Lussuria – Seduzione e tradmento

REGIA: Ang Lee

CAST: Tony Leung, Tang Wei, Joan Chen, Lee-Horm Wang
ANNO: 2007

TRAMA:

Wang è una giovane studentessa e attrice appartenente ad un movimento della resistenza cinese contro i giapponesi, che un po’ spinta dall’amore per un ragazzo un po’ spinta dall’amore per la patria, decide di infiltrarsi nella vita di Mr. Yee, un collaborazionista.

 



ANALISI PERSONALE

Una bella confezione quella di Lussuria, ma dai contenuti se non proprio deludenti, non all’altezza delle aspettative. Si chiede di più ad un Leone d’oro e invece si riceve solo un polpettone melò troppo lungo (non che sia una nota di demerito, ma a volte la lunghezza si fa notare e quindi pesa sull’attenzione dello spettatore) e a tratti alquanto noioso. Sicuramente un grande film per quanto attiene ai vari aspetti tecnici a partire da una gloriosa colonna sonora dai toni epici e commoventi (forse trppo) fino ad arrivare ad una coloratissima e intensissima fotografia (che non si sposa però col contenuto delle immagini). Ma è forse la regia quella che non riesce a convincere del tutto. Il regista indugia abbondantemente sui volti, su labbra increspate, sui corpi nudi, sulle mani nervose senza però farci scorgere o intuire cosa ci sia dietro, o per meglio dire, dentro. Sembrano quasi delle inquadrature vacue, prive di significati se non proprio evidenti, perlomeno reconditi. E come se non bastasse, le due ore e mezza di film potevano abilmente essere decurtate da molti momenti se non inutili, quasi.

Siamo a Shangai. È il 1942. La vita della giovane e affascinante Wang (la convincente Wei Teng qui al suo esordio) scorre tranquillamente tra l’università e il teatro. Innamoratasi di un suo giovane collega, fervente partigiano e difensore della patria, decide di aiutarlo nell’intento di uccidere un potente politico collaborazionista, tale Mr. Yee (il fantastico ed estremamente affascinante Tony Leung). Per poterlo fare nel migliore dei modi senza rischiare la pelle, deve insinuarsi nella sua casa e nella sua vita, portandolo a fidarsi di lei in modo tale da abbassare la sua guardia. Ed è così che Wang si trasforma in una donna vissuta, sposata con un imprenditore di import-exoport e fa amicizia con la moglie di Wang entrando nel suo ristretto circolo fatto di donne viziose e pettegole. Le giornate passano in fretta tra una partita di Mahjong e l’altra e Wang deve riferire tutti i movimenti di Yee, passo dopo passo ai suoi compagni, senza farsi scoprire. Quando appare chiaro che il signor Yee non si fida nemmeno della sua ombra (si muove sempre con guardie del corpo a seguito, non entra mai in luoghi bui come i cinematografi), Wang si convince che l’unico modo per riuscire ad ammazzarlo è diventare la sua amante e spingerlo a fidarsi di lei. E’ un gioco pericoloso quello che decide di fare Wang, non si tratta più solo di perdere i soldi del gruppo a Mahjong, ora ci va di mezzo la sua incolumità. Essendo vergine, la ragazza deve essere deflorata da uno dei suoi compagni e per uno strano scherzo del destino viene scelto colui che ha più esperienza sessuale (anche se solo con le prostitute), piuttosto che colui di cui è segretamente innamorata e apparentemente ricambiata.

Dopo l’enorme sacrificio di Wang sopraggiungono degli imprevisti per i quali il piano appare ormai inattuabile. Rimasta delusa dall’inutilità del suo sacrificio e impressionata dal brutale assassinio, per mano dei suoi compagni, del contatto che li aveva portati da Yee, la ragazza scappa via senza farsi più trovare per tre lunghi anni durante i quali la guerra continua ad abbattersi sulla Cina. Va a vivere con sua zia, dato che suo padre (risposatosi da poco) le comunica che non ha soldi per richiamarla con sé in Inghilterra, e riprende a studiare cercando di dimenticare con tutte le sue forze.
Ma il destino torna prepotentemente a reclamare i suoi crediti e Wang viene riavvicinata dalla resistenza per portare a termine la missione incompiuta: diventare l’amante del signor Yee e riuscire ad ammazzarlo. Wang accetta e fingendo un incontro casuale con la signora Yee, si farà ospitare in casa loro. Da qui a diventare la lussuriosa amante di Yee, il passo sarà breve.
La loro passione (tenuta repressa per tre lunghi anni) sfocerà in una prima intensa notte di sesso al limite del sadomaso in cui Yee darà ampio sfogo alle sue repressioni, abbandonandosi completamente all’amore. Tra i due continuerà in questa maniera ed entrambi interpreteranno a turno il ruolo della vittima e del carnefice, esplodendo in orgasmi quasi taciuti ed esibendosi in contorse posizioni sessuali. Ma si sa, l’amore è un gioco pericoloso e anche barando si rischia di rimanere scottati. Il quesito è questo: può la forza dell’amore e della passione surclassare ogni altro sentimento, ogni altra cosa?

