Saw V




REGIA: David Hackl

CAST: Tobin Bell, Scott Patterson, Julie Benz, Costas Mandylor

ANNO: 2008

 

TRAMA:

 

L’enigmista, per mano del suo seguace Hoffman, detective della polizia, continua a portare avanti la sua opera contro coloro che non sanno apprezzare giustamente il dono della vita o contro coloro i quali ne hanno fatto un cattivo uso. Sulle tracce del detective, l’agente Strahm che piano piano si avvicinerà alla verità e ad un terribilissimo epilogo.

 

  


ANALISI PERSONALE

 

Come già visto nel precedente capitolo della saga, il malefico enigmista è capace di protrarre le sue macchinose e perverse azioni anche dopo la sua morte. Questa volta a fare da “portavoce” dei sagaci e al contempo paurosissimi motti di Jigsaw registrati su cassettine, arriva addirittura un detective della polizia, come del resto il pasticiosissimo finale del quarto episodio ci aveva mostrato. L’unica nota di merito di questo quinto passo avanti verso il baratro più totale, è proprio quella di dipanare la complicata matassa portata avanti fino ad ora e di restituire un minimo di linearità nel racconto e di coerenza nei contorti piani dell’enigmista e di coloro che nel corso del tempo si sono posti al suo servizio. Certo non mancano le questioni lasciate volutamente irrisolte per poter costruire sempre più labili e inutili trame su cui innestare i prossimi capitoli, però almeno tutto quello visto fino ad ora ci risulta, se non proprio più digeribile, perlomeno più chiaro. Che cosa ci sarà all’interno di quella scatola nera lasciata in eredità da Jigsaw a sua moglie? Si aprono le scommesse che portano addirittura a pensare che nel prossimo capitolo sarà proprio la bella bionda a vestire i panni del terrificante clown dalla voce profonda e cavernosa. E’ sempre Tobin Bell (nonostante la dipartita del personaggio da lui interpretato) il protagonista numero uno di queste storie orrorifiche con uno sfondo più moralistico che mai. Se nei precedenti capitoli avevamo scoperto il motivo che aveva portato l’enigmista a comportarsi in una maniera così spietata e avevamo intuito a che genere di persone si rivolgevano le sue “attenzioni”, con questo quinto episodio siamo posti di fronte all’ennesimo gruppo di persone apparentemente sconosciute l’una all’altra, rinchiuse in una stanza e intrappolate in qualche mefistofelico e geniale marchingegno dal quale ci si può salvare solo a costo di ingenti e difficilissimi sacrifici. In questo caso i malcapitati appaiono essere in qualche modo tutti collegati tra loro e soprattutto tutti colpevoli, direttamente o meno, della morte di otto persone (ormai il telefilm Dexter sta mietendo vittime su vittime nel mondo cinematografico, in questo caso poi ha in comune con Saw persino una protagonista, Julie Benz, la bionda fidanzatina del serial killer dei serial killer che qui assume il ruolo di una bruna imprenditrice che risulta essere la più furba, scaltra e coraggiosa del gruppo). Ma le disavventure di questi insulsi e piattissimi personaggi, la cui sorte non interessa minimamente lo spettatore, vengono inframmezzate da un’altrettanto inutile caccia tra guardie e ladri, o per meglio dire solo tra guardie che si contendono la reale o la falsificata risoluzione del caso Jigsaw. Hoffman cerca di far ricadere la colpa sull’innocente Strahm e quest’ultimo invece, lotta con tutte le sue forze per far venire a galla la verità da lui scoperta magicamente solo in seguito ad una visita sui famosi luoghi dei delitti (si parte dal primo capitolo per poi rivisitare quasi tutti i luoghi visti nel corso della saga). Senza trovare nessuna prova o nessun segno evidente del coinvolgimento di Hoffman, Strahm, parlando tra se e sé, durante le sue indagini perviene prodigiosamente alla risoluzione del caso, dopo essere stato egli stesso imprigionato in una delle macchine “assassine” dell’enigmista, riuscendo a salvarsi solo grazie ad un atto di estrema intelligenza oltre che di coraggio.

