Limitless

REGIA: Neil Burger
CAST: Bradley Cooper, Robert De Niro, Abbie Cornish, Anna Friel
ANNO: 2011
 
Eddie Morra, fallito depresso, non riesce a scrivere una riga del romanzo che gli è stato commissionato e per di più è stato mollato dalla sua ragazza. Camminando per strada sfiduciato incontra casualmente il suo ex-cognato che gli suggerisce di prendere una droga capace di attivare il cervello al 100%, dato che l’essere umano è in grado di sfruttarne pienamente solo il 20%. Eddie diventerà allora un uomo più che brillante ma presto verranno a galla gli effetti collaterali e soprattutto una serie di persone sulle tracce della droga da lui posseduta.
 
Thriller fantascientifico e adrenalinico questo “Limiltess”, ispirato al romanzo di Alan Glynn “The Dark Fields”, non riesce ad esaltare al 100%, ma non rimane nemmeno così basso al 20% nelle impressioni che suscita nello spettatore. Se dal punto di vista visivo e registico si assesta sulla ormai tradizionale moda videoclippara con ampio ricorso a zoomate, carrellate veloci, finti effetti 3D, scritte sovrapposte sullo schermo e via dicendo, il tutto è perfettamente rispondente al tipo di storia narrata e quindi giustificabile, e anzi, funzionale alla messa in pratica dei vari stati mentali del protagonista sotto l’effetto della droga potenziante. Anche dal punto di vista della fotografia, così come era avvenuto con il precedente “The Illusionist”,  “Limitless” si fa apprezzare proprio perché riesce ad adattarsi perfettamente e in maniera particolare ai differenti stati dello scrittore che si ritrova a sperimentare capacità che non credeva di possedere fino ad arrivare addirittura a governare il difficile campo azionario di Wall Street e a fare un mucchio di soldi in pochissimo tempo. Possiamo ringraziare, inoltre, il regista e lo sceneggiatore, perché finalmente siamo di fronte ad un film d’azione di questo tipo che non indugia in troppe “americanate”, non si sofferma su scontati e stucchevoli rapporti interpersonali, seppur questi non manchino all’interno della narrazione, e non si appoggia su una serie di dialoghi assurdi e fuori luogo.
Ma da contraltare a questo effetto benefico della pellicola, così come succede per la droga assunta dal protagonista, ci sono degli effetti collaterali che mal si digeriscono, e che si dimenticano solo facendo un grande sforzo di volontà, così come fa lo scrittore-azionista che dovrà combattere contro gli stessi. Nel caso della pillola magica stiamo parlando del fatto che provoca spesso vuoti di memoria a causa dell’estrema velocità con la quale chi la assume riesce a compiere qualsiasi atto, cosa che porterà addirittura Eddie a non sapere se si è macchiato o meno di un delitto; ma soprattutto del fatto che può portare alla morte se ne si abusa eccessivamente per poi abbandonarla repentinamente (cosa che succede all’ex-moglie del protagonista, uno dei personaggi più deboli e forse inutili della pellicola). Nel caso del film vero e proprio, invece, stiamo parlano dell’eccessiva presenza e ingerenza della voce narrante del protagonista, il più delle volte fin troppo didascalica, dell’abbondante  presenza di sottotrame che infoltiscono laddove non ce n’era affatto bisogno l’assunto di fondo principale (la mafia russa ad esempio), della presenza di personaggi secondari fin troppo stereotipati e soprattutto latori di risvolti narrativi prevedibili e scontati (primo su tutti quello interpretato da De Niro che ci conduce verso un finale alquanto telefonato), e in generale della scarsa originalità nel trattamento della materia puramente action (con i soliti inseguimenti e combattimenti dall’andamento e dalla conclusione annunciatissimi).
Dal punto di vista comunicativo, però, “Limitless” presenta non pochi spunti interessanti di riflessione e riesce a comunicare l’inadeguatezza dell’uomo a rapportarsi con l’andamento della società odierna, cosa che lo porta ovviamente ad affidarsi a supporti “esterni” per riuscire ad essere all’altezza, così come capita a questo protagonista, ottimamente interpretato dal solitamente comico Bradley Cooper, che tra l’altro rappresenta anche la spasmodica ricerca del successo, del potere e della ricchezza. Fortunatamente il tutto non viene espresso retoricamente facendo ricorso ad un eccessivo uso di luoghi comuni, ma avvalendosi, anzi, di una gradita e piacevole ironia di fondo che dona al film una necessaria patina di leggerezza, ben amalgamata ad uno spesso strato di ricercato contenuto.
Insomma, non una pellicola memorabile, né particolarmente esaltante, ma un buon film di genere che tratta una tematica curiosa e interessante, praticando un tipo di intrattenimento più godibile che fastidioso.

VOTO:

Pubblicato su www.livecity.it

7 commenti su “Limitless

  1. Negativa. E' un film riuscito a metà: gli manca qualcosa sia per essere un semplice spettacolo di puro intrattenimento, e qualcosa di più per essere un film che sviluppa fino in fondo le implicazioni del soggetto.
    Risultato: aurea mediocritas.

  2. armapo, senza infamia e senza lode insomma. In qualche momento l'ho trovato alquanto godibile e divertente però.

    agegio, in realtà ho parlato di De Niro e ho detto pure che il suo personaggio è poco riuscito. Prima o poi tornerà a farci gridare al miracolo?

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