Shameless Us

Ogni tanto parlare di televisione, soprattutto se ci riferiamo ai prodotti inglesi o americani, non è poi così diverso che parlare di cinema. L’abbiamo già fatto a proposito dello straordinario “Boardwalk empire” prodotto da Martin Scorsese e Mark Wahlberg (comunque il cinema ci mette sempre il suo zampino) e del delicatissimo “The big C”, interpretato dalla splendida Laura Linney (ancora una volta il cinema).
Attenendoci alle novità di quest’ultima stagione televisiva americana (perché se dovessimo spaziare negli anni, di prodotti televisivi straordinari ce ne sarebbero molti altri da citare), non possiamo non parlare dell’assurdo “Shameless US”, remake del fortunato serial inglese ormai giunto alla sua ottava stagione e in attesa di tornare con la nona.
Il protagonista del telefilm americano, mandato in onda sulla tv via cavo Showtime, è il grande William H. Macy, altro grande caratterista cinematografico, nel ruolo dello strampalato Frank Gallagher, ubriacone senza speranza, nonché padre single di sei figli lasciati a loro stessi e costretti a badare da soli all’andamento familiare. A partire da Fiona, 21 anni, che si barcamena in più di un lavoro per mandare avanti la baracca, avremo modo di conoscere Lip, 17 anni, che sfrutta la sua mente geniale per fare i test di altri compagni dietro compensi; Ian, 15 anni, che instaura una relazione omosessuale con Kash, il proprietario del supermercato dove lavora dopo la scuola; Debbie, 12 anni, dolcissima e tenerissima; Carl, 9 anni, il più pazzo e scapestrato della famiglia, sempre pronto a sciogliere action figures e bambole nel microonde o a picchiare i suoi compagni di scuola; e infine, Liam, 2 anni, l’unico di colore, cosa che fa sorgere sospetti sulla reale paternità di Frank nei suoi riguardi.
I 12 episodi che compongono la prima stagione andata in onda si incentrano sulle peripezie che i sei devono affrontare per tirarsi fuori dai guai e il più delle volte per tirare Frank stesso fuori dai guai. La girandola di personaggi, tratteggiati perfettamente dalla sceneggiatura e dalle ottime interpretazioni degli attori protagonisti, non si ferma certo qui, visto che avremo a che fare anche con i vicini Veronica e Kev, sessualmente irrefrenabili, ma generosi nei confronti dei Gallagher; ma anche con la fidanzatina di Lip, Karen, che ha un difficile rapporto col sesso, ma soprattutto col padre, e la madre, Sheila (interpretata da un’altra attrice di cinema, Joan Cusack), affetta da agorafobia e da una serie di altre manie assurde. E ancora, avremo modo di conoscere anche Steve, il ragazzo di cui si innamora Fiona e che nasconde più di un segreto, anche se aiuta la ragazza a sopportare il peso del ruolo di capofamiglia che purtroppo le è caduto addosso.
Sostanzialmente “Shameless US” potrebbe essere definito come una tragicommedia, un dramma familiare venato però da un’ironia non indifferente che stempera a volte il degrado e la disperazione che si celano all’interno delle dinamiche familiari e sociali raccontate nel telefilm. Ed è proprio nell’equilibrio tra dramma e commedia che sta il successo di questo serial tv capace di lasciarci a bocca aperta per le allucinanti situazioni che si susseguono episodio dopo episodio, come gli espedienti che Frank adotta per riscuotere abusivamente assegni di invalidità e simili (ma non solo), ma anche di emozionarci e commuoverci per la triste situazione in cui vivono i Gallagher e per lo sconforto che spesso trascina i sei figli a causa dei comportamenti immaturi e menefreghisti del padre. Il tutto senza lasciare da parte le risate e la spensieratezza che accompagna altri momenti assolutamente imperdibili e trascinanti.
Il personaggio di Frank, però, grazie alla già citata assurdità che lo contrassegna e anche alla grande interpretazione di William H. Macy, non riesce neanche sforzandosi a risultare antipatico per lo spettatore, che anzi si troverà con un sorriso sulle labbra ogni volta che appare sullo schermo. Nemmeno i suoi figli, che spesso avrebbero molte cose da rimproverargli, riescono poi a non volergli bene. Certo è che a volte sarà davvero difficile giustificare certi suoi atteggiamenti, in una sorta di approfondimento del personaggio che in questa maniera risulta tutt’altro che monodimensionale.
Tutto questo, insomma, è “Shameless US” che ci lascerà a bocca aperta in più di un’occasione e che in qualche modo riuscirà a regalarci un mix imperdibile di gioie e dolori, di risate e lacrime, di degrado e povertà, ma al tempo stesso di unità familiare e soprattutto di tanta vitalità.



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