Rec

Il morbo rabbioso di origini demoniache

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Una giornalista e il suo cameraman sono impegnati nella lavorazione di un programma televisivo notturno. Questa volta devono seguire i pompieri e testimoniare il loro operato durante le chiamate d’emergenza, serie o meno serie. Quando questi vengono chiamati per l’atteggiamento fuori dal normale assunto da una vecchietta all’interno della sua abitazione in un condominio del centro, presto si renderanno conto che all’interno dell’edificio si è diffuso qualcosa di terrificante e inarrestabile. Horror che suscitò non poco scalpore all’epoca della sua presentazione al Festival di Venezia nell’ormai lontano 2007, “[•Rec]” non è sicuramente un film rivoluzionario, né svetta per l’originalità della trama o la profondità del suo impianto teorico. Il merito non certo trascurabile di questo film sta soprattutto nel fatto di riuscire in uno degli intenti primari, se non nel primario in assoluto, che un horror che si rispetti deve riuscire a raggiungere. Si parla cioè della capacità di riuscire a spaventare lo spettatore senza, tra l’altro, far ricorso a grandi effetti speciali, spettacolarizzazioni eccessive, o abusati trucchetti di sonoro. In questo, dunque, “[•Rec]”, non delude affatto le aspettative e, anzi, riesce a creare una certa dose di angoscia e terrore, soprattutto quando non si indagano le motivazioni della rabbia assassina che si impossessa di alcuni protagonisti, ma si mostrano gli effetti della stessa.

A partire dalla vecchia, quindi, assisteremo ad una serie di comportamenti feroci e assassini che sfociano nel consueto morso infettivo dato ai malcapitati di turno che presto si ritroveranno nella stessa situazione dei loro assalitori. E’ per questo che inizialmente si pensa ad un’invasione “zombiesca”, in una sorta di espansione del virus all’interno di un condominio signorile, assediato dalle forze dell’ordine e messo in quarantena per non far espandere la rabbia all’esterno. Poi, però, purtroppo, e questo è forse l’unico vero difetto del film, si cerca di rendere il tutto decisamente più soprannaturale, andando a parare nel demoniaco nel tentativo di accennare alla genesi del tutto (anche se bisogna dire che pure nell’ultima parte della pellicola, grazie ad un’inquietante presenza, allo spettatore non saranno risparmiati i proverbiali saltelli sulla sedia). Girato interamente con la camera a mano, la stessa usata dal cameraman al seguito della giornalista, il film si va ad allineare ad altre pellicole che hanno fatto ricorso a questo espediente, come “Cannibal holocaust”, “The Blair Witch Project” e il più recente “Cloverfield”. Stavolta, però, non c’è nessuna riflessione alle spalle, nessun tentativo di ragionamento sul mezzo cinema, ma semplicemente l’intenzione di rendere il tutto il più veritiero possibile, mostrandolo come se fosse, ovviamente, la vera registrazione di una trasmissione televisiva, nell’unico intento di terrorizzare maggiormente lo spettatore. Bisogna dire che il risultato è più che raggiunto e che, paradossalmente, a far paura, più che i rabbiosi che si avventano sulle vittime, sono gli stessi condomini che si mostrano meschini, razzisti, vanitosi anche nei momenti meno opportuni e, soprattutto, i giornalisti stessi che, pur di esserci a tutti i costi, pur di portare a casa lo scoop, sono disposti quasi a tutto. E’ ancora una volta dalla Spagna, dunque, che il cinema di genere si fa sentire e si fa apprezzare, anche senza toccare vette di eccellenza, ma riuscendo a portare a casa risultati soddisfacenti sia per la critica che per il pubblico. Non è un caso, sicuramente, che il film sia stato scelto per crearne un remake americano, “Quarantena”, cosa che sta capitando sempre più spesso per produzioni spagnole, ma anche francesi, degli ultimi anni. Non sarà il caso, forse, che anche noi italiani prendiamo esempio dai nostri vicini per tentare di creare un cinema diverso e meno scontato?

Pubblicato su www.supergacinema.it

4 commenti su “Rec

  1. uno dei pochi horror veramente decenti e ben fatti degli ultimi anni, non c'è che dire. Il regista ha talento, sarei curioso di vedere qualche altro suo film (il sequel l'hai visto? com'è?)

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