REGIA: Rob Marshall
CAST: Zhang Ziyi, Suzuka Ohgo, Ken Watanabe, Gong Li, Michelle Yeoh, Youki Kudoh, Koji Yakusho, Kaori Momoi
ANNO: 2005
TRAMA:
La piccola Chiyo e sua sorella maggiore, vengono vendute dai propri genitori, l’una ad una scuola di geishe e l’altra ad un bordello. Dopo un inutile tentativo di riconciliazione, entrambe prenderanno strade diverse. La piccola Chyio diventerà la geisha più leggendaria di Kyoto, nonostante mille avversità.
ANALISI PERSONALE
Un bel melodramma dai sapori esotici questo film che di orientale a pensarci bene ha veramente poco. Sviscerando ogni particolare dell’essenza di una geisha, Marshall utilizza come sfondo il mondo orientale, connotandolo però di aspetti del tutto occidentali. Una sorta di occidentalizzazione, quindi, questa pellicola dai contorni affascinanti.
Il tutto è raccontato e descritto da perfette scenografie, stupendi costumi, favolosi paesaggi, ammaliante fotografia, struggente colonna sonora, valenti interpretazioni. Insomma, un contenitore davvero inusitato e stupendamente ammaliante, ma dal contenuto a dir poco scarso. A raccontarci la storia è la stessa protagonista con una voce fuori campo che ci “regala” una massima dietro l’altra, quasi come se fossero uscite dai famosi dolcetti nostrani e che indugia su molti particolari ininfluenti, velocizzando invece su alcune cose che potevano risultare più interessanti. Alla fine ci ritroveremo con la sensazione di aver assistito a quasi due ore e mezza di nulla, se non di bellissime immagini, svuotate però di significato.
A salvarla da questa condizione arriva la storica rivale di Hatsumomo, Mameha (Michelle Yeoh) che un po’ per vendetta nei confronti della sua avversaria, un po’ fiducia nei confronti di Chiyo ormai quindicenne, decide di prenderla sotto la sua protezione e di insegnarle a diventare la più importante geisha mai esistita.
Alla fine la scommessa verrà vinta e Chiyo, ormai nota come Sayuri (Zhang Ziyi), riuscirà a far perdere la testa a più di un uomo, compreso il danna (protettore) della stessa Mameha. Ma nel cuore della ragazza c’è da sempre solo un uomo: il Direttore generale di una grande industria di Osaka che lei incontrò da bambina e dal quale ricevette il primo vero gesto di gentilezza della sua vita. L’uomo elegante e ben vestito infatti, vedendola piangere (per il mancato appuntamento con sua sorella) le regalò del ghiaccio zuccherato e spese buone parole per lei. Da quel momento in poi l’obiettivo della bambina sarà quello di diventare una grande geisha per poter un giorno rincontrare quell’uomo. Alla fine, ormai diventata Sayuri, il suo desiderio si avvererà, ma ad avere gli occhi su di lei è il migliore amico del direttore generale, nonché il Dottor Granchio. Entrambi si contendono il suo mizuage (la verginità), ma alla fine andrà al dottore che verserà una somma da capogiro (persino più alta di quella una volta offerta a Mameha, somma fino ad allora rimasta imbattuta).
La gelosia di Hatsumomo allora si farà ancora più potente fino ad arrivare ad un triste epilogo, soprattutto per sé stessa. Nel frattempo la guerra (per la precisione la seconda guerra mondiale) arriva a rovinare i bei sogni e le prospettive di Sayuri, che per sicurezza viene mandata via a lavorare nei campi. Passano gli anni e quella vita piena di eleganti kimono e belle feste è ormai davvero lontana, quasi dimenticata. Ma quando a Osaka la situazione sembra ormai ristabilizzata,
Alla fine, dopo numerose peripezie, la piccola Chyio avrà esaudito tutti i suoi desideri e si dirigerà verso un (almeno apparentemente) lieto fine…
Regia: 5
Sceneggiatura: 5
Recitazione: 7,5
Fotografia: 7,5
Colonna sonora: 7
Ambientazione: 8
Voto finale: 6,5
CITAZIONE DEL GIORNO
LOCANDINA
“Un bel melodramma dai sapori esotici questo film che di orientale a pensarci bene ha veramente poco”–alle prima due righe hai detto tutto..tra l’altro il film fu criticato perchè l’attrice era di nazionalità diversa rispetto al luogo in cu era ambientato..ma ora non ricordo bene..comunque hai detto praticamente tutto..la bella fotografia, i troppi particolari.. io gli darei mezzo voto di più ma sinceramente l’ho visto davvero troppo tempo fa..la mia ragazza che lesse il libro ai tempi mi disse che il libro era molto più curato sugli aspetti privati dele geishe ed era nettamente superiore alla sua trasposizione..d’altronde era anche un mattonazzo di 40 pagine mi sembra!
