La felicità porta fortuna




REGIA: Mike Leigh

CAST: Sally Hawkins, Alexis Zegerman, Eddie Marsan, Andrea Riseborough, Samuel Roukin

ANNO: 2008

 

TRAMA:

 

Poppy, una stramba maestra elementare, prende la vita con un sorriso perennemente stampato sul volto. Il suo ottimismo e la sua gioia di vivere a volte sono contagiosi, a volte pericolosi. Lo dimostrano tutti i personaggi che le ruotano intorno, dalla migliore amica che ne prende il meglio e lo fa anche suo, fino all’istruttore di guida che ne fraintende il modo di essere e ne trae delle conclusioni sbagliate.

 

 


ANALISI PERSONALE

 

Un film che si basa su un vistosissimo ossimoro questo Happy go lucky, tremendamente tradotto in La felicità porta fortuna. Ci si riferisce al fatto di trovarci di fronte ad una pellicola decisamente solare ambientata nel posto forse meno solare per eccellenza e cioè la triste e grigia Londra, contrassegnata dal freddo del clima, ma anche dell’atmosfera e delle personalità dei suoi abitanti. La solarità di questa pellicola, seppur sostanzialmente solo apparente, è impersonata dalla sua strepitosa e sfavillante protagonista, una Sally Hawkins da premio Oscar, che ci regala una delle interpretazioni migliori di questa nuova stagione cinematografica. Il suo personaggio, Poppy, oltre ad essere molto esuberante nel modo di pettinarsi e di vestirsi, con un abbigliamento e un aspetto esteriore molto kitsch, è soprattutto straordinaria e fuori dal comune per il suo modo di comportarsi e di raffrontarsi alla vita e a tutte le sue difficoltà. Tutti noi sappiamo che non esiste una vita priva di problemi e di questioni da affrontare, anche la vita di Poppy sicuramente non è esente da questo genere di preoccupazioni. La differenza tra lei e la maggior parte delle persone (molte delle quali ci vengono mostrate nella pellicola tramite una serie di personaggi veramente interessantissimi), è che la trentenne single e indipendente, riesce a fare della filosofia del “bicchiere mezzo pieno” uno stile di vita. Nonostante un personaggio che sorride sempre, anche di fronte alle avversità, possa sembrare a tratti stupido e quasi fuori di testa, in realtà Poppy ha i piedi ben saldi per terra come dimostrano le varie situazioni che tenta di risolvere nel corso della pellicola, come la questione del bambino violento, la discussione con la sorella più “oculata” o l’incontro con un uomo interessante che però non fa la prima mossa. Ma il personaggio più emblematico di questo film, l’istruttore di guida, arriva a dimostrarci che non tutto nella vita può essere risolto con un sorriso, e quindi persino la sempre allegra Poppy, si vede costretta ad abbandonare l’impresa di rendere tutti felici, così come le rimprovera la migliore amica nella passeggiata in barchetta finale. Diventare adulti sembra una cosa facile, ma le personalità diverse e contrastanti di questa pellicola ci dimostrano che non c’è un unico modo per farlo. Tutti i protagonisti di Happy go lucky costituiscono un lampante contraltare alla personalità fuori dal coro di Poppy, ognuno di loro, a partire da entrambe le sue sorelle, dai colleghi, dall’istruttore di guida (è questa una delle interpretazioni più convincenti e divertenti al tempo stesso), dal commesso di un negozio di libri e via di questo passo, servono a mostrare in maniera lampante il contrasto col modo di affrontare la vita di Poppy e quello di chi si comporta in maniera forzata e convenzionale. Ad inizio pellicola, la maestria fuori dal comune entra in una libreria e si allontana quasi inorridita da un libro che consiglia di “ritornare alla realtà”, per tuffarsi a capofitto in libri fantastici e fiabeschi. Se apparentemente questo può far pensare che la donna in questione sia una che infantilmente e puerilmente si allontana dai problemi della vita reale per nascondersi in un mondo di fantasia, il proseguo della pellicola ci dimostra tutto il contrario, e cioè che è possibile essere “grandi” e responsabili anche senza avere il musone. Un personaggio molto particolare, e forse unico, quello interpretato da Sally Hawkins, un personaggio che facilmente può attirare le antipatie di un certo tipo di pubblico, ma che altrettanto facilmente, grazie soprattutto all’equilibrio e alla maestria dell’attrice che lo interpreta, riesce a conquistare totalmente e a travolgere lo spettatore nel suo turbine di “caos e felicità”. Ma attenzione, perché Happy go lucky è sì un film molto divertente e delizioso (simpaticissima la sequenza delle lezioni di flamenco e delle stesse lezioni di guida con le scaramucce tra Poppy e l’istruttore), ma è anche, e forse soprattutto, un film che ci fa ampiamente riflettere sulla società occidentale odierna, sempre in corsa verso qualcosa e sempre insoddisfatta  di sé stessa, chiusa a riccio in un pessimismo perenne che sicuramente non porta verso alcuna soluzione. Certamente neppure l’ottimismo di Poppy fa miracoli, ma almeno lei nel frattempo evita di autocrogiolarsi nella sofferenza e si diverte come una matta.

