The Big C

Ormai distinguere tra cinema e televisione, in America, sta diventando sempre più difficile, così come dimostrano i serial tv che di anno in anno si succedono sui piccoli schermi degli Stati Uniti e poi di rimando sui nostri. Lo dimostra il fatto che tantissimi attori del grande schermo (Glenn Close, Tim Roth, Steve Buscemi, Jonathan Rhys Meyers, Jason Schwartzman, Zach Galifianakis, Laura Linney, Oliver Platt, Gabriel Byrne e si potrebbe continuare a lungo), sono ormai diventati star televisive di telefilm osannati da critica e pubblico e seguitissimi da milioni di spettatori. E’ stato vero anche il contrario e cioè che attori di telefilm siano poi esplosi sul grande schermo, come ad esempio Michelle Williams, Michael Pitt, Michael C. Hall, Matthew Fox, James Gandolfini, Jon Hamm, Keri Russell e tantissimi altri. Anche a livello formale spesso questi prodotti si avvicinano, e in alcuni casi clamorosamente sorpassano, l’arte cinematografica, con degli ottimi elementi distintivi come la regia, la fotografia e il montaggio.
Proprio oggi negli Stati Uniti si è conclusa la prima stagione di un telefilm davvero molto interessante, a nostro parere imperdibile. Trattasi di “The Big C” con protagonisti Laura Linney e Oliver Platt, attorniati da un cast di attori davvero bravissimi e da guest star d’eccellenza come Liam Neeson, Brian Cox, Idris Elba e Cynthia Nixon. Il telefilm è incentrato sulla malattia che comincia per “c”, da cui il titolo, che costringe la protagonista ad un cambiamento radicale delle sue abitudini e del suo stile di vita. La donna decide di non dire a nessuno del male che l’ha colta e di cercare di vivere al meglio il tempo che le resta. Fin qui si potrebbe obiettare di trovarsi di fronte a qualcosa di già visto e rivisto, ma in realtà è il modo e lo stile del racconto che lascia davvero stupiti e soddisfatti.
Con un deliziosissimo mix di leggerezza, ironia, tenerezza, soavità e sarcasmo, accompagniamo Cathy, la protagonista, tra le sue folli avventure (compra auto di lusso, fa viaggi all’estero con un uomo conosciuto da poco, caccia il marito di casa per non dover sopportare il suo infantilismo, vieta al figlio di andare al campo estivo in modo tale da poter passare più tempo con lui, fa amicizia con una sua studentessa obesa promettendole di pagarla per ogni chilo che dovesse perdere, ecc…), e nel frattempo ci emozioniamo per ciò che viene trasmesso tra le righe, con le cose non dette, i gesti non fatti, i segreti taciuti.
La grande forza del telefilm è senza ombra di dubbio la straordinaria e impareggiabile interpretazione di Laura Linney, ma anche il buonissimo parterre di personaggi: il marito Paul, infantile e romantico; il figlio Adam, nel pieno dell’adolescenza; il fratello Sean, attivista senzatetto; la vicina Marlene, anziana arcigna e vitale; il giovane dottore speranzoso e confortante; l’amante caloroso e comprensivo; la migliore amica sopra le righe; la studentessa arrabbiata col mondo.
“The Big C”, insomma, si fa guardare con passione, emozione e spensieratezza al tempo stesso, trattando un tema delicato e stra-abusato, in maniera molto interessante e poco ruffiana. Al di là delle varie riflessioni sulla vita e sulla morte che scaturiscono dai vari comportamenti di Cathy, ciò che più conta sono le svariate sensazioni, divertenti e commoventi, che il telefilm trasmette, arricchito anche da una serie di imperdibili dialoghi e da una colonna sonora davvero confacente alle varie situazioni narrate.
E’ per questo che non bisognerebbe lasciarsi sfuggire l’occasione di usufruire di un prodotto televisivo contrassegnato da una qualità non indifferente, oltre che, prima di tutto, da una carica comunicativa ed emotiva decisamente impareggiabile.

Pubblicato su www.livecity.it

7 commenti su “The Big C

  1. Ciao,
    io sono la CrazyS, pugliese come te. Sono appassionata di cinema e finora ho coltivato questa passione a livello amatoriale, vedendo film su film; adesso mi piacerebbe approfondire la mia conoscenza con un approccio meno dilettantesco e così ho pensato di frequentare qualche corso o cose così: Per caso sapresti indicarmi qualcosa del genere a Bari e dintorni?
    Grazie!

    CrazyS

  2. Ciao, sinceramente che io sappia a Bari e dintorni non c'è moltissimo per chi volesse cimentarsi a livello professionale col cinema. Io sono molto autodidatta e studio tutt'altro, per il momento. Dopo credo che emigrerò per altri lidi…

  3. Capito, in effetti neanch'io sul web ho trovato niente.
    In alternativa a un corso professionale, cerco un gruppo di cineamatori come me. Sto anche pensando di rivolgermi a uno dei professori dell'ateneo, il prof. Attolini, per chiedergli se sappia qualcosa al riguardo.
    Lui insegna Storia del Cinema Italiano ed è molto gentile e disponibile.
    Vediamo un pò…
    Ciao!

    CrazyS

  4. Si, anche il prof. Vito Amoruso è molto esperto di cinema, per esempio qui a Trani cura un cineclub di cui pian piano sto entrando a far parte. Però Attolini che insegna proprio Storia del cinema dovrebbe fare al caso tuo.

  5. Stai parlando dell'ex-ordinario di Lingue e Tradizioni Culurali Europee? Non sapevo si interessasse di cinema, del resto non l'ho mai neanche visto e sì che mi sto laureando nel suo dipartimento.
    Peccato che Trani è lontanuccio, sennò potevo provare a farci un salto. Io sono di Molfetta.

    P.S. Per caso lunedì scorso eri presente alla conferenza della Fulbright? Siccome c'erano delle studentesse che si occupavano di cinema, ho pensato fossi tra loro 🙂

    CrazyS

  6. No, mi sono consufsa, ho sbagliato a scrivere il nome del Prof…volevo dire Vito Santoro, comunque forse è meglio continuare questo discorso privatamente, così magari possiamo approfondirlo. Puoi mandarmi un messaggio privato da splinder se vuoi.

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