La sottile linea rossa




REGIA: Terrence Malick

CAST: James Caviezel, Sean Penn, Nick Nolte, Elias Koates, Ben Chaplin, Adrien Brody, John Cusack, Woody Harrelson, John C. Reilly, George Clooney, John Travolta, Jared Leto, John Savage, Miranda Otto, Tim Blake Nelson

ANNO: 1998

 

Durante la Seconda Guerra Mondiale, la compagnia “Charlie” dell’esercito americano, sbarca sull’isola di Guadalcanal con l’intento di conquistarla. Ogni soldato, capitano e generale si troverà ad affrontare la crudeltà della guerra in modo personale e particolare.

 

Uno dei più particolari film di guerra mai girati nella storia del cinema, “La sottile linea rossa” è un vero e proprio capolavoro di estrema e rara finezza espositiva e formale, che soprattutto però non manca di coinvolgere emotivamente e commuovere lo spettatore più sensibile che si ritrova a riflettere e a provare lo stesso disagio dei numerosissimi protagonisti inseriti in un contesto al tempo stesso desolante come quello della guerra e idillico come quello della straordinaria natura che assiste inerme e fa da scenario agli orrori del genere umano. E’ proprio la dicotomia guerra/natura che sta alla base di questa pellicola indimenticabile, tant’è che il regista, quel Terrence Malick che sporadicamente si dedica al cinema, ma che quando lo fa ci regala dei film meravigliosi, sofferma il suo sguardo, quello dei suoi protagonisti e di rimando anche il nostro sui magnifici particolari di quest’isola ricca di alberi, piante, ruscelli, cascate ed altri incantevoli elementi naturali, inframmezzando le azioni crudeli che ivi si svolgono con dei primi piani di animali che osservano attenti e super partes lo scempio che si compie intorno a loro. Tant’è che lo stesso regista non apologizza né sui buoni, né sui cattivi, visto che alcun combattente né americano né giapponese può essere insignito di nessuno dei due aggettivi. Ma nonostante la guerra sia sinonimo di morte e distruzione (così come siamo chiamati ad assistere nella lunghissima e grandiosa sequenza dell’attacco alla collina in cui sono asserragliati i nemici giapponesi), la natura continua a svolgere il suo corso, creando la vita in quello stesso contesto desolante e apocalittico come dimostra il toccante momento in cui vediamo un soldato morire tra le braccia del suo compagno e un uccellino prendere vita uscendo dal suo guscio. Non il tipico war-movie, quindi, questo “La sottile linea rossa”, tratto dall’omonimo romanzo di James Jones che lo intitolò così rifacendosi ad un verso di Rudyard Kipling: “Tra la lucidità e la follia c’è solo una sottile linea rossa”. Ed è proprio la lucidità e la follia di questi uomini che viene raccontata da Terrence Malick tramite la voce interiore di ognuno di loro, espediente che si fa ancora più significativo quando siamo chiamati ad ascoltare i pensieri di un soldato morto e ormai sepolto quasi interamente sotto la pioggia e il fango. Più che altro un film di introspezione che sottolinea approfonditamente e in maniera molto intensa i sentimenti e le emozioni di ciascun personaggio che compare sulla scena, creando una sorta di coralità che accomuna tutti i componenti della compagnia militare nella loro inadeguatezza al contesto bellico e non solo. Non uno solo di essi assurge al ruolo di protagonista più di altri, ognuno di loro compare sullo schermo da solo o con gli altri per raccontarci un pezzo di sé: le sue speranze, le sue illusioni, le sue ancore di salvezza (per uno è il ricordo dell’amatissima moglie, per l’altro è la speranza nell’esistenza di una sorta di Paradiso, già saggiato nella permanenza in una delle Isole Salomone dove si era rifugiato clandestinamente per poi essere ripescato a bordo), ma anche le sue paure, le sue angosce, i suoi rimorsi e i suoi rimpianti (per un altro ancora non c’è speranza alcuna di salvezza, di redenzione o di catarsi). A turno ascolteremo i pensieri di quasi tutti i soldati di questo battaglione, scoprendo le singolarità di ognuno di loro, ma anche il loro valore scaturente dai rapporti interpersonali che li legano. Nonostante siano molti i clichè dei film di guerra ricalcati, soprattutto nelle personalità dei protagonisti (c’è il colonnello duro e spietato che pensa alla sua carriera, il capitano che difenderà la vita dei suoi uomini per poi essere cacciato educatamente dalla compagnia, il caporale fifone e dimesso che poi prenderà forza e coraggio, i soldati che si batteranno per la conquista di qualcosa che a loro non interessa realmente e via di questo passo), “La sottile linea rossa” è un film unico che, grazie ad una regia formidabile, una fotografia e un’ambientazione maestose, una colonna sonora firmata Hans Zimmer davvero toccante e consona alle situazioni narrate e sottolineate dalle note della stessa, e soprattutto un ricchissimo cast di bravissimi attori e caratteristi, alcuni presenti anche per dei piccoli cameo, ma ugualmente graffianti e comunicativi (Sean Penn, James Caviezel, Nick Nolte, Elias Koates, John Travolta, George Clooney, Adrien Brody, John C. Reilly, Ben Chaplin, John Cusack, Woody Harrelson, John Savage e si potrebbe continuare a lungo), rimane indelebilmente impressa negli occhi, nelle menti, nei cuori e nelle ossa degli spettatori, chiamati ad affrontare numerosi quesiti filosofici e metafisici sollevati dai vari protagonisti e dal regista stesso, ma lasciati volutamente irrisolti, un po’ per lasciare libero spazio alla nostra valutazione e un po’ soprattutto perché imponderabili nella loro disarmante e dolorosa indeterminatezza e irrisolvibilità. Rimane un unico rifugio in cui consolarsi e trovare pace, così come dimostra il visivamente maestoso incipit e il significativo fotogramma finale. Trattasi della natura, quella primordiale e incontaminata dalla crudeltà e smania di potere umane. Anche se uno dei protagonisti, e noi con lui, si ritrova a pensare: Cos’è questa guerra stipata nel cuore della natura? Perché la natura lotta contro se stessa? Perché la terra combatte contro il mare? C’è forza vendicativa nella natura”. Ma se la natura ha bisogno di vendicarsi, ci sarà anche un motivo, e il motivo è largamente raccontato in questa magniloquente ed estremamente coinvolgente pellicola che ha per protagonista assoluta, più che i grandi divi hollywoodiani e i personaggi da loro interpretati, l’implacabile e inarrestabile natura.

