Operazione Valchiria




REGIA: Bryan Singer

CAST: Tom Cruise, Tom Wilkinson, Kenneth Branagh, Bill Nighy, Terence Stamp, Tom Hollander, David Bamber

ANNO: 2009

 

TRAMA:

 

Germania, 1944. Il colonnello Claus von Stauffenberg, di ritorno da una campagna in Africa dove ha perso occhio sinistro, mando destra e due dita della mano sinistra, organizza insieme a dei complici all’interno del partito nazionalsocialista, un attentato a Hitler per liberare la Germania dalla dittatura.


 

 


ANALISI PERSONALE

 

Un buonissimo thriller questo di Singer che, dopo la prigione de I soliti sospetti e le avventure di X-man e Superman, si cimenta con un’ambientazione storica, tornando agli anni del nazismo e del terribile Hitler e mostrando una pagina molto interessante di quel periodo, l’organizzazione della cosiddetta Operazione valchiria, ordita da alcuni traditori del Fuhrer che vedevano in lui la vergogna e lo sfacelo della Santa Germania. Protagonista assoluto di questa a tratti rocambolesca avventura è il generale Claus von Stauffenberg, nobile di rango e buon padre di famiglia, oltre che servitore della patria, come dimostra l’interessante e movimentato incipit, nel quale (prima di cadere vittima di un terribile attacco aereo), scrive sul suo diario le impressioni negative sulla condotta di Hitler e della sua cerchia. Ad un incipit pieno di effetti speciali, di scoppi e boati, fa seguito una pellicola incentrata più che altro sulle strategie politiche, sui dialoghi illuminanti, sui giochi di sguardi, sulle ideologie più o meno svelate di ciascun personaggio, sulle intenzioni di quei tedeschi che non volevano essere accomunati al Fuhrer. La sceneggiatura, dunque, è molto probabilmente il piatto forte del film (anche se ci sono state polemiche sulla veridicità storica di quanto narrato e sulle reali motivazioni dei partecipanti all’operazione), con un ottimo utilizzo dei tempi di narrazione, costruita tassello dopo tassello in maniera ordinata e lineare, evitando in questo modo di farci perdere nei meandri delle varie fasi dell’operazione e dei vari rapporti intercorrenti tra i membri della stessa. Al di là di ciò, comunque, la pellicola si fa apprezzare anche in quanto ottimo thriller che, paradossalmente, nonostante si conosca il finale (perlomeno dovrebbero conoscerlo tutti coloro che hanno un minimo di nozioni storiche), riesce comunque a creare un abilissimo gioco di tensione e di suspance. Esplicative al riguardo soprattutto due sequenze (al di là di quella iniziale già citata): quella al contempo molto poetica nella quale von Stauffenberg si reca a far visita alla sua famiglia, ma la pace e la tranquillità del quadretto idilliaco viene interrotta da un tremendo bombardamento, costringendoli a rifugiarsi nei sotterranei sotto le note della Cavalcata delle Valkyrie di Wagner (quella che poi darà al colonnello l’ispirazione per l’operazione); e quella in cui von Stauffenberg sta portando a termine un ulteriore tentativo di attentato al Fuhrer recandosi direttamente nella tana del lupo con una valigetta piena di esplosivo: per potersi preparare al meglio finge di aver bisogno di cambiarsi e, chiuso in una stanza col suo aiutante, tenta il più velocemente possibile di preparare l’esplosivo, con all’esterno la pressione di una guardia più impaziente che mai. L’Operazione Valchiria (con tutte i suoi tentativi falliti, l’ultimo dei quali ha portato il Fuhrer a credere di essere un miracolato), avrebbe dovuto essere la protagonista assoluta della pellicola e, invece, come quasi sempre capita quando si tratta di lui, a sovrastare tutto e tutti arriva il valente Tom Cruise, che pur essendo un ottimo professionista, a volte (come in questo caso), rischia di strafare e di “rubare la scena” con la sua forte presenza. In effetti il suo personaggio sembra essere fin troppo eroicizzato e recitato in maniera decisamente caricata. Una mancanza di misura che in parte inficia la qualità complessiva della pur validissima pellicola. Ma l’enfatizzazione non si limita al personaggio/attore Tom Cruise, perché in alcuni momenti la seppur ottima colonna sonora, si carica di un’eccessiva pomposità che risulta a tratti irritante e sovrabbondante. Si fanno decisamente apprezzare invece, tutti gli altri elementi che compongono il puzzle: ottima la fotografia, curatissimi i costumi, ben studiato e calibrato il sonoro, apprezzabile anche se poco coraggiosa la regia. Una nota di merito va soprattutto a tutti i comprimari che hanno dato volto e movenze ai vari protagonisti di quella “pazza avventura” che fu l’Operazione Valchiria: dal purtroppo poco presente Kenneth Branagh (che verso il finale si fa al centro di una scena molto toccante e poetica), al rigido e impettito Bill Nighy; dal perfetto Terence Stamp all’incisivo Tom Wilkinson. A fine visione il momento che rimane più impresso non è, come si potrebbe pensare, il finale in cui tutti i membri dell’operazione vengono giustiziati, ma l’inizio che mostra il giuramento prestato al Furher scritto in caratteri bianchi su schermo rosso e sottolineate potentemente dalle urla di un plotone. Un giuramento e una lealtà dimostrate verso un essere talmente crudele, da lasciare interdetto anche lo spettatore meno sensibile che rimane esterrefatto davanti ad una segretaria che a seguito della falsa notizie della morte del Fuhrer, si scioglie in un pianto incessante: tutta la forza trascinante e prorompente del male, che però venne riconosciuto e sfidato dai membri dell’operazione.

