L'ombra del dubbio




REGIA: Alfred Hitchcock

CAST: Joseph Cotten, Teresa Wright

ANNO: 1943

 

TRAMA:

 

Carla vive apaticamente una vita senza particolari scossoni o novità. Quando decide di invitare suo zio Charlie per dare un po’ di movimento alla sua vita, questi arriva inaspettatamente a fare visita alla sua famiglia portandosi dietro un terribile segreto che ben presto verrà scoperto dalla ragazza. 

 



ANALISI PRSONALE

 

Quando si parla di Hitchcock si va sempre sul sicuro, è ormai una garanzia di qualità per chiunque conosca anche minimamente il suo cinema e il suo modo di approcciarsi ad esso. Aggiungiamoci il fatto che, a detta del regista, questo è il suo film migliore e la curiosità di vederlo al più presto non può affatto essere trattenuta. A fine visione, come già si sapeva in partenza, non si rimane affatto delusi, anche se sicuramente non si concorda con la dichiarazione del regista che ha girato capolavori del calibro di Vertigo, Notorious, Intrigo internazionale o Psycho. Tralasciando improbabili e impossibili classifiche tra i migliori film del regista, L’ombra del dubbio colpisce proprio perché si basa interamente, come del resto suggerisce il titolo, sul dubbio che si insinua e cresce sempre più nella mente della giovane e ingenua protagonista. A partire da questo dubbio si viene totalmente immersi a viva forza nella spirale di ossessione e pericoli nella quale rimarrà impelagata la piccola Carla, dapprima letteralmente innamorata di suo zio e poi man mano sempre più inorridita da lui. I protagonisti sono proprio loro, lo zio affascinante, ricco, benestante e gioviale (uno straordinariamente ammaliante e attraente Joseph Cotten) e la nipote stanca della sua vita lineare e piatta che cerca di ravvivare proprio con la presenza del carissimo zio (la bellissima ed espressiva Teresa Wright). A fare da prelibatissimo contorno, tutta una serie di personaggi davvero ben costruiti con quel mix di ironia e ambiguità da sempre marchio di fabbrica del grandissimo cineasta. Loro sono i genitori di Carla che accolgono sempre benevolmente le visite a sorpresa del caro Charlie che porta sempre doni e allegria in casa e i suoi fratellini, un bambino molto intelligente e vivace e una bambina, Anna davvero molto particolare (in questa figura costruita magistralmente si può ravvisare la nota idiosincrasia di Hitchcock per i bambini), sempre attenta a ciò che si dice e sempre pronta a dire la sua. Ma il più simpatico e interessante è proprio l’amico di famiglia che si presenta sempre all’ora dei pasti  e che ossessiona il suo amico con la ricerca dell’omicidio perfetto. I due giocano insistentemente a trovare una maniera perfetta per uccidersi a vicenda senza essere sospettati. L’ironia, appunto, è sempre la protagonista delle storie raccontate da Hitchcock, un’ironia a volte molto ben nascosta, che fa da contraltare alle vicende oscure e agghiaccianti che contraddistinguono la filmografia del regista. In questo caso trattasi di un uomo che è costretto ad eliminare una persona che ama perché venuta a conoscenza di un suo terribile e inconfessabile segreto. Ed è così che la povera Carla, quasi senza volerlo, si ritrova a doversi difendere dai tentativi di omicidio di suo zio, proprio perché è riuscita a scoprire quello che nasconde, seguendo quello che dapprima è solo “l’ombra del dubbio”, ma che quasi subito si trasforma in un’agghiacciante e spaventosa realtà. Il cambiamento di atteggiamento di Carla fa sorgere i sospetti in Charlie, un personaggio tanto più impressionante proprio perché estremamente convinto della giustezza dei suoi “delitti”. Altro grande pregio di questa pellicola è la “fotografia” dello spaccato di vita provinciale, dove tutti si conoscono e dove non succede mai nulla di interessante, tanto che ci si deve accontentare di passare il tempo scrivendo e inventando storie di omicidi o passando le proprie giornate su un letto a pensare a come migliorare la propria condizione di noia e monotonia. Rimangono impresse su tutte tre sequenze di meravigliosa fattura: l’incipit con il protagonista maschile braccato da due figure misteriose di cui non si conosce l’identità e il ruolo, la scena in cui a tavola con la propria famiglia Charlie riversa tutto il suo odio verso determinate donne (che poi si scoprono essere le sue vittime) con la camera che lentamente si avvicina al suo volto sempre più sconvolto ma al tempo stesso deciso e il finale a bordo di un treno in movimento in cui ci sarà una sorta di lotta corpo a corpo tra zio e nipote in cui solo uno dei due l’avrà vinta, mentre l’altro soccomberà in una maniera confusa che ci lascerà col dubbio sulla reale natura della sua fine: suicidio, omcidio o incidente?

 

VOTO: 8,5

 

  


CITAZIONE DEL GIORNO

 

Fai il bravo e mi rivedrai una volta, fai il cattivo e mi vedrai altre due volte. (da "Mulholland Drive")

  


LOCANDINA

 

14 commenti su “L'ombra del dubbio

  1. Passi per “Vertigo” e “Notorius” ma che hai preferito “Intrigo Internazionale” a “L’ombra del dubbio” no, proprio no! 🙂 Ovviamente scherzo, ma, per me, “L’ombra del dubbio” e “Nodo alla Gola” sono capolavori senza tempo di Hitchcock e del cinema in generale.

  2. non sapevo che hitchcock lo considerasse il suo capolavoro. non sono d’accordo (i migliori sono quelli che hai citato tu, ma al posto di psycho ci metto “io ti salverò” o “nodo alla gola”), ma rimane il fatto che è un gran film. e joseph cotten è uno degli attori più grandi della sua generazione, molto sottovalutato. basta vedere le sue grandi interpretazioni di fianco a orson welles in “quarto potere” e “il terzo uomo”.

    ciao!

    alberto

  3. Luca Marra, ad Intrigo internazionale sono legata particolarmente perchè io AMO Cary Grant, cmq ci mancherebbe, quando si parla di Hitchcock sono tutti grandissimi film.

    Alberto, Nodo alla gola è anche uno dei miei preferiti in assoluto, Io ti salverò ancora mi manca invece.

    Chiara, ti ringrazio, sei sempre molto gentile.

  4. Uno dei suoi migliori film. E secondo me… ehm… probabilmente il migliore. (Anche se quando si tratta di Hitchcock non è possibile stilare classifiche).

  5. Non so, io rimango fedele ai miei preferiti di sempre che sono Vertigo, Psycho, Notorious, Nodo alla gola e Intrigo internazionale.

  6. Ricordavo di aver letto una tua recensione al riguardo, così appena ho rivisto il film sono ripassato di qua…che dire? Film straordinario, fresco e non datato, non il migliore Hitchcock di sempre (anche io preferisco i vari Vertigo, La finestra sul cortile, Psyco, L’uomo che sapeva troppo, uccelli) ma cmq si tratta di un’opera strordinaria per come alterna la suspence allo humour (concordo: straordinari i duetti fra i 2 anziani che cercano il modo perfetto per commettere un omicido) e poi è notevole la personificazione del male che Hitchcock e Cotten riescono a realizzare col personaggio dello zio Charlie (vieni a dare un’occhiata alla mia recensione a tal proposito). Bellissime le scene che hai citato, cui aggiungo quella della bibioteca in cui Charlotte scopre la vera identità dello zio, con quella grande musica che incalza mentre la telecamera scorre sull’articolo di giornale che lei sta leggendo…

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