 

Pubblicato sul numero 21 di Rapporto Confidenziale

22 commenti su “La sottile linea rossa

  1. E’ un vero peccato che inizialmente sia stato oscurato dal contemporaneo "Salvate il soldato Ryan", anche se alla lunga La sottile linea rossa secondo me ha superato il rivale nelle preferenze della maggior parte degli appassionati di cinema. La sottile linea rossa rimane nel tempo piu’ del film di Spielberg, sarà perchè ha emozioni più intime da trasmettere, a me sicuramente ha lasciato ottime sensazioni che aumentano di piu’ ogni volta che lo vedo. Salvate il soldato Ryan è solo una storia fatta bene.

    Gianmario.

  2. Gianmario, ma lo sai che non ho ancora visto Salvate il soldato Ryan?

    Country, grandissimo film. Epocale mi sembra l’aggettivo adatto tra l’altro. Peccato che Malick centellini il suo talento donandocene un saggio solo ogni tanto. Ma in effetti se questi sono i risultati allora non c’è niente da lamentarsi. Ora della sua breve filmografia mi manca solo The New World.

  3. Mah guarda, non dico che non ti perdi niente, però poi tutti alla fine si ricordano Salvate il soldato Ryan per le scene iniziali, sicuramente molto belle. Ma visto in seguito acquista una misura più modesta.

