ancora manca: ne aspetto con ansia l’uscita in DVD. Comunque ottima la tua rece. Un salutone, by! 😉

  2. dovrò vederlo che ti devo dire?praticamente ha ricevuto applausi da qualunque blogger!bella analisi comunque!motivo per cui sei finita tra i miei candidati per il blogger thinking award!

  3. Blogger thinking award!? Ma cos’è!? Dopo passo dal tuo blog per vedere di trovare informazioni. Grazie per il pensiero comunque ^^

  4. il film è bellissimo, da vedere e soprattutto da rivedere, e cate blanchett è di una bravura imbarazzante.

    “una parola per i suoi fan?” “astronauta” 🙂

  5. Tra l’altro complimenti all’header: capolavoro!!!

    p.s. il post del thinking blogger award lo fai a breve?… te lo chiedo perchè anch’io ne vorrei mettere più di 5 di nominati e magari sapendo quali metti tu, ne metto degli altri diversi, tenendo conto che magari tra quelli che vorresti mettere tu ci sarebbe anche qualcuno che voglio mettere io…

    So di non essermi spiegato, ma spero di essermi fatto capire ^^

  6. Eheeheh Lessio, per la Blanchett nn ci sono aggettivi ^^

    Chimy invece ti sei spiegato benissimo. Il posto lo faccio domani, facciamo così: ti mando in pvt da splinder alcuni dei miei candidati e tu fai con me altrettanto così magari ne mettiamo diversi e contribuiamo a farli conoscere agli altri, che ne pensi?

  7. bellissima analisi, complimenti. un’ altra conferma che era un film da non perdere e invece io me lo sono perso, devo recuperare non appena uscirà in dvd.

    ps: ti linko sul mio blog, ciao!

  8. si, ma è su blogspot e l’ account di splinder che uso per commentare su i blog di splinder fa capricci…

    se vuoi fare un giro dalle mie parti questo è il link:

    riflessocinefilo.blogspot.com

    scusa il commento di servizio, cancellalo pure! ciao ciao

  9. Potente, solido, ipnotico, intenso ed emozionante!

    Credo di aver detto tutto.

    Quoto Lessio sulla Blanchett, che tra l’altro ho “preso” nei Carliti d’Oro…

    Byez

  10. Ah grazie mille Monia, verrò a trovarti al più presto ^^

    Chimy vado subito a vedere ^^

    Eheheh Dome io ne porterei un bel pò di film su un’isola!

  11. ma che meraviglia di blog! dove sei stata fino ad ora? ti linko su settimaarte e tornerò presto.

    p.s. concordo sugli elogi a “io non sono qui”, rispecchiano il mio punto di vista, che però ha un pizzico di entusiasmo in meno…

  12. Ah Steve il tuo commento primo non l’avevo visto! Ci ho preso anche io ai Carlito! 😛

    Davis il cast è una cosa veramente fenomenale, ricchissimo e fornitissimo!!!

    Edo stesso discorso fatto a Monia, al più presto farò un salto da te ^_-

    Grazie mille utente anonimo, così mi lusinghi!!!

  13. Grande Ale!! Quoto alla grande quell’ultima frase: è davvero un’esperienza totalizzante! Ho una gran voglia di rivederlo. Si sa la data di uscita del dvd in vendita??

  14. A me la stagione nn è parsa affatto di magra anzi! Nel 2007 abbiamo avuto modo di vedere un sacco di bellissimi film: Zodiac, Le vite degli altri, Grindhouse, La promessa dell’assassino, L’arte del sogno, Guida per riconocere i tuoi santi, Hot Fuzz, Reign over me, Sleuth, Leoni per agnelli, Centochiodi e ce ne sono sicuramente altri (questi mi vengono in mente ora ^^)

  15. …spettacolare Un capolavoro pazzesco, una vera esperienza !!!
    Beh, per gustarlo completamente bisogna conoscere almeno un
    minimo la vita del grande Bob…

    …pensa che sono finalmente riuscito a capire chi è il "Mr Jones" della canzone !!!


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