Le streghe di Eastwick

REGIA: George Miller

CAST: Jack Nicholson, Susan Sarandon, Michelle Pfeiffer, Cher
ANNO: 1987

TRAMA:

Tre amiche, Alex, Sookie e Jane, ogni volta che pensano a qualcosa, questa si avvera. Ed è così che in città arriva il terribile Deryl Van Horn, che porta il subbuglio e circuisce le tre piccole “streghe”, che inizialmente cadono ai suoi piedi, ma poi si rendono conto di avere a che fare col Diavolo in persona.

 



ANALISI PERSONALE

Una bella commedia dai toni grotteschi e a volte quasi magici, questo film che gioca molto sulla fisicità di quel grande attore che è Jack Nicholson e sull’estrema bellezza e sensualità delle sue tre attrici protagoniste. Loro sono tre donne sole: una è vedova, l’altra è stata abbandonata dal marito perché rimane incinta ogni volta che la si tocca e l’altra ancora sta divorziando. Tre personalità molto diverse, ma nonostante questo molto unite. Le amiche sono inconsapevoli del fatto di avere un qualche potere che le accomuna e cominciano ad avere qualche dubbio, quando durante un noioso discorso di un membro della società di Eastwick (fantomatico paese del Massachuttes), desiderano che venga giù un forte acquazzone e questo loro desiderio si avvera. Allora, durante uno dei loro mercoledì sera a base di margarita, cominciano a sognare dell’uomo perfetto che potrebbe alleviare le loro solitudini (sottile riferimento del tutto maschilista, all’incapacità di una donna di stare senza un uomo). Non deve essere troppo bello, ma sensuale ed affascinante, con dei begli occhi e un bel culetto. Le donne non si fermano di certo qui, discutono anche su dimensioni del pene e capacità amatorie. Il giorno dopo, quasi per magia, in città arriva un fantomatico personaggio di cui nessuno riesce a ricordare il nome, che acquista una delle più antiche ville di campagna e vi si stabilisce. Si tratta di Daryl Van Horne (un mefistofelico Jack Nicholson con tanto di codino da samurai), che riesce a conquistare una per una le tre amiche, grazie ad un’estrema sincerità e ad un’innata capacità di leggere dentro i loro cuori e le loro teste. La cosa creerà un certo scalpore nella bigotta e borghese cittadina, soprattutto nella direttrice del giornale presso il quale lavora la dolce Sukie, forse l’unica che si fa trascinare in questa sorta di menage, più per spirito emulativo che per altro. Le cose paiono procedere bene per questo gruppo che si diverte a scorazzare per l’enorme villa sulle note del Nessun dorma cantato da Pavarotti e circondato da centinaia di palloncini rosa. Ma qualcosa va storto, la più seccante disturbatrice di questa quiete famigliare e sessuale, muore tragicamente e fa sentire le tre amiche terribilmente in colpa, proprio perché forse inconsciamente ne avevano desiderato la dipartita. Così Alex, Jane e Sukie, decidono di allontanarsi da Deryl, ritenuto la causa del dilagarsi dello scandalo e soprattutto della morte della povera donna. Ma costui non ci sta ad essere abbandonato, dopo aver trovato un’oasi così perfetta, dove essere amato e riverito come un re. Così utilizzerà i suoi poteri contro le tre donne che durante una delle loro pazze serate avevano espresso le loro paure più recondite. Ma le provette streghette hanno imparato qualcosa nella frequentazione col malefico Deryl e quindi ritorceranno i loro stessi poteri per sconfiggere il nemico più grande: l’uomo (e qui si ha forse un pareggiamento di quell’atteggiamento maschilista descritto all’inizio, con una forte prevalenza dello spirito e della forza femminili, se non fosse che un finale un po’ aperto lascia aperta e irrisolta la questione maschilismo vs femminismo).
Sensualità e divertimento, quindi, il mix esplosivo di questa scoppiettante pellicola che ci regala delle sequenze davvero spassosissime come quella della partita a tennis con una pallina che ad un certo punto comincia a fare i capricci o quella già citata dei quattro che si divertono a giocare come dei matti nell’enorme salone della villa riempito di palloncini rosa o quella conclusiva delle tre streghe che con una sorta di rito voodoo utilizzano una bambola di cera per combinarne di tutti i colori all’uomo che viene sballottato a destra e a manca lungo tutta la cittadina, persino in chiesa dove riversa litri e litri di bile (e non solo metaforicamente parlando).
Imperativo categorico: divertirsi e passare un paio d’ore godendo delle bellissime musiche, delle straordinarie interpretazioni e della sana e spassosissima goliardia che unisce le tre streghe al diavolo che arriva a sconquassare una tranquilla e puritana cittadina. Intento principale, oltre a quello di mostrare una sorta di lotta uomo-donna dove in realtà nessuno può vincere al 100%, è il voler
esorcizzare tutti i tabù e i preconcetti che molto spesso, volenti o nolenti, anche inconsciamente fanno parte delle nostre forme mentis. E non si parla solo e semplicisticamente di sesso. Infatti, è così che le streghe vengono descritte come delle amabili e bellissime donne dotate di un cuore e anche di una vagonata di figli cresciuti amorevolmente e il Diavolo stesso è un uomo affascinante e gentile, che tratta bene le sue donne e le rende felici, salvo poi essere abbandonato e per questo sentirsi solo e deluso.

