Quentin Tarantino

Quentin Tarantino, un uomo che si è fatto da sé, un regista eclettico ed originalissimo che ha saputo sfruttare un filone considerato di serie B e renderlo non solo di serie A, di più. Che ha saputo amalgamare così sapientemente sesso, potere, droga, azione, vendetta, odio, amore e quant’altro nei suoi film, da diventare quasi un’icona del cinema splatter e pulp. Un regista che può non piacere per il suo essere così sopra le righe, per la sua eccentricità e molto spesso l’eccessiva violenza. Un regista che si può amare per gli stessi identici motivi. Indovinate da che parte sto?


Cenni biografici da Wikipedia

Quentin Jerome Tarantino (Knoxville, Tennessee, 27 marzo 1963) è un regista, sceneggiatore, attore e produttore cinematografico statunitense. Tarantino è particolarmente celebre per la sua cinefilia quasi maniacale; grazie anche ad un passato come commesso in una videoteca di Manhattan Beach, a Los Angeles, California, il Manhattan Beach Video Archivies, possiede una cultura cinematografica invidiabile, orientata in special modo ai b-movie e ad altri generi quasi sconosciuti, che certo hanno influenzato pesantemente il suo stile.
Nelle sue opere non si contano citazioni, omaggi e riferimenti più o meno velati (è un fervente ammiratore, in particolar modo, del cinema italiano, da Sergio Leone alle commedie sexy anni ’70), e lo afferma lui stesso, citando un famoso aforisma di Igor Stravinsky in puro stile pulp, in risposta ad accuse di plagio: "I grandi artisti non copiano, rubano".
Con il film Pulp Fiction vince la Palma d’Oro al Festival di Cannes e conquista sette nomination agli Oscar, ottenendo la statuetta per la miglior sceneggiatura insieme a Roger Avary, ex-collega al videonoleggio, con il quale firma le sue prime sceneggiature.
Se il suo stile è da molti considerato eccessivo e violento, per una larga fetta di pubblico alcuni suoi film sono considerati dei veri e propri cult. Celebri le sue sceneggiature complesse e i suoi tipici dialoghi, talvolta al limite del delirante, che hanno influenzato più di una generazione.

Le origini

Una caricatura artistica di Quentin Tarantino.

Quentin Tarantino nasce a Knoxville, Tennessee, il 27 marzo del 1963. La madre, Connie McHugh, era un’infermiera di 16 anni, di origini per metà irlandesi e per metà Cherokee; il padre, Tony Tarantino, che Quentin non conobbe mai perché la madre si separò da lui mentre era ancora incinta, era un italiano di 21 anni, attore con la passione per i western, pilota di aerei e cintura nera di karate. Due anni dopo la nascita del figlio, Connie sposò il musicista Curt Zastoupil, con il quale il giovane Quentin strinse un forte legame.
Nel 1971, la famiglia traslocò a El Segundo, nell’area di South Bay di Los Angeles, dove Quentin frequentò la Hawthorne Christian School. Due anni dopo la madre divorziò dal patrigno.
Nel 1977, a soli 14 anni, Tarantino scrisse la sua prima sceneggiatura, Captain Peachfuzz and the Anchovy Bandit. Nel frattempo era passato alla Narbonne High School di Harbor City, California, che però abbandonò presto per iniziare a lavorare come maschera al Pussycat, un cinema porno di Torrance. Nel 1981 iniziò a prendere lezioni di recitazione entrando a far parte della Theatre Company di James Best.
Nel 1983 lavorò per qualche tempo per il proprio nuovo patrigno, Jan Bohusch, affittando stand alle fiere; l’anno successivo passò all’impiego (prima saltuario, poi fisso) presso il videonoleggio Manhattan Beach Video Archives, nell’area di Manhattan Beach a Los Angeles, dove strinse una grande amicizia con molti colleghi e soprattutto con Roger Avary, con il quale avrebbe spesso collaborato durante la sua sua successiva carriera cinematografica.
Continuò a studiare recitazione presso lo Actors’ Shelter di Allen Garfield, a Beverly Hills, ma i suoi interessi si spostarono gradualmente dalla recitazione alla scrittura di sceneggiature e alla regia.

My Best Friend’s Birthday

Nel 1986, mentre ancora lavorava ai Video Archives, Tarantino tentò per la prima volta di vestire i panni del regista iniziando a girare un film che avrebbe dovuto intitolarsi My Best Friend’s Birthday, su una sceneggiatura scritta dallo stesso Tarantino insieme all’amico e collega Craig Hamann. Tutti i membri del cast e della troupe erano anch’essi dipendenti dei Video Archivies, e parteciparono al progetto finanziandolo con 6.000 dollari, detratti dai loro stipendi (all’epoca circa 7 dollari all’ora).
Le riprese furono fatte su una pellicola 16 mm in bianco e nero, usando come location vecchi bar abbandonati e la casa della madre di Tarantino. La realizzazione del film, rallentata da numerosi contrattempi, si protrasse per ben tre anni, e naufragò definitivamente quando parte della pellicola girata andò distrutta per un errore del laboratorio di sviluppo. Il film è comunque visibile su internet e scaricabile su emule, nella versione di 32 minuti.
Molti dei personaggi e delle situazioni di My Best Friend’s Birthday sarebbero però stati ripresi da Tarantino nelle sue sceneggiature successive. Il personaggio di Clarence è infatti tornato alla ribalta nel 1993 in Una vita al massimo di Tony Scott, e al suo primo esordio alla regia, con Le Iene, Tarantino era indeciso su una canzone della colonna sonora che era poi una canzone utilizzata (senza i diritti d’autore) in My Best Friend’s Birthday.

