Lei mi odia

REGIA: Spike Lee

CAST: Monica Bellucci, Woody Harrelson, John Turturro, Anthony Mackie, Kerry Washington, Ellen Barkin
ANNO: 2004

TRAMA:

Il trentenne Jack è il vicepresidente di un’importantissima industria farmaceutica. Dopo aver scoperto un giro di traffici loschi riguardanti i suoi superiori, viene immediatamente licenziato perdendo la sua sicurezza economica. Dovrà trovare da vivere in altre maniere, tra il losco e il divertente, senza sapere di avviarsi verso una nuova carriera…

 


ANALISI PERSONALE

La mia attenzione è stata catturata sin dalla sigla iniziale di questo film. Vediamo scorrere davanti ai nostri occhi, sotto una musichetta allegra e divertente, banconote di tutti i tagli e su una di queste compare poi la faccia di Bush. Ho subito capito che oltre a divertirmi avrei trovato il solito Spike Lee polemico e impegnato.
Il film in realtà può essere suddiviso in due tronconi: quello serio riguardante il lavoro di Jack e lo scoprimento da parte sua del giro di corruzione e di tangenti, con conseguente licenziamento e ostracismo da parte dei suoi superiori che gli evitano qualsiasi ulteriore assunzione, con lo smascheramento al processo finale; e quello più grottesco e divertente del nuovo giro di affari di Jack consistente nell’andare a letto con lesbiche desiderose di avere figli, in cambio di cospicue somme di denaro.

 

La prima parte l’ho trovata alquanto noiosa e abbastanza lenta, seppur innovativa e poco scontata. Il capo di Jack, Powell interpretato da Woody Harrelson che a mio avviso non sbaglia un colpo cela i suoi intenti lucrosi sotto falsi ideali, come viene mostrato nel suo discorso al personale dipendete che lascia operai e impiegati talmente esterrefatti, al punto che uno di essi si arrischia a domandare al capo: “Scusi, vorremo sapere se si è fatto di crack”. Anche la figura della donna cinica e arrivista, arida e senza sentimenti è molto ben resa dalla bionda e algida Ellen Barkin che dice forse la frase più interessante di questa pellicola: “Gli americani sono una manica di perfetti idioti”.

La seconda parte, invece, è stata divertentissima ed esilarante, con alcuni picchi di altissima ironia, vedi la fila di lesbiche che accorrono da Jack per farsi ingravidare, prima tra tutte l’ex fidanzata Fatima ora in coppia con una latina americana. Tra la sfilza di donne che si recano da lui, la più divertente ed esilarante per me è stata la tamarrissima Eveline che si esibisce in un balletto esilarante nel bagno del protagonista gridandogli: “Spogliati troietta!!”. Ma anche tutte le altre donne non sono da meno, dalla vergine (di uomini), alla mistica, alla schizzinosa, ecc…

 

Interessante poi il rapporto che si viene a creare tra Fatima, la sua attuale compagna e Jack, rapporto all’inizio contrastato ma poi pian piano livellato e quasi orgiastico. Di questo troncone del film poi, simpaticissime sono state le scene in cui vengono mostrati a mò di cartone animato, gli spermatozoi del giovane Jack che si recano dall’ovulo di turno, ridendo o piangendo a seconda della buona riuscita dell’”operazione” accompagnati da musichette divertentissime.

Il livello di recitazione è abbastanza sufficiente, anche se il protagonista, non riesce a convincermi del tutto con quella buffa camminata e quell’espressione perenne sul volto, sia che gli capiti una disgrazia sia mentre si diverte con la lesbica di turno. Gli altri protagonisti invece, Bellucci a parte per cui non spreco neanche una parola, sono stati molto apprezzati da me, primo su tutti John Turturro che io adoro sempre, ma che in questo suo cameo ha dato il meglio di sé con simpatia e autoironia interpretando un mafioso patito del Padrino (interpreta il padre di Monica Bellucci, una “cliente” di Jack che rimane incinta di due gemelli). Quasi macchiettistiche poi le apparizioni dei fratelli e cugini di Monica Bellucci, davvero grottesche e divertentissime.


