Scarface




REGIA: Howard Hawks

CAST: Paul Muni, Ann Dovrak, George Raft, Boris Karloff, Vince Barnett, Karen Morley

ANNO: 1931

 

TRAMA:

 

Chicago, anni ’30. Il boss mafioso Tony Camonte si impossessa sempre più del potere e fa una scalata che lo fa diventare il numero uno tra i criminali, fino a quando viene stravolto da un fatale delirio di onnipotenza.

 



ANALISI PERSONALE

 

Ispirato alle reali vicende del noto boss mafioso Al Capone, Scarface – Lo sfregiato è indubbiamente il primo vero e proprio gangster-movie, colui che ha assurto al ruolo di capostipite di una successiva, folta e fortunatissima schiera di film a lui ispirati in qualche maniera. Primo su tutti l’omonimo film di de Palma, che a cinquant’anni di distanza è riuscito nell’intento di inserire le vicende della pellicola degli anni ’30 in un contesto totalmente diverso, ma a cui va soprattutto il merito di aver omaggiato e ricordato quel grande capolavoro che è il film in questione. Maestro nel manovrare e gestire i più disparati generi cinematografici, Hawks all’epoca giovanissimo ma già grande esperto della materia, dà vita ad una storia molto particolare ed indimenticabile, aprendo anche la strada ad una nuova era di fare e concepire il cinema. Non a caso la sua pellicola andò incontro a censure di vario tipo, proprio perché i suoi contenuti erano ritenuti fin troppo espliciti per l’epoca. In un tempo in cui al cinema i “cattivi” si vedevano di rado e se si vedevano facevano solo da sfondo o da contraltare per esaltare le qualità positive ed eccezionali dei “buoni”, Hawks stravolse i canoni e le aspettative di tutti facendo assumere il ruolo di protagonista assoluto della sua pellicola ad un personaggio che di eroico non ha assolutamente nulla, nonostante risulti essere il più simpatico, affascinante, sensuale ed interessante. Uno stravolgimento senza dubbio rischioso, che però ha dato degli ottimi frutti. Ed è grazie a questa scelta coraggiosa ed innovativa che possiamo ricordare il, a suo modo, mitico Tony Camonte (interpretato da un Paul Muni eccezionale), uomo senza scrupoli che ammazza gente a destra e a manca andandosene via fischiettando allegramente. Il suo volto estremamente espressivo e comunicativo è caratterizzato da una cicatrice a forma di x, la stessa x che il regista intelligentemente fa comparire a mò di ombre o di disposizioni di oggetti poco prima che qualcuno venga ammazzato a dimostrazione lampante del fatto che anche Tony andrà incontro ad un destino nefasto. Ma del resto è lo stesso atteggiamento di Tony a costituire l’indizio più evidente della fine a cui andrà incontro. Sfacciato, sfrontato, poco attento alle sue frequentazioni e sempre più avido e affamato di potere e di “cose che non gli appartengono”, non può che essere esposto a rischi quasi insormontabili, come l’ira del suo boss che gli scatenerà contro tutti i suoi scagnozzi in una delle sequenze memorabili del film, quella dell’inseguimento in cui Tony deve riuscire a schivare la marea di pallottole che gli si riversano contro dai suoi nemici. Ma la sequenza più geniale della pellicola è quella dell’omicidio alla pista da bowling nella quale una raffica di pallottole viene riversata su un uomo, la cui mano abbandona la palla che va a finire su tutti i birilli lasciandone in piedi solo uno, almeno fino a quando non cade anch’esso dopo una seconda raffica letale di proiettili. Quello che più sorprende in Scarface è proprio la perfetta commistione tra emotività, comunicatività (una certa critica sociale attraversa le vicende gangstaristiche della pellicola, incarnata dalla figura dei poliziotti, uno in particolare) e rigore tecnico e formale. Il film si apre proprio con un meraviglioso piano-sequenza seguito poi da altri che arriveranno ad inframmezzare e stemperare le scene di più inaudita violenza, che nonostante non ci siano spargimenti evidenti di sangue o palesamenti eccessivi dei vari omicidi, riesce a colpire lo spettatore come un pugno allo stomaco. Azzeccata la scelta di non inserire alcun tipo di commento musicale, proprio a rimarcare la crudezza e la durezza delle vicende narrate, che ci presentano l’America degli anni ’30, quella degli anni del proibizionismo fotografandola in maniera sublime, quasi a ricordare in qualche maniera l’espressionismo. Funzionalissimi i primi piani che scrutano persino i volti più imperscrutabili come quello dello stesso Tony, ma anche dell’amante del suo boss Poppy affascinante e seducente femme-fatale. Non deludono nemmeno i personaggi di contorno, come la mamma e la sorella con cui Tony ha uno strano rapporto morboso sfociante quasi nell’incestuoso, l’amico fidato Gino, ma soprattutto un segretario davvero molto divertente che va incontro ad una morte quasi tragi-comica.  Scarface è un film che crea in qualche modo un mito del mondo dei gangster, che fa parteggiare lo spettatore per i boss piuttosto che per i poliziotti, fino a quando però questo stesso mondo, prima quasi osannato, non viene messo a nudo e mostrato nella sua reale natura, ed è così che assistiamo alla vigliaccheria prima del boss di Tony e poi di Tony stesso che implora pietà e poi scappa accasciandosi ironicamente e beffardamente sotto l’insegna luminosa che recita: “Il mondo è vostro", non prima di aver fatto un’agghiacciante confessione a sua sorella morente: "Io non sono niente da solo". 