Le prime sceneggiature: Una vita al massimo, Assassini nati e Dal tramonto all’alba

Tarantino ottenne per la prima volta un grande successo vendendo per 50.000$ la sceneggiatura di Una vita al massimo (True Romance), scritta nel 1987 insieme a Roger Avary, dalla quale venne realizzato nel 1993 un film con Patricia Arquette e Christian Slater, per la regia di Tony Scott
Nel 1989 scrive la sceneggiatura originale di Assassini nati (Natural Born Killers), venduta per 400.000$, portata sul grande schermo nel 1994 da Oliver Stone, con il quale Tarantino ebbe una violenta lite per gli eccessivi rimaneggiamenti fatti alla sua versione della storia, specialmente nel finale. A causa di tali divergenze, chiese in seguito di essere rimosso dai crediti del film, apparendo solo come autore del soggetto.
Nel 1990 scrive Dal tramonto all’alba (From Dusk Till Dawn), poi diretto nel 1995 da Robert Rodriguez, nel quale Tarantino avrà anche un ruolo da attore, al fianco di George Clooney.
Comincia a lavorare come script doctor, revisionando sceneggiature di diversi film, tra i quali Le mani della notte (Past Midnight), per il quale figura anche come produttore associato.

                                   

Le Iene

Tarantino nel ruolo di Mr. Brown in Le Iene.

La vendita delle sue prime opere lo mise sotto la luce dei riflettori. Ad un party a Hollywood incontrò il produttore Lawrence Bender, che incoraggiò Tarantino a continuare a scrivere sceneggiature. Il risultato di quell’incontro fu Le Iene (Reservoir Dogs).
La sceneggiatura scritta da Tarantino ed Avary fu letta dal regista Monte Hellman, che lo aiutò a trovare finanziamenti dalla Live Entertainment e ad assicurarsi la regia del film.
La pellicola fu girata in sole 5 settimane nell’estate del 1991, dopo che Tarantino era stato ammesso al workshop del Sundance Film Institute di Robert Redford, e poi fu presentata al Sundance Film Festival, poi a quello di Montreal e a quello di Toronto, riscuotendo ovunque un grande successo di pubblico e critica.
Ne venne fuori un film ricco di stile e tecnica, originale, cinico e sanguinoso, dal quale traspare in modo evidente la cinefilia del regista (elemento che sarebbe poi diventato il suo marchio di fabbrica). Il lungo dialogo con cui si apre il film è già estremamente tarantiniano, ma all’epoca nessuno poteva ancora saperlo…
È anche interessante notare come nel film compaiano alcuni tratti fondamentali del "mondo Tarantino": l’uso disinvolto della tecnica del flashback, l’ambiguità morale dei personaggi, i dialoghi barocchi dalle oscenità elaborate e dall’humor devastante, le scene violente spesso suggerite più che mostrate (lo si vede nella sequenza in cui viene torturato il poliziotto preso ostaggio, nella quale il momento esatto del taglio dell’orecchio non viene fatto vedere, ma impressiona lo spettatore come se venisse mostrato).

Pulp Fiction

Il successo di Le Iene portò Tarantino alle attenzioni dei produttori di Hollywood; gli vennero offerti numerosi progetti, tra i quali Speed e Men In Black. Tarantino, invece, preferì ritirarsi ad Amsterdam per lavorare alla sceneggiatura di Pulp Fiction.
Il successo della seconda pellicola fu ancora più eclatante del debutto: il film si aggiudicò la Palma d’OroFestival di Cannes del 1994 ed alla cerimonia degli Oscar 1995 vinse la statuetta per la "miglior sceneggiatura originale" (anche questa volta scritta insieme a Roger Avary), ricevendo anche la nomination come "miglior film". Fu una rivoluzione per il cinema indipendente.
Pulp Fiction è un film dalla trama complicata, frutto dell’intreccio di storie diverse ed apparentemente scollegate, rimescolate dall’autore con numerose prolessi ed analessi, simile nella brutalità al precedente. Nel cast, ricchissimo di talenti, numerose sono le grandi prove acclamate dalla critica; venne in particolare rilanciata la carriera di John Travolta grazie alla sua interpretazione del gangster pulpJack Rabbit Slim’s, nella quale Travolta torna a danzare sul grande schermo ad anni di distanza dai musical che lo resero celebre.
Fra gli altri attori celebri che parteciparono alla pellicola si contano Bruce Willis, Harvey Keitel, Uma Thurman, Samuel L. Jackson, Tim Roth, Christopher Walken, Ving Rhames e Rosanna Arquette.
al Vincent Vega, soprattutto grazie all’ormai famosa scena del ballo al locale