 

VOTO: 8

 

 


CITAZIONE DEL GIORNO

 

Oggi ricomincio la corsa idiota. Mi alzo alle cinque di mattina, mi lavo, mi faccio la barba, salgo sull’autobus, chiudo gli occhi, e tutto l’orrore della mia vita presente mi assale. (da "Brucio nel vento")

  


LOCANDINA

 

25 commenti su “La felicità porta fortuna

  1. Un film tanto delizioso, quanto amaro. E io l’ho adorato! Poppy vive in un mondo (il nostro, mi ci metto dentro anche io) che è sempre più incapace di ridere, di vivere spensieratamente, di capire e riconoscere la vera felicità quando questa gli si para davanti.

    Comunque, sotto sotto, io ho trovato nel film (forse ho voluto trovare) un messaggio ottimista. E’ vero: la leggerezza, la spensieratezza e i sorrisi di Poppy non fanno miracoli su tutti. Però su molte persone hanno effetto (bambini, barbone, amica, ragazzo).

    Ciao,

    Lore

  2. confesso che non ho letto questo ultimo post, almeno non ancora… voglio solo farti gli auguri di buon natale e spero che il 2009 veda realizzarsi i tuoi sogni

  3. Mi fa piacere ti sia piaciuto. Senza dubbio un film che fa riflettere col sorriso sulle labbra e non è poco. A me è piaciuta molto la scena col barbone: Poppy capiva quei discorsi insensati o semplicemente ci stava sfottendo tutti quanti? 😉 Grandissima Sally Hawkins.

  4. Una bellissima recensione; quando scriverò il contrario sarà solo per un principio di invidia. Non può essere altrimenti.

    Tanti auguri di Buone Feste Ale, grazie della tua valida presenza.

    Chiara

  5. Lore, ma in effetti il messaggio ottimista c’è, seppur non vuol essere di risoluzione a tutto, almeno secondo me.

    Steutd, ti ringrazio infinitamente. Lo stesso augurio ovviamente lo rivolgo a te.

    Luciano, lei è davvero strepitosa!

    Chiara, sempre gentilissima e cara. Tantissimi auguri anche a te!!

  6. l’istruttore di scuola guida è un mito (enra-ha! enra-ha!)

    lei mi è sembrata forzata, a tratti irritante, ma comunque molto brava

  7. Bel post! Putroppo non sono ancora riuscito a vederlo… spero di farlo quanto prima.

    Per adesso, AUGURONI di Buon Natale!

    Baci

  8. Io amo incondizionatamente Mike Leigh. Questo suo film è semplicemente fantastico, seppur un po lungo forse nel finale.Ma tra lezioni di tango, guide e uscite tra sorelle Leigh ci fa finalmente sorridere con intelligenza, irriverenza e tanto entusiasmo verso la vita!

  9. L’ho visto gratuitamente su un sito in streaming.

    Bellissimo film, consigliatissimo!

    Vorrei segnalare il Portale italiano in questione, dedicato

    al mondo dei film in italiano visionabili in stream GRATIS.

    I film, ben catalogati divisi per genere e in ordine

    alfabetico. Una vetrina di film tutti in lingua italiana da

    guardare in streaming in modo del tutto gratuito.

    Preparate i pop-corn e… Buona Visione!

    http://www.youandus.it/phpBB3/index.php (Vai alla sez.: Film Live)

  10. Triste e grigia Londra???

    Questo non è nemmeno un luogo comune, è proprio qualcosa di non conforme alla realtà.

    Certo, le isole britanniche non sono la Spagna o l’Italia ma prova ad andare a Sheffield o Glasgow, lì si che troverai desolazione e freddezza.

    Te lo dice un londinese…

  11. Si, ma era appunto la proposizione di un luogo comune la mia…cioè voleva essere un capovolgimento di quel luogo comune. Non per niente Londra è da sempre un mio grandissimo sogno…

  12. Io sinceramente non l’avrei tradotto. é un titolo molto musicale e simpatico così com’è. E poi non c’era bisogno di traduzione…sono termini che bene o male tutti conoscono.

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