Snatchers: la teen horror comedy che non insegna nulla ma intrattiene alla grande

Sara fa sesso per la prima volta con un suo compagno di scuola e il giorno dopo si risveglia incinta di nove mesi. Ma il frutto della sua notte di sesso non sarà propriamente un bambino…

Una teen horror comedy che si lascia guardare col sorriso stampato sul volto per tutto il tempo e con un altissimo grado di soddisfazione per la parte dedicata ai mostriciattoli alieni e agli effetti speciali, Snatchers non è un film che punta sui contenuti o su un qualsivoglia messaggio da trasmettere allo spettatore, ma su un sanissimo e sacrosanto divertimento e sulla volontà di raccontare una storia semplice per intrattenere lo spettatore con un’avventura fantastica che non insegna niente, ma stupisce per le sue trovate, per i tempi comici, per le battute originali e inarrestabili e per la bravura delle attrici protagoniste, affiatatissime nella loro unione contro il nemico comune costituito da mostriciattoli alieni che escono fuori dal ventre della giovane ragazza che ha ceduto ai piaceri del sesso ritrovandosi incinta di nove mesi.

Ma attenzione perché non siamo dalle parti di una sorta di moralizzazione contro i pericoli del sesso o dell’importanza di proteggersi prima di portare a termine l’atto. Tutto questo viene saggiamente tralasciato, anzi ad un certo punto anche deriso e liquidato in poche battute, lasciando spazio ad una sarabanda di effetti speciali in cui l’artigianalità la fa da padrone e in cui vedremo saltare diverse teste e arti e schizzare parecchio sangue.

Ad un certo punto, infatti, la più nerd e saggia delle due protagoniste, l’amica troppo presto abbandonata per entrare a far parte di un gruppo di ragazze più cool, dirà alla ragazza incinta, dopo che avrà lanciato fuori dalla sua vagina una specie di crostaceo alieno: “This is why you use a condom!” e Sara prontamente, trasmettendoci l’assenza di questo sottotesto all’interno del film, le risponderà: “This is so not why you use a condom!”.

Della serie, insomma, che l’intento dei due registi Stephen Cedars e Benji Kleiman, è solo quello di imbastire un film che strizza l’occhio ad alcune produzioni horror degli anni ’80, senza filosofeggiare su nulla, ma condendo il tutto con un’ironia demenziale che nasconde però dell’adorabile citazionismo e gioca abilmente coi tempi del racconto, regalandoci una serie di personaggi deliziosi (il poliziotto indomito che immediatamente inizia a flirtare con la madre di Sara, il gestore di uno zoo con particolari capacità nel far partorire gli animali, capacità che cercherà di usare anche per far espellere subito a Sara le creature che porta in grembo, il fidanzatino in preda agli impulsi sessuali per via di una sorta di “maledizione” contratta in vacanza in Messico) e di momenti clou come i vari attacchi delle creature aliene: alla stazione di polizia, in un supermarket e, poi, immancabilmente durante una festa di adolescenti in preda agli ormoni e ai fumi dell’alcol.

Non c’è un minuto di sosta, quindi, in Snatchers, sia che siamo spettatori dei duelli verbali tra le due ragazze, sia che ci vengano mostrati gli attacchi alieni con il più piccolo dei mostriciattoli che agisce “impossessandosi” dei corpi di alcune vittime tramite le quali si muove nella città per ricongiungersi con il suo simile allo scopo di arrivare ad una vera e propria “covata malefica”. E quando la scritta The End appare stagliandosi su un cielo stellato che sovrasta il caos sottostante, rimaniamo ancora per un po’ col sorriso di cui sopra stampato sul volto.

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