Personaggi cult

Walt e Heisenberg, due facce della stessa, complessa, medaglia

Prendete un insignificante professore liceale di chimica, mettetelo a cucinare e distribuire cristalli di metamfetamina e otterrete il mix letale che caratterizza uno dei personaggi televisivi più interessanti e coinvolgenti della storia dei telefilm. Stiamo parlando di Walter White, l’uomo qualunque, con moglie, figlio disabile e neonata in arrivo, che scopre di avere un cancro all’ultimo stadio e che decide di passare gli ultimi mesi della sua vita cercando di fare qualcosa per lasciare quanti più soldi possibili alla sua famiglia. Per avvicinarsi a questo mondo molto particolare, però, dovrà riallacciare i rapporti con un suo ex alunno, Jesse Pinkman, in qualche modo ammanicato nel mondo dello spaccio a livello locale. Insieme, i due, in un’escalation di criminalità inaudita, arriveranno dove nessuno potrebbe mai aspettarsi. Ma soprattutto instaureranno un rapporto che ha quasi del morboso, difficile da comprendere in tutta la sua intensità e profondità, ma assolutamente necessario per delineare a tutto tondo la personalità e l’evoluzione di ciascuno dei due.

 

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Ciò che rende questo personaggio davvero significativo è l’estrema sfaccettatura di tutte le sue caratteristiche psicologiche. Se inizialmente, infatti, Walt agisce spinto dal desiderio di garantire una vita felice ai suoi cari, presto scopriremo che a muoverlo realmente sono ben altri sentimenti molto più profondi e quasi inconsci. A partire dal desiderio di autoaffermazione, dal momento che la sua estrema genialità non viene compresa né al lavoro né in famiglia, fino ad arrivare ad un anelito di rivalsa, elemento che emerge dopo che tramite dei flashback scopriamo che da una sua idea un ex-compagno di studi ha tirato su una multinazionale milionaria, rubandogli anche la fidanzata. Sono stralci di passato che ci vengono mostrati in pillole, ma che contribuiscono a delineare alla perfezione tutti gli angoli dell’oscura personalità di Walt, inizialmente in preda a dubbi etici e morali circa la sua condotta, poi sempre più galvanizzato ed entusiasta della sua ascesa e della sua riuscita nel nuovo lavoro che comporta sì molti rischi, ma anche molta adrenalina e senso dell’avventura. È importante sottolineare, però, che Walt in realtà è un patetico omuncolo schiacciato dal suo senso di inferiorità verso determinate persone e di manie di derisione da parte di tutti gli altri.

Per questo motivo il cancro in realtà è stato soltanto un trampolino di lancio per cominciare ad agire in modo del tutto amorale e per potersi finalmente sentire un “duro". Ed è così che vedremo la creazione della sua “doppia-faccia”, quella di Heisenberg, nome da lui assunto nell’ambito della sua attività criminale, un uomo che si rivelerà essere dannatamente geniale e al tempo stesso bastardo. Apparentemente all'inizio, dunque, agisce per salvare la propria famiglia, ma in realtà nel mentre compie gesti del tutto fuori da ogni umana comprensione, si gasa come un matto e comincia persino ad essere orgoglioso di sé. In questa doppiezza consiste tutta la sua complessità psicologica che porta ad una serie di riflessioni e considerazioni etiche e morali di non poco conto (le stesse che egli stesso intavola soprattutto all’inizio del suo percorso). Il titolo stesso del telefilm, tra l’altro, è abbastanza chiaro: si narra della discesa verso gli inferi e verso la “cattiveria” più pura di un uomo apparentemente e tristemente ordinario. C’è da aggiungere, comunque, che al di là della perfezione con la quale questo personaggio è stato creato, ideato e scritto, a renderlo davvero impareggiabile è la mastodontica interpretazione di Bryan Cranston, non a caso vincitore di numerosi Emmy, che riesce a incollare gli occhi dello spettatore allo schermo con il suo magnetismo, la sua rabbia, la sua disperazione, la sua tristezza, la sua vanagloria, la sua carica dirompente e trascinante. La stessa, insomma, che contraddistingue e rende immenso il geniale, contorto e, diciamolo, anche un po’ stronzo Walt/Heisenberg.

Pubblicato su www.supergacinema.it

3 commenti su “Personaggi cult

  1. Probabilmente la mia serie preferita, insieme a Dexter.

    Trovo che sia scritta benissimo e fotografata meglio. Sul personaggio e sull'interpretazione hai detto tutto. E concordo alla grande 😉

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