Perfect creature

REGIA: Glenn Standring

CAST: Dougray Scotto, Saffron Burrows, Stuart Wilson, Leo Gregory, Craig Hall, Scott Willis
ANNO: 2007

TRAMA:

In un luogo imprecisato e in un tempo imprecisato, uomini e vampiri convivono pacificamente da 300 anni, aiutandosi a vicenda nelle difficoltà e costituendo una società mista dove nessuno è estraneo. All’improvviso però, un membro della Fratellanza, il gruppo dei vampiri, decide di dare libero sfogo alla sua vera natura.

 



ANALISI PERSONALE

Comincia veramente bene questa sorta di horror-thriller che tenta in tutti i modi di darsi un tono e di apparire un film d’autore con anche qualcosa da dire, oltre che mostrare qualche morso di vampiro qua e là. E in realtà, perlomeno nella prima parte della pellicola, un sottotesto etico-politico-religioso accompagna le vicende di questi poliziotti che devono tentare di mantenere l’ordine nonostante un membro della Fratellanza stia creando il caos ovunque. E già perché i vampiri convivono pacificamente con  gli umani, ma in una posizione di subalternità. Costoro sono riuniti in una vera e propria setta religiosa, con tanto di chiese e di funzioni liturgiche a base di sangue, alle quali si recano tutti gli umani che non fanno altro che venerare i rappresentanti di questa “nuova religione”. Uno dei vampiri impartisce lezioni di catechismo a dei bambini, un altro ancora, il protagonista, in attesa di essere eletto Grande Sacerdote, si intrattiene con un altro vampiro sorseggiando da eleganti bicchierini di vetro il sangue che viene loro donato in sacrificio dagli umani che ricambiano la loro estrema gentilezza nel mettere a loro disposizione i propri poteri. Un rituale che ha del raffinato, ma al contempo dell’inquietante. Questi vampiri infatti, nati da una mutazione genetica avvenuta 300 anni prima, sono in grado di scalare i muri dei palazzi, di schivare proiettili ad una velocità altissima, di volare sui tetti e via dicendo. Un equilibrio davvero pacifico quello instaurato in questa specie di città dai sapori e dai contorni vittoriani, nonostante paia esserci una commistione di ere a giudicare dagli abbigliamenti, dalle capigliature, dai mezzi di trasporto, dalle armi a disposizione sia dei poliziotti che dei vampiri (particolarissimi i proiettili utilizzati dal vampiro protagonista per riuscire a fermare l’altro vampiro ribelle). I loro nomi sono Silus (Dougrey Scott) ed Edgar (Leo Gregory) e in realtà sono fratelli, perché nati dalla stessa madre. Per Silus però non sarà difficile tentare di fermare “il sangue del suo sangue”, anche perché perdutamente innamoratosi della bella poliziotta che sta seguendo le indagini (Saffron Burrows). Una storia d’amore molto defilata che porterà lo stesso Edgar ad attuare una strategia molto sottile per poter finalmente posare le sue grinfie sul fratello “traditore”, che non accetta la sua reale natura di vampiro, convivendo in maniera pacifica con gli umani e arrivando persino ad innamorarsi di uno di loro. Una metafora, questa delle alleanze tra gruppi diversi che ci restituisce il valore dell’integrazione e dell’accettazione del diverso da sé, salvo poi ribaltare tutto con il personaggio del vampiro Edgar che non riesce a sottostare a delle regole che sopprimono i suoi reali istinti. Significa questo che ci sarà sempre qualcuno che non riuscirà ad amalgamarsi e qualcun altro che non riuscirà ad accettare il diverso, l’estraneo. Una completa e definitiva unità di diverse culture, religioni, credenze e via dicendo non sarà mai possibile né immaginabile. Il fatto poi che uno dei due gruppi, in sostanza stia a rappresentare la Chiesa rende la metafora ancora più interessante, donando quell’aurea mistica al film e facendoci riflettere sul ruolo di questa “organizzazione” all’interno delle nostre vite e sul rapporto che si viene a creare tra essa e la civiltà nella quale e per la quale opera. Ma, forse per la paura di annoiare lo spettatore che si reca a guardare un “film sui vampiri” aspettandosi solo denti aguzzi e fiotti di sangue a go go, il regista a metà pellicola abbandona completamente qualsiasi tipo di introspezione e di approfondimento dei temi fino ad allora proposti, lasciando spazio ad una sorta di “caccia al ladro” costituita con una strategia che si avvale di una trappola per topi: Edgar, dopo aver ucciso un bel po’ di innocenti umani, rapisce la bella poliziotta per attirare il fratello a sé e costringerlo ad una resa dei conti.  Hanno inizio così numerosi inseguimenti a suon di colpi di pistola che volano nell’aere accompagnati da  ralenty fastidiosissimi, arrampicate sui muri costruite con effetti speciali davvero grossolani e scene d’azione davvero spicciole e poco coinvolgenti. Si procede piattamente verso un finale a dir poco telefonato che ci lascia con l’amaro in bocca per aver perso l’occasione di vedere un film diverso, comunque costituito da un’ambientazione davvero molto affascinante e recitato perlomeno discretamente, tralasciando qualche esagerazione di troppo per quanto attiene soprattutto i due vampiri protagonisti. Insomma, tutto sommato non uno sfacelo completo, ma sicuramente una piccola delusione.

VOTO: 5

 



CITAZIONE DEL GIORNO

Devi stare attenta perche’ e’ come un cane! Se vede qualcosa prova a scoparla, se non riesce a scoparla prova a mangiarla e se non riesce a mangiarla ci piscia sopra. (da "Vertical limit")


LOCANDINA

14 commenti su “Perfect creature

  1. Mi aspettavo molto peggio.

    Per me il 6 se lo becca.

    La storia è interessante e non banale, purtroppo risente dei numerosi cali di ritmo.

    Poi quelle ambientazioni post-industriali, come giustamente sottolinei, sono molto affascinanti.

  2. Si, infatti le atmosfere e le ambientazioni sono davvero interessanti, però da un certo punto in poi io ho proprio cominciato a sbadigliare…

  3. Si, amos ho visto Rovine e ti dirò che mi è parso più che sufficiente. Mi ha intrattenuto senza troppe pretese.

    Luciano, si qualche spunto di riflessione interessante comunque questo film lo ha ^_-

  4. ma studi cinema? no perchè sembra, visto a come struttiri le recensioni..mi ha fatto pensare alla scuola. argh. cosa che io non sarei mai in grado di fare e nemmeno ci provo

    ciiao

  5. No, purtroppo per ora non studio cinema (se non informandomi, documentandomi e curiosando per conto mio). Studio Editoria e giornalismo ^^

  6. Non l’ho ancora visto… curioso di dare un’occhiata alla pellicola… complimenti sinceri per lo sviluppo di questo blog… assolutamente complimenti…

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