Masters of horror 9-10

PATTO CON IL DEMONIO

Tara è un’adolescente con problemi relazionali sia con i suoi compagni di scuola sia con sua madre decisamente assente e insensibile. Di ritorno a casa viene investita da un furgoncino per poi svegliarsi in quella che sembra essere una stanza d’ospedale ma che si rivela essere qualcosa di ben più spaventoso e pericoloso.

Sicuramente non tra i migliori episodi della serie questo “Patto con il demonio” (non raggiunge le vette degli episodi di Carpenter, Landis o Dante), ma decisamente godibile e piacevole se ci si accosta alla sua visione senza avere pretese eccessive, considerando anche che stiamo parlando di prodotti ideati e realizzati per la televisione, con tutte le restrizioni del caso. In questo caso abbiamo la riproposizione di un tema ben noto nell’ambito del cinema dell’orrore e cioè il cosiddetto patto col diavolo per avere in cambio qualcosa che si desidera fortemente. Questo patto, nella pellicola in questione, consiste nel sacrificare alla creatura diabolica dodici ragazzini vergini e non battezzati. La dodicesima è proprio Tara che viene rapita e portata in questa casa sperduta nella campagna (tipico luogo orrorifico) e poi rinchiusa in una tetra e buia cantina dove farà la conoscenza di uno strano ragazzo dai capelli biondi (da qui il titolo originale “The fair haired child”).

Per quale motivo la coppia di sposi che ha rapito Tara ha fatto questo patto col demonio? Una serie di flashback in bianco e nero (forse le parti meno riuscite della pellicola perché fin troppo didascaliche ed esteticamente lontane dallo stile del resto dell’episodio) ci darà la risposta e il finale, non originalissimo, ribalterà persino le carte in tavola facendoci capire che il demonio non è proprio uno di cui ci si può fidare ciecamente. Quello che più si apprezza de “Il patto con il demonio” è il rapporto che si viene a creare tra Tara e il ragazzo che trova appeso ad una corda nella cantina e poi, subito dopo, la parte propriamente orrorifica della pellicola, in cui un mostriciattolo di fattezze terrificanti, insegue la povera ragazza tra gli anfratti e i cunicoli dello scantinato in cui non c’è un filo di luce. Merito dunque della fotografia e degli effetti speciali se lo spettatore si sente coinvolto nelle vicende della ragazzina che fa di tutto per salvare la propria vita, ma anche quella del suo nuovo amico. Interessante anche la regia che non si appiattisce come ci si aspetterebbe da un prodotto televisivo e che, invece, ci regala più di un momento di alta tensione.

Dove la pellicola latita, seppur non esageratamente, è nella descrizione dei personaggi, ad eccezione forse dei due ragazzini. Infatti i due genitori sono fin troppo stereotipati e macchiettistici, soprattutto la mamma che sembra tenere il marito in suo pugno e che dirige le operazioni malefiche portate avanti su richiesta del diavolo. I due, appassionati di musica classica, daranno in pasto alla creatura più maligna di tutte, dodici ragazzini riuscendo perfettamente nei loro piani fino a quando non si imbatteranno in Tara, apparentemente debole e fragile, ma poi decisamente combattiva. Lui, ormai succube di una moglie completamente assorbita dal patto suggellato, comincia ad avere segni di cedimento, ma non riuscirà a fermare l’orrore che si paleserà nuovamente nella sua casa. Orrore impersonato dal terribile mostriciattolo ricoperto di rami e foglie che seminerà il panico e che alla fine riserverà più di una sorpresa.

Interessante, anche se prevedibile, il finale quasi fiabesco in cui a contrapporsi all’atmosfera cupa e buia respirata fino a poco prima, arriva una sorta di luce quasi irreale che illumina coloro che furbescamente sono riusciti a rimanere in vita.

CREATURA MALIGNA

Ida, un’entomologa lesbica, non riesce a tenersi una donna troppo a lungo perché tutte scappano inorridite dagli insetti che tiene amorevolmente nel suo appartamento. Un giorno però fa la conoscenza di Misty, una ragazza che sembra non avere paure delle piccole creature, se non fosse che durante un amplesso con la sua nuova compagna viene morsa da uno strano insetto sconosciuto che è stato spedito ad Ida dal Brasile, e comincia ad accusare mutamenti dapprima nell’aspetto caratteriale e poi in quello fisico.

