Ritorno a Brideshead

REGIA: Julian Jarrold

CAST: Matthew Goode, Hayley Atwell, Ben Whishaw, Emma Thompson, Michael Gambon, Greta Scacchi

ANNO: 2009

 

TRAMA:

 

Charles Ryder, giovane artista ateo, fa la conoscenza dello spregiudicato Sebastien, omosessuale appartenente alla ricca famiglia Marchmain di rigide tradizioni cattoliche. Tra i due nasce subito un’amicizia particolare, ma se Lady Marchmain accetterà le stramberie di suo figlio per amore materno, quando l’aspirante pittore si innamorerà di sua figlia, Julia, si opporrà strenuamente.

 

 

 


 

ANALISI PERSONALE

 

“All’arte e all’amore”, brindano i protagonisti all’interno della pellicola che in linea di massima avrebbe dovuto concentrarsi su queste due entità, andando però ad abbandonare la prima, ben più interessante e coinvolgente, per concentrarsi sulla seconda, tra l’altro priva di mordente e di fascino. Trattasi appunto di un’epopea romantico-sentimentale con venature drammatiche che riesce nel risultato di annoiare pesantemente lo spettator e di sciancarlo con stucchevolezze e lezosità.

Una pellicola ambientata nell’Inghilterra pre-seconda guerra mondiale che fotografa, a volte in maniera un po’ superficiale, la condizione storico-sociale della nobilità di allora, tutta chiusa in rigidi tradizionalismi, senza rendersi conto, o facendo finta di non accorgersene, dell’imminente declino a cui andava incontro. Società incarnata dall’interessante, ma troppo presto abbandonato e poco approfondito personaggio interpretato dalla bravissima Emma Thompson: Lady Marchmain, la madre di Sebastian, il figlio dissoluto e “scostumato” (interpretato da Ben Whishaw un pò troppo caricato) e di Julia, la figlia obbediente e diligente (interpretata da una poco incisiva Hayley Atwell) e di altri due figli che si riducono ad essere semplici pedine di contorno e che non hanno alcun ruolo decisivo all’interno della storia narrata. A fare da contraltare alla rigidità di questa donna, a tratti crudele nel precludere la felicità ai propri figli in nome di un Dio in cui forse loro credono solo per accondiscendenza verso di lei, c’è una figura paterna alquanto moderna e liberare, Lord Marchmain (intepretato dal mitico Michael Gambon che però appare per pochi minuti a causa della scarsa attenzione rivolta al suo personaggio, così come avviene per tutti gli altri che suscitavano più interesse rispetto ai protagonisti).

Questo il quadro che si pone di fronte al giovane Charles (quel Matthew Goode che avevamo apprezzato nell’alleniano “Match point”), quando viene invitato dal suo amante Sebastien, nella residenza di famiglia, Brideshead. Il ragazzo, borghese di estradizione e ateo di confessione, faticherà ad entrare nelle grazie della famiglia, al di là dei due fratelli che se ne innamorano e di cui si innamora, e farà di tutto per conquistare l’amore di Julia prima, e una posizione sociale elevata dopo, non riuscendo ad ottenere né una cosa, né l’altra, almeno non nei termini da lui desiderati. “Non sono sicuro di niente”, dirà ad un certo punto e in effetti vedremo nel corso della pellicola molte delle sue convinzioni perdere di mordente, dall’ateismo, alle tendenze sessuali alle aspirazioni artistiche.

“Ritorno a Bridshead” (tratto dall’omonimo romanzo di Evelyn Vaugh) è una pellicola raffinata ed elegante caratterizzata da ottimi costumi e scenografie, come da film di questo genere che si rispetti. Ricorda lontanamente lo stile di Ivory, grande regista inglese specializzato in racconti in costume, che però era ben più sottile ed originale. Questo film, invece, risulta a tratti verboso e prolisso, affossandosi in sottolineature forzate dello stesso concetto: contrapposizione tra un certo tipo di società incoronato dal personaggio della Thompson e l’altra fetta della “torta” che si divide tra chi soccombe inerme e inerte di fronte alla forza ricattatoria e imperante del convenzionalismo religioso e morale (come lo stesso Sebastien che appariva come l’unico in grado di contrapporvisi) e chi tenta in tutti i modi di lottare e vincere questa battaglia che allora, come ora per certi versi, sembrava invincibile.

 

VOTO: 5,5

 

 


 

CITAZIONE DEL GIORNO


"A volte penso che questo sia il nostro vero errore: credere di avere tutto il tempo che vogliamo. Che il tempo in realta’ non esista…".  (Il tè nel deserto)

 


LOCANDINA


8 commenti su “Ritorno a Brideshead

  1. Bè, in effetti, dati i risultati di questo film non posso che essere d’accordo. Staremo a vedere cosa ci risververà in futuro.

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