Le nozze di Fatty




Fatty è commesso in un emporio che vende principalmente profumi ed è innamorato della figlia del padrone, da lei ricambiato. Quando le chiede di sposarlo, infatti, lei non tarda a dirgli di sì indossando l’anello che le viene regalato. Solo che l’altro pretendente ci rimane molto male e medita vendetta…

 

Uno dei tanti corti che vedevano la collaborazione della vena comica del corpulento Fatty, anche regista di questa serie di pellicole, e dello “sfigato” Keaton di solito spalla del collega all’epoca ben più famoso, “Le nozze di Fatty”, titolo originale “His wedding night”, non si discosta moltissimo dai suoi predecessori e ci mostra una comicità fatta soprattutto di gag rocambolesche a base di capitomboli e soprattutto malintesi.

E’ infatti l’equivoco ad essere al centro di questo corto spiritosissimo che ci fa sorridere dall’inizio alla fine, soprattutto dopo l’entrata in scena del miticissimo Buster Keaton nel ruolo di un sarto che porta l’abito da sposa alla futura moglie di Fatty. La donna gli chiederà di provarlo, mentre il suo fidanzato al piano di sotto comincia a capire che può “approfittarsi” delle belle clienti facendo inalare loro qualche spruzzata di cloroformio. Ed è così che ci divertiremo come non mai alla vista dell’attore in abito da sposa che si esibisce in balletti e mossette varie, fino a quando almeno, l’altro pretedente accompagnato da una banda di malviventi suoi amici non si reca all’emporio per rapire la fanciulla, portando via in effetti il sarto vestito da donna con tanto di velo. Il pover’uomo non riuscirà a liberarsi né a scappare e sarà costretto ad andare insieme al suo “pretendente” al municipio per contrarre matrimonio forzoso con lui.

Inutile rimarcare l’assurdità e il carattere esilarante degli inseguimenti e degli ostacoli trovati dai vari protagonisti per ritrovare la pace, come ad esempio la lotta tra Fatty e un asinello che non si decide a camminare, mentre la bella donzella si munisce di bicicletta, proprio quella del sarto rapito, e corre all’impazzata per riuscire a liberarlo. Così come è inutile rimarcare la presenza di un inevitabile lieto fine in cui tutti avranno ciò che si meritano, o quasi.

Prima di proseguire la sua strada da “solista” Buster Keaton si è fatto le ossa con questa serie di corti splastick, regalando allo spettatore un saggio delle sue qualità interpretative, poi esplose nella loro pienezza nelle pellicole a venire, in cui oltre che attore divenne anche regista e autore, abbandonando il tono esclusivamente svitato dei suoi precedenti lavori e arricchendo le sue opere di riflessioni e considerazioni, rese straordinariamente da fantastici giochi visivi, rovesciamenti di punti di vista e via dicendo, almeno fino a quando non arrivò il drastico declino dovuto all’avvento del sonoro, incapace di esprimere a pieno, come le immagini precedentemente avevano fatto, tutta la sua genialità e inventiva.

4 commenti su “Le nozze di Fatty

  1. Fatty è Roscoe Arbuckle, quello del famoso scandalo del 1921? Non ho mai approfondito il suo cinema, ma ai tempi era una vera star, quasi alla pari di Chaplin. Buster Keaton fu uno dei pochi a rimanergli amico e a difenderlo fino alla fine. Una delle pagine più tragiche della storia di Hollywood, forse quanto il Maccartismo: mi stupisco che non ne sia mai stato tratto un film.

    Ciao!

    Christian

  2. Si è proprio lui. In effetti sarebbe bello vedere un biopic o una cosa simile su Fatty. Fu un avvenimento di portata quasi universale, perchè come ben dici era davvero ultrafamosissimo.

  3. Ho letto poco fa su wikipedia la tragica storia di Fatty. Una cosa tremenda, i media a volte sanno essere quanto di più disgustoso e becero ci possa essere.

    Ciao

  4. E’ anche chi da filo da torcere a queste chiacchiere da quattro soldi, che oggi forse chiameremmo gossip, a contribuire a questo genere di situazioni incresciose…

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