VOTO: 7/7,5

 



CITAZIONE DEL GIORNO

"Che bello… non c’è che una sigaretta". "Ma se non fumi!". "Lo so non fumo. Io non aspiro perché fa venire il cancro, ma divento così incredibilmente bello con la sigaretta, che non posso non averla in mano". (Woody Allen in "Manhattan")


LOCANDINA

17 commenti su “Le streghe di Eastwick

  1. I missed it…

    Comunque, non posso che apprezzare l’header alleniano di IO E ANNIE (tratto dall’incipit) e la citazione di MANHATTAN (anche se ammetto di ODIARE il fumo), uno dei film ai quali sono più affezionato.

    A presto ^^

  2. mamma mia le capigliature di cher e della sarandon quanto sono anni ’80….

    il film lo ricordo poco, ma quando lo vidi (10 anni fa?) mi piacque…

  3. >>>Non indaghiamo sui motivi

    Il motivo è semplicissimo: volevo e voglio essere spupazzato come Nicholson da tre belle streghette.

  4. ma volendo anche da una fata turchina! 😀

    Cmq il film era carino, ricordo che da bambino mi faceva venire certi desideri in testa… 😛

    Cmq godibile, e poi a me la pfeiffer piace molto. Un po’ di meno la Sarandon e molto di meno Cher. Infine, pessima locandina, quella del film :

  5. Cludio, ah gli anni ’80!!!

    Leonard, è un film davvero piacevole si ^^

    Luciano, sei troppo vecchio :PP

    Gahan, chissà perchè l’avevo intuito ^^

    Moke, io trovo che la Sarandon sia una donna di raffinata ed elegante bellezza.

  6. Mi rimase impressa la scena dei noccioli di ciliegia ahahah. Un film davvero godibile soprattutto riguardo alle piccole vendette delle tre streghette sino a che la cosa non degenera. Attrici perfette per quel ruolo, belle divertenti e ironiche. Jack Nicholson è uno dei miei attori preferiti e nei ruoli dell’antagonista è sempre molto accattivante. Sul film “A proposito di Schmidt” lo hanno conciato davvero male e sembrava invecchiato nel modo che meno augureresti ad un attore del suo calibro, ma in “the Departed” ho quasi tirato un sospiro di sollievo.

  7. un film che funziona al 100%. un’ottimo esempio di prodotto accattivante capace di raggiungere il risultato per cui è stato concepito. è vero, molte sequenze sono spassosissime, ma c’è uno humor nero così grossolano e allo stesso tempo sottile da lasciare incantati.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.