 

VOTO: 7,5

 



CITAZIONE DEL GIORNO

 

La guerra è la continuazione della politica con altri mezzi. (da "Allarme rosso")

 


LOCANDINA

 

 

15 commenti su “Operazione Valchiria

  1. Piu’ che altro non ci sara’ mai una versione ufficiale, come dici tu nella recensione, quando parli di polemiche sulla veridicita’ dei fatti. Il film ancora non l’ho visto, ma cosi’ a pelle mi ispira.

  2. Bè, in effetti non si può mai dire quali furono in realtà le intenzioni e le reali modalità, però ci sono storici o appassionati che hanno suscitato queste polemiche evidentemente.

  3. Oh bene Ale, sono contento che sei riuscita a vedere il film. Direi che siamo d’accordo, ne approfitto per ringraziarti per i complimenti alla mia recensione ^^

    L’altra sera a “La storia siamo noi” hanno ricostruito il fatto reale e da quel che ho visto mi pare che il film si sia mantenuto piuttosto fedele agli eventi. Certo le motivazioni che poi possono muovere i singoli restano sempre imperscrutabili.

    Davide DG

  4. Davide, si anche mia madre che ha visto quel documentario e mi ha raccontato a grandi linee.

    Ale, si si secondo un thriller come si deve!

  5. Al di là delle polemiche sulla veridicita’ dei fatti, film più che soddisfacente secondo me, un pò sottovalutato forse ma Singer è sempre una garanzia, ho trovato ottimo il pathos che si è voluto creare nelle scene degli attentati al Fuhrer seppur la storia ci ha insegnato il finale delle cose, belle anche le varie ricreazioni storiche, le ambientazioni, le divise degli ufficiali ecc., insomma un buon film, ne più ne meno, non gli si può dire davvero niente.

  6. Avevo pensato di lasciar perdere e attendere la visione casalinga (sopattutto perché voglio vedere prima altri film e, causa le poche frequenze in sala, devo purtroppo fare delle scelte) ma dopo la tua recensione sono sinceramente indeciso.

  7. Secondo me questo è bello da vedere su grande schermo. Però se hai precedenze e poco tempo, ci mancherebbe, si può tranquillamente recuperare in DVD ^^

  8. Dissento su “le polemiche sulla veridicità dei fatti” in quanto le polemiche su questo film vertevano su altri aspetti, e particolarmente sul fatto che un membro di Scientology fosse inadatto ad impersonare quello che oggi è considerato un “eroe tedesco”.

    I fatti narrati nel film sono estremamente aderenti alla realtà storica, basterebbe leggersi un buon libro sull’attentato del 20 luglio per rendersene conto. Piuttosto, è molto limitato e frammentario il quadro sulla resistenza tedesca alla base del complotto, e sulle sue motivazioni, ma ci sarebbe voluta un’altra ora di film per chiarire il punto.

    Il risultato è comunque medio/buono.

    Flavio

  9. Ciao Flavio, io ho letto anche di polemiche sul fronte “storico”. Detto questo nonostante ci siano state polemiche su Tom Cruise e su Scientology, lui è riuscito ad aprirne una sede nel centro di Berlino, allucinante!!

  10. Devo dire che fin’ora non sono molti quelli a cui non è piaciuto il film. Io mi ritengo soddisfatta pienamente, anche se avrei limitato leggermente la “strabordanza” di Cruise.

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