La casa

REGIA: Sam Raimi

CAST: Bruce Campbell, Ellen Sandweiss, Betsy Baker, Hal Delrich, Teresa Tilly

ANNO: 1981

 

TRAMA:

 

Cinque ragazzi decidono di andare a passare un po’ di tempo in un cottage sperduto nel bosco. Una volta giunti a destinazione troveranno nella cantina un registratore e un libro dei morti. Ben presto ognuno di loro verrà impossessato da uno spirito invisibile che li renderà mostruosi e molto pericolosi.

 

 


 

ANALISI PERSONALE

 

Grandissimo horror di culto, “La casa”, primo lungometraggio di Sam Raimi, colpisce particolarmente per moltissimi aspetti decisamente apprezzabili. Primo tra tutti la particolare regia dell’allora 23enne regista che con pochi mezzi e un budget irrisorio, riuscì a creare una pellicola originale e valente. Con mezzi di fortuna, tra cui una shakeycam (una specie di steadycam), creò quei fantastici effetti di cui si può godere durante la visione: i tremolii, i fantastici inseguimenti in soggettiva dei demoni che attaccano alle spalle i poveri ragazzi, gli arditi movimenti della mdp con inquadrature dall’alto o dal basso, i primissimi piani dei particolari del volto dei protagonisti, soprattutto gli occhi sgranati e terrorizzati e le bocche urlanti, ecc…

Altro grande segno distintivo del film è il gusto per l’eccesso, con un inizio di “preparazione” in cui ci sono porte sbattute, botole segrete, rumori improvvisi, atteggiamenti strani dei protagonisti, e poi una seconda parte che è un vero e proprio luna park dell’orrore, con gli orribili mostri che si impossessano dei ragazzi e che ne combinano di tutti i colori, letteralmente e non (tanti sono infatti i giochi cromatici creati dagli effetti speciali: si va dal rosso del sangue, al bianco sporco, al nero e a al verdastro delle schifosissime poltiglie che vengono fuori dai corpi maciullati dei mostri, ma non solo).

Insomma, non c’è da stare tranquilli durante la visione di “La casa”, soprattutto se si è deboli di stomaco e non si sopporta la visione di litri di sangue che vanno a sgorgare anche dalle prese elettriche o all’interno delle lampadine, creando una sorta di disagio non indifferente, nonostante ci si renda conto degli intenti ironici e grotteschi del regista nel voler esagerare con arti mozzati (teste volanti, braccia segate e via di questo passo), corpi maciullati che vengono seppelliti per poi fuoriuscire dalla terra, donne “violentate” dai rami del bosco (in una scena al tempo stesso terrorizzante, ma anche divertente) e via di questo passo. Un vero e proprio circo del terrore che non dà il tempo di respirare e stupisce per la qualità della messa in scena (azzeccatissima è l’ambientazione con uno chalet realmente abbandonato che però era privo della terribile botola, cosa che costrinse il regista a servirsi della botola della sua reale abitazione), ma anche per la totale empatia che si comincia a provare in maniera sempre più crescente nei confronti del protagonista, dapprima inerme e spaventato, poi sempre più padrone della situazione, fino ad un finale aperto e inquietante (il grande Bruce Campbell, amico del regista e del produttore, protagonista anche dei due sequel e in seguito vera e propria icona del cinema horror di culto).

Tante sono anche le citazioni presenti nella pellicola, letterarie e cinematografiche. A partire dal “Necronomicon” di Lovercraft, visto che il diabolico libro che viene trovato dai ragazzi si chiama “Necronomicon ex mortis”, cioè libro dei morti, le cui pagine erano state tradotte da un antropologo che aveva così risvegliato lo spirito di questi demoni che si erano impossessati di sua moglie. Ash, il protagonista, sente la registrazione dello studioso in cui apprende che per liberarsi di questi mostri bisogna fare i loro corpi a pezzi, ed è così che con fucile e armi di “fortuna” riesce, o almeno così sembra, a liberarsi di tutti i suoi amici ormai impossessati dalle forze diaboliche, compresa la sua amatissima fidanzata.

Altra citazione cinematografica è il poster del film di Wes Craven di qualche anno prima, “Le colline hanno gli occhi”, presente all’interno della botola, dove vengono trovati libro, registratore e fucile. Il film tra l’altro si rifa proprio al corto girato dallo stesso regista qualche anno prima, “Whitin the woods”.

Uno vero e proprio splatter, il film che è un horror puro in tutte le sue caratteristiche, si è meritato in pieno la sua fama di cult movie tra gli appassionati del genere che hanno saputo apprezzarne l’imperante umorismo insito nell’altissimo livello di trovate terrificanti o nelle situazioni al limite del tragi-comico in cui si ritrova il protagonista, o anche nella presenza del regista stesso e del produttore all’interno del film, nella persona di due autostoppisti che salutano allegramente i ragazzi appena arrivati nel terribile bosco. Bosco all’interno del quale la mdp si muove egregiamente mostrandoci i ragazzi in preda al panico che corrono all’impazzata tra gli alberi e i rami impazziti e che si rendono ben presto conto di essere in trappola e di non avere via di scampo. Solo l’arrivo del sole darà ad Ash la speranza di potercela fare in qualche modo, ma la velocissima soggettiva di un altro demone in arrivo ci lascia col dubbio e col fiato sospeso, almeno fino a quando non vedremo “La casa 2”, delizioso sequel (o è un remake?) di questo horror indimenticabile e insostituibile.

 

VOTO: 9

 

 


 

CITAZIONE DEL GIORNO

 

"Brutto pompinaio stupratore di tua madre!!!" (L’esorcista)

 


LOCANDINA

 

13 commenti su “La casa

  1. Soloparolesparse, anche con Soldi Sporchi e Darkman Raimi ha fatto un ottimo lavoro.

    Luciano, un film imprescindibile per gli amanti dell’horror.

  2. meraviglioso!

    il rituale che risveglia i demoni è la voce di raimi al contrario che dice tipo che i due pescatori sulla strada che si vedono all’inizio erano il produttore e un altro..! che tajo

  3. Vabbè, ma qui stiamo parlando di un cult storico, di un pezzo di storia di cinema horror, di un’opera personale, spaventosa e allo stesso tempo divertente, con un interprete entrato di diritto nell’immaginario collettivo (anche se a decretare il mito di Ash Bruce Campbell sarà il terzo capitolo della saga della casa, quell’Armata delle Tenebre che davvero conosco a memoria). Fatto con pchi soldi, eppure un film impeccabile nella sua realizzazione.

  4. Si, un vero e proprio gioiellino della filmografia di genere. Poi comunque una saga mitica, non oso immaginare cosa possa succedere col paventato quarto capitolo…

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