 

VOTO: 10

 


  


CITAZIONE DEL GIORNO

 

Mercy: "Che, vuoi scoparmi?". Swan: "Mi sa proprio che non basterei da solo, ti ci vuole un treno pieno di cazzi!". (da "I guerrieri della notte")

 


LOCANDINA

 


31 commenti su “Scarface

  1. No, ho dato altri 10 come ad esempio a La parola ai giurati, Viale del tramonto, La regola del gioco, Otto e mezzo, C’era una volta in America e qualche altro che ora non mi sovviene…ah pure La palla numero 13 ad esempio.

  2. molto bello. lo ricordo anche più cattivo e morboso del remake di cinquant’anni dopo. qualora non lo avessi visto, ti suggerisco piccolo cesare, di un anno prima.

  3. No, il più delle volte le metto a caso perchè è difficile riuscire a trovare quelle collegate, o perlomeno ci metterei davvero troppo tempo che non ho. Alcune volte però mi ricordo a memoria citazioni che possano andare bene col film postato e allora ne cerco solo le parole esatte e la posto.

  4. Ohhhhhhhhhhhhh. Olè. Standing ovation a film e recensione. E per chi non lo ha visto: guardate questo prima di esclamare “capolavoro” alla vista di quello di De Palma con Al Pacino.

  5. Io ho visto SOLO quello con Al Pacino ed ignoravo completamente che fosse il remake di un film tanto più vecchio. Quando avrò finito di vedere i settordici mila film che ho in lista chissà…

  6. Bè, questo è davvero un capolavoro, ed è sicuramente il capostipite del genere gangster. Se sei appassionato del genere, non puoi fartelo scappare.

  7. Certo, anche Ale. Ma col tutto che apprezzo moltissimo De Palma (il suo ultimo “Redacted” è bellissimo) bisogna sottolineare che il cinema di Howard Hawks è un altro pianeta.

  8. Io ho intrapreso un percorso di recupero e studio dei classici: come ben sai Hawks è coinvolto in pieno ( ho appena visto il delizioso “Susanna”) e Scarface è certamente tra i prossimi film che vedrò. Inoltre apprezzo molto le linee parallele sulle quali sviluppi il blog: cinema del presente e classici del passato. Continua così 🙂

  9. Lost, Susanna sarà uno dei miei prossimi recuperi infatti. Ti ringrazio per l’approvazione e l’incoraggiamento!

    Amos, tutti ne abbiamo bisogno!!

  10. Tra l’altro la trovo una scelta così attuale dato anche la situazione in cui grandi colossi economici prendono a crollare…

    da rivedere. subito!

  11. Quel film secondo me è davvero una cosa magnifica. Mi sono proprio immersa in quell’aula e sono entrata a far parte di quel gruppo di 12 persone. Credo che sia uno dei film che mi ha più coinvolta.

  12. Credo che il film abbia avuto anche il merito di ispirare il grande fumettista Chester Gould, con Dick Tracy (che iniziò le pubblicazioni nello stesso anno, 4 ottobre 1931). Il Flattop (criminale sadico omicida) di Gould è quasi il ritratto fisico di Paul Muni….

  13. che altro dire se non che è straordinario? come hai sottolineato poi il fatto delle X è una cosa troppo bella, è come se Hawks ammiccasse allo spettatore.. scorsese in departed ha omaggiato questo film inserendo anche lui le X nelle scene in cui veniva ucciso qualcuno.

    grande grande cinema

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