Ma se nei precedenti capitoli ci si sollazzava con le scene a più alto impatto gore, con una serie di macchinari davvero molto interessanti che riuscivano ad impressionare e a conquistare gli amanti del genere, cosa che riusciva a fare da, seppur minimo, contraltare alla scarsità di contenuti e di basi solide dei soggetti e delle sceneggiature (ad esclusione del primo, l’unico vero Enigmista degno di nota); in questo caso non ci si può consolare nemmeno con questo genere di “leccornie”. Perché in realtà Saw V non può essere considerato nemmeno un vero e proprio film horror, dato che si concentra per la quasi totalità della sua durata sulla lotta tra i due protagonisti maschili contrassegnati da un’irritante quanto evidentissimo manicheismo (tra l’altro recitati davvero superficialmente e macchiettisticamente), piuttosto che sulle torture eseguite sui cinque malcapitati di turno, che si riducono ad una o due sequenze dal bassissimo tasso adrenalinico. 

Cosa rimane da sperare allora a proposito di questa fortunatissima ma calante saga? Che forse nelle mani di una donna (come supposto dall’eredità lasciata da Jigsaw alla moglie), solitamente essere più maligno e perverso del corrispondente maschile, ci sia una ripresa almeno per quanto ritiene la componente splatter di questa epopea?

 

VOTO: 3,5

 

  


CITAZIONE DEL GIORNO

 

Quello stronzo vede più figa di una tazza del cesso… (da "Strade perdute")

  


LOCANDINA

 

22 commenti su “Saw V

  1. Una cosa bisogna riconoscergliela al vecchio Jigsaw: gli fa onore questo essersi portato avanti con il “lavoro” in previsione della sua morte ^__*

  2. Ormai il franchise di Saw dovrebbe sparire…ma a quanto ne so…dovrebbero farne altri.

    La cosa migliore è la tua citazione dal film di Lynch 😉

  3. Tom, tu devi vederli!!!

    Al, si, mi sa che lo faranno fino al 7 e io come una scema lo guarderò fino al 7 😛

    mizza, se lo vedi, poi facci sapere!!

    Luciano, si si, lascia perdere, non sono film che fanno per te!! 😛

  4. mah.. sicuramente lo vedrò, ma non al cinema

    fammi capire: il finale di questo capitolo prepara già la strada ad un altro sequel ?

  5. Cavolo, mi sono fermato al due, è qui stiamo già a 5, o forse 6…

    Come già ti scrissi nella tua triplice recensione unica, forse un giorno li vedrò tutti in blocco, per una serata di puro svacco.

  6. Tom, no, il finale no, ma una certa scena si.

    Leonard, quel post era quadruplice! Comunque si, non andate al cinema a vederlo…risparmiatevi i soldi per favore.

  7. Anche io continuo a vederlo per onor di saga. Quando comincio una cosa, anche se fa schifo, non posso fare a meno di terminarla.

  8. Di Saw ormai amo solo le locandine e la fanstastica campagna pro donazione del sangue in prossimità dell’uscita del terzo episodio:

    Photobucket

  9. Guarda, a me invece è non proprio piaciuto questo cercare di dare plausibilità a linearità alla storia.

    Voglio dire, già il secondo era l’apoteosi della pretestuosità, farlo diventare un semplice baraccone gore era la scelta più giusta e con il quarto c’erano riusciti, quindi perchè cambiare rotta?

    Oltretutto se mi togli lo splatter, come giustamente sottolinei, che mi rimane da guardare?

    Delusione.

  10. Julie Benz è proprio bella e io ho sperato fino all’ultimo che potesse diventare la protagonista del prossimo capitolo!

    Ebbene sì, non ho resistito nemmeno io a questo ennesimo capitolo che ha come unico pregio quello di proporre una nuova saga cinematografica piuttosto solida.

    Il problema secondo me è che andando avanti è difficile che la saga acquisti nuovo pubblico. Dovrebbero cercare di slegarsi dai vecchi film, altrimenti il tutto rischia di diventare difficilmente comprensibile.

    Ciao,

    Lore

  11. Damiani, è vero, le locandine sono molto belle.

    Alè, il quarto e il quinto sono davvero i peggiori in assoluto secondo me.

    Filippo, delusione è poco…

    Cine, forse ti è andata meglio, anzi togliamo il forse…

    Lore, Julie Benz era quasi irriconoscibile con quell’orribile parrucca però!

  12. visto, e non mi è dispiaciuto più di tanto… più intuibile e meno splatteroso. aspetto il sesto capitolo, più che altro per abitudine e non perchè abbia ancora qualcos’altro da dirmi…

  13. Più intuibile forse è un bene, meno splatteroso per una saga che ormai si basava solo sullo splatter, mi sa che non è poi così tanto un bene.

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