E.R., Killing Zoe, Mister Destiny e Four Rooms

Dopo il successo di Pulp Fiction, il 1994 ed il 1995 furono due anni intensi e pieni di impegni per Tarantino.
Nel 1994 dirige un episodio della celebre serie televisiva E.R. – Medici in prima linea, intitolato Niente di nuovo sotto il sole, e produce Killing Zoe, thriller pulp violento, scritto e diretto da Roger Avary, girato in soli cinque giorni.
Nel 1995 interpreta il suo primo ed unico film come attore protagonista, Mister Destiny (Destiny Turns on the Radio) e fa una piccola parte in Desperado di Robert Rodriguez, grande amico e compagno di studi al Sundance Film Institute.
Successivamente sceglie tra i suoi ex-"compagni di classe" al Sundance Film Institute tre registi: oltre Rodriguez, Tarantino chiama Allison Anders e Alexandre Rockwell per mettere su Four Rooms, un film diviso in quattro episodi, ognuno scritto e diretto da un regista diverso, legati tra loro, come omaggio alla Nouvelle vague francese.
L’uomo di Hollywood, l’episodio finale della pellicola, diretto da Tarantino, è ispirato ad una puntata della serie TV Alfred Hitchcock Presents, in onda nel 1960, intitolato L’uomo del Sud.
Nonostante l’ambiziosità del progetto, Four Rooms non ottiene il successo sperato.

Jackie Brown

Dopo tre anni di pausa, nel 1997 dirige Jackie Brown, il suo primo film basato su una trama non originale, adattata dal romanzo Rum Punch di Elmore Leonard, uno degli scrittori preferiti del regista.
Film inedito per Tarantino che, per le sue tinte soft, ha spiazzato tutti alla sua uscita, non eccedendo in esibizionismi come le pellicole precedenti. Si tratta, inoltre, di un omaggio al genere cinematografico della blaxploitation, con una delle più famose interpreti del genere, Pam Grier, nel ruolo della protagonista; l’attrice, infatti, aveva recitato in numerosi film del genere negli anni ’70, e venne "ripescata" da Tarantino, suo grandissimo fan dell’epoca.
Proprio per la sua atipicità, Jackie Brown alla sua uscita fu un insuccesso (incassò appena 39 milioni di dollari negli USA), ed è stato a lungo considerato come un passo falso di Tarantino; recentemente, però, sempre più critici hanno cominciato a rivalutare il terzo lungometraggio del regista statunitense che, seppur lontano dai suoi canoni estetici tipici, è un film ricco di stile, girato con una regia più classica e ricercata, e viene considerato da molti (fra cui Roger Ebert e Piera Detassis) addirittura come il suo miglior film. Inoltre recentemente il mensile "Movie insider" lo ha inserito nell’elenco nei "100 film che meritano maggior amore".

Kill Bill

Daryl Hannah e Quentin Tarantino discutono sul set durante le riprese del film

Dopo Jackie Brown, Tarantino si prende una lunga pausa come regista, ben sei anni. Nel frattempo, nel 1998 debutta a Broadway, nella commedia Wait Until Dark, e nel 2000 recita in un piccolo ruolo nel filmLittle Nicky – Un diavolo a Manhattan (Little Nicky) di Steven Brill. Nel 2002 fa un’apparizione nella serie televisiva Alias.
Il suo nuovo progetto sarebbe dovuto essere un film di guerra, Inglorious Bastards, ma il regista decise, invece, di posticipare la produzione, per potersi dedicare ad un altro grande progetto, Kill Bill, "regalo di compleanno" per i 30 anni di Uma Thurman.
Le riprese iniziano nel 2002 (avrebbero dovuto iniziare un anno prima, ma la gravidanza della Thurman fece slittare il piano di lavoro), ed in corso di lavorazione sforarono sia nel budget, che in lunghezza. La Miramax chiese a Tarantino di accorciare il film, ma il regista si oppose e preferì dividerlo in due "volumi"; nacquero così Kill Bill vol. 1 e Kill Bill vol. 2.
L’opera è stilisticamente abbagliante e derivativa rispetto alle fonti più disparate, dai film di kung fu di Hong Kong ai telefilm, dai revenge movies ai chambara movies; può essere considerato come la summa
Nel 2004 torna al Festival di Cannes, questa volta come presidente della giuria, che premierà con la Palma d’Oro il documentario di Michael Moore Fahrenheit 9/11. Kill Bill non è in concorso, ma viene proiettata la versione originale di oltre 3 ore.

Sin City

Per Kill Bill, il suo grande amico e collega Robert Rodriguez aveva accettato di comporre alcune musiche per il simbolico compenso di 1 dollaro. Per la stessa cifra, Tarantino ha restituito il favore girando una scena di Sin City, il film diretto da Rodriguez e Frank Miller, tratto dalla serie a fumetti di quest’ultimo.
Tarantino, che figura come Special Guest Director, ha diretto la sequenza in macchina con Jackie Boy (Benicio Del Toro) dell’episodio Un’abbuffata di morte.

