Outlander – l'ultimo vichingo




REGIA: Howard McCain

CAST: James Caviezel, John Hurt, Ron Perlman, Sophia Myles

ANNO: 2009

 

TRAMA:

 

Una nave con due alieni precipita tra i fiordi norvegesi. Uno è Kanian dalle sembianze umane che trova rifiugio in un villaggio di vichingi, l’altro è Moorwen, un terribile mostro enorme che seminerà il panico tra le popolazioni del nord che si riuniranno per sconfiggerlo una volta per tutte.

 

 


ANALISI PERSONALE

 

Un bel b-movie coi fiocchi questo “Outlander – l’ultimo vighingo” perlomeno per gli amanti del trash-stiloso. Un ossimoro che diviene realtà proprio tramite queste pellicole che donano epicità ad un genere di film registicamente ed esteticamente non proprio validissimi. Ma c’è azione ed emozione, movimento e sussulti, battaglie e combattimenti, mostri e alieni, il tutto ben miscelato anche con citazioni sicuramente non coltissime (come ad esempio “Conan il barbaro” e non solo), ma perlomeno divertenti, senza tralasciare un certo gusto per il “fracasso” soprattutto nelle scene di guerra tra i vichignghi e l’alieno venuto da un altro mondo contro il malefico, terrificante e cattivissimo mostro.

Dalla sua ha anche delle buone atmosfere (aiutate ovviamente dagli ottimi costumi e acconciature), che si rifanno visibilmente al recente “La leggenda di Beowulf”, altra “storia vichinga” che però aveva come interpreti attori ben più patinati e quotati rispetto a questo prodotto dal più basso costo, a partire da Anthony Hopkins, senza tralasciare Anjelina Jolie. Qui abbiamo invece un gigionesco e divertentissimo John Hurt, una graffiante ma poco conosciuta Sophia Myles e un compassato e spaesato, per esigenze di copione ovviamente, James Caviezel, colui che diede volto e corpo al Gesù della “Passione di Cristo” di Mel Gibson. E’ lui l’alieno che si ritrova catapultato nel villaggio di questi strambi e ospitali (almeno dopo aver capito che l’”outlander” cioè lo straniero, non è pericoloso) vichinghi di cui diviene amico e forse anche qualcosa di più per una di essi.

Non c’è niente su cui meditare durante e dopo la visione di “Outlander – l’ultimo vichigno”, al di là dell’inspiegabilità di questo sempre più crescente interesse del cinema degli ultimi anni verso l’epoca e la società vighinga. Interesse che trova rispondenza e profitto soprattutto dal punto di vista del botteghino, dato che, valenti o non valenti, riscuotono sempre un gran successo di pubblico di contro ai malcontenti della critica più austera e imbolsita.

Sicuramente non mancano le “tamarrate”, ma sono proprio esse che costituiscono il marchio di fabbrica di questo filone cinematografico che va preso e apprezzato per quello che è: un mero divertissement, un giocattolone col quale divertirsi quanto basta per poi buttarlo nel dimenticatoio.

 

VOTO: 6

 

 


CITAZIONE DEL GIORNO

 

– Gli dei sono compiaciuti: assisteranno alla battaglia – Ci aiuteranno credi? – No! – Allora digli di stare alla larga! (Conan il barbaro)

 


LOCANDINA

 

6 commenti su “Outlander – l'ultimo vichingo

  1. Credevo di essere l’unico ad aver visto questo coso! ^^

    Beowulf Vs Aliens!!!!!!

    Tutto sommato è divertente, il problema è che di originale non c’è proprio niente…eccetto forse l’idea di avvio ed il finale anti-E.T.

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