Super

REGIA: James Gunn
CAST: Rainn Wilson, Ellen Page, Liv Tyler, Kevin Bacon, Nathan Fillion
ANNO: 2011
 
Frank viene lasciato dall’adorata moglie Sarah, ricaduta nel vizio della droga e scappata con un altro uomo. Per riscattarsi dalla sua condizione di umiliato e alienato decide di assumere i panni di un supereroe armato di chiave inglese per riparare i danni causate dalle ingiustizie altrui e per riconquistare sua moglie. Ad aiutarlo arriverà una ragazza un po’ fuori di testa che porterà le loro azioni alle estreme conseguenze.
 
A tratti disarmante, a tratti shockante, a tratti grottesco ed esilarante, questo “Super” ricalca solo apparentemente e alla lontana gli assunti di fondo del bellissimo, ma diversissimo, “Kisk-ass”. Laddove avevamo un sovvertimento del genere, il comic-book movie, con una vera e propria parodia ritmata, movimentata, colorata e decisamente leggera, con tanto di nerdismo di contorno, qui siamo di fronte a patologie mentali, alienazioni sociali, paranoie e violenza esagerata. Certo si parte sempre da un uomo comune che decide di diventare un eroe senza avere alcun potere, però i sottotesti e l’atmosfera generale è quanto di più distante. In questo caso, pur non mancando riferimenti sarcastici al fanatismo religioso e all’assuefazione mediatica e televisiva, a stare al centro dell’attenzione è proprio la condizione esistenziale del protagonista, e di rimando anche della sua aiutante che estremizza il concetto, contrassegnata da un senso di inferiorità rispetto al resto degli esseri umani, condito anche da insicurezze, solitudini e delusioni varie. Come rispondere all’indifferenza altrui, e in particolare della persona amata, cercando di riscattarsi e di trovare un proprio posto nel mondo? La risposta che il regista pone sul piatto dello spettatore è fatta di estremismi narrativi e visivi (Frank ad un certo punto si sente investito del dovere di diventare supereroe, vedendo il proprio cranio letteralmente scoperto e riempito di una sorta di benedizione sacra da parte di Dio), di momenti altamente impressionanti (quando entra in azione la chiave inglese di Frank per punire anche un uomo strafottente che non rispetta la fila al cinema c’è da rimanere a bocca aperta, così come quando la piccola aiutante dà sfogo  alle sue pulsioni), conditi con un pizzico di humour nero che non guasta affatto.
Si viene così decisamente coinvolti dalla condizione del protagonista e dal surrealismo che contrassegna la sua compagna (loro sono Crismon Bolt e Boltie), facendo sì che i costumi da supereroi da loro stessi fabbricati assumano il significato di corazza contro i soprusi e gli abusi di una società sorda e insensibile. Il problema, forse l’unico di questo bellissimo film, sta nella caratterizzazione dei personaggi di contorno, in particolar modo della moglie Sarah, interpretata da Liv Tyler e dell’amante Frank, impersonato da Kevin Bacon. Oltre ad essere fin troppo macchiettistici e manichei, forse in maniera fin troppo fumettistica persino per un comic-book movie, sono anche interpretati allo stesso modo. Di contro, però, abbiamo un’impressionante prova attoriale del protagonista Rainn Wilson e una brillante interpretazione della giovane Ellen Page, qui chiamata ad un lavoro non semplice, dal momento che il suo è forse il personaggio più sopra le righe e assurdo di tutti.
Anche dal punto di vista registico “Super” stupisce per la sua dicotomia tra plot fumettistico e realismo estremo, esulando da alcuni momenti stilistici più particolari con scritte sovraesposte ed effetti sonori ad hoc, che pur essendo gradevoli, stonano con la perfetta dicotomia di cui sopra e stemperano il lato riflessivo e intenso della pellicola. Più che un comic-book movie, infatti, “Super” è un film sul disagio che trasmette disagio, riuscendo quindi ad utilizzare il genere per i propri fini comunicativi, raccontando metaforicamente e potentemente una condizione individuale molto particolare, ma anche una situazione generale altrettanto allarmante. Nonostante qualche sbavatura, però, siamo sicuri che questo film rimarrà nella memoria dello spettatore a lungo, anche per i giustificabilissimi eccessi che lo contrassegnano.

VOTO:

Pubblicato su www.livecity.it

6 commenti su “Super

  1. concordo in pieno, film meraviglioso, strano, contorto, però piacevolissimo da vedere, affronta una tematica senza stare lì a tediarti (come dice Checco), forse dovrebbero vederlo tanti registi italiani che non capiscono che affrontare un tema in un film, pur serio che sia, non è uguale a salire in cattedra e fare una triste e pallosa lezione sull'argomento

    Piterpanz

  2. Ma infatti, riesce ad essere intenso e comunicativo, senza essere melenso, pedagogico o stucchevole, con un bel po' di originalità tra l'altro.

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