CSI: Sepolto vivo

Il 24 febbraio 2005 è stato annunciato che Tarantino avrebbe diretto l’episodio finale della quinta stagione della celebre serie televisiva CSI: Crime Scene Investigation, di cui il regista è sempre stato un fan.
L’episodio speciale di due ore, Sepolto vivo (titolo originale Grave Danger, #5.23), andato in onda negli Stati Uniti il 19 maggio e in Italia il 28 luglio, ha ottenuto un numero record di telespettatori ed eccellenti critiche, sia da parte dei fan della serie che dei critici.
L’episodio gira intorno ad una situazione molto simile ad una apparsa in Kill Bill vol. 2: l’agente Nick Stokes (George Eads) viene catturato e sepolto vivo in una bara di plexiglas mentre una webcam
trasmette quello che accade in diretta al quartier generale della CSI. In Kill Bill, la Sposa (Uma Thurman) veniva anch’essa catturata e sepolta viva da Budd (Michael Madsen)

I nuovi progetti: Grindhouse e Inglorious Bastards

Quentin Tarantino e Robert Rodriguez a    San Diego Comic-Con International 2006

Dopo il successo di Kill Bill, Tarantino ha più volte cambiato idea sui suoi progetti successivi.
Al settembre 2005 Tarantino ha annunciato che il suo prossimo lavoro sarà Grindhouse, atteso per il 2006, film co-diretto con l’amico Robert Rodriguez. Ha anche dichiarato che probabilmente a questo seguirà Inglorious Bastards, un progetto di lunga data di Tarantino, che ha dichiarato di aver cominciato a lavorare sulla sua sceneggiatura nei sei anni di pausa tra Jackie Brown e Kill Bill, ma che, sempre secondo il regista, necessita ancora di un anno di lavoro sul copione prima di poter cominciare le riprese, motivo per il quale il film non è uscito nel 2006.
Precedentemente Tarantino aveva dichiarato di voler lavorare su un film interamente girato in mandarino, sull’onda di Kill Bill, progetto poi accantonato. Tra gli altri film di cui Tarantino ha più volte parlato vi è Vega Brothers, sui fratelli Vic e Vincent Vega, che appaiono rispettivamente in Le Iene (interpretato da Michael Madsen) e Pulp Fiction (interpretato da John Travolta), e un film della serie di James Bond, di cui Tarantino è un fan, e del quale da tempo sogna di dirigere un episodio; si era offerto per il remake di Casinò Royale uscito nel 2006, il primo con Daniel Craig nel ruolo dell’agente 007.

Presentato da…

Negli ultimi anni, Tarantino ha più volte usato la sua influenza a Hollywood per portare nel mercato occidentale film stranieri o piccole produzioni, per fargli avere una maggior diffusione di quella che altrimenti avrebbero avuto. Questi film solitamente vengono presentati nei trailer e sui poster con Presentato da Quentin Tarantino, per avere un maggior effetto.
La prima pellicola è stata, nel 2001, il film di arti marziali di Hong Kong Iron Monkey (Siunin Wong Fei-hung tsi titmalau), che incassò oltre 14 milioni di dollari negli Stati Uniti, sette volte tanto il suo budget iniziale, grazie alla sponsorizzazione di Tarantino.
Nel 2004 convinse la Miramax a distribuire negli USA e in Europa il film di arti marziali cinese Hero di Zhāng Yìmóu. Nella sua settimana di debutto il film si piazzò al primo posto delle classifiche degli incassi, con oltre 53,5 milioni di dollari.
Nel 2005 produce Hostel, horror violento e crudo del giovane regista Eli Roth. Il film, anche grazie alla presenza della frase Quentin Tarantino presenta, è subito un successo, incassando quasi 20 milioni di dollari solo nel primo week-end di programmazione negli Stati Uniti, e contiene diversi riferimenti, più o meno espliciti, ai film di Tarantino, in particolare a Pulp Fiction. Anche se figura solo come produttore, Tarantino avrebbe collaborato sia alla sceneggiatura che al montaggio della pellicola, secondo dichiarazioni dello stesso Roth.

Estetica e stile

I film di Tarantino sono rinomati per i suoi dialoghi, per la violenza grafica, la cronologia sfasata e le ossessioni della cultura pop; alcuni elementi sono ricorrenti nelle sue opere.
Proprio i dialoghi, brillantissimi, sempre sopra le righe, sono il suo imprinting. Non a caso Tarantino è un fan dello scrittore americano Elmore Leonard, romanziere noir (tra l’altro autore del romanzo Rum Punch, da cui Tarantino ha tratto il suo unico film non basato su una sceneggiatura originale, Jackie Brown), anch’esso celebre per i dialoghi surreali e godibilissimi (da writer sofisticato) dei suoi tanto minacciosi quanto stralunati personaggi.
Non va dimenticato, inoltre, che Tarantino nasce proprio come sceneggiatore, avendo inventato soggetti portati sullo schermo da altri cineasti (due titoli su tutti: Una vita al massimo, diretto da Tony Scott, e Assassini nati, diretto da Oliver Stone).

Alcune scene si ripetono simili in molte pellicole di Tarantino:

  • Uno dei marchi di fabbrica di Tarantino è la ripresa dal bagagliaio della macchina. La telecamera riprende la scena dall’interno, rivolta verso gli attori. Tale ripresa è stata usata in tutti i suoi film.
  • Il mexican standoff è un’altra passione di Tarantino: si tratta di un "triello" nel quale tre personaggi armati di pistola si tengono sotto tiro l’un l’altro. L’origine della scena è il "triello" finale di Il buono, il brutto, il cattivo di Sergio Leone.
  • Usa sempre una scena dove un personaggio è seguito dalla telecamera per un periodo abbastanza lungo, senza stacchi (piano sequenza).
  • Le inquadrature dei bagni sono numerose, e spesso vi prendono luogo scene importanti, come anche al ristorante (dove, per esempio, inizia Le Iene, il suo primo film).