Se non fosse che ci troviamo a visionare un episodio della serie “Masters of horror” per i primi 40 minuti di questa pellicola ci sembrerebbe di essere di fronte ad una commedia sentimentale un po’ strampalata, piuttosto che ad un horror. Negli ultimi dieci minuti, però, il regista (conosciuto oltreoceano per una sola pellicola, “May”), ci propone delle situazioni oltremodo terrificanti con una consistente virata nello splatter, dato che la giovane ragazza, dapprima sensibile e amorevole, diventa una specie di sboccata maleducata per poi trasformarsi letteralmente in un enorme insetto dalle dimensioni umane (a Cronenberg saranno fischiate sicuramente le orecchie).

Ma la qualità principale di questo decimo episodio è sicuramente l’ironia e l’auto-ironia (così come per “Leggenda assassina” di John Landis, sicuramente più riuscito sotto questo punto di vista però), ottenute soprattutto grazie alla deliziosa interpretazione della protagonista decisamente sfigata in campo amoroso e del tutto assorbita dal suo lavoro che è poi anche la sua passione. Una sorta di nerd al femminile che incarna una serie di messaggi sociali che il regista ha sicuramente voluto trasmettere attraverso questa lesbic-comedy. Infatti, sono numerosi i temi connessi all’omosessualità di queste due ragazze, prima di tutto il pregiudizio e l’ignoranza altrui che accomunano l’essere gay con l’essere pedofilo: la severa padrona di casa con nipotina a carico è spaventata dal fatto che Ida possa corrompere la bambina che stravede per lei; e poi, soprattutto, l’incapacità di poter mettere al mondo e poi crescere dei bambini di chi decide di passare la sua vita con una persona dello stesso sesso, tema questo che viene affrontato in un finale decisamente grottesco ed estremamente ironico.

Interessanti anche i siparietti comici tra Ida e il suo strambo collega che si diverte ad ascoltare i racconti erotici della sua amica per poi trastullarsi sotto la doccia e che poi, prevedibilmente, fa una brutta fine per salvare l’amica dall’attacco dell’enorme mostro che si aggira per il suo appartamento. Dunque possiamo dire che “Creatura maligna” è due film in uno: una commedia brillante all’inizio, e un monster-splatter-movie verso la fine (l’orecchio di Misty morso dall’insetto fa veramente impressione), riuscendo a farsi apprezzare in entrambe le salse.

La reale provenienza e la motivazione della spedizione di questo oscuro e sconosciuto insetto, poi, rafforzano ancora di più il concetto di pregiudizio e di vero e proprio odio verso il diverso e di incomprensione immeritata verso chi non si attiene a ciò che è dato per prestabilito senza alcun motivo apparente.

8 commenti su “Masters of horror 9-10

  1. Per quanto riguarda “Patto con il demonio”, la cosa che ho apprezzato di più è stata la realizzazione grafica del mostro e il rendimento del suo modo di muoversi, decisamente impressionante…

    “Creatura maligna” rimane uno dei miei preferiti di entrambe le stagioni, sovverte volontariamente qualsiasi preconcetto sociale, sessuale e familiare, per arrivare ad un finale, come hai giustamente detto, grottesco, che però non vieta qualche sorriso divertito…

  2. Si Giacomo, quel mostro è fatto davvero molto bene.

    Sono d’accordo anche su “Creatura magligna”, anche se secondo me il podio per il miglior horror-comedy se lo merita Deer woman di Landis. Fatto sta che anche questo è molto godibile.

  3. Questi due sono fra i pochi che devo ancora vedere, dunque non mi pronuncio. Recensione interessante, in ogni caso.

    Ricordati i link 😉

    Davide DG

  4. Si si, ho deciso che il lavoraccio lo faccio quando avrò pubblicato le ultre tre recensioni della prima serie. Poi quando comincerò con la seconda lo farò volta per volta ^^

  5. Beh, certo non regge il confronto con Landis… Che per altro, a mio avviso si merita la palma d’oro al miglior regista della serie: fra DEER WOMAN e FAMILY è quello che mantiene la qualità più alta fra una stagione e l’altra, secondo me.

  6. ciao, il commento che ho scritto prima non compare, spero che questo non sia un doppione..

    dicevo, ..a me invece è piaciuto come hanno caratterizzato i personaggi in patto col demonio. Secondo me il contrasto tra i due ragazzi e i genitori era voluto. Così c’è una identificazione maggiore dello spettatore con i protagonisti, e poi sono proprio i due genitori che conferiscono l’atmosfera bizzarra e grottesca al film.

    giu

  7. Giacomo, ma Family di Landis è sempre una comedy-horror?

    Giu, secondo me invece, soprattutto la madre, quei personaggi erano fin troppo stereotipizzati. Detto questo l’episodio mi ha soddisfatta egualmente.

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