Signori, il delitto è servito

REGIA: Jonathan Lynn
CAST: Tim Curry, Eileen Brennan, Madeline Kahn, Christopher Lloyd, Michael McKean, Lesley Ann Warren, Coleen Camp
ANNO: 1985
 
Sei persone vengono invitate in una villa del New England senza conoscere l’identità del loro ospite. A riceverli ci sarà un maggiordomo che rivelerà loro di essere tutti vittime di un ricattatore disonesto che gioca con le loro vite, così come con la sua. Presto si farà la conoscenza anche della cuoca e della cameriera e a far visita agli sfortunati avventori arriveranno anche degli altri personaggi, capitati sicuramente non a caso. I morti cominceranno ad affastellarsi e l’identità dell’assassino andrà ricercata tra gli abitanti della casa.
 
Sembrerebbe una cosa seria dalla lettura del plot, fatto sta che, così come era avvenuto quasi dieci anni prima con “Invito a cena con delitto”, di cui questo “Signori, il delitto è servito” è un ideale omaggio, il film in questione è una vera e propria divertita, divertente, irriverente e sarcastica, nonché a tratti demenziale, parodia del genere giallo-thriller e del famosissimo e indimenticabile romanzo di Agatha Christie, “10 piccoli indiani”. Sicuramente non possiede lo spirito comico e irrefrenabilmente trascinante del film di Robert Moore, molto più legato all’universo di riferimento con tante citazioni e riferimenti colti e meno colti, ma la pellicola di Jonathan Lynn si fa ampiamente apprezzare per la particolare composizione del cast, per le trovate comiche che di quando in quando si susseguono all’interno della narrazione e per lo spirito ilare che contrassegna questa sorta di caccia agli indizi e all’assassino ricalcata sul famosissimo gioco da tavola “Cluedo”, da cui anche il titolo originale del film “Clue”.
Indimenticabile il maggiordomo “spiritato” interpretato dall’ottimo Tim Curry che si muove ininterrottamente all’interno delle molte stanze della villa, cercando di spiegare gli antefatti, ma anche lo svolgimento dei fatti attuali, così come irresistibili sono le figure dei sei invitati tra le quali spiccano la donna avvenente, la vedova nera, lo psichiatra dalle “mani lunghe” (il mitico Christopher Lloyd), la moglie del senatore corrotto, l’impiegato governativo omosessuale e un colonnello un po’ troppo polipone. Si aggiungano la cameriera fin troppo avvenente e la cuoca a dir poco corpulenta e il quadro sarà completo. A scombussolare il già precario equilibrio creatosi tra i vari personaggi, presto scoperti nei loro segreti e nel loro essere ricattati, arriva un personaggio enigmatico che si spaccia per il loro ricattatore, risultando poi tutt’altro.
Sei i protagonisti principali, sei le armi a disposizione (tra cui un candelabro, una corda, una pistola e un pugnale), sempre più numerosi i morti. Chi sarà il colpevole? Quale sarà il suo movente? Riusciranno gli altri a scovarlo? Le risposte a queste domande che incuriosiscono ma al tempo stesso divertono enormemente lo spettatore, arriveranno in un finale multiplo in cui il maggiordomo espone i fatti in tre differenti versioni, in modo tale che spetta a noi scegliere quella che più gradiamo. Fatto sta che, in ognuna di esse, c’è sempre un elemento che, esperti o meno del genere, in qualche modo non avremmo potuto prevedere (a cominciare dall’identità di un insistente venditore di bibbie).
Addentrandoci nei meandri di questa grande villa (la scenografia è l’altra carta vincente di questa, come di molte pellicole dello stesso genere), riusciremo a svagarci con le stramberie e le gag dei vari protagonisti, ma al tempo stesso ad impegnarci in un’opera investigativa davvero deliziosa e coinvolgente.
Del resto, a descrivere pienamente le caratteristiche fondamentali del film ed i suoi migliori pregi ci pensa uno dei suoi slogan promozionali: “Omicidio, Follia, Mistero e Caos. Più divertente di quanto si possa immaginare”, caratteristiche del tutto confermate durante la visione di questo pazzo ed esilarante mosaico di indizi e sospetti, ma anche di sorrisi e sberleffi.

Pubblicato su www.livecity.it

3 commenti su “Signori, il delitto è servito

  1. Deliziosissima commedia gialla, prodotta da Debra Hill-nota per aver finanziato i film capolavori di Carpenter-e John Landis ,questi anche co autore del soggetto, sceneggiatura e regia di Johnatan Lynn.

    Il film prende le origini dal famoso,celeberrimo ,gioco in scatola Cluedo- si chiama Clue in originale-e mette in scena una raffinata ed esilarante commedia parodia-ma mai caciarona e sciatta- dei classici gialli con il gruppo di persone chiuse in una casa e vittime di un feroce assassino.
    L'opera ha anche una sottile vena irriverente e dissacrante contro l'america reazionaria e liberista ed è interpretata benissimo dal cast,spicca su tutti il sottovalutatissimo e immenso Tim Curry.

    Un gruppo di persone più o meno faccoltose e legate a vario titolo con il governo giungono in una casa isolata per incontrare un misterioso individuo.Costui è un ricattatore,viene ucciso ,dopo di che avvengono altri delitti.Tutti hanno a che fare con i ricatti.
    Triplo finale con diverse soluzioni!
    Geniale a tratti

  2. si!Ci ricorda come la sceneggiatura non sia solo un pezzo di carta da riempire,ma è la sensibilità e il senso dell'umorismo applicate al cinema

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