Martyrs




REGIA: Pascal Laugier

CAST: Morjana Aloui, Milène Jampanoi, Catherine Bégin, Robert Toupin, Patricia Tulsane

ANNO: 2009

 

TRAMA:

 

Una bambina scappa disperata in preda al delirio più totale, coperta di sangue e in visibile stato di shock. Quindici anni dopo torna a vendicarsi di coloro che la rapirono e la seviziarono, ma la vendetta non riuscirà a sollevare lei e la sua migliore amica Anna.

 

  


ANALISI PERSONALE

 

Horror estremo e quasi insostenibile questo “Martyrs” che sta a dimostrare quanto il cinema di genere francese si stia imponendo a livello internazionale, con precedenti esempi come “Frontiers” o “Alta tensione”. Sin dalla sua uscita è stato accompagnato da un pesantissimo alone di leggendarietà: sarà vero che molti spettatori hanno avuto il voltastomaco, altri sono svenuti, altri sono addirittura stati portati via con l’ambulanza? Molto probabilmente si, dati i contenuti oltremodo shockanti, ma non è questo quello che conta, quello che più importa è l’importanza e la portata di questa pellicola che segna quasi un punto di non ritorno per la cinematografia orrorifica. Sono lontani i tempi di “Che fine ha fatto Baby Jane?”, horror grandguignolesco degli anni ’60, in cui un uccellino morto o la minaccia di un topo nel vassoio della colazione facevano rabbrividire e inorridire. In questo film il topo morto viene passato di mano in mano a tavola come se niente fosse. Il vero orrore è quello corporale, quello che scaturisce dalle ferite profonde che colpiscono la carne, le ossa, ma soprattutto l’anima. Perché i supplizi a cui le protagoniste vengono sottoposte o si sottopongono sono il risultato di stati d’animo ben precisi che possono andare da giustificazioni paradossalmente mistiche, con il richiamo al martirio che avvicina all’esperienza ultraterrena, fino a giungere all’enorme senso di colpa e al delirio. Esistono i fantasmi e i mostri? Sappiamo, o pensiamo, quasi tutti che la risposta è no e dunque quando una donna dalle terrificanti fattezze, martoriata dalla testa ai piedi, insegue e perseguita Lucie, la bambina orai cresciuta che fu massacrata per poi riuscire a scappare, comprendiamo subito che questa figura raccapricciante sta ad simboleggiare qualcosa d’altro, qualcosa che scopriremo man mano che i ricordi orribili e i flashback di Lucie, tornata a vendicare l’enorme torto subito, si susseguiranno tra una mattanza e l’altra. Difficile che chi è debole di stomaco possa sopportare la visione di questi corpi femminili martoriati in ogni loro singola parte (il massimo si raggiunge quando un’altra vittima del martirio, viene ritrovata da Anna, la migliore amica di Lucie, che l’aiuta a liberarsi dalle catene e dalle “ferraglie” letteralmente saldate sulla sua testa e sul suo bacino) o l’estrema violenza insita nel trattamento che viene riservato alle povere vittime, nutrite con stranissime e schifosissime poltiglie giallastre, picchiate ripetutamente a sangue con calci, pungi e schiaffi in ogni dove, svilite e ridotte a delle larve. Quasi nessuna è riuscita ad arrivare all’ultima tappa, quella che per gli organizzatori di questi martìri costituisce l’obiettivo primario, e sembra quasi che il regista sfidi lo spettatore ad arrivare all’”ultimo stadio” della sua pellicola, quasi sfinendolo e affrontandolo con una brutalità e una crudeltà estrema che non lascia spazio a nessuno spiraglio di speranza, di illusione, di catarsi. Non c’è luce in Martyrs, ci sono solo ombre, così come non ci sono colpi di scena perché è tutto un grandissimo e quasi insopportabile colpo di scena. Viene da chiedersi se l’intento fosse solo quello di stupire e far scalpore o se dietro determinate scelte stilistiche ci fosse comunque una volontà di comunicare un messaggio ben preciso. Difficile rispondere nettamente a questa domanda, fatto sta che la motivazione spirituale e quasi religiosa che sta alla base di tutto ciò a cui assistiamo inermi e impotenti ci restituisce un sottile e flebile sottotesto che denuncia tutti i “sacrifici” che molto spesso la religione impone ai suoi fedeli. Al di là di questo, comunque, nonostante la portata quasi rivoluzionaria della pellicola, è sconsigliabile la visione a chi non è profondo appassionato di horror e gore e a chi non possiede uno stomaco di ferro.

 

VOTO: 8

 

 


CITAZIONE DEL GIORNO

 

"Vorrei che potessimo parlare più a lungo, ma sto per avere un vecchio amico per cena stasera. Addio. " (Il silenzio degli innocenti)

  


LOCANDINA

 

18 commenti su “Martyrs

  1. Mi dispiace profondamente, ma io mi accontento di “Che fine ha fatto Baby Jane?” (film che tra l’altro ho visto grazie a te) e del topolino (!) nel vassoio… potrei lasciarci la pelle, durante la visione.

    Ciao, Adele

  2. Ne ho sentito parlare benissimo! Ma è un film che bisogna affrontare a stomaco vuoto, immagino. Mi sa che dovrò andare al cinema a vedermelo da solo (ma è arrivato?)

  3. Adele, se non reggi a certe visoni faresti meglio a starne alla larga ^^

    Luciano, è un horror sicuramente imperdibile per chi ne è appassionato secondo me.