Minuziosamente corretto dal punto di vista storico (bellissimi e perfetti i costumi e le ambientazioni arricchite da elementi scenografici davvero affascinanti come i taxi cinesi o i pezzi del Mahjong), il film soffre un po’ anche a causa di una sceneggiatura abbastanza scontata e, ripetiamo, esageratamente melò. Bisogna riconoscere al regista, però, la geniale intuizione nella scelta degli attori protagonisti: primo tra tutti il grandissimo Tony Leung, ma anche la brillante esordiente Wei Tang che esibiscono delle ottime interpretazioni ricche di pathos e di sentimento. Le tanto discusse scene di sesso poi, non sono così eclatanti, ma contribuiscono a calcare e ribadire il concetto che sta alla base del film, anche se arrivano troppo tardi quando lo spettatore è già assopito da quasi due ore di film. Il risultato finale è pur sempre più che discreto, ma si ritiene che poteva essere fatto molto di più dal punto di vista dei contenuti racchiusi in una patinata e raffinata scatola (se vogliamo cinese).

Detto questo possiamo affermare: i coglioni di Tony Leung valgono mille volte il prezzo del biglietto.

Regia: 7
Sceneggiatura: 6,5
Recitazione: 8,5
Fotografia: 8
Colonna sonora: 8
Ambientazione: 7,5
Voto finale: 7,5




CITAZIONE DEL GIORNO
 
L’odio ti rende impotente e l’amore ti rende pazzo. Più o meno nel mezzo si può sopravivere. (Billy Crystal in "Getta la mamma dal treno")


LOCANDINA

19 commenti su “Lussuria – Seduzione e tradmento

  1. mi ha offerto le stesse sensazioni di un scatoletta di tonno ^^

    io continuo a chiedermi il perché, e non lo trovo

    comunque sì, ben confezionato

    però io in quasi 3 ore di tempo avrei trovato molto di meglio da fare he he

  2. Eh Edo il voto arriva a 7.5 perchè io tengo conto dei vari aspetti quali possono essere la recitazione, l’ambientazione, l’accuratezza dei particolari ecc..E lì devo ammettere che il film vale e pure molto. Forse ultimamente sono troppo buona o forse mi lascio influenzare parecchio dalle caratteristiche tecniche e visive oltre che narrative di un film ^^

    Dome non farmici pensare io ero al multisala (già di per sè una tortura) in primissima fila relegata sulla sinistra. Non sai che torcicollo alla fine…

  3. Già il regista mi affascina, ma poi la presenza di Tony Leung mi porterà sicuramente al cinema.

    Adoro l’attore di Hong Kong dai tempo di “In the mood for love”.

    Beati voi sempre subito al cinema!!!

  4. Nonostante pareri poco lusinghieri (ma anche positivi perché il film è comunque ben confezionato), devo cercare di vederlo quanto prima.

  5. Sì siamo molto vicini effettivamente… sia come opinione, che come voto finale.

    Su Tony Leung ho finito gli aggettivi…

    Chimy

  6. Sul fatto che sai “solo” una confezione:a me ha trasmesso emozioni tutta questa accuratezza, questa eleganza. Per dirla breve: vedere le mani con unghie di rosso leccate muovere le pedine mi faceva andare in tilt!Poi ovvio è una cosa soggettiva: ma avendo struttura e stile molto classica, io sono impazzito.

  7. Ma sai che io l’ho proprio adorato? è raro che un film mi faccia questo effetto!

    Che mi stia rammolendo?;)

    Scherzi a parte, sono stato rapito dalla perfezione delle immagini e dalla storia. scontata, è vero, ma io personalmente l’ho trovata scritta benissimo…

    Insomma, tutti i difetti che indichi per me sono stati dei pregi.

    Non so se meritava il leone ( e vedrò al più presto gli altri per farmi un’idea) ma è proprio bello!

  8. Bè come tu dici i difetti a dire il vero quasi scompaiono all’ombra dei pregi. Però non so tutto sto melodramma alla fine mi pare un pò eccessivo, fermo restando che ci troviamo di frone ad una buonissima pellicola. Per me 7.5 è già un voto abbastanza alto infatti ^^

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