La passione di Tarantino per i piedi è nota, e questa parte del corpo appare, in un modo o nell’altro, in tutti i suoi film.
Conosciuto almeno quanto le sue opere per la sua parlantina senza freni e per la sua sterminata cinefilia enciclopedica, sia di film d’autore che popolare, Tarantino è famoso anche per il suo amore per i cereali da colazione, e molte delle sue realizzazioni ne mostrano diverse marche, vere o inventate. Marchi inventati come le sigarette Red Apple (un’altra costante dei film di Tarantino è il fumo: quasi tutti i suoi personaggi fumano, fatta eccezione per The Bride, la protagonista di Kill Bill, anche se il regista stesso non ha il vizio) o gli hamburger della Big Kahuna di Pulp Fiction appaiono in altri suoi film, tra i quali Four Rooms e Kill Bill.
Anche se molti dei suoi personaggi muoiono in maniera violenta e brutale (spesso quasi fastidiosa), c’è sempre una sorta di giustificazione, almeno nella mente degli altri personaggi. Alcuni esempi: due delle vittime uccise brutalmente in Kill Bill erano un pedofilo ed uno stupratore; in Pulp Fiction, un personaggio spara ad un uomo che lo aveva stuprato; Mr. Blonde in Le Iene viene ucciso subito dopo aver torturato un poliziotto, tagliandogli un orecchio.
Kill Bill può essere considerato come la summa artistica ed estetica di Tarantino, un complesso ed elaborato omaggio a tutti i suoi miti ed ispiratori.
Tra gli attori con cui ha lavorato di più figurano Harvey Keitel (Le Iene, Pulp Fiction), Michael Madsen (Le Iene, Kill Bill, Sin City), Samuel L. Jackson (Pulp Fiction, Jackie Brown, Kill Bill), John Travolta (Pulp Fiction), Steve Buscemi (Le Iene, Pulp Fiction), Tim Roth (Le Iene, Pulp Fiction, Four Rooms), Uma Thurman (Pulp Fiction, Kill Bill) e Bruce Willis
(Pulp Fiction, Four Rooms, Sin City).

Le influenze ed i miti

Tarantino è noto per la sua cinefilia maniacale; anche grazie agli anni di lavoro in un videonoleggio, Tarantino ha sviluppato una strabiliante conoscenza enciclopedica di film e della storia del cinema.
In particolar modo ha da sempre dimostrato una grandissima conoscenza di film stranieri, di genere e semisconosciuti. Si è sempre dichiarato un amante delle pellicole del genere exploitation, del cinemaHong Kong, degli Spaghetti-western e delle commedie italiane, della Nouvelle vague francese e del cinema britannico.
Il suo amore per questi generi si rispecchia in molteplici vie nei suoi lavori: tutti i suoi film regolarmente riportano citazioni, dialoghi, omaggi e situazioni che riportano a questi generi ed al loro stile. Riassumendo questa sua filosofia, una volta ha dichiarato: "Non sono mai andato ad una scuola di cinema; sono andato a vedere film."
Tra i registi preferiti da Tarantino figurano molti italiani, Sergio Leone, Mario Bava, Fernando Di Leo, Sergio Corbucci, Lucio Fulci, Sergio Sollima, Enzo G. Castellari (dal titolo con il quale è noto negli USA il film di Castellari Quel maledetto treno blindato Tarantino ha preso il nome per uno dei suoi prossimi film, Inglorious Bastards), Michele Soavi, Antonio Margheriti, Sergio Grieco (in Jackie Brown Robert De Niro e Samuel L. Jackson guardano in TV La belva col mitra proprio di Grieco), accanto a grandi nomi della storia del cinema internazionale come Brian De Palma, John Woo, Roger Corman, Jean-Luc Godard, Jean-Pierre Melville, e molti autori semi-sconosciuti o dimenticati, come André De Toth, Monte Hellman, Jack Hill e molti altri. Tra i contemporanei, i registi che più apprezza sono David Fincher, Sofia CoppolaLuc Besson, Paul Thomas Anderson e naturalmente l’amico Robert Rodriguez, oltre al giapponese Takashi Miike, che, ha dichiarato lo stesso Tarantino, riesce continuamente a sorprenderlo.
d’azione di (con la quale ha avuto una relazione),

Nel 2002, in un sondaggio tra diversi registi della rivista Sight and Sound, Tarantino ha rivelato la lista dei suoi 12 film preferiti:

  1. Il buono, il brutto, il cattivo di Sergio Leone
  2. Un dollaro d’onore di Howard Hawks
  3. Taxi Driver di Martin Scorsese
  4. La signora del venerdì di Howard Hawks
  5. Rolling Thunder di John Flynn
  6. …e tutti risero di Peter Bogdanovich
  7. La grande fuga di John Sturges
  8. Carrie, lo sguardo di Satana di Brian De Palma
  9. Coffy di Jack Hill
  10. La vita è un sogno di Richard Linklater
  11. Cinque dita di violenza di Chang-hwa Jeong
  12. Hi Diddle Diddle di Andrew L. Stone

Una precedente lista di 10 film che Tarantino aveva stilato qualche anno prima comprendeva anche Blow Out, I due volti della vendetta, Per qualche dollaro in più, Separato magnetico, All’ultimo respiro, Lo spione, La donna del bandito e Il lungo addio.
Tra le pellicole di grande influenza, viene spesso citata Zombi di George A. Romero.