deneil
400 vorrai dire 😛 Io nn ho letto il romanzo ma sicuramente questo qui è un bel polpettone, mattonazzo, melodrammone, ecc…
Le polemica sugli attori la conosco fin troppo bene, ma sinceramente non la condivido. Se vediamo un attore americano interpretare un europeo o viceversa, non succede niente, se un cinese interpreta un giapponese o viceversa, la polemica imperversa…Sinceramente non sono d’accordo. Non è quello il punto. Il punto è che comunque è stata snaturata l’idea di orientalità ed è stata fin troppo occidentalizzata…
Questo film non l’ho visto, anche perché mi avevano detto che non era un gran che. Ma c’è la splendida Zhang ZiYi che ho conosciuto attraverso i film di Zhang YiMou… be’… ehm… forse lo vedrò 😉
si 400..non riesco neanche a scrivere!comunque anche a me la polemica sembrò abbastanza inutile!
deneil
Luciano non è un brutto film, altrimenti non gli avrei mai dato 6.5. Ma non so, non è riuscito a convincermi del tutto.
Daneil io sono una persona molto polemica, ma quando è inutile è inutile ^_-
d’accordo con la tua analisi. sufficente.
Fin troppo buona, a mio avviso.
Bè, secondo me dal punto di vista scenografie, trucchi, costumi, ambienti ecc…vale molto. Che poi faccia acqua da tutte le parti siamo d’accordo. Ma per me quegli aspetti sono anche importanti ^^
Meraviglioso romanzo, film mediocre. Ma c ‘è un ma per quanto mi riguarda: adoro i polpettoni in cui la triade costumi-fotografia-scenografia è meravigliosa. E come lo hai ben sottolineato tu stessa qui lo è. Se poi si aggiunge lo strepitoso lavoro di Williams e la presenza di Gong Li (altro che Ziyi!)beh, mi conquisti facilmente, pur sapendo che il film ha profonde pecche (regia soprattutto: meravigliosa la sequenza in cui la Ziyi si trasforma in geisha, ma il resto?).Peccato, un’occasione sprecata, visto la meraviglia del libro.
E’ vero a sovrastare la scena è Gong Li piuttosto che la protagonista e ci sono alcune scene degne di nota, ma veramente troppo poche considerate le due ore e mezza di durata del film…
Visto, ma lo ricordo davvero poco…
l’avrò rimosso?? ^^
Molto proabilmente si 😛
Poco rispetto per la cultura della geisha a favore della storia da polpettone. Sì, una sufficienza scarsa, ma con qualche bel momento e un’ottima colonna sonora.
Bè ad esempio l’esibizione di lei con quel ballo ammaliante è stato un bel momento, ma ce ne sono davvero molto pochi considerando anche la durata del film 😛
Mi pare ora che l’argomento cominci ad essere un pò infalzionato. meno male che ci pensano altri registi orientali a farci vedere un cinema ed un oriente diverso, classico o meno. Ciao Nam
Bè si l’Oriente è diventato una sorta di “moda”. Non so dire se questo sia un bene o un male, ma rimane il fatto che molto spesso viene trattato banalmente e seguendo degli stereotipi il più delle volte falsi. Come dici tu però, menomale che ci sono dei registi che riescono a farci sognare con l’Oriente (e guarda caso sono quasi tutti orientali ^^).