Lo stravagante mondo di Greenberg

REGIA: Noah Baumbach
CAST: Ben Stiller, Greta Gerwig, Rhys Ifans, Jennifer Jason Leigh, Mark Duplass
ANNO: 2011

L’incontro tra Roger Greenberg e Florence non è dei più consueti. Lui è un musicista fallito con problemi esistenziali, lei, assistente del fratello di lui, è un’aspirante cantante molto più giovane e più fiduciosa. Nel prendersi cura della stessa casa e dello stesso cane, appartenenti entrambi al fratello di Roger partito con la famiglia per il Vietnam, impareranno forse a prendersi cura anche di loro stessi.

Più che ridere a volte fa sorridere, più che mostrare la nascita e l’evoluzione di una storia d’amore, narra del percorso formativo che nasce dall’incontro di due persone molto diverse. Una sorta di racconto esistenziale basato sulla complessa personalità del protagonista e sulla difficoltà di chi gli sta intorno di stargli dietro, la stessa difficoltà che lui stesso sente nel rapportarsi al mondo e alle altre persone, che sia una nuova ragazza, la sua ex- ragazza o l’amico di sempre, incapace di fargli comprendere il suo disagio di fronte ad alcune sue esternazioni e idiosincrasie. Nevrosi e paure, stranezze e fissazioni (il protagonista scrive ripetutamente lettere di reclamo al sindaco di New York, alla compagnia aerea, alla Starbucks, ecc…), sono queste le caratteristiche principali di Greenberg, che piuttosto che essere stravagante, così come indica in maniera fuorviante il titolo italiano, appare sempre fuori luogo e inadeguato ad accettare i cambiamenti, le evoluzioni, i rifiuti. Interessanti anche le due figure di contorno costituite dalla giovane ragazza che si interessa a lui nonostante il suo essere poco espansivo e a volte anche scontroso, e il migliore amico in crisi con la moglie, ma del tutto deciso a recuperare l’equilibrio tanto affannosamente raggiunto, cosa che destabilizza l’amico Greenberg per il fatto di non riuscire negli stessi intenti.
Sicuramente non è l’originalità il piatto forte di questa pellicola che però almeno non indugia in patetismi, stucchevolezze, banalità e smancerie di troppo. Non è il suo piatto forte perché possiamo notare che il regista si ispira in maniera lapalissiana al grande Woody Allen nei riferimenti all’ebraismo, nell’idiosincrasia nei confronti di Los Angeles e dello stile di vita californiano, nella nascita di un rapporto molto particolare tra un uomo maturo e una ragazza più giovane. Possiamo godere però di una bellissima colonna sonora, di un’ambientazione decisamente adeguata al racconto di questo personaggio fuori luogo, e della presenza di un cast davvero soddisfacente a partire da un Ben Stiller particolarmente ispirato, passando per una deliziosa Greta Gerwig, non tralasciando il perfetto Rhys Ifans.
Noah Baumbach, regista e autore della sceneggiatura, ha affidato la produzione della pellicola alla moglie Jennifer Jason Leigh, presente all’interno del film nel ruolo dell’ex fidanzata del protagonista, e ha deciso di non lasciarsi trascinare dai classici topoi della solita commedia sentimentale, assestandosi piuttosto su uno stile alquanto indie e affidando persino a Mark Duplass, esponente di questo genere cinematografico e in particolare del mumblecore, un piccolo cameo.

VOTO:

Pubblicato su www.loudvision.it

7 commenti su “Lo stravagante mondo di Greenberg

  1. chissà perchè a noi danno fastidio le smancerie?Visto che a me imbarazzano.Una nostra pecca?O forse perchè non facciamo parte di quel giro in balìa dei sentimenti massificati e banalizzati?
    Apriamo il dibattito!^_^

    ps:"il dibattito nooo",sicuramente qualche originale avrebbe scritta questa citazione morattiana,lo facciamo noi-pularale maiestatis- per illo.

    In ogni caso mi pare un film interessante questo

  2. Film notevole questo, anche se leggermente inferiore rispetto ai due precedenti di Baumbach "Margot at the wedding" e "Squid and the whale". Ovviamente è uscito un anno dopo essere stato distribuito negli States e non ha avuto quella visibilità che meritava

  3. Noah Baumbach è sicuramente uno degli autori (giovani) più interessanti che ci siano in circolazione.
    Forse, effettivamente, quest'ultimo è inferiore agli altri suoi lavori, ma neanche più di tanto poi.
    Recuperate anche "Kicking and Screaming", il suo debutto, ne vale la pena.

  4. viga, io ho sempre odiato le smancerie, fin da bambina proprio. Comunque, io te lo consiglio, secondo me è abbastanza interessante come film.

    film4life, questo è il primo film che vedo di Baumbach, però conto di recuperare anche gli altri.

    utente anonimo, scusa ma non riesco ad evincere il tuo nick (^^), se mi dici così cercherò di trovare al più presto il tempo per recuperare la sua filmografia.

  5. volevo vederlo, poi mi è scivolato via.. ben stiller alterna cose carine a cagate colossali, magari questo era carino. dalla tua recensione mi sembra un po' sulla falsariga di "ubriaco d'amore".
    ciao!
    alberto

  6. alberto, per me Ubriaco d'amore è di gran lunga superiore. Ciò non vuol dire che questo sia un film trascurabile. Sempre a mio parere ovviamente.

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