Critiche

Tarantino è stato spesso al centro di alcune critiche e polemiche per il forte uso di epiteti razziali, o almeno ritenuti tali, nei suoi film, in particolar modo la parola negro (nigger) in Pulp Fiction e Jackie Brown. Tali critiche vennero mosse soprattutto dal regista afro-americano Spike Lee: in un’intervista rilasciata alla rivista Variety, Lee dichiarò: "Io non sono contro quella parola… e la uso, ma Quentin è infatuato con quella parola. Cosa vuole? Essere considerato un nero onorario?"
Un esempio spesso citato è una scena di Pulp Fiction nella quale il personaggio di Jimmie Dimmick, interpretato per caso dallo stesso Tarantino, attacca Jules Winfield, interpretato da Samuel L. Jackson, che ha portato a casa sua il cadavere di un nero appena ucciso, facendogli notare che casa sua non è un "deposito di negri morti" ("dead nigger storage"), usando poi la parola numerose altre volte. Il fatto che Jimmie abbia una moglie di colore è stato anche questo visto come un insulto, soprattutto da Spike Lee. Lee fa diretto riferimento a questo particolare nella sua pellicola Bamboozled quando il personaggio di Thomas Dunwitty afferma: "Per favore non offenderti per il mio uso della parola con la N. Io ho una moglie nera e tre figli di razza mista, quindi sento di avere il diritto di usare quella parola. Non me ne frega niente di quello che dice Spike, Tarantino ha ragione. Negro è solo una parola".
Tarantino ha difeso il suo uso della parola sostenendo che il pubblico di colore apprezza i suoi film influenzati dal genere blaxploitation e che Jackie Brown è stato realizzato soprattutto per un "pubblico nero".[1]
Comunque i due registi hanno lavorato insieme in Girl 6 – Sesso in linea, diretto da Spike Lee e interpretato in un ruolo minore da Quentin Tarantino (che interpreta un regista).
Tarantino è stato anche più volte criticato per aver copiato idee, scene, battute e dialoghi dei suoi film da altre pellicole. Per esempio, alcune scene di Le Iene sono basate su alcune di Il colpo della metropolitana (The Taking of Pelham One Two Three) e City on Fire (Lung fu fong wan), e gli eventi della scena dell’iniezione di adrenalina in Pulp Fiction ricordano una storia simile narrata nel documentarioRagazzo americano (American Boy: A Profile of: Steven Prince) di Martin Scorsese.
In realtà la tecnica citazionistica di Tarantino è tipica di alcuni movimenti artistici statunitensi della seconda metà del Novecento, come la letteratura postmoderna o l’avantpop (a quest’ultimo, secondo diversi commentatori, Tarantino apparterrebbe a pieno titolo).
Un ampio dibattito si è tenuto sulla questione di quale sia il limite tra plagio e citazione. Tarantino, da parte sua, non ha mai negato tutti i suoi riferimenti ad altre pellicole, affermando che "I grandi artisti non copiano, rubano", sulla falsariga del grande poeta modernista T. S. Eliot, secondo il quale i poeti maturi non imitano, ma rubano.