  4. Mmm bah, un film che non ho apprezzato neanche un pò, anzi, mi ha deluso. Principalmente non pensavo fosse così, ma più un thriller. Invece mi sono ritrovato a vedere sangue a Go-go e momenti piuttosto ridondanti. Oltretutto visto alla Festa del Cinema di Roma una delle ultime serate. A mio parere è un film che si può evitare. E come hai sottolineato tu Ale, il fatto che non lo apprezzo sta anche nella situazione che io non sono un fan dell’horror e del gore.

  5. Io a Roma me lo persi purtroppo, comunque si, se non sei appassionato del genere, dubito che questo possa piacerti giustamente.

  6. Inizio a vederlo tra qualche minuto, che coincidenza! Mi fa piacere leggere che ti sia piaciuto, sono curiosissimo.

    Sempre nell’ambito degli horror francesi, per caso hai visto “A l’interieur”? Ci sono alcune sequenze che a distanza di mesi non riesco a dimenticare… pesantisssssimo!

    Ciao,

    Lore

  7. argh, mi sa che dovrò evitare.. gli horror francesi non mi sono mai piaciuti, hanno sempre qualcosa che mi delude profondamente -__- e neanche il sangue a fiumi è proprio la mia passione..

    *Asgaroth

  8. Asgaroth, eppure pensavo che ti piacessero questi film molto forti.

    Filippo, sicuramente A l’interieur è uno dei prossimi horror che visionerò, insieme ad Alta tensione che vidi quando uscì in sala, ma che ho intenzione di rivedere.

    Davide, ho notato che anche tu apprezzi l’horror, magari quello meno “splatteroso” e gore, però secondo me questo Martyrs è parecchio interessante.

  9. l’ho visto ieri e non fa per me. l’ho trovato inutilmente morboso. la mia impressione è quella che tenti “semplicemente” di scioccare chi guarda. penso sia un film ambizioso ma incapace di gestire il pretestuoso tema trascendentale che dovrebbe “giustificare” le atrocità che mostra.

    se non fosse stato per il clamore che vi si è creato attorno dopo 20 minuti avrei interrotta la visione; purtroppo ho dovuto violentarmi per vedere dove si andava a parare.

    Il paragone con A l’interiuer non regge: sono distanti anni luce; quest’ultimo l’ho già visto due volte e potrei rivederlo tranquillamente.

    Martyrs, invece, è eccessivo e basta (a mio modo di vedere – e anche se dovesse esserci qualcosa da capire che ovviamente non ho capito non ho intenzione di rivederlo per capirla).

    io consiglio di non lasciarsi abbindolare dalla definizione di film epocale: è una buona pellicola, ma non indispensabile e (soprattutto) meritevole di visione soltanto per coloro che sono disposti a godersi uno shock più o meno fine a sé stesso.

  10. Bè per me invece un sottotesto è presente, e per me questo basta a giustificare lo spettacolo morboso e shockante. Che poi, a dirla tutta, anche in assenza di sottotesti, io adoro gli spettacoli morbosi e shockanti, ecco perchè il film mi è piaciuto molto. Inoltre mi è sembrato un tentativo veramente riuscito, qualsiasi fosse l’intento principale del regista. Insomma, oltre a “schifarmi”, io ho anche riflettutto sul significato di quei martìri.

  11. a me proprio questo interessa. del sottotesto non importa nulla neanche a me, ma ritengo che quando si mostrino immagini così forti (perché qui si cerca il reale disturbo dello spettatore – non è uno “spettacolo gore”) bisogna avere una solida idea di fondo (per me assente – e naturalmente si tratta della mia opinione che riguarda semplicemente la sfera dei gusti personali).

    per cui nel momento in cui mi dici “io adoro gli spettacoli morbosi e shockanti, ecco perchè il film mi è piaciuto molto” alzo le mani e non ho altro da aggiungere. 😀

    Un saluto per ora

  12. Ma si infatti. Io comunque l’ho trovato si eccessivamente “shockante” se vogliamo, però anche ben fatto (insomma ben girato, ben fotografato, ben recitato, ecc…). Ovviamente come dici benissimo e come ripeto sempre io, si tratta sempre di gusti personali, che a volte possono coincidere altre volte no.

  13. non discuto il film: anch’io lo reputo buono sotto il punto di vista tecnico.

    al momento sono interessato proprio al tipo di riflessione/sensazione che suscita una tale visione.

    perdona l’ulteriore controreplica, ma volevo essere più chiaro. 😉

  14. Con grande ritardo rispetto alla prima visione… ieri ho visto Martyrs…
    Pescato casualmente in videoteca. Premetto che del film non sapevo nulla, e non avevo letto recensioni, la tua sono venuta a cercarla questa mattina per vedere se coincidevano almeno in parte le mie prime impressioni..

    1: Mai vedere un film del genere proprio la sera che si sta da soli in casa (in campagna) e si decide di prendere un DVD per ammazzare la solitudine ! !

    2: il film secondo me è davvero molto bello, ben fatto, non sarebbe stato possibile farlo meglio.. mi sono chiesta se alcune scene potessero essere evitate, ma non si poteva non indugiare sulle scene di violenza e di sangue perchè sono parte integrante della storia, del plot, intrinseco all'economia del narrato.. e ne motivano l'esito finale.

    3: credo, in risposta alle considerazioni di una mia amica cinefila che mi ha detto: Non c'è alcun bisogno di fare nè di vedere film di quel genere.. che in effetti non se ne sente il bisogno, ma non può mai essere considerata 'non etica' un'espressione artistica… perchè l'arte (e il cinema non si sottrae da questa definizione) con l'etica non ha nulla a che vedere, racconta storie che possiamo scegliere di sapere o non sapere

    un pò come facciamo con la verità

  15. Io l'ho guardato da sola a casa e devo dire che m'ha fatto veramente effetto. Per me questi film vanno assaporati proprio da soli al buio!!!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.