    Concordo con Country, il piu’ grande film di guerra dai tempi di Full Metal Jacket con Apocalypse Now a farla da padrone lassu’ solitario!! đź™‚

    Gianmario

  4. Di ‘Salvate il Soldato Ryan’ è memorabile solo lo sbarco in Normandia. Per il resto un filmetto come un altro. Consiglio molto di più Band of Brothers, una miniserie prodotta da Hanks e Spielberg tra gli altri, che è un vero capolavoro.
    Cmq questa pellicola è stupenda, ogni film di Malick merita…

  5. Gianmario e Glore, ora con questa scena mi avete messo la curiosità! Ah, Band of brothers è nella mia lista dei recuperi da troppo tempo ormai. Chissà quando riuscirò a vederlo.

    William, sapevo che su questo film andavo sul sicuro con te. Ricordo che me ne parlasti come uno dei migliori che avessi visto. E in effetti non ti s può dare torto.

  6. si, è vero i primi 20 minuti di "salvate il soldato ryan"  sono girati con una maestria da spielberg da "paura" ….
    la sottile linea rossa è un capolavoro!  cosi intimo…i pensieri dei soldati…quasi sentiamo e percepiamo il vento che soffia sulla collina…l’erba…  capolavoro!!
    Ale the new world vediloo!!  a me è piaciuto molto!
    molti hanno detto che è pesante e colin farrell ha solo un espressione!….
    io dico capolavoro…musiche…natura, mi piace molto. e poi un finale……
    Quanto è profondo T. malick!!!
    ciao alessà!

  7. La rabbia giovane è un grandissimo film anche per me. Però per adesso (dato che mi manca ancora New World) il mio preferito di Malick è indubbiamente La sottile linea rossa. I giorni del cielo è anch’esso un bellissimo film. Insomma con Malick c’è davvero l’imbarazzo della scelta.

  8. Mallick ha fatto pochissimi film, ma tutti grandiosi, e la sottile linea rossa forse è addirittura il migliore…vorrei comunque spezzara una lancia a favore di salvate il soldato ryan, film a mio parere che mostra la grandezza registica di spielberg, considerato spesso (ingiustamente) un grande narratore più che un grande regista…il paragone con la sottile linea rossa è ovviamente difficile, il film di mallick è molto più personale e meno patriottico o tendente alla lacrima facile, e forse in questo senso è milgiore del film di spielberg, che resta comunque un capolavoro.

  9. Dei tre che ho visto di Malick, tutti veramente grandissimi filmoni, questo è il mio preferito. Su Salvate il soldato Ryan ancora non mi esprimo. Lo farò quando lo vedrò.

  10. lo guardo continuamente,mi sento male quando lo vedo..mi sembra di essere li…lo sguardo malinconico poi di jm caviezel mi tocca il cuore…fantastico
    Dario pelliciari

  11. Fra  "La sottile linea rossa" e "Salvate il soldato Ryan" mi sembra esista la stessa differenza che passa  fra le interpretazioni di Vittorio DeSica e Christian deSica. Non discuto dei gusti, ma metterli al confronto, quello si, un pò mi scandalizza.   

  12. Non posso ancora esprimere un giudizio perchè forse sono rimasta l'unica al mondo a non aver visto "Salvate il soldato Ryan".

  13. Mi sono appena visto "La sottile linea rossa" e posso dire che siamo di fronte a un capolavoro assoluto !!!
    Ai tempi mi ero visto il pluripremiato "Salvate il soldato Ryan" e già allora ero rimasto molto deluso, la solita americanata "made Spielberg" e nulla più…
    A questo punto mi chiedo come abbia fatto a vincere ben 5 Oscar e "La sottile linea rossa" neppure uno su 7 nomination !!!
    Qui i giochi non tornano… O Malick non è considerato a Hollywood oppure la giuria era composta esclusivamente da ipovedenti !!!

  14. Diciamo che secondo me questo film non ha proprio quelle caratteristiche che spesso fanno vincere i premi Oscar. Non è così immediato e semplice.

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