Curiosità

  • È stato Tarantino a suggerire all’amico Robert Rodriguez il nome dell’episodio finale della trilogia di El Mariachi, C’era una volta in Messico (Once Upon a Time in Mexico), un omaggio a Sergio Leone, regista adorato da Tarantino. Sono entrambi membri della casa di produzione A Band Apart, della quale fanno parte anche John Woo e Luc Besson.
  • Tarantino ha avuto una relazione con la regista Sofia Coppola, vincitrice di un Golden Globe e di un Oscar per la sceneggiatura di Lost in Translation – L’amore tradotto, come anche con l’attrice vincitrice di un Oscar, Mira Sorvino. Erano circolate anche diverse voci su una sua relazione con la sua musa Uma Thurman. Il regista ha sempre precisato, però, che la loro relazione è puramente platonica.
  • Tarantino ha sempre parlato del personaggio di Clarence in Una vita al massimo come di un personaggio molto autobiografico. Clarence è anche il nome del protagonista di My Best Friend’s Birthday, interpretato dallo stesso Tarantino, un film amatoriale scritto e diretto nel 1987, quando era al lavoro sulla sceneggiatura di Una vita al massimo.
  • Quentin quando non conosceva ancora tutta la terminologia cinematografica domandava sovente ai propri cameramen "Give me a Leone", cioè ("Datemi un Leone"), per ottenere uno di quei fantastici primi piani sugli occhi tanto cari a Sergio Leone.
  • Una curiosità è senza dubbio il collegamento tra Kill Bill e Pulp Fiction: in quest’ultimo nel dialogo in cui Mia (Uma Thurman) racconta a Vincent Vega (John Travolta) del suo tentativo di sfondare in TV con l’ episodio pilota di una serie televisiva, Volpi Forza 5; i personaggi che descrive sono praticamente le ragazze dello squadrone della morte DIVAs che appaiono in Kill Bill.
  • Cosa c’è nella valigetta che Vincent (John Travolta) e Jules (Samuel L. Jackson) recuperano e consegnano a Marsellus Wallace (Ving Rhames) in Pulp Fiction, la cui combinazione è 666? Varie ipotesi sono state fatte nel tempo, e lo stesso Tarantino non ha mai dato una risposta; tra le più fantasiose idee vi è quella secondo la quale nella valigetta via sia l’anima di Marsellus Wallace, che secondo un’antico rito veniva estratta da dietro il collo; infatti, come si può notare nella prima scena in cui Marsellus compare, quella con Butch (Bruce Willis), proprio dietro al collo si nota un cerotto. Secondo altre ipotesi potrebbe contenere: i diamanti della rapina de Le Iene, il vestito dorato del "fantasma di Elvis Presley" indossato da Val Kilmer in Una vita al massimo, materiale radioattivo come in quella simile in Un bacio e una pistola di Robert Aldrich, un premio Oscar (poi effettivamente vinto per la sceneggiatura originale).
  • L’unico film ad aver mai terrorizzato Tarantino, per sua stessa ammissione, è stato Bambi della Disney, che a sei anni lo fece piangere e uscire dal cinema anzitempo, nonostante la madre lo avesse sempre abituato a vedere fin da piccolo film violenti e sanguinolenti.
  • Tarantino soffre di dislessia.
  • Anche se tutti i suoi film hanno a che fare con il crimine, l’unico rapporto diretto con la giustizia di Tarantino è stato un arresto per aver taccheggiato il romanzo The Switch di Elmore Leonard all’età di 15 anni; è il primo libro nel quale compaiono i personaggi di Louis e Ordell, che Tarantino avrebbe portato sul grande schermo in Jackie Brown, tratto da un altro romanzo di Leonard, Rum Punch.
  • I protagonisti dei suoi film generalmente guidano automobili del gruppo General Motors, in particolare Chevrolet e Cadillac; le sigarette che fumano, le Red Apple, sono invece di fantasia.
  • Spesso nei suoi film compare una scena dove si sente una musica che svanisce per ricomparire:
    • Le Iene (la scena dell’orecchio)- Mr Blonde (Michael Madsen) va verso la macchina e torna indietro.
    • Pulp Fiction (la scena del banco dei pegni)- Butch Coolidge (Bruce Willis) scappa al piano di sopra e ritorna con una katana.
    • Jackie Brown (la morte di Beaumont Livingston) – Beaumont Livingston (Chris Tucker) è nel bagagliaio di una macchina guidata da Ordell Robbie (Samuel L. Jackson). La radio è accesa e la macchina si allontana dalla cinepresa, fa una inversione a U, tornando verso la cinepresa.
  • Quasi tutti i suoi film sono ambientati a Los Angeles (Kill Bill è una eccezione, anche se alcune scene vi hanno luogo)
  • Spesso fa riferimenti a musiche di film e programmi televisivi cult.
  • Generalmente esistono nelle sue pellicole molte connessioni (talvolta non banali) a suoi film precedenti. Secondo alcuni, Tarantino ha quasi creato un suo mondo. Per esempio, il personaggio di John Travolta in "Pulp Fiction" è il fratello del personaggio di Michael Madsen in "Le Iene": hanno lo stesso cognome (Vega) e nomi propri simili (Vincent e Vic) e si somigliano notevolmente (capelli scuri, indossano abiti simili in molte scene dei rispettivi film). Si dice che il personaggio di Harvey Keitel in "Le Iene", Larry Dimmick, sia imparentato con il personaggio di Quentin Tarantino in "Pulp Fiction", Jimmy Dimmick.
  • Quentin Tarantino ha un QI di 160. Ha lasciato prima di finire le superiori.
  • Tarantino è un fan di Godzilla.
  • In molti dei suoi film compare una scena in cui tre o più personaggi si puntano la pistola a vicenda, una tecnica nota come mexican standoff.
  • Spesso seleziona artisti comici per ruoli piccoli: Steven Wright è un DJ in "Le Iene", Kathy Griffin una testimone in "Pulp Fiction", Julia Sweeney è Raquel in "Pulp Fiction", Phil LaMarr è Marvin in "Pulp Fiction", Chris Tucker è Beaumont Livingston in "Jackie Brown".
  • Spesso compaiono lunghi primi piani di una faccia di una persona mentre qualcun altro sta parlando senza essere inquadrato (la sposa mentre parla Bill, o Butch mentre parla Marsellus).
  • Tarantino non ha inventato ma reso popolare il trunk shot, l’inquadratura da un portabagagli (vedi "Le Iene", "Pulp Fiction", "Dal tramonto all’alba", "Jackie Brown" e "Kill Bill").
  • Anche se i suoi personaggi non fanno uso del bagno, Tarantino include spesso una scena in una toilette nei suoi film: Tim Roth in "Le Iene", John Travolta in "Pulp Fiction", Juliette Lewis in "Dal tramonto all’alba", Uma Thurman in "Kill Bill vol. 1" e Daryl Hannah in "Kill Bill vol. 2".
  • Tarantino, che ha origini etniche miste (metà italiano, per un quarto nativo americano, per un quarto irlandese) spesso incorpora personaggi dalle due razze. In "Pulp Fiction" Jules Winfield (Samuel L. Jackson) fa riferimento ad Antwan "Tony Rocky Horror" Rockamora, metà nero metà samoano, e in "Kill Bill Vol. 1" O-Ren Ishii (Lucy Liu) è metà giapponese e metà cinoamericana, e la sua migliore amica nel film, Sofie Fatale (Julie Dreyfus) è metà giapponese e metà francese.
  • In tutti i 4 film diretti da Tarantino e nei tre film scritti ma non diretti da lui le trame hanno a che fare con il crimine e i criminali.
  • Molti dei personaggi principali dei suoi film fumano sigarette, ad eccezione della sposa nei due volumi di "Kill Bill". Tarantino non fuma.
  • Spesso compaiono personaggi vestiti in completi neri con cravatta nera e camicia bianca: i ladri in "Le Iene", John Travolta e Samuel L. Jackson in "Pulp Fiction", i fratelli Gecko in "Dal tramonto all’alba" e gli 88 folli in "Kill Bill Vol. 1".
  • Spesso ci sono scene di persone filmate da dietro che accennano un motivetto.
  • In "Kill Bill vol. 2" la sposa esce da una bara grazie ad un rasoio che teneva nascosto nei suoi stivali da cowboy. Anche Mr. Blonde in "Le Iene" porta un rasoio negli stivali, che usa per torturare il poliziotto.
  • Tarantino è apparso in una puntata della serie televisiva I Simpson: in quell’episodio egli denunciò il clima di violenza che si respira nella società statunitense non solo nei film, ma anche: "Nelle scatole dei cereali": poco dopo questa affermazione il celebre regista venne ucciso da Grattachecca e Fichetto.
  • Tarantino ha categorizzato così i suoi film:

 

FILMOGRAFIA

Io trovo ogni sua sceneggiatura, regia, apparizione, collaborazione, presentazione, ecc, più o meno geniale, il suo è un tipo di fare cinema che mi è sempre piaciuto e che mi suscita simpatia e ammirazione. Viva il pulp, viva Tarantino!

12 commenti su “Quentin Tarantino

  1. Concordo tantissimo con la tua introduzioni: è riuscito a SUPER-valutare un genere che prima di lui era bistrattato! Ed è riuscito a farsi piacere da tutti (anche i più schizzinosi)

    Del pezzo tratto da wikipedia sapevo più o meno tutto, a parte la storiella su “My Best Friend’s Birthday”: la prima pellicola di Tarantino distrutta per errore, che beffa! 🙂

    Il mio film preferito (suo) è Pulp Fiction : ha genialmente creato dei personaggi indimenticabili, un intreccio complicato ma stuzzicante e delle scene da antologia! Al secondo posto viene Kill Bill (senza distinzione tra Vol.1 e Vol.2).

    Mi ha fatto piacere scoprire che sfornerà a breve qualcosa di nuovo: sicuramente li vedrò, il suo nome (come regista) è una garanzia!

    Peccato solo che abbia caldeggiato per quella schifezza mostruosa che è Hostel.. ammetto di averlo visto solo perchè c’era il suo nome in locandina: me ne sono pentita.

    Alla prossima

  2. Anche io nn sapevo dell’esistenza di quel suo primo film poi distrutto. Vogio procurarmelo!!! Anche io non faccio distinzione tra Kill Bill vol.1 o 2, per me è tutt’uno, ed è stupendo, così come Pulp fiction e anche Le iene.

    E, per finire, anche io ho visto Hostel solo perchè c’era il suo nome e anche a me ha fatto altamente schifo ^^

  3. una bella abbuffata tarantiniana… io amo quell’uomo, ti lascio una classifica di personale gradimento…

    1 Pulp Fiction

    2 Le Iene

    3 Kill Bill Vol 2

    4 Jackie Brown (nel complesso superiore a kill bill)

    5 Kill Bill vol 1

    aspettiamo sto inglorious bastard va, ma quando esce? si era detto 2007, poi 2008… insomma sto soffrendo!

  4. Io aspetto anche Grindhouse a dire il vero, quando si uniscono quei due ne combinano delle belle…

    Cmq una mia classifica di gradimento, anche se mi è di solito difficile farla, per qualunque cosa è questa:

    Pulp fiction

    Le iene

    Kill Bill 1 e 2

    Jackie Brown

  5. I miei preferiti invece sono, nell’ordine, Jackie Brown, Le Iene, Pulp Fiction, e solo alla fine Kill Bill (1 e 2).

    Metto al primo posto Jackie Brown perchè pur rifacendosi al blaxploitation e al poliziesco, è un film dallo stile classico che vede un insolito e davvero pazzesco De Niro, che con due parole singhiozzate è capace di rubare la scena a chiunque! E poi la mitica Pam … ma quanto è bella?

  6. ti ho già detto che adoro il tuo blog??

    uno dei miei registi preferiti,secondo a Almodovar( a lui ho donato il mio cuore)

  7. Accidenti, questa è una vera e propria monografia da rivista !

    Ho appena visto Kill Bill, maratona cinematografica di 4 ore e fischia… che dire ? Come scrivi giustamente è stilisticamente abbagliante, nel primo capitolo non mi sono appassionato troppo mentre il secondo mi ha davvero preso. Ci sono talmente tanti riferimenti sparsi qua e la che è praticamente impossibile notarli o citarli tutti. E la colonna sonora ? Perfetta, con i tanti omaggi al maestro Morricone…

    Uma Thurman è semplicemente deliziosa nella parte e continuo a chiedermi come mai Michael Madsen abbia fatto una carriera inferiore alle sue incredibili capacità.

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