Posti in piedi in Paradiso

REGIA: Carlo Verdone
CAST: Carlo Verdone, Pierfrancesco Favino, Marco Giallini, Micaela Ramazzotti, Diane Fleri, Nicoletta Romanoff, Nadir Caselli
ANNO: 2012

Ulisse, Fulvio e Domenico sono tre padri separati in piena crisi economica che, per dividere le spese, vanno a vivere insieme non senza difficoltà. Ognuno di loro dovrà affrontare anche la propria crisi lavorativa e privata, riconciliandosi soprattutto con i propri figli.

Una tragicommedia tipicamente verdoniana, nonostante l’inedita coralità di protagonisti, questo “Posti in piedi in Paradiso”, che non eccelle, ma non fallisce miseramente così come sembra succedere ai personaggi stessi, diverte e fa riflettere, o perlomeno ci prova. Ciò che più perplime di questa ultima fatica di Verdone non è tanto il semplicistico e volutamente superficiale sguardo sulla deriva economica, sentimentale, familiare, lavorativa e sociale della generazione presa in esame (non che quella successiva sia messa meglio) – espediente anzi abbastanza riuscito e soddisfacente nella sua leggerezza e assenza di pietismi alcuni – quanto il ricorso ad una comicità di grana grossa che in certi frangenti fa persino dubitare della paternità dell’opera (dal momento che Verdone pur non essendo il Woody Allen della situazione, ha sempre mantenuto dei livelli abbastanza intelligenti e fini). Per rendere meglio l’idea basti citare la sequenza della festa in cui per strappare la risata si fa ricorso ad un divano che si rompe facendo cadere una grassona o ad un’invitata a cui puzza terribilmente l’alito; o peggio ancora, la sequenza della rapina organizzata dai tre (la miseria spinge a compiere anche le più assurde delle azioni, in una sorta di velato omaggio a “I soliti idioti” di monicelliana memoria), in cui il fulcro è costituito da una scenetta sadomasochistica tra uno dei tre protagonisti e la ricca signora vittima del furto, che ovviamente si risolverà in un nulla di fatto.

Soprassedendo su queste sbavature e sulla presenza di una morale di fondo abbastanza banale (i figli, dopotutto, sono sempre la nostra speranza), possiamo però godere delle ottime interpretazioni di Favino (ex-critico cinematografico ora costretto ad occuparsi di gossip), Giallini (inarrestabile gigolò dalle innumerevoli famiglie) e, soprattutto, Verdone (la cui mimica facciale rimane ancora irresistibile e inimitabile), che instaurano un feeling decisamente notevole e donano ritmo e verve ad una narrazione abbastanza semplice composta da un susseguirsi di gag più o meno riuscite (ad esclusione di quelle succitate, semplicemente evitabili). E se è comunque impossibile non notare che la bellissima Micaela Ramazzotti è chiamata ad interpretare l’ennesima svampita dal cuore d’oro, è altrettanto difficile non riuscire ad adorarla nel suo essere totalmente naturale e semplice al tempo stesso.

Insomma, il giudizio su “Posti in piedi in Paradiso”, sicuramente superiore al livello delle commedie italiane solitamente proposteci, riamane alquanto sospeso, così come il futuro di Ulisse, Fulvio e Domenico, tre uomini che dopo aver perso tutto, ripartono dai propri figli e quindi dal futuro. Lo stesso che speriamo avvenga anche al nostro cinema di intrattenimento.

Pubblicato su www.loudvision.it

8 commenti su “Posti in piedi in Paradiso

  1. Si,vero Verdone è comunque uno di quelli che un filmetto decente sono ancora capaci di farlo.Non è più all’altezza delle sue opere migliori-Compagni di scuola ad esempio-ma è uno dei pochi a fare la cara commedia italiana
    Marco Giallini è un grande,ottimo nei ruoli da duro e anche come commediante.Favino insieme a Rossi Stuart è sempre garanzia di qualcosa di buono

  2. Mah. Non condivido molto della tua recensione: io mi sono divertito e molto.
    Mi piace il cast, con un super Giallini, l’ottima Ramazzotti, Favino duttile come sempre, e poi Verdone, che qui si dimostra anche molto generoso con i suoi complici.
    Anni fa, per dire, il cialtrone di Giallini l’avrebbe fatto lui.
    Ma a parte questo, è una commedia che guarda alla realtà difficile di oggi, e naturalmente ne ricava spunti comici, altrimenti che commedia sarebbe?
    Tu dici che certe battute sono volgari, io penso che siano nella media di certe commedie, e in ogni caso ben adeguate allo spessore umano dei personaggi, quello di Giallini in primis.
    Infatti, i personaggi di Verdone e Favino sono più sfumati, diciamo più cauti, e anche la tragicomica rapina è ideata dal loro cialtronesco coinquilino.
    Insomma, è una bella commedia, e ottiene il suo scopo: far ridere anche con un occhio piuttosto realistico al momento sociale.
    La mia idea è questa. Ciao.

    1. Ma per certi versi sono anche d’accordo e infatti alcuni spunti comici li ho trovati riusciti. Certo che altri, come quelli citati, non sono sostenibili, almeno secondo i miei gusti ovviamente, e non perché sono volgari (per dire, a me fa ridere Sacha Baron Cohen che è veramente squallido se vogliamo), ma perché sono abusati, stupidi e infantili, sempre secondo la mia opinione. I tre attori li ho apprezzati molto anche io, e infatti l’ho pure scritto nella recensione. Verdone lo trovo sempre irresistibile tra l’altro, ma anche Favino e soprattutto Giallini sono stati ottimi.

  3. …in genere i film di Verdone non deludono mai !
    Non saranno capolavori ma di certo sono migliori di molti altri che girano nelle sale italiane.

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