Lo scapolo

REGIA: Antonio Pietrangeli
CAST: Alberto Sordi, Nino Manfredi, Sandra Milo
ANNO: 2010
 
Paolo Anselmi è un uomo tutto dedito al divertimento e alle donne, strenuamente convinto che il matrimonio sia una prigione, tanto da pensare durante quello del migliore amico, che questi stia facendo il più grande errore della sua vita. Ad un certo punto, però, comincia a pensare di prendere moglie, ma tutte le donne con cui uscirà avranno qualcosa che gli faranno cambiare idea, fino a quando…
 
Una commedia semplice e sicuramente molto prevedibile nel suo finale questo “Lo Scapolo” di Antonio Pietrangeli che si basa quasi interamente sulla forza trascinante e coinvolgente del grandissimo Alberto Sordi in grado di interpretare il borghese medio in maniera talmente eccelsa da risultare estremamente credibile e veritiero. Inutili le critiche di allora che lo vedevano sempre intento nell’interpretazione di ruoli molto simili tra loro, dato che il livello recitativo e la potenza prorompente delle sue espressioni, dei suoi gesti e dei suoi movimenti, riuscivano a far dimenticare tutto il resto. Anche in questo caso, oltre a godere di molte gag e battute decisamente divertenti e ironiche, è proprio lui a rendere la pellicola davvero accattivante e spassosa, riuscendo a conquistare lo spettatore sempre più divertito dalla sua verve inarrestabile e coinvolgente. Questa volta si ritrova nei panni di uno scapolo impenitente convinto di avere tutto ciò che un uomo può desiderare e cioè la libertà di fare ciò che vuole, con chi vuole e quando vuole. Quando però si rende conto di essere molto solo, e per questo triste, comincia la ricerca della donna da sposare, incasellando una serie di incontri che vanno dal grottesco all’incredibile. C’è la giovane direttrice della stireria nella quale si fa sistemare sempre le sue migliori camicie (che però a discapito dei fianchi larghi ha una testa troppo piccola e soprattutto parla sempre a sproposito); la bella hostess intraprendente ma comunque desiderosa di farsi una famiglia (la prorompente Sandra Milo che gli chiede una sigaretta proprio dopo che l’uomo aveva appena finito di dire che la donna perfetta è quella che non chiede mai assolutamente nulla); la giornalaia che aveva sempre visto a mezzo busto; la giovane bella segretaria che poi gli presenta una madre fin troppo vecchia e imbruttita facendolo preoccupare che ciò possa avvenire anche nel suo caso; e l’arcigna e severa collega d’affari che gli smorza sempre l’entusiasmo e pretende maggiore serietà e rispetto. Quale sarà tra queste la donna che riuscirà a mettere nel sacco l’uomo del tutto convinto a non sistemarsi? E’ nella girandola delle protagoniste femminili, tutte ben caratterizzate, che si dipana il filo della matassa di questa commedia leggera e semplice, arricchita anche da un simpatico cameo di Nino Manfredi nel ruolo del cognato del protagonista, fidanzato con sua sorella da quattro anni ma per niente deciso a sposarla. Sarà paradossale, infatti, la sequenza del ritorno a casa, in una città di provincia, di Paolo, durante il quale l’uomo sarà costretto a convincere il cognato dei pregi e dei vantaggi del matrimonio, proprio lui che lo rifugge da sempre. La presenza di tutti questi personaggi di contorno, ai quali si presta grande attenzione, evita anche il rischio di rendere la commedia uno one-man show, rendendo il tutto molto armonico ed equilibrato. Tra le gag da ricordare ci sono sicuramente quelle della “lotta” che il protagonista ingaggia col cane della padrona della pensione nella quale alloggia e quella della ragazza che sua madre vuole fargli conoscere a tutti i costi per fargli mettere la testa a posto e che si rivela essere, oltre che bruttina, anche pedante e noiosa.
“Lo scapolo”, trattasi, dunque, di un film genuino e molto ritmato, che si arricchisce anche della sceneggiatura scritta dal regista insieme a Ettore Scola e Ruggero Maccari, e che valse all’inimitabile Alberto Sordi un Nastro d’Argento come migliore attore.


 
Pubblicato su www.livecity.it

6 commenti su “Lo scapolo

  1. a mio parere invece esso  è il film più debole di antonio pietrangeli-autore di capolavori come :la visita,la parmigiana,io la conoscevo bene,il magnifico cornuto-e tra i minori di della coppia maccari-scola.

     

  2. Secondo me, pur non essendo chissà qualche grande film o capolavoro, è comunque molto simpatico, leggero, divertente e per quanto riguarda il solito Albertone, trascinante. Gli altri che hai citato devo ancora recuperarli, ma sono sicuramente in lista.

  3. si,anche per me è un film simpatico e che vedo di tanto in tanto perchè mi piace moltissimo la nostra commedia e i suoi autori fino agli anni 80 di Verdone e sopratutto Benvenuti.
    Però da Pietrangeli-che è uno dei miei registi preferiti- son abituato a certe commedie amare ben più solide.
    Vale la pena però vedere questo film perchè rilassante e scacciapensieri con garbo e grazia.

    Io di Pietrangeli ti suggerisco di veder per prima la visita

  4. nonostante l'amerezza di cui è intrisa questa commedia solo apparentemente leggera, è uno dei film più deboli del grande Pietrangeli, che ha regalato al cinema italiano film eccezionali ingiustamente dimenticati. Questo segna comunque l'inizio di un lungo sodalizio artistico con la Milo, che brillerà in La visita, Adua e le compagne e Fantasmi a Roma

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