La sceneggiatura è alquanto discreta con delle vere e proprie perle, tra le quali, oltre a quelle già citate:

“Non sapere è male, non voler sapere è peggio”, pronunciata dal dottor Shiller, facente parte dell’industria farmaceutica, che si suicida all’inizio del film in una scena da brivido e che comunque bisogna dirlo, è stato accompagnato da un doppiaggio che lo ha resto veramente ridicolo, nonostante fosse un personaggio chiave.

“I soldi sono più eloquenti delle parole”

“Le donne tendono a tradire di più quando hanno l’ovulazione”. “Gli uomini tendono a tradire di più quando respirano”.

“Sesso e scandali vanno sempre a finire in prima pagina”.

“Adesso perché è nero deve conoscere tutti i rapper?”.

“Quel P. Daddy dice di essere il Sinatra nero. Col cazzo!”.

“Sono tramontati i tempi in cui un afro americano rappresentava un’intera razza”.


Anche l’ambientazione è stata ben resa, soprattutto quella riguardante il troncone serioso con quegli uffici e corridoi così bianchi e asettici, rispecchianti l’aridità dei sentimenti della gente che ci lavora. Ho trovato molto bella la scena, presa da varie angolazioni, in cui Jack cammina solo in corridoio dopo aver perso tutti i suoi soldi con una musica di sottofondo che ci fa quasi immedesimare nella sua desolazione e disperazione.

Tra le scene divertenti da ricordare non posso non citare, oltre a quella degli spermatozoi e delle lesbiche in “calore”, quella di Jack che si fa di viagra e RedBull o l’esilarante scena di sesso e concepimento tra Jack e Fatima, che è un misto tra lo spinto e il grottesco con lui che indossa la mogliettina rossa che gli scopre solo il sedere e lei che urla e strepita in quella strana posizione con scarpe rosso fuoco e tacchi a spillo intonati alla maglietta del protagonista.
Non sono mancate comunque le scene patetiche e alquanto insulse, tipo quella del litigio tra i genitori di Jack a cui lui assiste di nascosto con gli occhi lacrimanti o quelle del processo che a mio avviso è stato troppo lungo e tedioso o quella del litigio seguito da chiarimento tra Fatima e Jack un po’ insulso, soprattutto considerando che i due non si vedevano e parlavano da anni.
Interessantissime invece, sono state le scene del poliziotto Frank Miller che aveva contribuito a denunciare lo scandalo Watergate, in cui il nostro protagonista si identifica e che ammira per il suo coraggio e la sua forza di volontà. Infine, molto bello e ricca di significati, oltre che inaspettato il finale che vede riuniti Fatima e compagna con Jack che decidono di creare una famiglia allargata. Finale un po’ spinto e audace, ma dopo gli spermatozoi non mi sono meravigliata più di nulla :P.

Insomma un film denuncia per certi versi, ma anche uno spunto di riflessione e una sorta di esortazione (scusate il gioco di parole), alla tolleranza verso chi è diverso in vari modi possibili e immaginabili.

 

Regia: 8
Sceneggiatura: 7
Recitazione: 6,5
Fotografia: 6,5
Colonna sonora: 7,5
Ambientazione: 6,5
Voto finale: 7

 



CITAZIONE DEL GIORNO

C’è solo un tipo di amore duraturo. E’ l’amore non corrisposto. Ti resta nel cuore per sempre. (Una prostituta, Jodie Foster, in "Ombre e nebbia")

 


LOCANDINA

4 commenti su “Lei mi odia

  1. Bè a me è piaciuto abbastanza, di certo nn è tra i migliori di Spike Lee che io adoro, ma è alquanto discreto nell’insieme ^_-

  2. Uhm, non l’ho ancora visto questo di Spike Lee. I suoi film che ho visto non mi sono dispiaciuti (il migliore? La 25esima ora)…di questo mi era stato detto abbastanza male, ma se Alessandra spezza una lancia a suo favore,io corro a vederlo. Non sarà un capolavoro, ma il tema pare interessante. Commenterò in seguito 🙂

    P.S. ArnoldLayne84: quando hai detto che questo non è il “genere” di film che possa piacerti, cosa intendevi?

    Ciao Ciao

  3. Bè la 25° ora per me è bellissimo, cmq questo è molto divertente e godibile, ovviamente nn è un capolavoro, ma si fa guardare ^_-

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